Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Taiwan-2: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
ortografia |
||
Riga 2:
==Anni '90<ref>, Leung, Antony: Speciale RiD dicembre 1990</ref>==
Taiwan, stato-isola non
Nel marzo 1996, in occasione delle nuove elezioni di Taiwan, la Cina non ha mancato di farsi 'sentire' con una imponente esercitazione. Questa ha portato ad impiegare 100.000 uomini e i nuovi missili DONG FENG-15, noti anche come M-9 o CSS-6, alcuni dei quali sono stati lanciati in maniera tale da cadere innanzi ai 2 porti principali di Taiwan, mancandoli appositamente di alcune decine di km. Il messaggio politico era chiaro: Taiwan non sarebbe mai diventata indipendente, e la Cina si sarebbe riservata di influenzarne la vita politica. Nondimeno, il presidente Lee Teng-Hui vinse ancora, con una percentuale del 54%. Passata la crisi del marzo 1996, la Cina nazionalista e la PRC hanno ricominciato il lavoro della diplomazia, ma Taipei rimase convinta di dover tenere alta la guardia, le minacce nemmeno tanto velate della Cina continentale non potevano essere dimenticate. Uno dei motivi per cui Taiwan poteva essere vista con crescente nervosismo era il fatto di aver rotto l'embargo militare in cui era stretta dalla diplomazia di Pechino, cosa che le aveva consentito di sviluppare armi proprie e di comprare prodotti finiti da parte di Paesi esteri, in particolare con la novità della Francia quale fornitore alternativo ai 'soliti' Stati Uniti. La situazione, dopo anni di sostanziale stagnazione, vedeva un momentaneo vantaggio da parte di Taiwan, anche perché Pechino era invischiata nei problemi conseguenti alla rivolta di Tien-Ammen.
|