Ceramica a Pisa/Contatti con ceramiche di importazione: differenze tra le versioni
Ceramica a Pisa/Contatti con ceramiche di importazione (modifica)
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, 4 anni fa→Usi delle ceramiche importate
[[File:Scodella - maiolica a lustro metallico - Muscia (Spagna), primo quarto XII secolo (chiesa di Sant'Andrea Forisportam, Pisa) - Museo nazionale di San Matteo.jpg|left|thumb|Scodella, maiolica a lustro metallico Murcia (al-Andalus) usata nel primo quarto del XII secolo come bacino ceramico nella chiesa di Sant'Andrea Forisportam.]]
Altre invece, tutte forme aperte variamente rivestite quali scodelle, catini, piatti, ciotole, ect.,
Ad esempio, lo storico dell’arte Gaetano Ballardini affermava che l’impiego architettonico di tali ceramiche
Un'altra ipotesi vede l’apposizione di tali manufatti nelle chiese pisane come esaltazione della potenza militare della Repubblica reduce da alcune vittorie nei confronti di popoli islamici. Ad esempio nel 1087 una spedizione pisana compì una razzia a Mahdia (Tunisia), e con il bottino si
Dunque i bacini sarebbero stati importati in un primo momento a Pisa come bottino di guerra e come tale ostentati sulle facciate degli edifici religiosi<ref>Marryat 1857; Abulafia 2013 e David Abulafia - "The Pisan 'bacini' and the medieval Mediterranean economy: a historian's viewpoint, Papers in Italian Archaeology IV: the Cambridge Conference, Part IV, Classical and Medieval Archaeology".</ref>.
Tanti studiosi invece sostengono che tale usanza
Fino al XII secolo sui perimetrali esterni e i campanili delle chiese pisane
== La datazione dei manufatti ceramici usati come "bacini" ==
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