Poesie (Palazzeschi)/La casa di Mara: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m "E vive filando in qull'ombra" => "E vive filando in quell'ombra"
m "presumibiulmente" => "presumibilmente"
Riga 13:
La soluzione ritmica scelta, imperniata sulla struttura a tre sillabe (dattilico), è quella che maggiormente definisce la metrica di questa raccolta e della successiva (''Lanterna''): restano invece in secondo piano la lunghezza del verso e la divisione in [[w:Strofa|strofe]], alla quale Palazzeschi in genere rinuncia.
 
L'occupazione principale di questa donna è quella di filare (''E vive filando in quell'ombra''). Secondo diversi studiosi (v. bibliografia), Palazzeschi crea un riferimento alla mitologia greca. Le tre '''[[w:Parche|Parche]]''' sono le donne che fanno scorrere il filo della vita: una fila, un'altra avvolge il filato, quella al centro assiste alla scena per poi intervenire tagliando il filo: è questo il momento della morte, che presumibiulmentepresumibilmente è il tema del componimento ''[[Poesie (Palazzeschi)/Ara Mara Amara|Ara Mara Amara]]''. A dispetto della giovane età (circa vent'anni), Palazzeschi dà l'impressione di scrivere come se la fine dei suoi giorni fosse oramai prossima.
 
Come le altre poesie di questa raccolta, questa fu pubblicata da Palazzeschi a proprie spese: nel farlo, l'autore indicò una casa editrice inesistente, la ''Cesare Blanc'' di Firenze. Stando a ciò che il poeta fiorentino avrebbe spiegato successivamente, questo non era altro che il nome del suo gatto. All'epoca il giovane Palazzeschi corrispondeva alla perfezione alla classica figura di artista disadattato e solo (si pensi al fatto che viveva all'epoca dell'aiuto finanziario della famiglia, benestante ma perbenista e poco propensa ad accettare l'esistenza di un figlio artista).