Ceramica a Pisa/Contatti con ceramiche di importazione: differenze tra le versioni

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Tanti studiosi invece sostengono che tale usanza fosse stata legata a fattori estetici ed economici. Infatti l’uso dei bacini come abbellimento architettonico è stato preferito alle tarsie in marmo o ad altre pietre in quanto meno costosi ma in grado comunque di dare colore alle facciate delle chiese<ref>Berti - Tongiorgi 1981a.</ref>.
 
Fino al XII secolo sui perimetrali esterni e i campanili delle chiese pisane troviamo murati soltanto prodotti ceramici importati dalle varie località del Mediterraneo, che arrivano prevalentemente dalle zone occidentali poste sotto l’influenza islamica e, soprattutto, dall’al-Andalus. A partire dalla prima metà del XIII secolo, infine, si usano come bacini le “maioliche arcaiche” di fabbricazione locale e tra la fine deldello stesso e i primi decenni del XIV secolo le ceramiche utilizzate come “bacini” sono quasi esclusivamente di produzione pisana.
 
== La datazione dei manufatti ceramici usati come "bacini" ==