Archeoastronomia/Gian Domenico Cassini: differenze tra le versioni

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Nel 1650 ottenne la cattedra di astronomia all’Università di Bologna, ma si distinse anche nel campo dell’ingegneria civile e idraulica.<br/>
Nel 1664, entrato in possesso di sofisticati (per l’epoca) telescopi, Cassini osservò Giove e i suoi satelliti, scoprendo che il pianeta gira su se stesso in 9 ore e 56 minuti. Tra l’altro fu il primo ad osservare la Grande Macchia Rossa, che gli servì appunto come riferimento per stabilire il periodo di rotazione.<br/>
Due anni dopo osservò Marte. Riuscì a discernere alcuni particolari della superficie e fu così in grado di misurare il periodo di rotazione del pianeta, che stabilì in 24 ore e 40 minuti, sbagliando di pochi minuti in eccesso ( oggi sappiamo che è di 24 ore, 37 minuti e 22 secondi ).
 
Poi fu la volta di Venere, ma l’aspetto troppo omogeneo della superficie del pianeta non gli permise di raggiungere risultati validi.