Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Vietnam-3: differenze tra le versioni

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Corretto: "altrettanto"
Corretto: "vera e propria"
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Presto giunsero in Vietnam sei aerei C-123, modificati con l'MC-1 e tubi di scarico sul bordo d'uscita dell'ala. Tutto venne approntato nel dicembre 1961, e gli aerei arrivarono sulla Clark AFB, Filippine. Poi arrivarono in Vietnam, con una prima formazione di tre velivoli a Tan Son Nhut il 7 gennaio 1962, parte del 346th Troop Carrier Squadron. Si pensò di usare il massimo della segretezza dell'operazione, con aerei che presto vennero modificati con insegne vietnamite.
 
L'Operazione 'Ranch Hand' era pronta, con i suoi apparecchi dello Special Aerial Spray Flight, poi 12th Air Commando Squadron, per poi diventare lo A Flight 310th Tactical Airlift Squadron. La chiamata radio era 'Cowboy'. Il primo volo venne compiuto il 13 gennaio 1962, sulla Strada 15. Non era così facile: il volo doveva essere fatto a circa 45 metri (150 ft), a 240 kmh, quindi lento e basso: un bersaglio ideale. E così, il 2 febbraio 1962 un C-123 con tre persone a bordo cadde per ragioni sconosciute. Questo fu il primo aereo dell'USAF perso durante la guerra; successivamente si scassò un altro C-123, ma senza perdite umane. Volare bassi per assicurare una buona concentrazione del diserbante, con aerei carichi e sottopotenziati nel clima torrido del Vietnam, non era certo cosa facile. Nuove tattiche dovettero essere adottate: il comandante doveva pensare alla quota, alla formazione (spesso erano più di uno) e azionare la pompa, il secondo pilota era pronto a prendere i comandi in caso di difficoltà. Per ridurre i rischi, i C-123 scendevano da 900 metri fino a 45 prima dell'azione vera ae propria. In tutto si coprivano strisce di 73 metri di larghezza e lunghe 14 km.
 
Ma cosa lanciavano? Spesso si parla dell'Agent Orange, ma questo non ha a che fare né con il colore né con l'odore della sostanza; piuttosto, c'è da dire che non fu questo l'unico tipo: i tipi erano un po' come i personaggi delle 'Iene': Agent Blue, Green, Orange, Pink, Purple e altri per un totale di circa 10 modelli diversi. Il nome era dovuto alle strisce di colore nei bidoni per il riconoscimento, contenitori da 55 galloni, ovvero 208 litri. Essi imitavano gli ormoni delle piante e le disturbavano, provocandone la morte. La maggior parte era di tipo 2,4-D e 2,4,5-T. Ma quest'ultimo aveva anche un sottoprodotto della lavorazione, la temibile diossina. In tutto, il 58% del diserbante usato era l'Agent Orange, purtroppo ricco di diossina.