Ceramica a Pisa/Vasai attivi in città: differenze tra le versioni

*I ceramisti potevano vendere la propria merce sia all’ingrosso (sopra i 100 manufatti), che al minuto (meno di 100), ma secondo i prezzi e le quantità prestabilite.
 
Ad esempio, troviamo definiti i turni (o gite) per le vendite all’ingrosso e i quantitativi massimi. Ad ogni affiliato spettava una gita nella quale poteva vendere dai 2000 ai 2500 pezzi. Solo a Casuccio di Giovanni era permesso vendere 4000 pezzi a turno perché già da prima che il contratto fosse firmato gestiva più di un esercizio con un alto numero di dipendenti.<ref>Berti name=B_110_1142005, pp. 110-114</ref>:
 
Alcuni prezzi concordati per la merce sono riassunti nella seguente tabella<ref>Berti 2005|pp. 113-114}}</ref>:
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