Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Pakistan-2: differenze tra le versioni

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==2001, esercito<ref>Housson J.P. ''L'esercito pakistano'', PD gen 2001</ref>==
L'Esercito pakistano in quest'anno critico aveva questa fisionomia. Nonostante l'apparenza in termini di stile, alla filosofia e stile britannici (come del resto nel caso dei dirimpettai indiani), l'esercito pakistano è in realtà molto più vicino alla cultura e al codice d'onore islamico. Il 1999 ha visto il 5,8% del PIL assegnato alle forze armate, ovvero 3,2 miliardi di dollari. In quell'anno è arrivato al potere Musharraff con un colpo di stato incruento. La forza dell'esercito era allora di 520.000 uomini, in gran parte volontari nonostante l'esiguità del budget per la difesa, circa un sesto di quello italiano. La leva obbligatoria non è mai riuscita a passare nonostante che la premier Bhutto lo avesse considerato, mentre grazie alle difficili condizioni di vita, non vi sono problemi a trovare reclute che entrano a 17 anni con una durata minima di 7 per i soldati, 15 per gli ufficiali. La difficoltà di trovare specialisti di alto livello era un problema legato al basso livello di istruzione medio. Le reclute arrivavano in maniera omogenea da tutte le parti del Paese nei principali reparti operativi, differentemnte dall'Aviazione e Marina, contrariamente a quello che si potrebbe immaginare, che sono invece molto più legate alle regioni in cui operano le varie unità operative. L'Esercito era organizzatocon uno Stato Maggiore a Rapalwindi, posto a sua volta alle dipendenze del Comando degli Stati Maggiori Riuniti, che a sua volta era subordinato al Comando Congiunto dei Capi di Stato Maggiore. Il CSMR è stato creato nel 1976 per coordinare le azioni militari, in base alle esperienze negative della guerra del '71. In caso di guerra era previsto che fosse il Presidente in persona a dirigere lo Stato Maggiore, e di comandare le F.A. assieme anche al Primo Ministro. Il CCCSM decideva invece le principali scelte nello sforzo bellico e sopratuttosoprattutto nell'acquisizione di sistemi d'arma e risorse, coordinando gli sforzi dell'Esercito, Marina (22.000 uomini) e PAF (Altri 54.000). Dall'Esercito dipendevano vari servizi come l'Amministrazione, logistica, operazioni etc, le direzioni delle varie specialità (tipo fanteria, artiglieria etc.) e 8 Corpi d'Armata. Gli ufficiali frequentavano per 30 mesi l'Accademia militare di Abbotabab che è a 60 km da Islamabad, proveniendo dalle scuole tecniche dell'esercito oppure dalle scuole medie superiori. Per il perfezionamento erano possibili altri corsi, e in particolare la Scuola di Guerra di Quetta, per i migliori, chiamata anche Command and Staff College. Alcuni ufficiali venivano inviati anche all'estero per seguire altri corsi di specializzazione, specialmente in Gran Bretagna (circa 50 all'anno) e in generale nei Paesi del Commonwealth, per un totale di 5-12 mesi.
 
L'organizzazione era piuttosto complessa e orientata principalmente lungo il confine orientale, sopratuttosoprattutto in Kashmir dove dal 1948 vi è un contenzioso che nessun negoziato dei tanti sia mai stato in grado di risolvere. Nemmeno con le armi, come si vedrà in seguito. Nel solo 1998 oltre 400.000 colpi d'artiglieria sono stati esplosi negli scontri di confine lungo il confine della provincia dello Jammu e il Kashmir. Può sembrare molto, quasi 1000 colpi al giorno, quasi uno per minuto, ma nel settore di Rajouri, appena ad Est di Islamabad tra il gennaio e settembre dello stesso anno, lungo un fronte di 208 km, sono stati esplosi circa 1,5 milioni di proiettili, ovvero più di 8000 al giorno. È una massa di circa (calcolando il peso di 25 kg) 200 t di munizioni al giorno, senza considerare le cariche di lancio e il fuoco delle armi leggere. È realmente incredibile come questi scontri di frontiera tra India e Pakistan durino con tanta violenza da decenni, e siano rimasti praticamente ignorati a livello internazionale. Basti dire durante la Battaglia di El Alamein l'artiglieria britannica sparò circa 1 milione di colpi in una delle battaglie più impegnative della Seconda guerra mondiale.
 
L'organizzazione territoriale era data da 8 Corpi d'armata e il comando operativo della Zona Nord, ai confini dell'Afghanistan, Cina e India. Il comando della Zona Nord era a Gilbit e disponeva di tre brigate di fanteria e una di artiglieria. Le unità dei Corpi erano invece divisioni, oppure brigate a seconda dei casi. Partendo da NE, era presente:
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Le armi contraerei erano oltre 2000 cannoni tra cui i Bofors L60 con 450 pezzi singoli, e i Type 55 cinesi, cannoni binati da 37 mm disponibili in 700 esemplari. Molti di questi sono stati modernizzati con collimatori computerizzati Contraves Gun King e Contraves Skyguard, migliorandone notevolmente le prestazioni. Vi erano anche degli ZSU-23-4 con i reparti corazzati, gli unici semoventi antiaerei pakistani. In ogni caso, l'artiglieria pakistana, sia campale che antiaerea è considerevolmente carente in termini di capacità d'acquisizione: gli esperti occidentali la considerano praticamente 'cieca' e 'sorda'. Nonostante la presenza di alcuni radar Skyguard e di controbatteria, sarebbero infatti necessari ulteriori investimenti nel settore C3I per sfruttare al meglio il considerevole potenziale che queste armi, nonostante l'obsolescenza, hanno ancora da offrire.
 
L'aviazione leggera aveva 7.000 uomini. Essa era ripartita in non meno di 8 squadroni con circa 40 aerei leggeri O-1E Bird Dog, circa 100 Mushak MF-1 (sono gli svedesi MFI-17 prodotti su licenza) circa 50 elicotteri Mi-8 e SA-330 Puma, e sopratuttosoprattutto circa 20 elicotteri AH-1F con missili TOW e 3 Mi-24 ex-afghanistan pilotati da disertori e giunti nel 1985 e nel 1989, in entrambi i casi a luglio. Infine vi erano anche 5 Jetranger , elicotteri leggeri da ricognizione. I Cobra sono stati consegnati in 10 esemplari nel 1990, gli altri nel 1992, e tutti, sono stati dotati di FLIR Hughes per renderli capaci di combattere in piena notte.
 
 
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Anche il Pakistan ha un doppio livello di autorità per l'uso della 'bomba': in testa vi è il Presidente e poi il vice-presidente, che è il primo ministro: poi vi è il Comando di controllo Operativo e quello per lo Sviluppo, i primi retti dai Ministri dell'Interno, difesa, finanze, e altre personalità e cariche dello stato; il secondodai capi di S.M. delle forze armate (presenti anche nel primo), scienziati, forze strategiche.
 
I missili GHAURI I e II hanno ricevuto sopratuttosoprattutto migliorie al CEP, quindi alla precisione. Il primo dei due ha gittata di 1.500 km circa, testata da 700 kg, il secondo ha almeno 2.000 km di gittata e 1.000 kg di testata. Questi sono gli IRBM, ma esistono anche SRBM a propellente solido quantomeno in sviluppo, della serie SHEHEEN, oltre al HATF 3 (M11 cinese) da 290 km di gittata. Il missile 'Cruise' Babur è stato collaudato per la prima volta il 21 marzo 2006. Non è chiaro se il Pakistan abbia per certo, come filosofia d'uso, l'NFU.
 
Quanto ai punti 'sensibili' del programma nucleare, esistono siti importanti sopratuttosoprattutto nel settore settentrionale del Paese, come l'impianto di centrifugazione di Kahuta, non soggetto a controlli, Golra per l'arricchimento dell'Uraniouranio, Wha per l'assemblaggio di ordigni nucleari, Shiala per la produzione di plutonio, con reattori PARR 1 e PARR 2 che costituiscono tutto quello dell'impianto, soggetto a controlli internazionli. A Sarghoda vi sarebbe un deposito di missili M-11, a Tarwanah un sito per la produzione di ordigni balistici. A Chasma vi è un reattore ad acqua leggera da 325 MW, un altro da 310 è previsto; a Ras Koh all'estremo Occidente vi è il poligono nucleare. A Karachi un altro reattore ad alta potenza, il KANUPP canadese, soggetto a controlli AIEA. A Multan ve ne è uno belga, privo di controlli. Questi sono solo alcuni dei siti sicuri o probabili del programma nucleare pakistano.
 
Quanto ai trattati internazionali, il Pakistan è strettamente coinvolto nel confronto con l'India, ma certamente, si tratta di una situazione che verte più sulle decisioni politiche che sugli sviluppi tecnologici, onde evitare una corsa agli armamenti costosa e dal dubbio valore di deterrenza (non esiste un modo sicuro per 'neutralizzare' una nazione nucleare che opera proprio al confine); il Trattato di non Proliferazione venne visto dai Pakistani come occasione per ratificare, assieme agli Indiani, l'eliminazione delle armi nucleari, poi però vi sono stati dei problemi: entrambe le nazioni hanno pensato che non aveva senso ratificare un trattato come questo senza essere prima considerate potenze nucleari; quello per la messa al bando dei materiali fissili venne considerato inizialmente come fattibile, avviando dei colloqui fin dal '98; quello per la messa al bando dei test nucleari lo vedrebbe favorevole, ma solo se l'India facesse altrettanto.
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===Il carro Al-Khalid 2<ref>Schiele, Martin, RiD 2009</ref>===
Dall'AL-KHALID, entrato in servizio nel luglio 2001, sta arrivando il nuovo AL-KHALID 1. Simile al cinese Type 90-II, ha una serie di aggiornamenti tra cui il motore, e munizioni sofisticati, tra cui i missili; costruiti con la collaborazione della NORINCO cinese, a suo tempo come MBT2000, adesso ha un nuovo treno di rotolamento con sei coppie di ruote doppie, mentre il motore è un 6TD-3 boxer da 1.400 hp a 2.800 giri-min. Il risultato è una velocità di 75 kmhkm/h, 55 in terreno vario, e accelerazione da 0 a 32 kmhkm/h in appena sei secondi. Ovviamente la protezione è stata ulteriormente irrobustita, grazie in particolare alle skirts di acciaio bugnato e nuova corazzatura di tipo ERA, anche sull'arco frontale della torretta oltre che nello scafo; molto probabilmente è il tipo Oarak Mk-1, un prodotto pakistano-ucraino; è necessario anche proteggere il tetto della torretta, e in questo caso, anziché le piastre ERA, sono usate le piastre di materiali compositi. Altri miglioramenti sono il sistema d'allarme laser LTS 1 (di concezione pakistana, della Al Technique Co.), in una caratteristica posizione su albero retrattile sulla sommità della torre; ad esso sono abbinati anche 12 lanciagranate fumogeni da 82 mm.
 
Quanto al 'pezzo forte', il cannone 2A46M ha un calibro standard di 125 mm più sistema di caricamento, più le solite PKT e NSVT; la canna è costruita dalla HIT pakistana (nome che è tutto un programma, significa 'colpito' in inglese, ma è acronimo di Heavy Industries Taxila), e ha una vita utile di 1.200 colpi circa, sensibilmente superiore ai tipi russi, almeno dei tempi 'classici' (URSS). Tra i proiettili vi sono anche i 'Naiza', APFSDS con nocciolo in uranio impoverito, di cui nel mezzo sono presenti normalmente ben 27 colpi, 17 dei quali pronti al tiro sulla giostrina da 22 colpi. Per il resto vi sono gli HE-FRAG, HEAT e missili 9M119M Refleks, questi ultimi sono armi russe prodotte su licenza in Cina. Non manca un nuovo apparato di controllo del tiro e visione, oltre che protetto dai raggi laser. Infine vi è la solita torretta saldata, secondo lo stile inaugurato dai T-84. Il cannoniere è a sinistra della torre, ha sistema di puntamento stabilizzato su due assi, che è anche utilizzabile in maniera hunter-killer, con campo visivo di 8 gradi e 7,5x; vi è un telemetro laser tipo Nd: YAG, ovvero allo stato solido con cristallo di ittrio e alluminio-neodimio, con portata tra 200 e 7.000 metri e precisione di 10 metri. Non sembra niente di eccezionale (in giro vi sono già da molti anni telemetri laser da 10 km e precisione anche maggiore), ma va bene ugualmente; quanto al sistema di tiro, ha anche una capacità di tracking autonomo, questa sì interessante, con errore massimo di 0,1 millirad. I tempi d'ingaggio medio sono di 7 secondi da carro fermo, 10 secondi con il mezzo in moto. Infine, il mezzo sarà dotato di un sistema 'networkentrico', con la capacità di combattere con la 'situation awareness' data dall'interscambio con altri mezzi e fonti, tra cui gli UAV da ricognizione. Il peso del nuovo carro è di 50.000 kg circa in assetto di combattimento, ma anche così, vi è un rapporto potenza: peso di ben 28 hp per tonnellata.