Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-21: differenze tra le versioni
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La Marina sovietica ha ottenuto per molto tempo una ridotta disponibilità di budget, ma con un progressivo incremento con il tempo. La via delle portaerei non avrebbe riservato molte soddisfazioni, ma era pur sempre una necessità anche per i
Quanto alle navi minori, ve ne sono una pletora: fino
Ma
===La base dei Typhoon<ref>Kryliakhov P. ''A bordo del Tifone'' PD Giugno 1992 p.18-24</ref>===
[[Immagine:SSBN Typhoon.jpg|320px|left|thumb|Un convincente modellino dei possenti SSBN sovietici.]]
La penisola di Kola era ed è una vera concentrazione di basi aeree e navali che in tempo di guerra si supponeva avrebbero costituito sia un baluardo
In questo luogo artico e gelato i civili erano pochi e avevano il loro bel daffare nel muoversi tra un check point e l'altro, sparsi nelle vie sparse tra il vento e il gelo dell'Artico.
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Casomai era impressionante ritrovarsi di fronte a tutti e sei i super-SSBN che qui erano basati, assieme alla nave appoggio PLARB (ovvero gli SSBN nella sigla in russo) 'Alexander Brykin'. Come le sei corazzate italiane nel nido di Taranto nel novembre del 1940, erano un bersaglio fin troppo facile. Perché erano tutti qui? Evidentemente si trattava della conseguenza della fine della Guerra fredda e dell'URSS: altrimenti un paio di sottomarini era in mare, in missione di pattugliamento.
Ma adesso pensiamo a focalizzare gli enormi sottomarini che stentavano
Per questi mostruosi missili, simili ai 'Trident' che però erano più piccoli e precisi, era necessario un battello di grandi dimensioni; a maggior ragione se si considera che il numero di armi a bordo era stabilito in 20 unità: un'impresa al limite del possibile per il capo-progettista Sergeij Nikitovich Kovolev. Questi approntò con il Progetto 941, il cui primo esemplare venne impostato nel '75 a Severodvinsk, nel Cantiere N.402. Venne varato nel 1980, a settembre, mentre le altre unità vennero consegnate via via tra il 1984 e il 1990. Il loro equivalente (attenzione, non si sta parlando di 'confronto diretto', gli SSBN non si attaccano tra di loro) erano i battelli SSBN classe 'Ohio', di gran lunga più semplici ed efficienti, anche se di lunghezza comparabile. Il fatto è che essi erano armati con missili che, grazie
Dall'acqua questi giganti si stagliavano per molti metri, e questo solo contando l'altezza del ponte di coperta, se così si può definire la batteria missili. Era un fatto assolutamente insolito per qualunque sottomarino. Nonostante la tozza vela (o torrione?) fosse piuttosto bassa e compatta, non c'era nessun sottomarino che avesse la stazza e l'aspetto dei 941, le cui dimensioni, meglio illustrate dai marinai occupati nell'inconsueto lavoro di spalare la neve dal ponte o di fare la guardia camminando avanti e indietro sopra i boccaporti lanciamissili, erano realmente incredibili. L'altezza sul mare di questi battelli rivelava una riserva di galleggiabilità enorme, ma del resto questa era la prassi per molte navi sovietiche: dopotutto si tratta di battelli a doppio scafo.
Ma in dettaglio, i Typhoon sono qualcosa di più che un battello singolo. La loro struttura interna è composita. Dentro l'involucro esterno vi sono 2 cilindri accoppiati da 9 metri di diametro, che sono ben più facili da realizzare invece di uno solo di volume equivalente (che avrebbe dovuto arrivare a qualcosa come 15 metri); e sopra di essi vi è una struttura ellissoide (quanto a sezione) per i locali di comando e controllo, che si nota dal rigonfiamento sotto la massiccia torre. Lo scafo esterno, non pressurizzato, ha così moltissimo spazio per cose non assolutamente essenziali da sistemare dentro i cilindri, come le casse compenso e di zavorra. Questo dà anche tantissima riserva di spinta per sopravvivere
Quanto ai sistemi di bordo, essi sono sofisticati e molto automatizzati, con un pannello di visualizzazione lungo circa 3 metri per osservare tutte le operazioni sul battello, per esempio svuotare o riempire le casse compenso con aria compressa bilanciando il battello. Quanto ai compartimenti centrali, essi sono per l'equipaggio di ben 50 ufficiali, 80 sottufficiali e 50 marinai e graduati. Che l'automatizzazione sia stata spinta in maniera impressionante (e a giudicare dall'assenza di alcun grave incidente in mare, così comuni nei sottomarini sovietici, con ottimi risultati) lo dice il raffronto con i 155 uomini degli 'Ohio' americani, certo meno ma per un sottomarino che ha una massa di poco superiore alla metà del gigante sovietico. Gli ufficiali sono un numero davvero impressionante rispetto ai graduati: addirittura sono di più visto il numero degli 'intermedi' ovvero i sottufficiali. La Marina sovietica era l'unica forza armata a poter scegliere i migliori uomini per sé, assieme alle truppe strategiche. Gli ufficiali sovietici sono sempre stati molti a bordo delle navi dato che i marinai comuni erano ben poco addestrati e specializzati. I sottufficiali sopperivano in parte a questo problema. Visto che gli ufficiali non potevano fare i pelapatate, e i sottufficiali non potevano fare gli sguatteri, un minimo di soldati di leva era presente a bordo
L'apparato motore dei sottomarini di questa classe è di fatto il principale responsabile, almeno in termini diretti, della costituzione dei Typhoon: infatti per portare tanti missili
[[Immagine:Delta-II_class_nuclear-powered_ballistic_missle_submarine_2.jpg|320px|left|thumb|Degni colleghi dei Typhoon erano i 'Delta', qui uno della IIIa serie.]]
Quanto al compito dei 'Typhoon', portare la guerra nucleare con circa 160 testate H, capaci di distruggere il Nord America, esso era espletabile solo in caso eccezionale di una guerra senza limiti, mentre il suo ruolo 'normale' era quello del pattugliamento per minacciare i possibili rivali. In verità, con i sottomarini armati di missili da oltre 8.000 km, non era necessario andare a cercarsi lo scontro con l'USN: bastava restare nei 'santuari' controllati dalla Marina sovietica e agire a quel punto come una specie di batteria di missili subacquea e mobile. Era questa la cosiddetta 'Teoria dei bastioni' in auge dagli anni '70. La gestione delle crisi avveniva tramite canali ELF e VLS con un messaggio codificato che eventualmente avrebbe dato il
Ecco le caratteristiche note:
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*Costruzione: tra il 1975 e il 1990
*equipaggio: 50 uff. +80 s.uff +40 comuni
*Dislocamento: 18.500-26.000 t (ergo: per immergerli servono 6.500 t d'acqua
*Dimensioni: 171 m di lunghezza, 25 larghezza, 13 pescaggio
*Motori: 2 reattori ad acqua pressurizzata da 180 MW l'uno, con due turbine a vapore da 75.000 hp (l'una?), per eliche intubate a 7 pale.
*Prestazioni: velocità in superficie 17 nodi, 25 immersi, profondità max 450 m
*Armi: 20 SS-N 20 e altrettanti tra siluri Type 53, missili SS-N-16,
*Sistemi di bordo: idrofono integrato 'Shark Gill' a bassa-media frequenza; Sonar 'Mouse Roar' per navigazione sotto i ghiacci, sonar passivo rimorchiato; radar di superficie 'Snoop Pair', ESM 'Rim Hat', Sistema d'allarme' Park Lamp' in banda D-F, navigatore satellitare 'Pert Spring', goniometro radio 'COd Eye', 2 sistemi ELF-VLF.
Ma
===Le portaerei===
I
===Le portaerei russe e l'aviazione imbarcata<ref>Szulc, Tomasz ''La portareri Adm. Kuznetsov'', Aerei maggio 1996 p.12-15</ref><ref> Breyer S. ''La Adm Kuznetsov'' RID Ago 1992 p. 35-43</ref><ref>I caccia MiG-29K e M su numeri di RID di agosto e ottobre del '94</ref>===
[[Immagine:20040501090106 - Soviet aircraft carrier Kiev.jpg|320px|left|thumb|La KIEV, prima 'semi-portaerei' sovietica.]]
È incredibile che la Marina sovietica, che ha sperimentato per decenni progetti e programmi nel settore delle portaerei, non sia riuscita al dunque a mettere in campo che una minima capacità operativa in tal senso, ed essenzialmente legata
Già ai tempi della I GM, e quindi prima dell’URSS, si sperimentavano navi fluviali, dal largo scafo, come piattaforme per aerei, e piani per convertire due corazzate almeno. Nel '37 si arrivò a pianificare con il Piano quinquennale due portaerei leggere, da costruirsi dal 1942. Ma non successe per l'invasione tedesca. Nel '43 si progettarono portaerei più grandi, sempre senza esiti pratici. Ma alla fine della guerra c'era stato un imprevisto sviluppo. I
Per sostituire le portaerei vennero ordinate due MOSKVA, che a dire il vero dovevano essere 12. Ma le loro capacità contro il nemico inteso (gli SSBN occidentali) non furono giudicate sufficienti. In ogni caso si trattava di incrociatori portaelicotteri con un hangar da 14 Ka-25 sotto il ponte di volo poppiero e altri 4 nell'hangar tra i due fumaioli. La parte anteriore della nave era occupata da alte e slanciate sovrastrutture: davvero un'unità ibrida.
[[Immagine:Kiev-class 1982 DN-ST-82-11308r.jpg|300px|left|thumb|La parte centrale del ponte di volo della KIEV.]]
Ma nemmeno queste erano del tutto adatte per le esigenze moderne. C'era da ottenere, finalmente, una vera portaerei. Era quasi impensabile misurarsi con l'USN, che aveva il vantaggio anche di poter disporre di molte basi all'estero, di una efficiente aviazione navale, di due sole flotte, mentre l'URSS aveva 4 flotte separate tra di loro da migliaia di chilometri, per giunta strette tra nazioni nemiche e ghiacci. Ma almeno una certa 'competizione' specie per interventi fuori area era necessaria. Per esempio, pur essendo molto più potente della Royal Navy, la MF sovietica sarebbe stata capace di riconquistare le Falklands? O di operare efficacemente al largo dell'Angola e dell'Etiopia? Chi lo sa
Le portaerei nucleari erano una possibilità di tutto rispetto, anche grazie all'avvento dei KIROV, enormi incrociatori da battaglia missilistici da 25.
Poi accadde qualcosa: le catapulte, tecnicamente difficili da fare e molto costose, vennero sostituite dall'invenzione britannica dello sky-jump, su ispirazione delle 'Invincible' inglesi. Questo causò problemi agli aerei imbarcati, che vennro ridotti, quanto a prove da terra (con apposito sky-jump) con un MiG-27. Rispetto alle KIEV le nuove 1153 avevano un dislocamento di circa il 50% superiore, non avevano più la parte prodiera delle sovrastrutture e così questa configurazione, si noti economica anche rispetto alle 1153, venne definita Project 1143.2 quasi che fossero solo una versione migliorata delle 'Kiev'.
[[Immagine:Kuznetsov 960111-N-9085M-001.jpg|320px|left|thumb|La bella sagoma della nuova Kuznetsov si staglia netta sul mare.]]
La nuova classe di portaerei ebbe la capoclasse impostata
Quanto agli aerei, la costruzione della nave non poteva prescindere dalla loro esistenza ed efficienza: si pensò ai migliori caccia disponibili: i Su-27 navalizzati in Su-27K e Su-33; i MiG-29K che erano noti anche come Tip 9-31, e i Su-25UTG per addestramento e attacco, sulla falsariga dei TA-4 o dei T-45 americani. Anche l'aviazione ausiliaria era importante, se ausiliario possa applicarsi a tipi come i pattugliatori ASW e AEW.
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Parliamo più in dettaglio di questa questione. Le 'Kiev' erano armate, come nel suo piccolo il GARIBALDI, per essere navi nominalmente autonome, anche se in realtà ovviamente da proteggere da quelle di scorta: erano armate con armi e sistemi elettronici di ogni genere, AAW, antinave e ASW. Le portaerei successive hanno delegato maggiormente agli aerei la loro protezione e anche capacità d'attacco<ref>Nativi, Andrea: ''Lo Yak-141'', RID set 1992 p.67-72</ref>.
Uno dei risultati è stato lo Yak-141 che avrebbe potuto essere l'aereo giusto per rivitalizzare le KIEV. Con un paio di turbogetti di sostentazione e un immenso motore da circa 15 t di spinta, era quasi uguale in configurazione agli Yak-38 precedenti, ma era supersonico (mach 1,7) e con un sistema d'arma sofisticato basato su quello del MiG-29: radar e 4 missili
Il progetto partì attorno al 1975, un po' prima che venisse messa in servizio la prima 'Kiev', come sostituto dello Yak-38 che, come gli altri V/STOL (occidentali) era stato pensato originariamente per l'aviazione tattica, prima di essere relegato alla sola Marina date le sue scarse prestazioni complessive.
La forma delle prese d'aria e di altre parti del velivolo è piuttosto convenzionale, mentre tutt'altro che consueto è il ricorso a materiali compositi e leghe speciali leggere: i soli compositi in fibra di carbonio pesano ben il 26% della cellula a vuoto, per esempio sui bordo d'attacco alari e delle derive. Per una macchina sovietica, e non solo, si trattava di un'innovazione notevole, ma del resto era un caccia VSTOL e ogni kg risparmiato era un kg guadagnato; molto diffuse anche le leghe alluminio-litio. Il muso è molto angolato verso il basso per consentire una buona visibilità nonostante la presenza del radar derivato da quello dei MIG-29, con antenna leggermente ridotta, telemetro laser nella parte inferiore del muso, ma niente IRST. L'abitacolo non permetteva buona visibilità nel settore posteriore, essendo piuttosto incassato nella fusoliera stessa, mentre il sedile era un K-36V alleggerito e dai tempi molto rapidi, con ordine diretto di lancio da parte dello stesso computer di volo qualora si verificassero dei problemi impossibili da risolvere. La cosa è condivisa anche con lo Yak-38 e si spiega perché nel volo VSTOL ogni problema può lasciare così poco tempo, da non consentire nemmeno di decidere cosa fare prima di schiantarsi al suolo, così ci... pensa la macchina a decidere per l'uomo. Vari gli strumenti di bordo tra cui schermo radar e RWR nonché un HUD; strutturalmente il velivolo ha ali piuttosto piccole e con delle vistose LERX per migliorare il comportamento ad alto angolo d'attacco e forse per lo stesso motivo, differentemente dal '38, è presente una doppia coda, che è sistemata ai lati dello scarico del motore; sono presenti anche delle estensioni delle derive dorsali
Ma è il motore che ha dato le maggiori innovazioni: il Soyouz R-79-V-300 eroga ben 11.000
L'ugello di scarico orientabile, a sezione rotonda, è la chiave del successo o meno di questi progetti e in questo caso, scartata la soluzione bidimensionale, ci si è risolti con questa, che ha una inclinazione fino a 95° verso il basso. Il rapporto diluizione è di 1:1, molto alto per migliorare i consumi in crociera, sia pure con un prezzo in combattimento. Quando il velivolo è in hovering l'aria spillata dal motore riduce la spinta a circa 14.000
L'armamento comprende il cannone leggero GSh-301 con 150 colpi, e 4 piloni d'aggancio per armi e sistemi vari, tra cui 4 AAM, più eventuali altri due sotto le ali della sezione ripiegabile in azione; il massimo è dichiarato in 2,6 t, poco certo per un caccia da 20 tonnellate; il sistema di bordo verte sul radar 'Slot Back' del MiG-29 appositamente modificato; il caccia non è comunque un dogfigher nato, visto che tra l'altro, nonostante la robusta e leggera costruzione, è limitato a 7 g di manovra (a pieno carico, probabilmente), e non può vettorare la spinta come gli Harrier (o almeno, non è stato così collaudato), inoltre con 4 t di carburante la sua autonomia è stata descritta come la 'metà' di quella di un MiG-29, anche perché l'AB non ha sistema di combustione modulabile, così che il raggio d'azione supersonico è di circa 200 km in supersonico, 500 in regime subsonico.
Gli Yak-141 hanno ottenuto vari successi in termini di 'immagine', con 12 record FAI, con carichi di
Lo Yak-141 non era insomma ancora del tutto soddisfacente né come caccia (solo intercettazioni a breve raggio) né come macchina d'attacco, non avendo l'agilità e l'autonomia
Il motore R-79 ha 3 stadi per la ventola, 7 per il compressore, 2 per la turbina HP e 2 per la LP, bypass 1, rapporto spinta-peso 5,65:1, t. turbina 1.600 gradi, peso totale 2.750 kg, diametro max 1.716 mm, diametro ventola 1,1 m, lunghezza 5,229 m.
Lo Yak-141 ha dimensioni di 18,3 x 5,9/10,1 m x5 m, pesi 10-19,5 t, velocità 1,7 mach, tangenza 15.000 m e autonomia 1.400 km, 2.100 con due serbatoi da 600
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Un caccia diverso era il '''MiG-29''', recentemente ordinato dall'India. La versione K, come la M del resto, toglie l'ingegnoso ma dannoso sistema anti-FOD anteriore. Perché dannoso? Perché toglie spazio ai serbatoi di carburante che sul MiG-29 sono solo per circa 4.000
La storia dei MiG sul mare avrebbe potuto cominciare già con i MiG-15, ma di fatto
Ecco le caratteristiche dei due aerei, l'M e il K, come apparse su RID di dicembre e agosto 1994:
Peso normale: nel K, 17.700 kg max per pista da 110 m e sky jump, max decollo 22.400 kg per pista di 195 m
*Prestazioni: 1.400
*Operatività: vita della cellula a bordo delle portaerei 2.500 ore o 20 anni, MTBF tra due guasti critici per la missione 50 ore, 200 ore di intervallo tra manutenzioni, 11,5 ore
Come si vede si tratta di prestazioni tutt'altro che eccezionali, e per certi versi appena maggiori di quelle del MiG-29A, che però pesa al decollo un massimo di 18 t circa. L'autonomia in quest'ultimo caso è di 1500 km ad alta quota, 2.500 con tre serbatoi (1 da 1500 e 2 da 800
Vi è un HUD migliorato per tutte le parti del volo, e udite udite, esistono due display multifunzione anche se di tipo piuttosto primitivo rispetto ai tipi occidentali coevi, che presentano l'uno i dati radar e di navigazione (a destra) e l'altro quelli dell'IRST e il controllo armi. Il cannone ha ridotto il numero dei colpi da 150 a 100, ma il carico utile ha raggiunto le 4,5 t. Il pilota ha anche a disposizione un sistema FBW di seconda generazione con computer digitale di rotta e sistemi di riserva a 3 canali, sistema di navigazione 'Uzel' con capacità anche anti-disturbo. L'aereo venne collaudato dal 23 giugno 1988 dimostrando ottime qualità complessive, almeno a detta dei collaudatori e della MiG-MAPO. Il capocollaudatore dice che è facilissimo da far appontare e molto stabile nel rifornimento in volo; ma che preferisce di qualcosa il MiG-29M che ha lo stesso motore e radar e per certi aspetti è il tipo 'terrestre' del 'K'. In effetti la comunanza, a parte un generale irrobustimento di alcune componenti e l'assenza di parafreno (nel MiG-29 base ve n'é uno da 17 m<sup>2</sup>, nell' M due da 13 m2 che consentono malgrado il maggiore peso un'analoga distanza d'atterraggio), arriva ad almeno l'80%. I MIG-29K avevano fatto circa 400 ore di prove nel 1994 e a dire il vero erano forse più avanti degli 'M' che pure ne avevano fatte 1.100 con sei prototipi. Ovviamente tra le differenze c'era il carrello rinforzato e il gancio d'arresto, nonché le ali ripiegabili.
A proposito del motore, la vita operativa era inizialmente prevista in 1.400 ore poi si è tentato di allungarle a 2.000 con revisione a 1.000. È possibile riaccenderli in volo se si superano i 350
[[Immagine:Su27K (Su33) DD-SD-99-06153.jpg|300px|left|thumb|]]
In definitiva un bell'aereo, ma
[[Immagine:Kuznetsov-Murmansk.jpg|300px|left|thumb|L'inconfondibile sagoma della Kuznetsov si staglia immensa e vagamente minacciosa, dietro a palazzi di Murmansk che a confronto appaiono irrealmente piccoli.]]
La sua struttura vede uno scafo piuttosto basso e una immensa sovrastruttura, sebbene questa sia ben più piccola che nelle navi precedenti, sistemata sulla destra del ponte di volo, che è continuo ma provvisto di sky-jump al posto delle catapulte, soluzione inusitata per una nave tanto grande; il ponte è riscaldato per evitare formazioni di ghiaccio (certo non sono un problema per l'usuale ambiente operativo dell'US Navy, di tipo 'caldo') e i deflettori di scarico per gli aerei sono invece raffreddati ad acqua di mare.
Le dimensioni di circa 1.000 piedi ovvero 304,5 m di lunghezza, 72 m di larghezza massima e circa 70.000 di stazza sono notevoli, le misure paragonabili
Esiste anche un armamento missilistico potente per l'attacco: forse considerando i Su-33 più adatti alla difesa della nave che ad azioni offensive, la portaerei ha sotto il ponte di coperta ben 12 SS-N 19 che sono missili da 500 km di portata ed estremamente avanzati, con velocità ampiamente supersonica.
Il sistema motore è da circa 200.000 -270.000 hp su turbine a vapore su 4 assi, nonostante le voci che parlavano di motori nucleari. Dal 1988 è chiaro che si tratta di una nave di tipo certamente convenzionale. Le sistemazioni aeronautiche comprendono 2 ascensori laterali, ma non esterni come sulle portaerei americane, solo a filo della parte destra della nave, da circa 20x15 m con 300 m2 di superficie complessiva, e che in posizione abbassata sono a soli 8 m dal livello del mare. L'ascensore delle Kiev per le armi è stato eliminato per non complicare la struttura del ponte di volo. L'hangar dovrebbe avere una superficie di circa 185 x 30 m e altezza forse di 7 m. Potrebbe dire la presenza di circa 24 Flanker. Va ricordato che le portaerei russe, differentemente da quelle americane, avevano hangar sufficienti per proteggere tutti gli elicotteri e gli aerei imbarcati, a causa delle cattive condizioni meteo. Vi sono quindi dei limiti rispetto alla quantità di aerei trasportabili, che nel caso delle portaerei americane restano sul ponte per circa il 50% dei velivoli usati a bordo. Vi sono 4 cavi d'arresto a mezza nave, mentre lo sky jump è ben raccordato e con angolazione di 12 gradi circa per 60 m di lunghezza e 6 di altezza massima. Vi sono 9 piazzole per operazioni con elicotteri, contro 7 delle Kiev. I decolli avvengono o in modalità STOL con i due rami da circa 100 m per le operazioni di due aerei, e con tutto il ponte di volo usato per operare con aerei caricati al massimo. In effetti si può decollare con lo sky jump con un solo aereo a pieno carico per volta, mentre dal ponte angolato si può decollare solo a carico ridotto (è già tanto che ci si riesca...). Questo ha generato critiche da parte dei piloti che volevano le catapulte. Si è detto che le navi successive le avrebbero avute assieme allo sky-jump,ma la cosa sembra piuttosto improbabile. Da notare che la presenza dei portelli lanciamissili per gli ordigni antinave comporta una specie di percorso di decollo a 'V', tratteggiato con apposite linee. Di fatto vi sono tre deflettori per i gas di scarico per il decollo, e altrettanti punti da cui
Poi vi è l'armamento, pesantissimo ma altamente automatizzato. Tra questo vi è la batteria di SS-N 19 che conferma come la vocazione principale della nave sia quella di attacco, con i caccia impiegati più che altro come copertura aerea. Eppure una batteria di lanciamissili (quasi verticali) antinave, con armi tanto potenti, è una scelta discutibile, come lo era la batteria di cannoni antinave delle prime portaerei. La vicinanza con l'hangar genera dei potenziali, enormi rischi di esplosione in caso di incendio a bordo, mentre un buon quantitativo di rubli e di metri cubi viene assorbito da questa batteria. Forse i
L'equipaggio è di circa 2.100 uomini, compresi alcuni marines di protezione. La nave ha aerei Su-33, Su-25UTG che sono addestratori disarmati eventualmente convertibili in aerei d'attacco, ma previa rimotorizzazione con unità più potenti. Gli elicotteri di bordo sono Ka-27PS per il SAR, Ka-27PL ASW, Ka-29 per l'assalto e Ka-31 AEW.
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*Dimensioni: l.f.t 305 m, 280 al galleggiamento; larghezza 38 m, max ponte di volo 70-72; immersione 11 m al bulbo sonar prodiero
*Motore: a turbine a vapore per 280.000 hp circa, 32 nodi di velocità
*Equipaggio: 2.100 persone
*Aerei: max 40 di cui 10 elicotteri almeno
*Armi e sensori: 4 Kinzal/Klinok con 192 missili pronti al lancio 3M95, e relativi radar di tiro; 8 CASD-1 con missili 3M87 Kortik e cannoni da 30 mm, 12 missili KBM 4K80 Granit, 4 RBU Udav. Radar SKY WATCH, TOP PLATE, TACAN CAKE STAND, 2 STRUP PAIR, 3 PALM FROND, 8 sistemi HOT FLASH e 4 CROSS SWORD; sonar HORSE JAW; ECM del tipo 2 'Bell Crown', 2 'Wine Flask', 4-8 altri tipi, 4 'Watch Guard' IFF, 2 'Tim Man', 1 'Bob Tail'.
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