Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-13: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Vulcan1.jpg|280px|left|thumb|]]
Alla fine entrambi i servizi vennero accontentati con l''''M61 Vulcan''', pensato per un compito diverso: siccome i caccia supersonici non solo erano sempre più veloci ma anche con meno spazio per i cannoni, la batteria da 4 armi M39 venne sostituta da un solo M61 Vulcan, che tra l'altro poteva logorare meno le canne che i cannoni a canna singola, e nell'insieme quest'arma da 102 kg consentiva la stessa cadenza di tiro che 4 M39. Il Vulcan, con proiettili molto leggeri per il suo calibro, era in compenso capace con la sua munizione col bossolo da 102 mm di una traiettoria molto tesa e precisa, fino a che l'arma era capace di raggiungere il massimo della gittata utile pratica, circa 450-600 m. I cannoni Vulcan hanno avuto vasta diffusione anche come armi contraeree trainate M167 e su veicoli M113 del tipo M163, oltre che come CIWS nel sistema Phalanx. Ma vi sono state altre applicazioni: alcuni Vulcan vennero sistemati in gunpod di cui gli F-4C, senza cannone interno, ebbero anche 3 esemplari come massimo, altri furono utilizzati in alcuni Cobra d'attacco, ma sopratuttosoprattutto ne venne utilizzata una versione con 3 canne e 800-1500 colpi.min per la torretta degli AH-1 Cobra, arma trovata consona per un elicottero leggero.
 
Tutti i tentativi di rimpiazzarlo con armi più avanzate, letali e con maggiore gittata sono andati per il momento nel nulla. Vi è stato persino il tentativo di utilizzare cannoni da 45 mm con proiettili guidati per l'F-22, ma presto annullato.
 
da notare l'uso di mitragliatrici per elicotteri: vi sono state impiegate sopratuttosoprattutto le '''M60''' da 7.62 mm, ma anche le '''Minigun''' paricalibro e a 6 canne rotanti e 4000-6000 c.min. Inoltre, da alcuni anni sono disponibili anche le 12.7 mm a 3 canne rotanti come armamento difensivo per elicotteri, anche se sono relativamente poco diffuse.
 
Per l'attacco al suolo invece il Vulcan, nato come arma speciale per lo straordinario F-104 (sul Phantom venne montato solo in un secondo tempo e solo nel modello E/F), non era chiaramente sufficiente. Allora è arrivato per l'A-10 un pezzo formidabile: l'Avenger II o '''GAU-8''' che aveva 7 canne da 30 mm e cadenza di 2100 o 4200 c.min., munizione con bossolo da 173mm che supera anche il 30x165 mm sovietico ed è usata anche dal KCA del Viggen, con una riserva di ben 1300 colpi per l'A-10, che in effetti è stato bisognoso di essere progettato in funzione di questo cannone.
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Una versione più grande, con carica atomica, fu sviluppata con il codice GAR-11 (successivamente AIM-26 Falcon), mentre una versione a lungo raggio fu creata per due aerei, l'XF-108 Rapier ed il Lockheed YF-12 con il codice GAR-9 (successivamente AIM-47 Falcon).
 
Inizialmente noto come GAR-9, venne ribattezzato AIM-4 nel 1962. Un tipo migliorato è stato l'AIM-26, usato sopratuttosoprattutto dagli F-106A. Esso ha una massa raddoppiata e prestazioni migliori, sempre con una configurazione con 4 alette fisse triangolari anteriori, e alette di controllo posteriori. Non è più lungo ma più largo del precedente. La sua particolarità fu quella di ottenere una testata nucleare da 1.5 kT del tipo W-25.
 
[[Immagine:AIM-26A 1.jpg|220px|right|thumb|L'AIM-26]]
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*Totale prodotti: circa 5.000, di cui 2.500 C.
 
L'impiego bellico ha visto sopratuttosoprattutto l'Iran come utilizzatore (non meno di 270 degli oltre 900 ordigni richiesti vennero forniti, assieme a 79 degli ottanta F-14 ordinati), ottenendo decine di successi a scapito degli irakeni nel corso di battaglie a volte epiche contro i MiG-25, e poi contro i Mirage F.1 con missili Super R.530. Gli americani, pur utilizzando il missile dei tipi più moderni AIM-54C+ non ottennero successi invece contro i Foxbat irakeni. Nell'insieme il fatto più importante dei Phoeinx è che hanno dato una capacità di intercettazione effettiva formidabile alle formazioni aereonavali, ciascuna in genere con un centinaio di missili al seguito (come d'altro canto facile da considerare, con i missili ripartiti tra 15 stormi imbarcati, 13 dei quali in effetti dotati di F-14, e con i missili AIM-54A -alcuni dei quali forse forniti agli iraniani- sostituiti piuttosto che integrati dai C), contro gli altrettanto formidabili bombardieri supersonici sovietici armati con i missili supersonici antinave come l'AS-4. Sommando questi missili con il radar degli F-14, gli AEW E-2C e le navi AEGIS il tutto era davvero un formidabile deterrente antiaereo-antimissile. il fatto che con missili di questo tipo, nei tests, sono stati colpiti bersagli anche da oltre 150 km di distanza (il sistema d'arma normalmente si attiva a 166 km di distanza, ma vi sono tiri di prova anche da oltre 200 km, head-on) è stato poi confermato in combattimento (ma dagli iraniani), mentre gli americani sono rimasti a bocca asciutta con i loro F-14. Pare, stando alle notizie diffuse da Tom Cooper (leader dell'Acig.org) che poi gli iraniniani siano riusciti anche a clonare i missili americani, prodotti in pochi esemplari.
 
Sull'affidabilità dei missili Phoenix in guerra vi sono valutazioni contrastanti, così come per il costo unitario. Stando a Cooper, i missili Phoenix funzionavano quasi sempre con esiti disastrosi per la vittima, alle volte abbattendo più di un aereo se in volo in formazione stretta, magari carichi di bombe. Tuttavia, secondo RiD 12/85 le cose non erano così rosee, e contro obiettivi a bassa quota il Pk del Phoenix era stimato del 10% contro aerei, e del 5% contro missili, e questo nonostante vi fossero armi in servizio più moderne dei tipi iraniani. Nel 1988 l'USN riteneva che solo il 40% delle armi avrebbero funzionato correttamente e si vociferava che fosse in essere una richiesta di risarcimento per una parte della colossale somma spesa nel programma Phoenix (stando a Take-Off, 'in volo sul Tacchino'). I Phoenix hanno avuto ad ogni modo parecchie migliorie, ma l'affidabilità dell'elettronica originale, pur sempre anni '60, non poteva essere certo all'altezza di quella dei tipi moderni. La prima generazione vide l'AIM-54A, l'ATM-54A per lanci ma senza testata; il DATM-54A con sistema telemetrico per lanci sperimentali.
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I tipi da addestramento erano gli ATM-7E per i lanci, CATM-7E per addestramento aria-aria, ma senza motore a razzo (ma vi è anche una menzione di un tipo simile da addestramento con testata telemetrica, destinato al lancio), la DATM-7E per l'addestramento del personale di terra.
 
In tutto, vennero così prodotti: 2.000 AIM-7A, 2.0000 AIM-7C, ben 7.500 AIM-7D, e sopratuttosoprattutto, 25.000 AIM-7E. Il Phantom ne divenne il principale utente, e data la compattezza dell'arma, fu facile installarne quattro in altrettanti recessi sotto la fusoliera, a bassissima resistenza aerodinamica (e anche a basso impatto nella traccia radar, anche se all'epoca questo non era un vero problema), mentre per esempio, i missili sovietici e francesi dovevano essere portati in piloni piuttosto penalizzanti. I 5.000 Phantom prodotti hanno avuto quasi sempre come carico standard quattro Sparrow, oppure solo due nelle missioni cacciabombardiere. In pratica, per quanto numerosi, gli Sparrow sarebbero stati appena sufficienti per una 'carica completa' per ciascun Phantom, specie se si considera che queste armi vennero anche usate per altri aerei, come gli F-104S.
 
Questi ultimi vennero abbondantemente usati dall'USN e USAF in Vietnam, con un primo successo (duplice, in realtà) il 7 giugno 1965, con gli F-4B che distrussero due MiG-17. Ma nonostante quest'esordio felice (non certo per i 'nordisti') la situazione fu tutt'altro che rosea per gli utenti dello Sparrow, che pure erano immancabilmente i potenti Phantom, tra l'altro anche dotati di Sidewinder, e a un certo punto, di cannoni Vulcan. Lo Sparrow, in Vietnam, dimostrò una Pk bassa: era nato per intercettare bombardieri ad alta quota (come del resto lo era il Sidewinder) e non per i duelli aerei a quote medio-basse; inoltre le regole d'ingaggio erano troppo limitanti, per evitare fuoco 'amico', e quindi gli ingaggi oltre l'orizzonte diventavano pressoché impossibili. Per giunta, i radar dell'epoca erano tutt'altro che affidabili e a bassa quota erano quasi 'ciechi', a meno di non volare pressoché alla stessa quota. Cunninghan, per esempio, non aveva avuto esperienze 'buone' con quest'arma e così decise di usare i missili Sidewinder per i suoi abbattimenti. Gli Sparrow finivano per diventare una specie di missile da combattimento aereo, ma non di tipo 'fire and forget'; avevano maggiore velocità, distruttività e portata pratica dei Sidewinder, ma non erano altrettanto validi, pur costando molto di più. Nondimeno, nel gennaio 1967, quando gli F-4C sorpresero i MiG-21 nordvietnamiti 'simulando' d'essere una formazione di F-105 carichi di bombe, molti dei sette 'Fishbed' abbattuti vennero colpiti dagli Sparrow.
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Il RIM-7H aveva alette più piccole per il lanciatore Mk-29, sempre ottuplo. Il notevole numero di armi previste al lancio era dovuto alla volontà di resistere agli attacchi di massa, e al voler evitare la complicazione dei sistemi di ricarica automatici (e lo Sparrow, pesante circa 200-230 kg, era assai difficoltoso da manovrare a forza di braccia); esso era leggermente meno avanzato dell'F, perché in realtà era antecedente, tanto che entrò in produzione attorno al 1973 come parte dell'NSSMS Block I. POi seguiranno altri tipi come i RIM-7F, M (con quota minima ridotta a circa 8 m), P. I tipi M e P, con apposita modifica (sistema JVC, Jet Vane Control) possono essere lanciati verticalmente dai sistemi Mk-41 e Mk-48, i primi un po' per 'ripiego', i secondi nati appositamente. Il Sea Sparrow e lo Sparrow sono anche utilizzabili rispettivamente dai sistemi ALBATROSS e SKYGUARD europei.
 
Il miglioramento delle prestazioni dei missili Sparrow, ma sopratuttosoprattutto delle procedure, radar, sistemi IFF e controllo aereo hanno permesso nel 1991 notevoli successi contro gli Irakeni, che già avevano avuto a che fare con le generazioni meno recenti che armavano F-4 e F-14 (lo Scià aveva comprato complessivamente migliaia di AAM americani), e che vennero massacrati dagli Sparrow americani, quasi sempre a segno sui bersagli designati: ben 26 vittorie con il consumo complessivo di 71 missili (secondo altre fonti, attorno a 85-88). Questo consumo include peraltro anche i missili persi con i loro aerei, abbattuti o persi, ma sopratuttosoprattutto i tentativi di intercettare i MiG-25. Mentre gli agili MiG-29 non ebbero spesso scampo, come la coppia che, avvistata e attaccata dagli F-15 del 32rd TFW, su distanze di circa 25-30 km, tentò di scappare scendendo a 150 metri di quota prima di essere colpita e abbattuta: una manovra che sarebbe riuscita senz'altro con i Phantom E e i missili AIM-7E e forse, anche gli F, ma non contro gli M (o forse i P) impiegati in tale occasione (da notare che l'esistenza del tipo P era ben poco nota all'epoca, ci si riferiva genericamente agli 'AIM-7M').
 
E Israele? Non ha mai avuto molta fiducia nei missili SARH, cercando piuttosto il combattimento ravvicinato: gli Sparrow hanno ottenuto, nel 1982, solo una manciata dell'ottantina di vittorie che gli israeliani si attribuirono, e non molti anche negli anni precedenti, come nel '73.
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La testata è nella sezione WAU-10/B, con la sezione esplosiva Mk-71 Mod.0 e SAD Mk.33 Mod 0, con 'booster' Mk.33 Mod 1; la WAU-10A/B è simile, ma con booster Mk.33 Mod. 2. Vi sono poi le testate WDU-27B con la SAD Mk.33 Mod 9 e booster Mk38 Mod.1, e la WAU-17B/B con l'Mk.38 Mod.2
 
Quanto al motore, esso è in una lunghezza di 1513,8 mm, a doppia spinta, del tipo Mk-58 Hercules, con due contenitori fianco a fianco, uno per il lancio-accelerazione, un altro per il volo di 'crociera', anche se comunque durano solo pochi secondi in tutto. La gittata non è ben chiara: tra i 40 e i 90 km, a seconda delle fonti e delle condizioni (a bassa quota, il raggio difficilmente supera i 20 km): tra il lancio di un aereo in condizioni 'ideali', diciamo a 900 kmhkm/h e 10.000 m, contro un bersaglio in avvicinamento alla stessa quota e velocità, e il lancio a 60 m di quota contro uno in allontanamento, oppure un lancio supersonico a 15.000 m contro un obiettivo in avvicinamento, ci sono differenze sostanziali. La velocità di mach 4 vale per situazioni ideali: il Sea Sparrow ottiene circa 2 mach, con una velocità media di meno di mach 1 sulla massima distanza.
 
 
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[[Immagine:F-4C 154 FIS AIM-7E AIM-9P 1980.JPEG|300px|left|thumb|AIM-7 e 9 nel Vietnam, con gli F-4C]]
Gli Israeliani nel frattempo avevano cominciato con la Guerra d'attrito ad ottenere i missili Sidewinder e ottenne le prime vittorie contro i MiG. A parte questo, in generale gli AAM a corto raggio erano un nuovo capitolo nella guerra aerea: gli aerei pakistani non erano tutti dotati di AIM-9 nel '65 ma il solo fatto che potessero esserlo aiutò non poco ad ottenere una certa superiorità tattica contro i caccia indiani,più numerosi, che spesso battevano in ritirata quando si ritrovavano un Sabre alle costole. Il fatto che da un secondo all'altro potesse partire un missile contro cui non avevano praticamente protezione entro i 3 km non li aiutava. Quella fu la prima guerra ufficiale con l'uso dei missili in parola, che nel frattempo si diffusero in tutto il mondo occidentale, vincendo rapidamente lo scontro con i Falcon ma anche con missili, pure assai sofisticati quali erano i Firestreak inglesi. L'arma fondamentale del Sidewinder era in effetti la semplicità: bastava un circuito elettrico di lancio e un microfono in cuffia collegato alla testata di ricerca: quando il suono emesso era costante e forte, il missile 'vedeva' il bersaglio e si poteva lanciare, posto che fosse entro il raggio utile. Anche i sovietici la pensavano allo stesso modo. Un MiG cinese, pare, ritornò con un Sidewinder inesploso nel tubo di scarico. È difficile confermare questa cosa, ma di sicuro dopo quella battaglia i sovietici riuscirono a mettere le mani sul missile, e l'analizzarlo significò prendere 'un corso all'università per missili americana'. La semplicità del missile era molto maggiore dei primi tipi che già i sovietici stavano utilizzando, per esempio per stabilizzarlo vi erano i 'rollerons', ovvero delle rotelle sulle alette di stabilizzazione posteriori, che aiutavano l'arma nel mantere, con l'effetto giroscopico e renderla stabile senza sistemi complicati, la sua posizione, azionati semplicemente dal flusso dell'aria. La copia sovietica AA-2 Atoll o meglio K-3 o K-13 era onestamente, sopratuttosoprattutto nei primi modelli, poco efficace e assai inaffidabile, ma non era in ciò se non marginalmente peggiore del Sidewinder B. La versione con testata raffreddata K-13M arrivò nei primi '70, mentre erano anche disponibili i K-13R simili all'AIM-9C. A parte questo, il K-13M2 ebbe anche miglioramenti ulteriori, aerodinamici, ma non ebbe vasto successo, di fatto rimpiazzato dagli R-60 o AA-8 Aphid, peraltro più piccoli e meno letali, ma sopratuttosoprattutto dal loro ingrandimento, il R-73 o AA-11 decisamente superiore agli altri tipi.
 
Nel frattempo i Sidewinder L compirono un maggiore passo in avanti e nel 1982 alle Falklands ottennero facili vittorie (ma solo da settori poppieri, in sostanza il loro sistema di ricerca sofisticato capace di agganci frontali era utilizzato piuttosto per un affidabile aggancio posteriore) con 18 abbattimenti con 27 lanci, mentre anche in Libano ottennero vittorie contro i siriani. Molte vittorie anche per gli iraniani, mentre i pakistani ne ottennero 8 contro velivoli russi e afghani, in genere erano armati con due 'Lima' (L) e due 'Papa' (P), da utilizzare questi ultimi per gli ingaggi più facili. Relativamente rari i successi dei Sidewinder nel 1991 perché per la prima volta, la superiorità aerea americana con gli F-15 e gli AWACS riuscivano ad identificare e attaccare bersagli con ingaggi su radar da oltre 30 km. Il trend è continuato nel 1999 con 0 successi su 6 vittorie, tutte per gli AMRAAM. Di fatto, il miglior contributo del Sidewinder, costruito su licenza in Germania per la NATO (addirittura, nel 1986 si raggiunsero già i 10.000 esemplari), copiato in URSS (Atoll) e Cina (PL-2, poi migliorato come PL-5), è stato quello di dare alle aviazioni mondiali una diffusa e letale arma da combattimento aereo versatile ed efficiente, piccola e con pochissime richieste per la piattaforma di lancio. Per tutti questi motivi ne sono stati costruiti fin'oggi centinaia di migliaia di esemplari, e oltretutto missili come gli Shafir/Python, e forse anche i Magic sono partiti dalle sue tecnologie, e sono rimasti compatibili con esso.
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===ASAT<ref>A&D Mag 87 p.38-39</ref>===
Gli USA erano interessati al programma SDI, ma non c'era solo quello. Molti anni prima, ben pochi si ricordano di un test in cui un bombardiere B-47 lanciò un missile 'cruise' appositamente modificato (forse uno skybolt??) che intercettò l'orbita di un satellite, ma l'arma non divenne operativa in questo senso. L'ASAT era il successore, e sopratuttosoprattutto, un ordigno molto più pratico ed economico. Il programma iniziò attorno al 1977 con uno stanziamento iniziale di 78,2 mln di dollari andati alla Vought come capo-commesa, per un'arma da rendere operativa tra il 1985 e il 1988.
 
Inizialmente era stato approntato un primo apparato antisatellite, a limitata operatività, basato sul 'NIKE Zeus', e che consisteva nel raggiungere una distanza entro 1,6 km da un bersaglio e poi fare detonare una testata da 1 MT. Qui invece ci voleva una precisione assoluta, perché l'arma era ad impatto diretto, per evitare l'uso di armi nucleari nello spazio, proibita dai trattati internazionali, ma anche infausta perché le EMP possono distruggere i satelliti a distanze ben maggiori della pura forza dell'esplosione. Così l'ASAT è diventato un sistema in cui vi sono diversi stadi. Il primo è di responsabiltà Boeing, ed è basato sul motore dell'AGM-69A SRAM; la Boeing è anche responsabile dell'integrazione con gli altri due stadi e della programmazione della missione. Il secondo stadio è il Thiokol Altair III, che è usato dal vettore leggero Vought Scout, e infine vi è un terzo stadio MHV (Miniature Homing Vehicle), della Vought. Si tratta di un mezzo d'intercettazione che è costituito da 56 motori a razzo, i quali assicurano una velocità di rotazione di ben 20 giri al secondo, e la capacità di manovra al contempo, con la guida di un sensore a infrarossi. L'arma è quindi portata all'impatto diretto a quasi 50.000 kmhkm/h, per cui anche se fosse grande come una monetina sarebbe sempre micidiale.
 
L'F-15ASAT non ha più il contenitore da 20 mm, ma un sistema elettronico di controllo, mentre vi è una sorta di pod ventrale, forse per il collegamento in datalink.
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==Antiradar==
[[Immagine:AGM-45 Shrike.jpg|320px|left|thumb|]]
Il missile [[w:AGM-45 Shrike|AGM-45 Shrike]] è stato il primo missile antiradar statunitense. Esso derivava dall'AIM-7 Sparrow, con una testata aumentata da 29 a ben 66 kg, di cui 22 di esplosivo, il resto era l'involucro ad effetto schegge e le spolette. Lo Shrike nacque sopratuttosoprattutto per le esigenze della guerra in Vietnam, dato che i primi 'wild weasels' non erano abbastanza potenti e le postazioni di missili SA-2 a lungo raggio si dimostravano un pericolo tutt'altro che ipotetico per gli aerei americani; ma la limitatezza dell'elettronica dell'epoca faceva sì che non avesse circuiti di memoria e quindi se il radar smetteva di emettere proseguiva in traiettoria libera.
Inoltre per coprire tutte le frequenza radar erano necessarie ben 13 teste di ricerca intercambiabili, per cui bisognava sapere con cosa si aveva a che fare ed avere la testata giusta sottomano in reparto. E dire che in Vietnam l'unico bersaglio valido erano solitamente le batterie di SA-2, mentre il Patto di Varsavia aveva anche gli SA-1 Guild, 2, 3, 4 ,5 e 6.
 
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L''''Hellfire''' sarebbe un missile dell'US Army, ma stante la sua denominazione di arma aria-superificie (AGM) si può anche considerarla qui, essendo la sua sigla AGM-114 (Air-to Ground Missile). Quest'arma è nata per essere usata da parecchi tipi di piattaforme, anche se di fatto ha finito per legarsi quasi esclusivamente all'AH-64 Apache, a sua volta legato in larga misura all'Hellfire. In tutto nel 2003 ne erano stati prodotti già circa 30.000 esemplari<ref>Nativi, Andrea: ''Hellfire'', RID Maggio 2003 68-79</ref>.
 
Il suo nome significa Heliborne Launched, Fire and Forget Missile, e come programma nacque molti anni fa. Iniziò lo studio la Rockwell, che produsse l'arma a guida ottica AGM-64 Hornet, sperimentata nel '63-66. Alla fine di questo periodo venne creata la branca sistemi laser nel MICOM (MIssile COMmand) dell'US Army, per studiare le nuove tecnologie di guida. Nel '68, dopo ulteriori studi che coinvolsero compagnie private come la Martin e la Hughes, si stabilirono meglio i requisiti dell'arma che ci si aspettava e all'inizio del 1970 si cominciò il programma di sperimentazione per quello che all'epoca era il MISTIC, altro acronimo sostituito con un altro nome in un certo senso 'religioso', ma quasi all'opposto: Hellfire, per l'appunto, nome scelto nel '71, quando iniziarono già i lanci di prova. Dopo avere valutato anche i vari tipi di sensori, nel '72, venne dato alla Rockwell un contratto di sviluppo di 1,2 mln di dollari per altri esperimenti nel '74, seguiti da altri contratti e nel '75, a marzo, venne scelta la sua soluzione. Nel giugno del '76 vennero presentate le proposte complete da Hughes e Rockwell, e vinse quest'ultima. La presentazione del sistema laser a basso costo LOCALS nel settembre del '77 vide tuttavia un riscontro inatteso: la Martin Marietta con questo sistema, nel '78, spodestò la proposta della Rockwell, che comunque continuò lo sviluppo del missile in toto. Il primo lancio venne fatto con un AH-1G modificato alla fine del '78. Nel '79 cominciarono i lanci dei missili dagli AH-64. Nel 1981 la versione 'lancia e dimentica', pensata sopratuttosoprattutto per gli aerei come quelli dell'USAF, venne abbandonata dato che il sensore IIR necessario era ancora fuori questione per il suo costo e così la caratteristica 'interforze' dell'Hellfire andò persa. C'erano addirittura in ballo sistemi come quelli duali IR-radar, ma ovviamente costavano troppo. Così il missile divenne solo un sistema a guida laser-semiattiva, non un vero ordigno 'lancia e dimentica'. Marzo 1982, si raggiunge la possibilità di produzione in serie mentre il motore a razzo, potente ma fumoso, era da sostituire con un altro tipo a basse emissioni per non disturbare la designazione laser stessa e a luglio si pensò a come fargli raggiungere traiettorie molto tese, per evitare di farlo finire, con la traiettoria 'a campana', tipica dei sistemi a guida semiattiva. I primi missili vennero consegnati nel 1984 all'US Army; anche l'USN ne ricevette quantità a partire dal 1986, perché li comprava per gli AH-1W dell'USMC. Il primo reparto con gli Apache divenne operativo nell'aprile 1986 e nel 1987 arrivò il primo successo all'export. Infine, nel 1989, il battesimo del fuoco, quando gli AH-64 usarono 7 armi centrando altrettanti obiettivi durante l'Operazione Just Cause (Panama, 1989). Erano passati ben 18 anni dall'inizio dello sviluppo in concreto e pertanto non stupirà che già si volevano miglioramenti: nel 1988 vi fu un contratto per la doppia carica cava e nel 1990 per una versione di seconda generazione del missile, il LONGBOW, di progettazione Westinghouse e Martin Marietta.
 
La guerra del 1991 venne combattuta largamente con l'Hellfire, usato per azioni strategiche come la distruzione di due stazioni radar e poi oltre 500 corazzati, anche qualcuno amico. Il 1991 vide la qualificazione per un lanciatore su scafo Hummer e la richiesta per l'AGM-114F. Nel '93 vi fu il contratto per l'Hellfire II, nel mentre appariva l'AGM-114F in servizio. Il Longbow partì dal 1994 con un lancio sperimentale seguito da parecchi altri. Il missile, ancora più costoso del tipo base, è entrato in servizio nel 1998.
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Le modalità di lancio sono la LOBL e la LOAL, la prima con la scansione rettangolare e la seconda con quella sul solo piano laterale. Quanto al missile, esso ha una vita utile di 10 anni, aumentabili a 20 con opportune manutenzioni, e se ben mantenuto ha una efficienza tale da garantire oltre il 97% dell'affidabilità.
 
Le prestazioni del missile sono supersoniche, ma il missile impiega 13 secondi per arrivare a 4.000 m e a 8.000 m arriva a 37 secondi. La velocità massima, arrivando a 400 m.sec/s, ma a 5.000 m scende a 150 m.sec/s, e a 8.000 m a 80 m.sec/s. Non si sa quanto perfori, ma ufficialmente supera quella del TOW 2, che arriva a 900 mm. Contro i bunker non è meno micidiale: provato contro un bunker da 75 cm di cemento, lo ha perforato, devastandone il volume interno lungo i 3,5 metri di lunghezza, poi il muro posteriore di 30 cm e altri 90 cm di terra pressata.
 
IL lancio di missili su diversi bersagli è possibile, tirando un missile ogni 8 secondi e lanciandone 2 in meno di 3 secondi con due designatori diversi.
 
Nel 1989 sono stati compiuti esperimenti di lancio con il missile in funzione AAM, che ha colpito nel 1990 un bersaglio volante a 111 kmhkm/h ad appena 180 m di distanza.
 
Un problema potenziale, anche abbastanza sostanziale, era la gittata minima di 1.500 m nelle prime versioni. Ma anche la parabola di lancio, con 1.700 m raggiunti su tiri a 7.000 m (più lontano, più in alto), rischiando di perdersi nelle nuvole. Con l'HELLFIRE II è però possibile tirare con nuvole ad appena 250 m, se si programma il lancio di tiro dopo un ritardo. La gittata minima, però, aumenta parecchio mentre tirando da una posizione defilata si devono calcolare, per esempio, 1.500 m di distanza da una collina di 300 m e con il missile che a quel punto raggiunge 2.300 m di quota, ma la quota minima delle nuvole è di 488 m. L'angolo di lancio laterale è di 10-20° a seconda della modalità di tiro.
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'''AGM-114C''': dotato di motore senza fumo, con una traiettoria più piatta, consente di ridurre la possibilità di essere scoperto per il mezzo di lancio. Ha peraltro presentato dei problemi che nel corso di una esercitazione in Polonia, conclusasi con il lancio di oltre 400 missili (!) ha causato danni a ben 19 elicotteri. Per ora è considerato solo utilizzabile, almeno per uno dei lotti di produzione, in caso di guerra. Di sicuro durante Desert Storm tali problemi non si sono presentati con la versione A, che altrimenti avrebbe distrutto la flotta di elicotteri (circa 150) AH-64 che li utilizzarono per la gran parte.
 
'''RBS-17''': la versione semi-perforante antinave del missile, ordinata come sistema per la difesa terrestre e costiera. Esso ha una gittata max accreditata passata a 10 km malgrado l'aumento di peso (dovuto sopratuttosoprattutto alla testata della Bofors semi-AP). Ne sono stati ordinati 700 nel 1987. I Norvegesi ne hanno ordinati altri 400, ma sono il tipo base con la testata semi-AP. Il contratto è stato nel 1994.
 
'''AGM-114D ed E''': mai entrate in servizio, con autopilota digitale
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'''AGM-114J''': simile al tipo 'K', ma senza il sistema d'armamento di sicurezza navale (il SAD).
 
'''AGM-114K''': con il programma HOMS sono state superate molte delle limitazioni del missile, appares anche durante la guerra del '91 e con dimensioni dell'elettronica ridotte dalla miniaturizzazione dei componenti, riduzione delle parti del 40%, aumento leggero per gittata e velocità, riduzione della gittata da 1.500 a 500 m. Sistema con maggiore capacità di accumulazione aria per il serbatoio di manovra, testate da 100 e 177 mm, cono metallico delle stesse non più in rame ma in molibdeno e peso di 9,7 kg, autopilota digitale e capacità di lancio passata da una velocità max di 1.100 a 1.400 kmhkm/h e programmazione del sistema in linguaggio ADA e riprogrammabile per le esigenze, per giunta il missile ha la capacità di ricordare la zona dove ha visto l'ultimo riflesso laser prima di perderlo. Nei test ha colpito 191 su 196 bersagli, 12.500 consegnati entro il 2005 e altri 5.400 ordinati da clienti esteri.
 
'''AGM-114M''': è il modello aviolanciabile con testata antinave da 34,2 cm e 12,5 kg, peso di 47,54 kg totali e spoletta trivalente con esplosivo e materiali incendiari dentro l'ogiva, involucro in acciaio capace di formare frammenti di 2 cm. Si pensa che questo missile possa mettere KO una nave fino a 700 t. Il raggio è di 8 km.
 
 
'''AGM-114L''': è il LONGBOW, un Hellfire II con sensore radar di guida autonoma e usato in genere dall'AH-64D assieme al missile normale. Era proposto un sensore millimetrico da 94 GHz della Marconi, ma poi è stato scelto il tipo americano a 35 GHz della N.Grumman, scelto sopratuttosoprattutto perché nazionale, ma anche capace di eccellente precisione. Vi è quindi capacità ognitempo e lancia-e dimentica, e come se non bastasse vi è anche un sistema di datalink per l'aggiornamento dati.
 
'''M36 e M34''': versioni d'addestramento inerti.