Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Australia-2: differenze tra le versioni

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====ANZAC====
Nel 1989 venne iniziato il programma più impegnativo in termini monetar nella Storia militare dell'Australia: quello delle fregate ANZAC , sviluppo congiunto con la Nuova Zelanda per un totale di 10 navi (8 e 2 rispettivamente) che erano un modello MEKO 200 tedesco altamente modificato. La modularità del progetto MEKO in questo caso si è dimostrata molto utile, perché le ANZAC non hanno quasi nulla in comune con le MEKO 'normali'. Le navi sono state costruite in Australia dal cantiere Tenix di Williamstown, che è vicino Melbourne, nello stato di Victoria.
[[Immagine:HMAS Stuart FFH 153.jpg|350px|right|thumb|Una delle nuove ANZAC, costruite con il sistema modulare MEKO tedesco]]
L'enorme costo -5,8 miliardi di dollari australiani- era dato dall'introduzione di sofisticati sistemi antiaerei, destinati a far compiere alle navi australiane un deciso salto di qualità in termini di capacità antiaeree. Vennero dotate così di radar SPY-1F, l'elemento leggero della famiglia AEGIS, e di lanciamissili Mk 41VLS. Ma questo programma, che ha visto tutte le navi consegnate entro il 2004 è stato segnato da un problema di compattezza che nemmeno i moderni sistemi elettronici sono riusciti a risolvere nonostante la miniaturizzazione dei componenti e il dislocamento della nave arrivato a 3600 t a pieno carico dalle 3000 circa che erano lo standard per le MEKO 200. Addirittura, nel corso degli studi sull'aggiornamento (chiamati WIP), sono stati richiesti come necessari un allungamento dello scafo con una sezione aggiuntiva, mentre i moduli di lancio per missili pare che fossero solo 2 in tutto: 16 missili per una nave da 500 milioni di dollari sono sembrati un'enormità e paradossalmente, alla fine le ANZAC si sono dimostrate peggiori delle navi missilistiche che le hanno precedute: per esempio, le Perry hanno 40 missili a prua e due elicotteri pesanti a poppa, e costano molto meno: per giunta sono anche più veloci, arrivando a 29 nodi.
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Infine il Project Sea 1400 comprendeva 8 cacciatorpediniere veri e propri, destinati a rimpiazzare le 'Adelaide', ma ancora del tutto senza particolari per la loro realizzazione, tanto che si pensava potessero essere degli ANZAC ingranditi. L'unica cosa che si sapeva era la necessità di avere a bordo due elicotteri.
 
 
 
 
==XXI secolo==
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Sbloccata in parte la situazione delle 8 MEKO 200 ANZAC, in costruzione dal 1993 come il programma più costoso della storia militare australiana, e che hanno ora ricevuto armamenti di un certo livello, come i missili Sea Sparrow ESSM (previsti) per l'unico lanciatore Mk 41VLS (e quindi un massimo di 32 missili), 8 missili Harpoon e siluri MU-90 ASW, nonché sistemi sonar avanzati con capacità antimine e sistema antisiluri TMS-4550 SEA DEFENDER e 2 mitragliatrici da 12,7 in torretta Raphael TYPHOON (presenti anche sulle ADELAIDE). I radar sono l'SPS-49 a lungo raggio, il sistema per la scoperta di bersagli a bassa quota e di superficie SEA GIRAFFE 150C, radar nautico, radar di tiro CEROS, sonar SPHERION, ECM Racal SPECTRE-A, DASA TELEGON, AEG PST 1720, Mk-36 lanciarazzi, e decoy SLQ-25 NIXIE.
[[Immagine:HMNZS Te Mana F111 Sep 2007.jpg|300px|right|thumb]]
Le navi sono rimaste comunque prive dell'AEGIS ma sono state equipaggiate con sistemi tradizionali di [[w:radar|radar]], almeno per evitare di spendere soldi preziosi per una flotta di navi che restano limitate, e che di buono hanno solo il cannone Mk 45, il primo 127 mm moderno della RAN, e i motori diesel che garantiscono solo 27 nodi ma anche 6.000 miglia nautiche (oltre 10.000  km) a 18 nodi (33 kmh). Un programma per dotarle finalmente di un sistema 'Phased-Array' di bordo è stato preso in atto: un programma noto come SEA 1448Ph2A con spesa prevista di 700 milioni di dollari australiani, e prevede la trasformazione delle navi con due nuovi radar, stavolta australiani: il CEA-FAR con banda E/F con sei facce piane, e il CEA-MOUNT con quattro, che è concepito come sistema di controllo del tiro, capace di guidare fino a 10 missili contemporaneamente, operando in banda I/J.
 
[[Immagine:HMAS Canberra (FFG 02) Harpoon.jpg|300px|right|thumb|La HMSA Camberra lancia un Harpoon. Le navi Perry non hanno lanciamissili dedicati all'Harpoon, e devono usare i sistemi Mk 13]]
Le ADELAIDE sono così le uniche navi con capacità di difesa d'aerea ancora disponibili, ancorché limitate nelle loro capacità: ora sono state ridotte a 4 navi in servizio attivo, con le prime due, ADELAIDE e CAMBERRA poste in riserva rispettivamente nel 2006 e 2005. Esse erano state concepite come Perry leggermente modificate, per integrare i cacciatorpediniere del tipo Adams della classe Perth: questa ha prestato un lungo ed onorevole servizio nella RAN, iniziato nel 1965-67 e terminato con il ritiro del HMSA BRISBANE nell'ottobre 2001, proprio a ridosso degli attentati alle Twin Towers. Le ADELAIDE vennero consegnate alla RAN nel periodo 1980-84, ma a questo primo lotto seguì un altro di due navi, MELBOURNE e NEWCASTLE consegnate nel 1992-94, praticamente in contemporanea con i primi caccia Burke e a quel punto, dopo una pausa di 8 anni, un poco obsolete. In ogni caso, erano dotate di un sonare EMI/Honeywell MULLOKA che rimpiazzava l'SQS-56, e un ponte di volo capace di accogliere 2 SH-60 al posto dei più vecchi Seasprite. Con tali aggiornamenti applicati, il dislocamento finiva per raggiungere le 4100 t a pieno carico, essendo le ADELAIDE del tipo Perry a 'scafo lungo', in ogni caso tali aggiornamenti alla capacità elicotteristica vennero estesi a tutte le navi della classe.
[[Immagine:HMAS Sydney VLS.jpg|230px|right|thumb|Ecco un programma che è stato implementato con successo e rapidamente: il lanciamissili Mk 41 del tipo 'corto' davanti al lanciamissili Mk 13 prodiero. È stato necessario sistemarlo un po' sopra il ponte di coperta]]
 
4 fregate ancora in servizio state sottoposte a nuovi aggiornamenti tecnici: per esempio hanno avuto una dotazione di missili ESSM su di un lanciatore VLS, ma per fortuna non c'è stata la pretesa di sostituire con tale apparato il lanciatore Mk 13: esse hanno avuto a prua di questo, dove lo spazio era ancora rilevante, un modulo a 8 celle capace di portare 32 ESSM: con un colpo solo il numero dei missili SAM è stato quasi raddoppiato. Nel frattempo il Progressive Update Project SEA-1390 ha compreso anche, nel suo valore di ben 599 milioni di dollari australiani: la modernizzazione del sistema di tiro Mk 92 passato dalla versione 2 alla 12, del radar SPS-49 allo standard -49A(V) 1, i nuovi sistemi ESM della israeliana ELISRA dei tipo C-PEARL, mentre la Thales Undewater System ha modificato il sistema ASW con il PETREL per la navigazione su bassi fondali e scoperta mine, il SEA DEFENDER per la difesa dai siluri e il sonar a scafo SPHERION. Anche i lanciamissili Mk 13 sono stati aggiornati in termini meccanici allo standard -13/4 ed è stato introdotto il missile SM-2MR nella recente versione Block IIIA. I missili SM-2MR sono simili agli SM-1, ma tutt'altra cosa in termini di capacità operative: essendo dotati di autopilota hanno bisogno solo dell'illuminazione per gli ultimi km di volo, il che autorizza ingaggi di bersagli quasi in simultanea, cosa importantissima per una nave con un solo sistema radar di tiro anziché due come per esempio i cacciatorpediere ADAMS. La gittata inoltre arriva a 74  km, quasi il doppio dei primi SM-1MR.
 
E i pattugliatori? La classe FREEMANTLE è abbastanza moderna, realizzata dalla Brooke Marine britannica tra il 1977 e il 1984, armati con un cannone da 40mm , 2 mitragliatrici da 12,7mm e un mortaio da 81. Le loro caratteristiche sono 42m di lunghezza, 248 t a pieno carico, velocità di 30 nodi, ma i diesel sono in grado di assicurare una autonomia di 1.450 miglia alla massima velocità (circa 2 giorni di moto) che salgono a ben 4.800 miglia a 8 nodi, ovvero 25 giorni di moto, il che dà un'idea della differenza di consumi con il cambio della velocità. Si tratta di navi che hanno navigato in mare anche per 200 giorni l'anno per 20 anni e più, ma alla fine del 2000 due hanno accusato problemi di corrosione, e sono stati cannibalizzati. Le altre 13 navi hanno mostrato a quel punto la necessità di essere aggiornate con un intervento di oltre 300 milioni. Se si considera che le prime due navi sono state tolte dalla linea perché i costi di ripristino erano di 1 milione per nave, si capisce come la RAN ha avuto l'idea di comprare, piuttosto, nuove navi. Le alternative erano due: comprare corvette da circa 1350t e 25 nodi, con elicottero poppiero, oppure comprare un pattugliatore più piccolo, meno costoso, con un rapporto di 1:1 come numeri.
 
Orbene, venne scelta quest'ultima opzione, con un ordine per un progetto chiamato ARMIDALE (progetto SEA-1444), in onore di una nave affondata dai giapponesi nel 1942, con quasi tutto l'equipaggio australiano. Il contratto da 553 milioni venne vinto il 17 dicembre 2003 con il progetto presentato dalla DMS. Le nuove navi sono state realizzate dal 2005 al 2008: hanno una lunghezza di 56,8m, dislocamento di 270t, strutture stealth ma anche di derivazione commerciale ed ecocompatibili, e un motore MTU diesel gli dà 25 nodi di velocità massima, ma mantenibile con mare forza 3 e per 24 ore. L'autonomia è di 3000 miglia a 12 nodi, il 25% maggiore dei FREEMANTLE e permette di operare anche per 42 giorni con pattugliamenti anche ad oltre 1800  km dalla costa. L'equipaggio è di 21 uomini, altri 20 possono essere portati a bordo se necessario. L'armamento è dato da una combinazione leggera rispetto ai FREEMANTLE, con torretta Rafaele TYPHOON armata di mitragliera da 25mm, appoggiata da due postazioni da 12,7mm mentre a poppa vi sono due gommoni Zodiac da 7,2m.
 
La sorveglianza costiera aveva a suo tempo la Coastwatch, ma questa era costituita da una combinazione di mezzi della RAN e RAAF soprattutto per l'Agenzia per la pesca, ma adesso, anche per via dell'immigrazione vi è il progetto per un vera ed indipendente Coast Guard, che incredibilmente ancora non esiste in Australia.
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In appoggio, naturalmente, vi è la RAAF, aiutata oltretutto dalla vendita degli aerei della RAN per finanziare gli F-18. Essa opera con gli F-111C degli Sqn 1 e 6 dello Strike Reconnissance Group, armati con gli Harpoon e basati ad Amberley. Altri due squadroni sono ad Edimbough con circa 20 AP-3C Orion del 10 e 11imo Sqn consegnati, per la cronaca, tra il 1978 e il 1986 e ammodernati nel 1995 con un programma assegnato agli Israeliani (forse la Elbit) chiamato SEA SENTINEL che ha visto tra il 2002 e il 2004 la consegna di 17 nuovi apparecchi aggiornati.
 
E il futuro? La RAN ha previsto e pianificato molti programmi di qui al 2030 con il Blue Plan, e si tratta di un progetto di aggiornamento ambizioso, ma anche dipendente (visto per esempio quello che è successo alle ANZAC e persino ai COLLINS). Tra i programmi futuri: sostituire le KANIMBLA da assalto anfibio con una nuova classe che potrebbe avere dimensioni del tipo: 224 m di lunghezza per un dislocamento di 22.000t e una velocità di 22-25 nodi. La capacità di trasporto truppe fino a 1000 uomini e 150 veicoli, fino ai carri Abrams che oramai stanno entrando in servizio nell'Esercito, oltre a 4-6 elicotteri sul ponte di volo che copre la lunghezza intera della nave, tra le navi proposte le Aramis francesi modificate. È stato persino contemplato di costruire una vera portaerei da 29.000 t ma ancora tale programma non è stato ben definito e non si sà come le cose evolveranno nel futuro, se per esempio le navi da sbarco tuttoponte non si unificheranno con i requisisti della portaerei. La situazione in generale sembra simile al dibattito che in Italia ha portato via anni per capire che tipo di nave sarebbe stata da affiancare alla Garibaldi, e come è noto la Cavour è in pratica una portaerei pura, piuttosto che un ibrido portaerei-nave anfibia tipo le TARAWA americane. La sostituzione dei caccia PERTH non è di banale soluzione: essi sono armati con missili come le ADELAIDE, ma coprono capacità e possibilità di ingaggio sensibilmente superiori. Il SEA-4000 prevede la loro sostituzione con navi AEGIS. Dopo avere esaminato proposte tedesche e spagnole, pare che alla fine per questo programma da ben 6 miliardi di dollari australiani verrà scelto il progetto della Gibbs e Cox che è una versione ingrandita dei Burke americani. A tal proposito, giova ricordare che tra le proposte per rendere più economico tale imponente programma per i tre cacciatorpediniere classe HOBART vi è stata quella di comprare 3 dei 5 TICONDEROGA, incrociatori AEGIS di prima generazione che sono stati oramai messi in riserva dall'US Navy dal 2005. Alla fine il programma per questi caccia è relativo a navi che verranno realizzate tra l'ottobre 2013 e il 2017 dai cantieri ASC Shipbuilding di Osborne. Quanto alle caratteristiche previste vi sono: disegno stealth molto simile a quello dei Burke ma con sovrastruttura più alta, dislocamento di 7 tonnellate, che è sensibilmente inferiore a quello delle navi USA, come anche la velocità di 28-30 nodi, mentre l'autonomia sarà curata con circa 6000 miglia a 18 nodi. I sistemi d'arma saranno ridotti a loro volta, se comparati con i Burke con appena 48 missili anziché 90 sui sistemi Mk 41VLS, oltre agli 8 Harpoon, un cannone da 127mm del nuovo modello da 62 calibri e gittata aumentata ad oltre 100  km con munizioni speciali a razzo, CIWS di nuova generazione, due elicotteri, UAV, 30-40 commandos, sistema ASW completo con sonar a scafo e a profondità variabile e altro ancora. Altri programmi sono altri 2 COLLINS, possibilmente 4, con sistemi AIP, catamarani per trasporto truppe veloci, la consegna di un nuovo rifornitore derivato militarizzando il progetto di una nave, la DELOS di costruzione coreana (Yundai MDC), che riguarda una nave petroliera da 176 m e 37000 t a pieno carico. Essa è destinata a sostituire la WESTRALIA, che d'altra parte era a sua volta una petroliera militarizzata dagli inglesi. La trasformazione di questa nave del 2003 ha avuto inizio nel 2004 e la consegna è attesa entro il 2007. Originariamente erano previste due AMSTERDAM o due BERLIN (rispettivamente, si tratta dei nuovi rifornitori olandesi e tedeschi), per rimpiazzare la WESTRALIA nel 2009 e la SUCCESS nel 2016, ma tale programma non è andato in porto.
 
====Collins: problemi e soluzioni<ref>Friedman, Norman: ''I Collins'', RID Mag 2009</ref>====
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La commessa ebbe luogo con il programma SEA-1114 del 1987, con la vittoria dei cantieri svedesi Konkums e realizzazione con un nuovo cantiere vicino ad Adelaide con la creazione di una società congiunta, la Australian Submarine Corporation, e la classe venne chiamata COLLINS in onore del più famoso comandante australiano, che morì nel 1989 novantenne, dopo che tra l'altro ebbe il comando dell'incrociatore leggero SIDNEY (bestia nera degli italiani, assieme all'Ajax) che affondò l'incrociatore Colleoni a Capo Spada e poi divenne capo di stato maggiore della RAN dal 1948 al 1955. La prima nave venne impostata il giorno di S.Valentino 1990, entrando in servizio il 27 luglio 1996. Altri 5 battelli sono stati costruiti entro il 2001, mentre i successi export che ci si attendeva non si sono concretizzati, anche per i problemi che ebbe questo progetto, pure salutato come il più 'avanzato' SSK del mondo.
La loro dotazione d'armamento comprende 6 tubi di lancio tutti a prua, sistemati fianco a fianco sotto il sonar principale, per un totale di ben 4 cariche complete -22 armi- di siluri Mk 48, missili Sub-Harpoon o 44 mine. Per quello che riguarda i Sub-Harpoon, essi vennero testati dal Collins capoclasse su di un caccia 'Adams' in disarmo come nave bersaglio, che fu colpita ed affondata (non si sa se con un attacco radente o con la tecnica della picchiata finale, ma in ogni caso con danni sotto la linea d'acqua). La velocità arriva a 20 nodi, mentre l'autonomia è di 10.000 miglia circa a 10 nodi emerso sui diesel, oppure 400 miglia a 4 nodi immerso. Se si confronta questo dato con quello tipico di un sottomarino della II Guerra mondiale, si vede che l'autonomia risulta simile in superficie per entrambe le navi, anche se i battelli dell'epoca per lo più arrivavano a circa 1.000 t. I vecchi battelli erano dotati di maggiore velocità in superficie, ma sott'acqua era diverso: arrivavano a circa 8 nodi e l'autonomia massima di circa 100 miglia a 3-4 nodi. La differenza con le navi moderne è immensa e dovuta alla capacità delle batterie molto superiore, che riesce ad imprimere anche una maggiore velocità subacquea sott'acqua che in superficie. L'autonomia, però, ad alta velocità 10-20 nodi è comunque molto ridotta, dell'ordine di qualche ora al massimo: le batterie si consumano presto e vi sono solo due modi per ricaricarle: uno snorkel che consenta di accendere i motori diesel sott'acqua, oppure un sistema AIP che non richiede di arrivare alla quota periscopica per far uscire il tubo dello snorkel. Notare che l'AIP consente sì maggiore autonomia, ma non illimitata e costa moltissimi soldi, e a parte questo il sistema eroga una potenza limitata, sicché la velocità resta molto bassa. Ad ogni modo, sopra una certa velocità non vi è molto modo di utilizzare i sensori al meglio delle loro possibilità, per cui non è tanto questo il problema, quanto quello della velocità di movimento in determinate situazioni: non v'éè modo per un sottomarino AIP di attraversare l'Atlantico in pochi giorni se non emerso, e non v'è alcun modo di inseguire o seminare una nave che vada a più di 10 nodi per più di qualche ora (o anche minuti, se la velocità si approssima a 20 nodi), visto che si potrebbero mantenere al più i 3-4 nodi data la potenza erogata da sistemi come le pile a combustibile. Questo, tra l'altro dice molto della difficoltà che i sottomarini attuali hanno nell'operare in scenari come quelli attuali: durante le guerre mondiali passate gli inseguimenti di mercantili isolati erano frequenti e la cosa era possibile perché le unità d'allora erano in effetti sommergibili, ovvero navi che all'occorrenza si immergevano, ma che a differenza dei sottomarini moderni e di quelli dei primordi, erano concepiti per muoversi perlopiù in superficie e anche combattere, come i cannoni di bordo dimostravano. La facilità con cui un sottomarino dell'epoca poteva tenere dietro, stando emerso, ad una nave mercantile tipica (10-15 nodi) curiosamente, è a tutt'oggi inarrivabile per ogni SSK, anche perché la velocità in superficie in genere non supera i 12-15 nodi al massimo, data la scarsa potenza dei diesel di bordo.
 
A parte questo, i problemi dei Collins sono anche altri: la rumorosità, a quanto pare, si è dimostrata maggiore del previsto (d'altro canto i cantieri svedesi non avevano mai costruito sottomarini tanto grandi), mentre la capacità, ben nota ed apprezzata degli Oberon di utilizzare minisommergibili ed incursori, è inficiata qui dalla mancanza di un apposito portellone. A parte questo, un problema maggiore era dato dal sistema di combattimento, apparentemente non all'altezza della situazione, e questo ha portato a sostituirlo con un sistema nuovo, il BSY-1 in conto FMS, mentre i siluri Mk 48 armi poderose (quasi 50 nodi per circa 30 &nbsp;km) sono state integrate dalle molto migliorate Mk 48 ADCAP con prestazioni ed elettronica ancora superiori, tra cui una velocità di almeno 55 nodi, mentre le mine erano le STONEFISH III. Anche gli alloggiamenti per gli incursori sono in via di realizzazione, come anche gli attacchi per due minisommergibili. Tutto questo programma viene chiamato SEA-1439 e ha comportato non meno di 439 milioni di dollari australiani per i sei sottomarini. Altre due unità potrebbero essere in costruzione se le opzioni saranno state onorate.
 
Questi sottomarini convenzionali si sono dimostrati quanto meno un progetto discutibile. Nelle intenzioni si trattò di costruire un sottomarino SSK con notevoli capacità, tipiche della Guerra fredda e come tali, funzionali in missioni ASW. Autonomia e portata del sonare erano richiesti al massimo delle capacità, anzi più precisamente oltre quanto fosse disponibile. Forse sarebbe stato meglio acquisire unità nucleari, ma per una ragione o l'altra ciò non venne fatto. Si scartò anche un progetto derivato, ma ingrandito, dal tipo Ulpholder. Non si voleva nemmeno spendere troppo per un sottomarino dal progetto interamente nuovo e alla fine ci si accontentò di uno scafo e sistemi già esistenti, ma aggiornati e potenziati. Così vinsero, inopinatamente, gli svedesi. Questi sottomarini, apparsi alla fine degli anni '90 su progetto derivato da una classe già esistente, sostituirono i vecchi Oberon.
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[[Immagine:Australian Army ARH Tiger front view.jpg|300px|right|thumb|Il nuovo elicottero da combattimento australiano è il Tigre della EUROCOPTER, nonostante i guai che questo programma iniziato oltre 20 anni fa ancora si trascina dietro]]
 
Molto combattuta è stata la gara per il nuovo elicottero d'attacco dell'Esercito australiano: dopo una accanita competizione, l'Eurocopter TIGRE ha vinto contro l'Apache Longbow ed è stato ordinato in 22 esemplari, che assieme ai Blackhawk costituiscono il rinnovamento della linea di volo dell'esercito australiano. Il concorso, chiamato Air 87 prevedeva la sostituzione dei Kiowa, che volavano per l'Esercito dal 1971. La commessa valeva 1,3 miliardi di dollari australiani e riguardava macchine che erano un misto tra il modello controcarro e il modello multiruolo. I missili sarebbero stati non i TRIGAT LR ma gli Hellfire, assieme agli Stinger, al cannone DEFA 791 da 30 mm e ai razzi da 70 mm iperveloci CVR-70 da circa mach 3-4. La loro leggerezza relativa al possente Apache li rende i Tiger più economici, ma il sistema d'arma, dai missili anticarro al cannone, nonostante tutti gli anni passati, è ancora problematico quanto ad affidabilità di funzionamento. Inoltre un sensore FLIR avanzato, per quanto buono, non può certo competere con il Longbow, capace di vedere su di un raggio di 10 &nbsp;km ogni oggetto utile in condizioni ognitempo. La complessiva validità di questa scelta non è quindi al di sopra di ogni dubbio, anche se aiuta a dare ancora pluralità nel mondo aerospaziale, dopo l'asso pigliatutto della MDD. I carri M1 Abrams stanno nel frattempo sostituendo i pochi Leopard: mentre altre nazioni li hanno sostituiti con autoblindo pesanti gli australiani hanno seguito un percorso ancora di tipo 'classico', ma va detto che in operazioni di 'peace enforcing' i carri armati offrono tutto sommato più capacità dei vulnerabili mezzi leggeri e ruotati, come del resto in Irak si è dimostrato in innumerevoli occasioni.
 
 
 
===L'Australia oggi e domani<ref> Bordonaro, Federico, PD Set 09</ref>===
È stato presentato il 2 maggio 2009 quello che rappresenterà il futuro della difesa australiana, il 'White Paper' intitolato 'Difendere l'Australia nel secolo dell'Asia Pacifico: la Forza 2030'. È un titolo che è tutto un programma, fotografando lo spostamento della potenza economica e militare dall'Ovest all'Oriente. E l'Australia fa un po' da spettatore interessato. Comunque questo documento ha suscitato parecchie polemiche; oramai la Cina è vista come potenza economica in ascesa, ma anche la Corea del Sud, Thailandia, Malaysia; per fortuna dell'Australia, esse sono vicine ma non troppo, e poi i rapporti sono buoni. La volontà americana, però, è quella di contenere l'ascesa cinese, e cosa farà in questo frangente l'Australia? Ad ogni modo, per prepararsi a tutto, è stato posto in essere un importante piano di ammodernamento delle F.A. australiane, ma senza dimenticare che, pur essendo la 14ima potenza economica mondiale, l'Australia ha visto un notevole peggioramento con la crisi del 2008 (e che dura a tutt'oggi), una recessione che non fa intravedere facili vie d'uscita, specie finché la finanza, che l'ha di fatto già provocata, si ritrova anche a gestirla e a goderne i benefici (leggi aiuti di Stato per 'purificare' il sistema dai titoli spazzatura). Il Piano Orizzonte 2030 vede l'aumento delle spese del 3% annuo da qui al 2018 e poi del 2,2 fino al 2030, dopo di ché non è dato sapere. L'Australia dovrà essere pronta a guerre simmetriche e asimmetriche, e il ministro della difesa Fitzgibbon si è compiaciuto che il governo non abbia permesso alla crisi economica di ridurre le spese dello strumento militare, invero alquanto smilzo, dell'Australia. E dire che attualmente il governo è laburista, in opposizione ai conservatori -falchi che a suo tempo appoggiarono gli USA di Bush, anche in Irak. Ma ora la maggiore attenzione per gli australiani è la vicina Indonesia, territorio enormemente 'delicato', dove 240 mln di persone vivono su 17 mila isole, in gran parte sono musulmani e in gran parte a forte rischio catastrofi, essendo l'Indonesia, al contrario dell'Australia, sulla 'Cintura di fuoco' del Pacifico.
 
Insomma, l'Australia non abbassa la guardia rispetto ad un futuro incerto, con la Cina che sta decollando anche sul piano della potenza 'proiettabile', con l'arrivo dei nuovi SSN, SSBN e portaerei. Anche per questo è stato dato luogo ad un programma navale che comprende un gran numero di unità avanzate; si tratta di ben 12 sottomarini noti, per ora, come 'Future Submarine', da costruire nella South Australia su ben 30 anni come il più grande progetto militare mai fatto dagli australiani. Nonostante che i 'Collins' siano navi recenti e moderne, si pensa già a sostituirli, in particolare garantendo maggiore autonomia e capacità offensive, ed eccellente per comunicazioni e predisposizioni per incursori navali o anche sistemi UUV, i mezzi subacquei senza equipaggio, ma beninteso, senza ricorrere (in maniera esplicita) alla propulsione nucleare. Ovviamente questi sottomarini sono intesi per la proiezione di potenza, e forse avranno anche i missili tipo BGM-109 Tomahawk. Questo programma è comunque irto di difficoltà: l'Australia, al contrario dai suoi 'vicini', è un territorio enorme, ma a causa della sua natura essenzialmente desertica (insistendo soprattutto sul Tropico del Capricorno), è poco abitata. Trovare il personale sufficiente per costruire e portare avanti un gran numero di mezzi militari è difficile, anche perché non c'è leva militare, nella tradizione anglosassone. Presumibilmente verranno coinvolti gli USA nel programma, mentre i 'Collins' saranno migliorati nel contempo, per esempio con nuovi radar. Quanto alla flotta di superficie, saranno introdotti in servizio tre cacciatorpediniere e un quarto in opzione basati sui DDG di progetto spagnolo (Bazan), armati con i missili antiaerei più potenti disponibili, quei SM-6 che promettono ben 370 &nbsp;km di portata massima, e del CEC, che permette (la sigla significa Cooperative Engagement Capability) di usare le navi come parte di una rete di sistemi e sensori per condividere i dati dei bersagli e obiettivi. Inoltre verranno costruite otto fregate chiamate Future Frigate per ora, da usarsi per compiti ASW e risposta rapida, con elicotteri, UAV, missili vari; le ANZAC saranno potenziate (finalmente, dopo tutti i problemi che hanno avuto con eccessive ambizioni per la loro taglia) con armi come l'ESSM e le ECM Nulka, più altri sistemi di difesa antimissile e forze 'ostili' leggere come i barchini veloci. Inoltre vi saranno 20 pattugliatori da 2.000 t l'uno, 24 elicotteri (cifra minima) con capacità ASW avanzate, missili antinave e siluri; e questo senza considerare i 46 elicotteri MRH-90 per sostituire i Sea King della Marina e i pur recenti Blackhawk dell'esercito. Infine, la Mrina avrà una nave d'assalto anfibio portaelicotteri, ovvero una LHD, per compiti soprattutto di aiuto umanitario e di soccorso per i disastri naturali, oltre che per compiti militari. Infine vi sarà una nave da trasporto mezzi e personale da 10-15.000 t, con diversi elicotteri a bordo.
 
L'Esercito avrà una struttura con tre brigate da combattimento da 4.000 uomini l'una, suddivise in battaglioni; altri due battaglioni di fanteria sono in costituzione. In tutto si vorrebbero 10 battlegroups ottimizzati per i più vari teatri operativi. Tra i mezzi previsti, ben 1.100 veicoli protetti, meglio armati e corazzati, ma nel frattempo anche gli M113 saranno migliorati nelle capacità di difesa; inoltre verranno comprati anche altri 7.000 mezzi di terra; i CH-47D verranno sostituiti dai CH-47F che assieme agli NH-90 e ai Tiger saranno il futuro dell'aviazione dell'esercito (i Tiger sono assemblati in Australia, e usati soprattutto per ricognizione armata). Nuovi sistemi di difesa aerea dovranno sostituire gli RBS-70, mentre altri equipaggiamenti rivoluzioneranno le capacità dei reparti e soldati.
 
L'aviazione avrà inizialmente gli F/A-18E e F come rimpiazzo per i potenti ma invecchiati F-111, oramai senza più un futuro nella difesa dell'Australia, tanto che si prevede che lasceranno il servizio attorno al 2010; successivamente arriveranno 100 JSF di cui prima ne arriveranno 72, e poi gli altri 28 dopo il 2020, quando verranno radiati gli F-18; 12 di questi resteranno in servizio come aerei EW tipo 'Glower', aggiornati in Australia. Sono anche previsti i KC-30-A per il rifornimento in volo, dato che così si vuole ridurre il 'colpo' causato dalla perdita di mezzi a così lunga autonomia come gli F-111. Infine sono previsti altri due C-130J130&nbsp;J, e più insidiosi ancora, i vari sistemi dell'attuale scenario bellico: apparati da ricognzione, intelligence e cyber-warfare. Nell'era di Second-Life, del resto, le guerre si vincono e si perdono anche sul web.
 
 
Quanto agli F-18 Hornet, essi hanno avuto una lunga vita e attualmente, con la radiazione in questi giorni (2010) degli ultimi F-111, sono rimasti anche gli unici aerei da combattimento della RAAF, ridotta attualmente ad un ancora rispettabile livello di 15.000 effettivi e 284 velivoli di ogni tipo, inclusi i 21 'Pig' (F-111), per sostituire i quali sono stati scelti gli F-18E/F, mentre per la sostituzione degli F-18A/B sono stati selezionati, malgrado la concorrenza dell'EF-2000, i JSF. Gli F-18 (o F/A-18) sono dei tipi A e B, ma aggiornati allo standard plus, che significa pressoché identici agli F-18C e D. Scelti il 20 ottobre 1981 per il programma Next Generation Fighter, essi sono stati i sostituti dei Mirage III per un valore di 2,788 mld di dollari che ha fruttato 57 AF-18A e 18 ATF-18A biposto (AF= australian fighter, designazione poi dismessa); tranne i primi due, vennero costruiti nella Government Aircraft Factory (GAF) e consegnati tra il 17 maggio 1985 e il 12 maggio 1990. Andarono al No.2 OCU dal maggio dell'85, il No.3 dall'agosto del 1986, il No.77 dal luglio 1987 (tutti a Williamtown), e il No.75 (maggio 1988) a Tindal. Il primo Hornet venne accettato a St. Louis già il 29 ottobre 1984, ma solo mesi dopo i due esemplari americani giunsero in Australia, seguiti da due esemplari allestiti con componenti americane (dal giugno successivo). Gli F-18 sono dei blocks 14-28 e noti anche come A-21 in Australia. L'aggiornamento negli anni '90 ha visto il radar Hughes AN/APG-73, standard degli F-18 nuovi fin dal 1994, e varie altre migliorie. Gli incidenti di volo non hanno pesato molto in questo quarto di secolo, se è vero che anche oggi vi sono ancora 54 monoposto e 16 biposto, vale a dire che solo cinque Hornet sono andati persi in 25 anni di attività: di questo passo, ne servirebbero quasi 400 per annichilire tutta la flotta. Certo il tempo in Australia è migliore che in Canada, ma la CAF canandese perse cinque Hornet solo nel 1990, per esempio. Dal 2001 gli Hornet, oramai pressoché identici ai C/D nuovi, sono anche a Diego Garcia, con quattro aerei per le attività connesse ad Enduring Freedom, mentre nel 2003 ben 14 vennero mandati in Qatar, per l'Operazione Falconet, ovvero l'attacco all'Irak, che vide gli australiani come unici compari degli 'alleati' USA e GB.
 
Attualmente gli F-18 Super Hornet sono in costruzione e 3-4 già di sicuro allestiti, e su questi si addestrano gli equipaggi che vengono dagli F-111. Dei Super Hornet ne sono stati ordinati 24 nel marzo 2007 e il primo uscì di fabbrica l'8 luglio 2009; l'ultimo seguirà già nel 2011. Metà di questi aerei saranno predisposti per diventare anche aerei ECM, similmente ai Glower americani. Ma gli F-18 Super Hornet sono solo una misura temporanea per aspettare gli F-35: di essi la RAAF ha ordinato, il 25 novembre 2009, i primi 14 esemplari, sebbene il fabbisogno indicato sia di 100 macchine. Vedremo cosa succederà in futuro, nel mentre gli F-18 hanno tra l'altro soppiantato gli F-35 dalla scelta fatta dall'aviazione danese<ref> Aerei mag-giu 2010, p.66</ref>.
 
 
 
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