Storia della filosofia/Filosofia e cristianesimo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: Correggo errori comuni (tramite La lista degli errori comuni V 1.1) |
ristrutturo e scorporo una parte in Storia della filosofia/Filosofia nell'Alto Medioevo |
||
Riga 1:
{{Storia della filosofia|volume=2}}
== Contesto storico ==
La Patristica, cioè il pensiero dei antichi padri della Chiesa, rappresentò il primo tentativo di fusione fra la tradizione ebraica e la filosofia greca, di cui costoro cercarono di assimilare profondamente il senso del ''logos'', concetto chiave della filosofia greca: ''logos'' significava la ragione e il fondamento universale del mondo, in virtù del quale la realtà terrena veniva ricondotta a un principio intellettivo ideale, in cui risiederebbe la vera dimensione dell'essere. Soprattutto in Plotino, l'ultimo dei grandi filosofi greci, si avvertiva il tema della trascendenza dell'Idea platonica, da lui concepita come la forza spirituale che plasma gli organismi viventi secondo un progetto prestabilito.▼
{{...}}
== I primi padri della Chiesa ==
▲La
Se i primi cristiani accolsero con accenti diversi la filosofia pagana, senza identificare automaticamente i suoi sistemi di pensiero con il messaggio evangelico, e anzi con una certa coscienza critica che in [[w:Tertulliano|Tertulliano]] si tramuta in aperta diffidenza,<ref>Tertulliano, che si domanda: «Che cosa hanno in comune Atene e Gerusalemme? Che cosa l'Accademia e la Chiesa?» (''De praescriptione haereticorum'', VII, 9).</ref> Giustino fu invece tra i primi a identificare il Cristo incarnato con il ''logos'' dei greci, termine che egli trovava adoperato nel prologo di Giovanni.
Almeno fino al 200, la
== Agostino ==
[[File:Antonello da Messina 009.jpg|left|thumb|Agostino d'Ippona]]
Il maggiore esponente della
▲Il maggiore esponente della Patristica fu Agostino di Ippona: questi conciliò la filosofia greca con la fede cristiana riprendendo dal neoplatonismo il tema delle tre nature o ipostasi divine (Uno, Intelletto e Anima) e identificandole con le tre Persone della Trinità cristiana (Padre, Figlio e Spirito Santo), ma concependo il loro rapporto di processione non più in senso degradante, ma in un'ottica di parità-consustanzialità. Secondo Agostino ci sono dei limiti oltre i quali la ragione non può andare, ma se Dio illuminerà la nostra anima con la fede riuscirà placare la nostra sete di conoscenza. Agostino riprese da Plotino anche la concezione del male come semplice "assenza" di Dio: esso è dovuto perciò alla disobbedienza umana. A causa del peccato originale nessun uomo è degno della salvezza, ma Dio può scegliere in anticipo chi salvare; ciò non toglie che noi possediamo comunque un libero arbitrio.
Con Agostino emerse tuttavia, su questo punto, una differenza peculiare della filosofia cristiana rispetto a quella greca, nella quale era certamente presente l'idea della contrapposizione tra bene e male, ma era assente la nozione del peccato, per cui non c'era una visione lineare della storia come percorso di riscatto verso la salvezza. Agostino invece ebbe presente come la lotta tra bene e male si svolge soprattutto nella storia. Ciò comportò anche una riabilitazione della dimensione terrena rispetto al giudizio negativo che ne aveva dato il platonismo. Ora anche il mondo e gli enti corporei hanno un loro valore e significato, in quanto frutti dell'amore di Dio. Si tratta di un Dio vivo e personale che sceglie volontariamente di entrare nella storia umana. All'amore ascensivo tipico dell'''eros'' greco, Agostino affiancò pertanto l'amore discensivo di Dio per le sue creature, proprio dell<nowiki>'</nowiki>''agape'' cristiano.
== Note ==▼
▲==Note==
<references/>
[[Categoria:Storia della filosofia|
{{Avanzamento|75%|24 maggio 2014}}
|