Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-15: differenze tra le versioni

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Prima di tutto le pistole d'ordinanza. Per decenni hanno avuto praticamente un solo nome: la Colt 1911, fabbricata in milioni di esemplari dal 1911 in poi. Anzi, il progetto originale era addirittura del 1900. L'adozione di un armamento potente come la pistola calibro 11.43 mm fu dovuto all'insufficienza del 9,65 mm, chiamato da molti come troppo leggero. Questo era particolarmente vero per via che gli americani si trovavaon ad avere a che fare con la resistenza, nelle Filippine, con i guerrieri Moros (musulmani filippini: anche all'alba del XX secolo gli americani ebbero a che fare con nemici islamici..), che prima di entrare in azione pare si drogassero ampiamente e così non sentissero molto le ferite che subivano dai proiettili delle pistole d'ordinanza, a meno di essere colpiti in testa o al cuore. L'1911, funzionante con aveva un sistema di bloccaggio che riguardava canna e slitta che iniziavano un movimento retrogrado assieme e poi, con la rotazione di un apposito anello la slitta veniva svincolata mentre la canna continuava all'indietro, espellendo il bossolo. C'era anche una sicura molto affidabile. Battezzata in guerra ai confini del Messico, si diffuse lentamente rispetto ai conservatori che erano favorevoli alla lunga tradizione delle armi tipo rivoltella. Le reclute avevano bisogno di tempo per adattarsi alla forza del rinculo, al peso dell'arma e ad ottenere risultati nel tiro di precisione. Dopo la 1a guerra mondiale ebbe bisogno di modifiche di scarso rilievo, che portarono alla M1911A1 del 1921, che tuttavia non rimpiazzò del tutto la precedente in servizio, anche se così accadde per le armi in produzione.
 
Caratteristiche: 11,45 mm (0.45) calibro, lunghezza 21,9 cm, canna 12,8 cm, peso 1,36 kg, v.iniz. 252 msm/s, astuccio da 7 colpi.
 
Anche durante la seconda guerra mondiale le reclute continuavano a trovare difficile sparare con precisione con la M1911 a distanze di oltre 18 m, troppo pochi per un'arma da guerra. Allora venne pensato alla carabina M1, di cui si dirà poi. Tra i proiettili pensati per quest'arma vi furono quelli a salve, inerti e tracciani (M26), ma soprattutto quelli M261 High Density Shot, che erano stati sviluppati per permettere agli equipaggi di aerei abbattuti sul Pacifico di disporre di un'arma di sopravvivenza con un gran numero di proiettili d'acciaio di piccole dimensioni, per 'pescare' i pesci in superficie'. Ma vennero trovati anche molto efficaci contro altri come armi antiuomo. Dopotutto erano proiettili 'per la sopravvivenza'. Si tentò anche di allungare la canna dell'M1911 e di farne persino un fucile mitragliatore con canna da 24 cm e caricatore da 20 colpi. Completato il progetto con successo nel 1942, si ritrovò in competizione con un'arma specifica per tale compito, il mitra M3 che vinse. Nel dopoguerra i soldati americani continuarono a non nutrire interesse per il calibro 9 parabellum, giudicato troppo penetrante ma con scarse capacità di 'arresto' rispetto alle cartucce più lente e di maggior calibro. Negli anni '80 ognuna delle 485.000 pistole M1911 dei depositi americani era stata ricostruita almeno 3 volte e quindi si trattava certamente di un'arma fin troppo sfruttata. Oltretutto la precisione e l'autonomia di fuoco dovevano essere migliori. Dal 1977 al 1980 cominciarono le sperimentazioni ma non ebbero luogo immediati ordini per la nuova arma M9. Questa divenne la Beretta M92, pesante 1,145 kg carica, con 15 colpi da 9 mm Parabellum, lunga 21,7 cm di cui 12,5 della canna, v.iniziale ben 390 msm/s.
 
La scelta di quest'arma venne fatta per rimediare l'assoluta obsolescenza delle pistole americane. La gara venne fatta tra incredibili polemiche. Eppure ls specifica era semplice: peso non superiore a 1,3 kg, lunghezza non superiore a 221 mm, altezza max 147 mm, lunghezza canna minima 102 mm, caricatore di almeno 10 colpi,mirino posteriore fisso e così via, nonché munizionamento 9x19 mm Parabellum. Dopo alcune fasi interlocutorie in cui nessuno dei pretendenti aveva presentato, né dall'America e né dall'Europa, proposte pienamente accettabili, venne ricominciata una nuova serie di test nel 1984. Le armi americane, con sorpresa di tutti (la S&W 459Me la Colt SSA, mentre tutte le altre ditte non parteciparono, come la Ruger e la Sturm) vennero eliminate per prime e quelle europee si dimostrarono invece ben più gradite. Sembrava che dovesse vincere, della pletora presentata dagli europei la SIG-226 svizzera, ma alla fine considerazioni politiche e di prezzo hanno favorito la Beretta 92F. Nonostante le tante cause legali e appelli, alla fine la scelta è stata confermata. 315.930 armi vennero inizialmente ordinate per 53 milioni di dollari e 5 anni di produzione, di questi i primi 52.930 pezzi in Italia, poi le armi sarebbero state montate e parzialmente prodotte nella fabbrica Beretta nel Maryland e in particolare il quarto e quinto anno la produzione interamente condotta negli USA per le ultime 134.000. In seguito la Beretta ha ottenuto altri ordinativi, sempre a seguito di una gara, ma oramai era difficile ribaltare la standardizzazione verso questo modello. Ma va anche detto che il calibro 9 mm ha seguitato a lasciare poco convinti gli americani che preferiscono munizioni come il vecchio 0.45 dalla maggiore capacità di arresto, mentre il caricatore bifilare della Beretta non rende la vita facile agli utenti con mani piccole né il castello camuso aiuta a proteggere l'arma dalla polvere e sporcizia, come i soldati americani si sono spesso lamentati nei teatri d'impiego (in Irak, in particolare). In ogni caso l'adozione della Beretta, ma soprattutto l'esclusione delle armi americane (e pure la S&W aveva già piazzato le sue armi all'Aeronautica) furono davvero uno schiaffo morale per gli Stati Uniti, i più interessati all'uso di armi leggere tra tutte le nazioni, e con una tradizione lunga e 'gloriosa'. Essere bistrattati in casa propria dagli europei non fu certo una cosa di poco conto, ma d'altro canto questo si sarebbe ripetuto, dagli anni '80 specialmente, in molti settori in cui gli USA hanno smesso di investire (es. addestratori).
 
Un'arma di cui gli americani non devono dispiacersi molto è la Ingram M10, mitra che spara anche con il silenziatore Sionics Company ad alto rendimento. Diventata popolarissima per i film di Holliwood, si tratta senz'altro di un prodotto temibile, costruito in lamina d'acciaio robusta e ben lavorata, capace di sparare a oltre 1.000 c.mine/min e restando controllabile grazie alla presenza centrale del calcio-grilletto in cui è sistemato il caricatore. Un calcio ripiegabile metallico è eventualmente presente, anzi lo è nella maggior parte delle versioni. Esistono versioni più piccole per il calibro 9 mm ACP come versioni standard per il 9 mm Parabellum. In ogni caso il mitra 'che taglia un uomo in due' è veramente molto temibile: il silenziatore riduce molto il suono, e per giunta elimina anche la vampa. È dunque un'arma per impieghi speciali e destinata alle unità di cui sopra. Holliwood ne ha fatto pure largo uso nei suoi film, per questo la sua struttura scatolata è ben nota al pubblico.
 
Caratteristiche: calibro 11,43 mm, lunghezza 548 mm, calcio ripiegato 269 mm, canna 146 mm; peso con caricatore da 30 c., 3,818 kg, celerità di tiro 1.145 c./min e v.iniz. 280 msm/s.
 
Il fatto che quest'arma possa usare le munizioni della Colt 1911 ad oltre 1000 colpi al minuto dà l'idea della potenza di quest'arma.
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I fucili d'ordinanza americani erano inizialmente gli M1 Garand, a dire il vero piuttosto lontani dal concetto di moderno fucile d'assalto che poi si è affermato. Erano e sono armi pesanti, costruite soprattutto negli anni '40 e che sono a tutti gli effetti i primi fucili semiautomatici di successo. Sparano proiettili ad alta velocità e sono stati i successori degli ottimi Springfield M1903 a ripetizione ordinaria, praticamente dei Mauser in versione americanizzata. Queste armi erano state impiegate anche durante la guerra, prodotte nella versione A3 e usate a lungo come fucili per cecchinaggio nella versione A4.
 
Questo bel fucile aveva le seguenti caratteristiche: lunghezza 1,105 m, canna 61 cm; peso 4,1 kg, velocità iniziale 855 msm/s e caricatore ad astuccio da 5 colpi.
 
L'M1 o meglio il Rifle, Caliber 0.30, M1(Garand) fu il primo e il migliore dei fucili automatici omologati per un organo militare, nel 1932. Passò però diverso tempo prima che entrasse in produzione, rifinendone le caratteristiche. Progettato da John C. Garand, era talmente ben progettato (a seguito di un notevole lavoro di rifinitura progettuale) che fu subito adottato e senza tante modifiche. Essendo necessario utilizzare molto la macchina utensile per costruirne le parti si trattava di un tipo dispendioso, ma era ottimo e affidabile, con un funzionamento semiautomatico a utilizzo indiretto dei gas di sparo. Gli americano erano già armati con l'M1 in larga misura. L'US Army divenne tanto grande in pochi mesi che fu necessario rimettere in produzione l'M1903. L'M1, classica arma della vittoria americana, immortalata in foto e filmati d'epoca, era un'arma di notevole successo a cui i soldati erano molto affezionati. L'automatismo del suo meccanismo rendeva possibile sparare senza tenere in conto la necessità di riarmare l'otturatore manualmente. Ma aveva qualche difetto: per esempio, la lastrina da 8 colpi o era caricata con tutti i colpi oppure non funzionava, e quando sparava tutti i colpi veniva espulsa con un rumore secco e caratteristico, cosa che certo poteva interessare un nemico nelle vicinanze. Le versioni per tiratori scelti erano l'M1D e C, del 1944, con cono spegnifiamma, calcio ripiegabile. I tedeschi l'utilizzavano con la designazione Selbstladegewehr 251(a), e lo apprezzarono tanto che utilizzarono tutti quelli che potevano catturare in azione. Ancora meno noto che i giapponesi ne produssero una copia con la designazione Tipo 5 da 7,7 mm, ma non se ne sentì parlare perché solo alcuni prototipi erano stati completati per la fine della guerra. Nel dopoguerra i Garand sono stati impiegati da nazioni di tutto il mondo occidentale. Per esempio, la Guardia nazionale americana lo ha avuto per moltissimo tempo come arma standard. Nell'E.I., certamente non all'avanguardia nelle armi per la fanteria, è stato ampiamente usato fino agli anni '90, anche perché il BM.59 non è stato realizzato in molti esemplari (circa 100.000). Questo era il tipo Beretta, che praticamente era la versione automatica del Garand. Ma negli USA venne realizzato appena qualche anno prima il Ruger M-14, che era a sua volta l'M1 modificato per il tiro automatico e con un caricatore conseguentemente dotato di più proiettili per rendere pratico questo tipo di utilizzo.
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Le caratteristiche di questi tipi erano:
 
*M1: lunghezza 1,07 m, canna 60,9 m; peso 4,313 kg, v.iniz. 855 msm/s, caricatore ad astuccio da 8 colpi.
*BM59: lunghezza 1,095 m, canna 49 cm, peso 4,6 kg scarico, v.iniz. 823 msm/s, caricatore da 20 colpi.
*M14: lunghezza 1,12 m, canna 56 cm, peso 3,88 kg, v.iniz. 853 msm/s, caricatore da 20 colpi, cadenza 700-750 c./min.
 
Il Garand era stato prodotto in Italia su licenza, per 100.000 esemplari entro il 1961, alcuni esportati in Danimarca e Indonesia. Era stato previsto di adottare la cartuccia NATO da 7,62x51 mm, anziché la vecchia 7,62x63 mm americana. La modifica dei Garand italiani era stata valutata ma scartata perché di fatto sarebbe stato un fucile superato. Allora venne riprogettato e adattato alla cartuccia NATO meno potente e dotato di un caricatore da 20 colpi nonché al fuoco automatico, opzione peraltro utilizzata piuttosto raramente in pratica dato il rinculo che anche la nuova cartuccia, meno potente ma più che temibile, conservava, specie considerando la cadenza di tiro di 750 c./min. Venne prodotto in vari tipi: Mod.1 che era quello standard, Mod. 2 con impugnatura a pistola e bipiede leggero, Mod. 3 per paracadutisti con calcio ripiegabile e lanciagranate smontabile sulla volata; Mod. 3 per truppe da montagna, simile ma con lanciagranate fisso;Mod. 4 con bipiede irrobustito e canna pesante, per impiego come arma da accompagnamento.
 
L'M14, noto soprattutto per la partecipazione alle prime fasi della Guerra in Vietnam, era l'adattamento per la cartuccia da 7,62 mm NATO, con fuoco selettivo automatico. La sua concezione era simile a quella del BM59, ma apparve prima e pesava meno. La sua origine fu comunque molto tribolata, con vari tipi intermedi designati T (Trial, prova) e solo nel '57 venne omologato questo nuovo tipo, mentre l'M15 similare ma con canna più pesante non passò in produzione. Prodotto da 4 fabbriche diverse, molto ben costruito. Ma nonostante la sua capacità di fuoco automatico venne spesso modificato per sparare solo a colpi singoli, anche perché la canna si surriscaldava presto. La produzione finì nel 1964 con 1.380.346 esemplari. Nel '68 venne presentato l'M14A1 con calcio a pistola e bipiede. Era un'arma d'accompagnamento automatica, ma non aveva la canna intercambiabile e quindi inficiava l'efficacia del suo fuoco automatico, giusto come l'RPK sovietico ma differentemente dal Bren inglese. Spesso gli M14 vennero forniti a nazioni estere, come Israele (prima che li sostituisse con i Galil, praticamente uno dei tanti figli degli AK-47). Nell'insieme un'arma ben costruita e abbastanza efficiente, ma obsoleta.
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Mentre i tipi precedenti erano da 7,62 mm e non hanno avuto molti ordinativi (apparsi dal 1955), l'M16 ha ottenuto molto seguito. Ha vinto la gara dopo la sua apparizione come progetto commerciale (AR-15), prodotto inizialmente dalla Armalite. In pratica era l'AR-10 con il calibro 5,56 mm.
[[Immagine:Garandcar.jpg|300px|left|thumb|Tanto per capire la differenza tra l'M1 carabina e fucile]]
Ma prima di parlare di quest'arma torniamo alle armi della II GM. Ce n'era una particolare, la carabina M1. Le armi tipiche delle fanterie di seconda linea o specializzate (mitraglieri, per esempio) sono sempre state le pistole. Ma siccome la loro gittata utile pratica è notevolmente ridotta, nel 1940 gli americani tentarono una via diversa, allorché l'Esercito prospettò una categoria di nuove armi, maneggevoli ma nondimeno efficaci. Queste erano qualcosa di più di un mitra e qualcosa di meno di un fucile. Si tratta delle carabine, e la gara per la nuova arma 'di seconda linea' venne vinta da un modello Winchester, subito adottato come Carbine Caliber 0.30 M1. Con un sistema di sottrazione dei gas inconsueto e una cartuccia intermedia (in un certo qual modo, un'anticipazione di quella dei Kalashnikov..) questa carabina ebbe un successo strepitoso. In pratica divenne un'arma tipica anche di molte fanterie di prima linea, specie gli ufficiali e i serventi delle armi come le mitragliatrici o i mortai. Inizialmente prevista come arma semiautomatica, venne poi modificata con un sistema di funzionamento automatico e una cadenza di tiro fino a 775 c./min. Designata M2, si riconosceva dal caricatore da 30 colpi, utilizzabile anche dalla M1 in luogo di quello da 15. C'era persino una versione, la M3, da combattimento notturno (un anticipo sui tempi ancora più clamoroso) con un congegno di visione e puntamento IR. Prodotta in soli 2.100 esemplari, nondimeno fu una rivoluzione potenziale. In tutto, a fine della guerra vennero prodotte 6.332.000 carabine, anche di tipi ancora più maneggevoli con il calcio ripiegabile. I tedeschi la utilizzarono come Selbstladenkarabiner 455(a). La carabina M1 aveva una potenza di fuoco elevata, soprattutto nella versione automatica (è molto facile ricavare, specie con munizioni di bassa potenza, un'arma automatica da una già semiautomatica) e con un buon margine di autonomia di fuoco disponibile. Ma la cartuccia era poco potente: la gittata non arrivava che a un centinaio di metri per cui non si può dire che fosse molto meglio delle pistole. Ma comparata a quel cannone che era ed è il Garand, l'M1 è un'arma 'femminile' molto complementare. Fatta in gran parte in legno, molto carina, a confronto del primo sembra quasi un giocattolo. Le sue caratteristiche:
 
*Calibro: 7,62 mm, lunghezza 90,4 cm di cui 45,7 per la canna; peso 2,36 kg, velocità iniziale 600 msm/s.
 
ne facevano un qualcosa di molto più maneggevole e facile da portarsi dietro, magari con una grossa quantità di munizioni. I Marines in particolare ne fecero uso per la prima volta, anche nei reparti di prima linea. Con il caldo tropicale era molto più sensato portarsi dietro quest'arma piuttosto che il Garand. La carabina M1 ha continuato ad essere utilizzata a lungo, ma soprattutto in campo civile e paramilitare (inclusa la polizia) essendo a tutti gli effetti un anello di congiunzione tra i mitra e i fucili veri e propri. In seguito il modello è stato ripreso con i Ruger Mini-14 del '73, ma stavolta si tratta di un derivato dell'M1 Garand, e quindi normalmente sparante come questo a tiro semiautomatico (40 c./min) cartucce da 5,56 mm.
 
Tornando all'M16, vincitore del concorso per il nuovo fucile d'assalto, esso era già presente come versione da 5,56 mm dell'AR-10 e noto come AR-15. Si tratta della classica arma con calcio in linea con il castello e manico-mirino al di sopra, rivestimento in plastica dura nero al posto del legno. Il fucile, dall'apparenza quasi da giocattolo (secondo una 'leggenda urbana' era fabbricato dalla Mattel..) spara a sottrazione di gas con chiusura per rotazione dell'otturatore. Ha uno spegnifiamma (non è un freno di bocca) che può anche ospitare un lanciagranate, ma per non rovinare la canna si preferisce usare piuttosto il lanciagranate sotto la canna da 40 mm del tipo M203.
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L'M16, prima ancora dell'US Army, ebbe come primo cliente niente di meno che il British Army con una partita di 10.000 armi; poi arrivò anche un ordine dell'USAF, nel '61. Subito dopo l'US Army si convinse di come quest'arma dall'aspetto eterodosso e dal disegno moderno fosse valida e ne ordinò un certo quantitativo, sufficiente per farne l'arma standard successiva all'M14. Subito comparve nel SE asiatico, specie nell'arma della cavalleria aerea e nelle forze speciali. Nel '66 arrivò l'M16A1 con un congegno di bloccaggio dell'otturatore dovuto alle prime esperienze belliche. Il 'black rifle' (altra innovazione, i fucili in genere avevano un colore almeno in parte marrone, per via del legno usato) era spacciato come essere così efficiente da non avere nemmeno bisogno della normale manutenzione e pulizia. I soldati furono felici di prendere questa notizia come buona, e così l'avveniristico fucile ebbe un alto rateo di inceppamenti. Abbinata all'uso di una polvere da sparo del tutto diversa da quella usata nei test, che lasciava molti residui nella canna, ci si può immaginare i danni che faceva ai fucili. Si trattava della 'polvere a granuli' introdotta nel '54 in sostituzione della precedente IMR. Questo avvenne soprattutto per superare le ridotte capacità produttive per la polvere IMR, ma quest'informazione era stata in qualche modo persa nei meandri della burocrazia e i soldati ne fecero le conseguenze. Dopo che la cosa venne chiarita e che l'esercito prese di petto la questione con un'apposita commissione militare venne finalmente spiegato ai soldati come manutenere l'arma in maniera corretta e venne introdotto un sistema di sblocco delle munizioni inceppate con una leva sul lato destro. Inoltre, dato che questa infausta polvere causava un aumento della cadenza di tiro che rischiava, oltre che di rompere i meccanismi, di lasciare troppo presto vuoto il caricatore da 30 colpi, venne introdotto un tampone d'assorbimento a fine corsa per ridurre la velocità del meccanismo del sistema d'alimentazione. L'M16A1 ha poi confermato di essere un'ottima arma da guerra. Rispetto al Kalashnikov è più preciso e sembra pensato più per il tiro da spalla mirato che da fianco, a mò di mitra. È però più difficile da produrre in tanti paesi del Terzo mondo e per questo venne tentato la sua 'de-tecnologizzazione' con l'AR-18, fabbricato dalla Armalite. Invece il grosso degli M16 è stato fabbricato dalla Colt. La versione A2 può usare la nuova munizione NATO SS109, parecchio più potente di quella origaria. Quest'ultima era piuttosto debole come effetti, ma con il problema della frammentazione o del ribaltamento che, a certe distanze e certe condizioni, si verifica facendo danni anche maggiori di un proiettile da 7,62 mm della precedente generazione. In generale però non è un'arma rinomata per la potenza, anche se la versione A2 ha la nuova munizione ben superiore anche in questo senso.
 
*caratteristiche: lunghezza 99 cm, canna 51 cm, peso carico 3,64 kg, cadenza di tiro 700-950 c./min, v.iniz. 1000 msm/s.
 
L'M16 ebbe da subito o quasi delle versioni carabina, che non ebbero molto successo. Però l'attuale M4 (il suo antenato era il Col Commando) di fatto ne è la riedizione e sta riscuotendo successo tra le truppe moderne. Altri tipi di M16 hanno anche cannocchiali per la mira di precisione, applicabili anche a quelli ordinari, oppure sono in versione fucile mitragliatore.
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Un'arma particolare sono i fucili da tiro per cecchinaggio. I più importanti sono stati l'M21, versione sniper dell'M14, con tolleranze di lavorazione migliori e cannocchiale da 3 ingrandimenti. Era capace di piazzare 10 colpi in una rosa di 152 mm a 300 m, e uno degli accessori più apprezzati era quello di un soppressore del suono, che dava un rumore diverso e smorzato rispetto a quello di un normale colpo di fucile. Ampiamente utilizzato in Vietnam, la sua ragion d'essere era che, essendo da 7,62 mm, permetteva distanze d'ingaggio ben superiori rispetto ai circa 400 dei colpi M193 da 5,56 mm. Essendo capaci di sparare in maniera semiautomatica e automatica, è una delle poche armi di questo tipo con funzionamento non bolt-in (otturatore manuale), assieme all'SDV Dragunov, che però è diverso: ha solo la possibilità di fuoco automatico, ma è al contempo un'arma specificatamente prevista per questo compito, ed è l'unica arma con questa capacità di tiro semiautomatica tra quelle specifiche per il cecchinaggio.
 
Un successore era necessario e allora è arrivato l'M40, ovvero il Remington Model 700, sostituti degli M1 Garand. Ha funzionamento di tipo Mauser, con leva per l'otturatore, nuova canna in acciaio inox, cannocchiale da ben 10 ingrandimenti. La sua pesante canna in acciaio assicura ridotta dispersione anche se l'arma è lunga 1117 mm di cui 610 di canna, e il peso è di 6,57 kg, v.iniziale 777 msm/s e caricatore di 5 colpi. Le ultime modifiche (relative alla canna, come anche il cannocchiale da 10 ingrandimenti ) hanno dato origine all'M40A1, che a tutt'oggi costituisce un'ottima arma. I Marines, differentemente dall'esercito USA, hanno sempre avuto molta cura per i tiratori scelti-sniper, che hanno avuto il compito di raccogliere informazioni e di stare in avanti al grosso delle truppe, e come spiegava bene il (vero) sergente istrutture di FMJ, la migliore combinazione del mondo è il Marine e il suo fucile. Specialmente se è un fucile M40 e il marine è un soldato addestrato per compiti di sniping.
 
La storia dei fucili di precisione di grosso calibro invece ha origine negli USA con i fuciloni controcarri. La cosa va spiegata. Inizialmente si trattò dell'arrivo, nel mercato americano, di alcuni fuciloni Lathi 39 da 20 mm. Uno dei passatempi preferiti dai privati cittadini americani divenne, ad un certo punto del dopoguerra, sparare contro barili di benzina con le munizioni da 20 mm, e gli effetti erano assicurati. La cosa era facile: il fucilone era comprabile per corrispondenza e spedibile per via aerea a 99,95 $ e un pacchetto da 100 colpi per 84,95 $. Altri tempi, ma alcuni utenti cominciarono a pensare anche ai tiri a lungo raggio. Peccato che prima che questa via venisse esplorata del tutto le munizioni da 20 mm terminarono. Ma verso la fine degli anni '60 vennero masse a segno delle rapine in banca con armi da 20 mm (vedi 'Una calibro 20 mm per lo specialista' con Eastwood), e così al sig. Rossi, nonostante il famoso '2o emendamento' tanto amato dalla NRA, che il massimo calibro che i privati potevano portarsi dietro era il 12,7 mm. Ma certo che il 12,7x99 mm del tipo M2, lungo 137 mm e pesante 46 gr solo considerando il proiettile, e supera i 3.500 m di gittata. Tra i primi esempi di queste armi 'ridotte' c'era il fucilone controcarri PTRD-41 da 14,5 mm, adattato per questa munizione. Con un cannocchiale di puntamento si scoprì che era possibile sparare a 1000 m e oltre. Lo stesso venne fatto con i fuciloni controcarri Boys. Forse era nell'ordine delle cose che i fuciloni ad alta potenza potessero raggiungere precisione tanto alta, per la potenza della loro munizione ad alta velocità anche se questa era prevista per compiti controcarri a corto raggio. Negli anni successivi i Marines sperimentarono il Model 500, capace di sparare con precisione (con munizioni scelte) a distanze ben maggiori rispetto ai tipi da 7,62 mm. Per esempio, con una rosa di 872 mm a 1.500 m, ma contro grossi bersagli arriverebbe anche oltre i 2 km. In seguito cominciarono ad arrivare in scena i Barrett M82, che nonostante la sua struttura semiautomatica più pesante del minimo necessario, è stato adottato da molte forze armate: all'inizio degli anni '90 già c'erano stati ordini per oltre 1000 esemplari. Funziona in termini semiautomatica, peso circa 12 kg ed ha una cartuccia che può bucare un blindato leggero. Anche più inquietante, perfora agevolmente tutti i veicoli blindati commerciali. Con munizioni a flechette arriverebbe anche a 40 mm a 800 m. Nel mondo sono arrivati altri fuciloni per tiratori scelti: anche di calibro 14,5 mm e persino da 20 mm. Queste armi sono devastanti e potenzialmente pericolosissime: tra l'altro sono i peggiori nemici delle squadre mortaisti e mitraglieri. Un tiratore americano a Falluja ha ucciso due mortaisti da oltre 1.500 m con altrettanti colpi, tanto per capirci. Molto di più di quello che farebbe un'arma da 7,62 mm, anche se in questo calibro esiste una munizione di compromesso, come quella Lapua ad altissima potenza.
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Le mitragliatrici da 7,62 mm M60 sono state per lungo tempo quelle standard degli Stati Uniti. Era stata pensata fin dall'ultimo anno della guerra mondiale come T44. Il sistema d'alimentazione era ripreso dalla MG42, e il complesso pistone e otturatore del fucile mitragliatore FG 42. Per il resto venne fatto uso di acciaio stampato e plastica. Tutto questo avrebbe dovuto portare ad un'arma eccellente, ma questa nuova mitragliatrice, per quanto migliore della Browning M1919, di fatto non dimostrò una validità sufficiente e anzi fu decisamente deludente, quando venne introdotta in servizio alla fine degli anni '50, in un'epoca in cui gli Stati Uniti non erano più all'avanguardia nelle armi da fanteria. Queste armi, così note per le performances con gli eroi di Hollywood (soprattutto Rambo), erano in origine difficili da maneggiare e con un cambio canna che necessitava di smontare parzialmente l'arma. Ma dopo tanti sforzi è diventata una mitragliatrice all'altezza delle altre del panorama internazionale. Tuttavia i soldati non l'hanno mai amata dato che pesa molto, ed è di maneggio difficile. Nella forma basica è una mitragliatrice leggera con un bipiede in materiale stampato e riccamente traforato, spesso con una cinghia di trasporto considerata migliore della debole maniglia superiore per il trasporto. Aveva una struttura grossomodo a bullpup, con l'otturatore dentro il calcio. La sostituzione, come mitragliatrice leggera-fucile mitragliatore, con la Minimi M249 ben più leggera, sarebbe stata un bel passo avanti. Poi c'era la versione con tripiede per compiti pesanti. Ci sono state anche la versione C telecomandata per elicotteri (fino a 4 portate in avanti dagli Huey prima dell'avvento delle Minigun), la D per uso su supporto a candeliere senza calcio, su elicotteri e mezzi blindati; la E2 per l'uso da mezzi corazzati. La produzione è stata fatta soprattutto dalla Saco Defence Systems Division, appartenente alla Maremount Corporation. Visti i problemi dell'M60 come fucile mitragliatore, venne proposta una M60 modificata più leggera e di più facile maneggio, con bipiede spostato all'indietro, c'è un'impugnatura anteriore, sistema di sottrazione gas semplificato e così via.
 
Caratteristiche: calibro 7,62 mm, lunghezza arma completa 1105 mm, canna 559 mm, peso 10,51 kg totale di cui 3,74 kg per la canna; cadenza di tiro 550 c./min, nastri da 50 colpi, v.iniziale 855 msm/s.
 
La M60, spesso chiamata 'Pig' veniva spesso utilizzata in pattuglie avanzate, con due armi per plotone di fanteria. I giudizi sono stati contrastanti: alcuni l'hanno apprezzata per precisione e affidabilità, ma in generale quest'arma ,prodotta per la prima volta negli anni '40 per poi attendere 10 anni di perfezionamenti ulteriori prima dell'entrata in servizio definitiva, è stata ben poco apprezzata anche se non pesa molto di più di altri tipi.
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I lanciafiamme erano pure utilizzati dagli americani, sia nella II GM che dopo, anche se in minore misura. Queste terribili armi avevano una miscela che garantiva una maggiore gittata rispetto ai tipi dell'Asse, per esempio, grazie ad una maggiore densità della sostansa, arrivando a 30-40 m e in generale essendo molto maneggevoli. In seguito si è arrivati persino ad un sistema d'arma chiamato M202, una specie di lanciarazzi quadruplo con razzi da 66 mm incendiari, una specie di lanciarazzi M72 multiplo. Anche qui ce n'è un esempio cinematografico con 'Commando' con Swarzy in azione, però utilizzando munizioni esplosive.
 
Un'altra arma da distanze ravvicinate erano i fucili a canna liscia, specie per le distanze ravvicinate. Sono usati soprattutto per combattimenti nella jungla, ma anche per l'abbordaggio di navi da controllare. Gli americani ne hanno fatta una serie impressionante, ma per lo più di tipo convenzionale. Però non è mancato l'AS dello Smit&Wesson con una struttura simile a quella dell'M16, ma con peso di 4,42 kg scarico e carico 5,69 kg, con 10 cartucce e cadenza di 375 c./min. In Vietnam vennero usati soprattutto armi come gli Ithaca model 37. Anche qui l'impiego iniziò nelle Filippine contro i Moros, con il Winchester M1897, che poi nella I GM venne usato come 'scopa delle trincee' dagli americani.
 
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===Controcarri<ref>Armi da guerra 49</ref>===
[[Immagine:M20-bazooka-batey-haosef-1.jpg|280px|left|thumb|L'M20 Bazooka]]
Tra le armi controcarri, ai primi Bazooka da 60 mm, capaci di perforare 120 mm d'acciaio se non meno, seguirono presto gli M20 da 89 mm con 280 mm di perforazione. I primi non erano efficaci a sufficienza contro i carri come i T-34, i secondi lo erano in maniera più che adatta. Questi bazooka, assieme ai cannoni SR sostituirono i vecchi cannoni controcarri da 37, 57 e 76 mm ancora in giro, mentre i cacciacarri vennero sostituiti dai carri armati veri e propri. I Bazooka vennero naturalmente distribuiti anche a numerosi alleati, anche se col tempo divennero sempre più obsoleti e non vennero rinnovati nella loro tecnologia come avrebbero potuto, con nuove munizioni in particolare. Nel frattempo, infatti, erano stati utilizzati sopratuttosoprattutto i cannoni SR, anche di tipo portatile.
 
[[Immagine:M38A1-with-recoilless-rifle-1.jpg|280px|right|thumb|Ecco la combinazione M40 su Jeep M38, la prima di tante combinazioni tra fuoristrada e il cannone S.R. in parola]]
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===La Browning calibro '0.50'<ref>Husson, Jean-Pierre:''Browning M2'', P&D Ottobre 1992, p. 72-76</ref>===
 
Poche armi hanno rappresentato tanto una nazione come la M2 Browning. Gli USA hanno trovato con questa micidiale macchina di morte la loro miglior mitragliatrice, e senz'altro una delle più importanti della storia. Quest'arma si può ancora ampiamente trovare nel mondo, e per esempio nelle F.A. italiane è stata abbinata all'altra 'classica', la MG tedesca. Inizialmente la M2 Browning nacque dall'esigenza di costruire armi di supporto di potenza maggiore delle mitragliatrici allora esistenti. Dal momento che si sta parlando degli anni '10 del secolo scorso, si potrà capire di che si sta parlando: all'epoca i meccanismi di funzionamento delle armi automatiche erano piuttosto primitivi e lacunosi, con una scarsa efficienza e affidabilità. Ma certi problemi erano stati comunque individuati: per esempio, quello di colpire i pezzi d'artiglieria da campagna, che con i loro scudi da circa 6 mm di spessore erano invulnerabili da oltre i 300 m, se attaccati dalle mitragliatrici da 6,5-8 mm disponibili. Colpire le trincee, le protezioni di vario tipo adattate della fanteria, e poi, sopratuttosoprattutto, rendere possibile l'ingaggio di un altro tipo di cannone: quello protetto da corazze ma anche con i cingoli sotto: i carri armati, insomma, in uso dal 1916. Questo avrebbe portato ad adottare, per la prima volta, un'arma eccedente le esigenze 'anti-uomo'. La Saint-Etienne pensò ad un'arma da 11 mm con la cartuccia del fucile Gras Mod. 1874, ma poi venne utilizzata essenzialmente per la difesa contraerea, specie per proteggere i palloni d'osservazione dagli attacchi aerei.
 
Dopo che nella battaglia di Cambrai vennero utilizzati circa 400 carri, e dopo l'arrivo dei primi carri armati tedeschi che rese urgente da tutte e due le parti l'uso di un armamento controcarri specifico, che fosse un'arma automatica abbastanza piccola da essere trasportata in prima linea dai fanti e usata con un tiro rapido contro bersagli di ogni genere, anche corazzati. I carri dell'epoca, infatti, erano essenzialmente protetti solo contro i proiettili di piccolo calibro. Armi da 11-15 mm vennero studiate: il calibro più piccolo in Francia, il 13 mm dalla Germania, ma per un fucilone controcarri. Gli Americani, in base alla decisione del Dipartimento della Difesa, modificarono la mitragliatrice M1917 per le munizioni da 11 mm francesi. Ma il meccanismo di funzionamento non offriva sufficienti garanzie di funzionamento per questo munizionamento più potente. Visto che il mormone John Moses Browning era stato tanto efficiente nel produrre ottime armi semiautomatiche Colt 45 Mod. 1911, il fucile BAR automatico, e altre ottimi 'prodotti', allora gli venne chiesto di studiare la soluzione con una nuova arma. Utilizzò le munizioni da 13 mm tedesche, le Tankgewhr con la notevole velocità iniziale di 850 msm/s. Con questa base, all'inizio degli anni '20 presentò i prototipi con le munizioni da 12,7x99 mm, messa a punto dalla Winchester, ma comunque basata sulle munizioni da 13 mm tedesche.
[[Immagine:B-17 tail turret-20060603.jpg|250px|left|thumb|la torretta di coda dei B-17. I B-17G ebbero circa 81.000 M2 'aeronautiche'(7.000 x 13)]]
Alla fine, nel 1933 venne adottata come mitragliatrice M2 dall'US Army. E iniziò così la carriera di una delle più letali macchine termodinamiche (che altro è un'arma da fuoco) mai ideate: anzitutto ne vennero prodotti quantitativi immani, e poi (cosa che in realtà si legava alla prima) era possibile utilizzarla per vari compiti, su tutte le piattaforme di tiro possibili. Con la sua massa da circa 30 kg, la sua forma scatolata e la lunga canna da 1143 mm a sostituzione rapida, raffreddata ad aria, l'M2 non era certamente un'arma maneggevole e poco ingombrante. Ma era affidabile e anche se non superiore a certi tipi della Hocthkiss francese (da 13,2 mm) ampiamente diffusi, era nondimeno superiore alla Vickers inglese, che aveva sì cadenza di tiro leggermente maggiore, ma una munizione molto più leggera per via del bossolo da 81 mm. L'energia cinetica era di circa 10.000 J, circa il doppio di quella di una mitragliatrice leggera: la Browning, con il suo bossolo da 99 millimetri sparava la sua pesante e lunga munizione (quindi con una perdita di velocità ridotta) a circa 850 msm/s, e quindi con un'energia di circa 16.000 J. Questo significava un potere perforante molto superiore: 25 mm a brevi distanze contro acciaio balistico, contro 18 mm circa. Ancora a 500 m l'M2 perforava 20 mm circa (un po' meno con le munizioni della II GM, un po' di più con quelle successive) e circa 13 mm a 1.000 m. Queste prestazioni erano circa doppie rispetto a quelle di una mitragliatrice leggera, perché l'energia cinetica 3-4 volte superiore era pur sempre 'spalmata' su di una superficie d'impatto più grande. Nondimeno, la sua capacità di perforazione complessiva era molto maggiore e consentiva di distruggere blindati leggeri e altre strutture rinforzate. Il 'sogno' di una mitragliatrice controcarro, per quanto pesante e costosa, si era realizzato. L'M2 faceva ai carri armati e alla loro pelle di acciaio quello che le mitragliatrici leggere facevano agli esseri umani. Un blindato come l'M113, per esempio, è vulnerabile da 600 m; il VCC-1, con 6 mm di acciaio aggiuntivo, da 200 m (e protezione totale dal 7,62 mm). I carri leggeri degli anni '30 e dei primi '40 non erano prede più difficili, per non parlare degli aerei da guerra: sopratutto con il P-47, che anziché le solite 4-6 mtg ne aveva 8. La Browning venne adottata come arma standard anche dai bombardieri americani, anche con 12-13 esemplari per apparecchio, e nell'insieme si dimostrò precisa, affidabile e letale.
[[Immagine:P-51 Guns.jpg|250px|right|thumb|Ecco la batteria di tre M2 dentro ciascuna ala del P-51]]
Armava le jeep, i carri M4 Sherman, i P-51 e altri 200.000 almeno altri apparecchi tra caccia, attacco, bombardieri etc. che avanzavano compatti come una falange, sfidando la Luftwaffe anche sul suo territorio. Ne vennero prodotte oltre 2 milioni di pezzi, cosa che avvenne sopratutto nel 1941-45, ma in realtà le ultime M2 di questa prima generazione vennero prodotte nel 1946. Arma longeva e robusta, l'M2 paga queste qualità con un peso non indifferente: la MG 131 tedesca da 13 mm, per esempio, pesava solo 17 kg, anche se era meno potente. Le armi sovietiche paricalibro avevano sia una munizione di analoga potenza, che una massa minore, che una maggiore cadenza di tiro: insomma, non era impossibile far meglio dell'M2, almeno come prestazioni 'brute'. Certo i materiali di cui era fatta e le prestazioni che erano maggiormente attente alla solidità dell'insieme piuttosto che a dar vita ad armi di breve vita l'hanno avvantaggiata nella durata di servizio. Anche le versioni prodotte: ne abbiamo avute del tipo navale, raffreddate ad acqua per mantenere una maggiore cadenza di tiro sostenuta; d'impiego antiaereo, su affusto M16 Maxon Mount quadrinato; per mezzi corazzati, grossomodo uguali a quelle standard; per aerei, con canna ridotta a 914 mm (senza apprezzabili scadimenti della velocità iniziale), e cadenza di tiro portata (approfittando del flusso d'aria disponibile e della temperatura delle alte quote piuttosto bassa?) da 500-550 a 750-800 c. min. L'M2 ebbe degli imitatori: la giapponese Ho-103 ne era la versione adattata ai processi produttivi giapponesi, e sopratutto alla munizione Vickers meno potente. Era un'arma che, come l'M2, utilizzava in maniera diretta la forza del rinculo, ma pesava meno e sparava 900 c./min, approfittando della leggerezza della munizione e della progettazione più recente. Meno noto è che anche i cannoni giapponesi dell'Esercito, sia quelli da 20 che quelli da 30 mm (addirittura!) erano basati sul disegno dell'M2. La Breda da 12,7 mm era anch'essa simile alla Browning, ma con l'anemica munizione del tipo Vickers. La presenza dei proiettili HE, tanto blasonati per un certo tempo da vari autori, non inganni: con 0,8 grammi di carica non erano davvero molto efficaci. L'M2 poteva portarne il triplo, di esplosivo, grazie alla munizione da 48 anziché 36 grammi, ma si preferì usare la capacità di carico per sostanze traccianti-incendiarie (la munizione definitiva fu in effetti una API), che potevano incendiare con facilità gli aerei colpiti ai serbatoi senza perdere il potere perforante per raggiungerli (o altri punti vitali dell'aereo, s'intende: con una M2 non c'erano posti sicuri nelle leggere strutture aeronautiche dell'epoca).
 
Finita la guerra, le M2 inondarono il mercato dell'usato e di fatto 'ammazzarono' la produzione per decenni. Solo a metà degli anni '70 venne stipulato un primo contratto per la fornitura di alcune migliaia di nuove armi: anche la durevole M2 aveva trovato il sostituto, la M2 Heavy Barrel ovvero l'M2HB. Perché si cercarono nuove armi da 12,7 mm quando la tendenza era di passare dal 7,62 al 5,56 mm, quindi verso armamenti più leggeri? Perché il Patto di Varsavia aveva le sue mitragliatrici pesanti, ed erano ben diffuse.
[[Immagine:IDF-M2 pic004.jpg|250px|right|thumb|la M2 Makach (come la chiamano in Israele)]]
L'M2 ebbe consensi misti a qualche critica nello stesso US Army: pesava troppo ed era troppo grossa. L'US Navy passò prima che poté ai cannoni da 20 mm; ma siccome questi non erano molto affidabili (nell'impiego aereo) si preferì, da parte dell'USAAF, continuare a lungo con la vecchia M2. A tutt'oggi è difficile trovare giudizi critici, da parte degli autori americani, sull'M2 aviotrasportata: era la migliore arma di compromesso tra costo, qualità balistiche, peso etc. e si comportò bene. La sua balistica era superiore a quella dei cannoni Oerlikon per aerei (del tipo MG FF), e comparabile con il ben più potente ma più ingombrante e costoso Hispano-Suiza. Nondimeno la RAF preferì passare direttamente dalle Browning da 7,7 mm ai cannoni da 20, malgrado all'inizio questi avessero ancora dei tamburi da 60 colpi (=appena 6 secondi di fuoco) che oltretutto tendevano ad incepparsi spesso e volentieri. In ogni caso, l'evoluzione era dietro l'angolo: la Browning adattata alle velocità 'relativistiche' dei jet divenne la M3, con una cadenza di tiro portata a ben 1.100-1.200 c./min. Come la precedente fu l'autrice di migliaia di abbattimenti con i P-51 e gli Hellcat, questa venne usata con profitto dagli [[w:F-86|F-86]] contro i [[w:MiG-15|MiG-15]] in Corea: la sua affidabilità e precisione balistica si facevano perdonare (=facilità di metter a segno colpi) la scarsa efficacia dimostrata contro i 'tosti' MiG-15. Alla fine tra cannoni imprecisi capaci di distruggere un bersaglio con un colpo e mitragliatrici poco potenti ma precise e con buona autonomia di fuoco, vinsero quest'ultime. Perché i sovietici non fecero altrettanto e costruissero MiG armati di 6 mitragliere da 12,7 o 4 cannoni da 20 -23 mm, è difficile da spiegare. In ogni caso l'M2 pesava 30 kg ed era lunga 1.653 mm. L'US Army voleva un'arma meno pesante e così venne sviluppata la T175, ben più moderna. Era capace di risparmiare 10 kg e poi era lunga solo 1,355 m. Progettata dalla Aircraft Armaments di Cockeyville (Maryland) secondo le specifiche post-belliche dell'US Army, con canna rapidamente smontabile e sostituibile, e doppia selezione di tiro (terrestre-contraereo), sparava a 450-500 c./min o 1.000. Adottata nel 1959 come M85, la T175E2 prometteva molto. Era disponibile anche una versione alleggerita per fanteria con tanto di trippiede M3 (quello della Browning). Prodotta in ben oltre 12.000 esemplari dalla General Electric e dall'arsenale di Rock Island, ha nondimeno e clamorosamente mancato l'appuntamento con la Storia: rimpiazzare l'M2 è stato un compito apparentemente impossibile, forse per qualche problema di affidabilità iniziale o qualcosa del genere. L'M85 è rimasta essenzialmente legata all'LVTP-7 e al carro M60: la canna che spunta delle loro cupole, con un caratteristico freno di bocca, non è quella dell'M2. Ma i progettisti dell'ipertecnologico M1 Abrams hanno voluto nuovamente la vecchia M2 HB. Sopratutto, l'M2 HB ha seguito pedissequamente la diffusione dei nuovi [[w:M113(APC)|M113]], che normalmente arma con un'installazione superiore, priva di protezione, con 20 caricatori a nastro (inclusi in un serbatoio) da 100 colpi l'uno. In Italia la cosa è ben nota, visto che quasi 5.000 M113 e VCC-1 sono stati prodotti (non è chiaro se includenti o meno quelli per l'export) e per lo più, andati in carico all'Esercito. A questo si aggiungano pure i carri armati americani di tutti i tipi eccetto l'M60 (ovvero l'M4, 47, 48), le blindo leggere come l'M8 e un'enormità di armi su treppiede o installazione aeronautica (forse meno diffuse, ma non trascurabili, le applicazioni navali, sia come armi principali di motoscafi che secondarie per le unità maggiori) e si capirà che razza di diffusione l'M2 abbia raggiunto anche negli eserciti moderni: i soli M113 hanno visto una produzione complessiva di circa 75.000 scafi, anche se non tutti armati con l'M2.
 
[[Immagine:M2 - 24th MEU.jpg|250px|right|thumb|L'M2 è utilizzata comunemente su mezzi leggeri, come questo Hummer dei Marines]]
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Le caratteristiche dell'M2HB sono:
*Calibro 12,7 mm
*Munizioni: 12x99 mm da 46-48 gr a 870 msm/s e circa 16.000-17.000 J di energia
*Tiro: selettivo: o a colpo singolo o a raffica. Componenti interni: 364
*Lunghezza: totale 1.653 mm, canna 1.145 mm, rigatura (8 righe destrorse) 381 mm.
*Peso: 38 kg, canna 10,8 kg
*Prestazioni: cadenza di tiro 500-600 c./min, nastri di alimentazione da 100 colpi a maglie disintegrabili, v.iniziale 850 msm/s, gittata pratica 1.500 m
*Azionamento: Con treppiede M3 da 18 kg+2 kg per il giunto di elevazione; possibilità di variare a seconda delle necessità l'alimentazione da destra a sinistra; armamento: arretrare completamente la manetta, poi lasciarla andare, arretrarla ancora, quindi metterla in posizione di riposo. Poi sparare con il doppio grilletto posto di dietro, con le manette di controllo. Al centro c'è il pulsante che permette di usare la manetta d'armamento. Se il pulsante non è inserito, premendo in maniera alternata questo e il grilletto è possibile sparare colpi singoli; se bloccato verso il basso si può sparare a raffica, ma possibilmente a raffiche brevi. Scaricare l'arma richiede il sollevamento del coperchio del castello; poi togliere il nastro e arretrare la manetta d'armamento per controllare che non ci siano colpi in canna o nel sistema d'alimentazione.