Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Germania Ovest-3: differenze tra le versioni

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Il contratto per due unità venne dato nel 1959 ai cantieri Atlas di Brema e si sperava di costruirne altri 38, ma a quel punto vi furono problemi sia tecnici che di filosofia operativa. L'acciaio amagnetico non era ancora a punto, e i Type 201 erano ancora in grado di offrire molto di più. Alla fine non più di 2 unità vennero autorizzate nel 1963, realizzate entro il 1965 come navi sperimentali. Radiati già dalla prima linea nel dicembre 1966, lasciarono il campo a dei 'veri' sommergibili, anche se sempre di piccole dimensioni, visto che oramai il programma navale era stato cambiato ed ampliato.
 
I Tipo 201 entrarono in servizio dopo molti ripensamenti. Ordinati in 12 esemplari nel 1959, avevano una lunghezza di 43 m, dislocamento di circa 400 t emersi, otto tubi di lancio siluri tutti a prua e scafo in acciaio amagnetico. Proprio questo diede ad essi un problema strutturale, perché la superficie dell'acciaio si dimostrò prone a microfratture e corrosione. A parte questo, il dislocamento di 350 t era calcolato in tonnellate 'lunghe' (1,016 t metriche) e senza praticamente nulla a bordo. Il dislocamento aumentava a 395 t in condizioni tipiche e questo, pur superando di poco il limite del trattato, diede origine a molte polemiche. Tra le sue caratteristiche un solo asse con elica a 5 pale, motore elettrico e generatore attivato da un paio di diesel da 600 hp, più un piccolo diesel elettrico da 80 hp per la manovra di accoppiamento tra l'elica e l'asse di calettamento. Si trattava di una piccola unità con una torretta alta appena 1,2 m sulla coperta, lunga di poco oltre i due metri, con la vela vera e propria che se ne distaccava per altri 1,8 m raggiungendo una lunghezza complessiva di quasi 5 m per questa sovrastruttura caratteristicamente a due 'scalini'. I siluri erano 8 in altrettanti tubi di lancio, dopo che era stata considerata una soluzione con sole 4 bocche. Alla Marina piaceva l'idea di avere tutti i siluri pronti al tiro, ma la parte anteriore dello scafo diventava 'tozza' e si riduceva la velocità di un nodo. Comunque, nel settembre del '58 il mock-up della salta di operazioni siluri, costruito per provare l'ergonomicità della soluzione, venne considerato soddisfacente. I motori diesel erano gli DM MB280 da 600 a 1.450 giri-min, i generatori erano Brown-Boveri da 1.500 hp a basso numero di giri, calettati sull'asse dell'elica. Questo consentì di togliere il motore di accoppiamento originariamente previsto, mentre le strutture meccaniche a camma degli U202 erano state omesse per l'accoppiamento tra motore ed elica, rimpiazzate da un sistema ad aria compressa derivato dai Type XXI. Dal progetto XXVI, con sistema Walter ma dal dislocamento di 1.000 t (non realizzato durante la guerra) vennero trovate altre soluzioni, come appositi cilindri di soppressione del motore, che erano dentro lo scafo resistente e sopra i due motori diesel. Le batterie Varta dei Type 202 erano superate dal nuovo tipo della svedese Tudor, che garantivano il 20% di capacità e sopratuttosoprattutto una durata 3-5 volte maggiore (della batteria di per sé, non della carica contenuta, comunque un valido vantaggio in termini di costi operativi). Alla fine, nell'ottobre 1958, la maggior parte del lavoro era stato fatto per fissare il progetto e questo venne approvato dalla Marina il 10 ottobre 1958, come IK10, poi per l'appunto, Classe U-201. Come si è detto, l'acciaio amagnetico era stato prescelto al posto dello St.52, ma il Baltico, con i suoi bassi fondali, è ideale per le mine da fondo e in particolare per quelle ad influenza magnetica, che così si trovano sempre abbastanza vicine agli scafi delle navi bersaglio. I Sovietici conoscevano queste armi e le sapevano usare bene, così uno scafo in acciaio amagnetico per ridurre la segnatura divenne fondamentale. Ma non era facile da risolvere. Alla fine venne usato un paio di tipi, l'austriaco A3CY e l'AMCR1, il primo per lo scafo interno e il secondo per quello esterno e per la facilità di produzione. Era il marzo 1959 quando il cantiere di Hoswaltswerke AG (Kiel) ottenne il contratto per 12 battelli, costruiti in sezioni e poi assemblati in pontoni-bacini da 3.000 t, chiamati MAX e MORITZ. Stava andando tutto molto bene, ma dopo pochi mesi le unità, per quanto efficaci, accusarono i problemi di corrosione che si temevano per l'acciaio amagnetico, persino nelle acque quasi dolci del Baltico. Proprio ora che le cose andavano bene. Infatti se il primo sottomarino U1 venne varato il 21 ottobre 1961, e consegnato 5 mesi più tardi, la Norvegia aveva espresso interesse per altri 15 battelli già nel '61 e l'U3 le venne ceduto in prestito il 10 luglio 1962. Nell'estate del '63, i due sottomarini rimasti alla Marina tedesca, a causa delle lesioni a livello intercristallino dell'acciaio amagnetico, erano già pressoché inutilizzabili e vennero radiati dal servizio di prima linea, anche se continuarono il servizio. L'U1 divenne venne usato per esperimenti sui siluri filoguidati, mentre l'U2 venne convertito con notevoli modifiche per diventare il prototipo della successiva Classe 205.
 
Nel frattempo vennero costruiti altri battelli, le Classi 240 e 241. La prima non era altro che un paio di Type XXIII, immersi nel Baltico ma ancora in buone condizioni. Uno era l'U-2365, autoaffondatosi nello Skagerrak l'8 maggio 1945. L'altro era l'U-2367, affondato da attacchi aerei appena 3 giorni prima. Recuperati a metà del '56, da un fondale profondo appena 50 m, ebbero un uso sperimentale, ma funestato di incidenti. Entrarono in servizio rispettivamente come HAI (pescecane) e HECTH (luccio), il 15 agosto e il 1 ottobre 1957 e passarono 3 anni al Centro Esperimenti Navali, poi passarono alla Scuola Sommergibilisti di Neustadt. Ebbero numerose modifiche, con ben due ricostruzioni, prima (1961) con una vela dalle migliori qualità idrodinamiche, e poi (1964) con uno scafo allungato di 1,2 m per i motori diesel-generatori dell'U-201. Alla fine, dopo l'aggiunta di queste e di altre modifiche tecnologiche per equipararli a questi nuovi battelli, divennero la Classe 240. Queste vecchie unità non ebbero però una vita facile, anzi ebbero parecchi incidenti, di cui uno fu il peggiore della Marina tedesca post-bellica. L'HAI era in rotta per la Scozia quando, navigando in superficie, affondò durante una tempesta a seguito di una via d'acqua. Nonostante la presenza di navi di scorta, vi fu un solo superstite. Era il 14 settembre 1966. La nave venne recuperata per la seconda volta, ma solo per indagare le cause della perdita. Vene portaro a galla il 19 settembre e potato ad Emden. L'unità non venne mai più rimessa in servizio. Il 3 settembre 1968 venne disarmato e demolito anche l'HECHT.
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Nel frattempo, al paio di dozzine di Type 205 e 206 si aggiunsero i Type 207 per la Norvegia, e sopratuttosoprattutto iniziarono le costruzioni dei Type 209, che avrebbero popolato i mari di tutto il mondo con la costruzione di oltre 50 battelli a partire dagli anni'70, in una serie di classi tra le 450 e le 1.000 tonnellate, praticamente soddisfacendo ogni committente con un progetto derivato anche molto diverso dal tipo standard da 66 m. Curiosamente, proprio quell'SSK che non si riuscì a materializzare nella Marina tedesca è diventato il più venduto sottomarino europeo, se non mondiale.
 
 
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Vediamo che tipo di cambiamenti si verificarono nell'appena 50enne (costituita nel 1956) Bundesmarine, ora conosciuta come '''Deutsche Marine'''.
 
Come relazioni internazionali la Germania non ha interrotto la sua partecipazione a STANAVFORLANT, 'Standing Naval Force Atlantic', l'equivalente mediterraneo STANAVFORMED e pur il STANAVORCHAN per il Canale della Manica. Questi gruppi permanenti d'altura NATO sono organizzati a tutt'oggi nella NATO Striking and Supporting Forces o STRIKFORNATO, basata a Napoli. Ma non ci sono più solo queste partecipazioni: Enduring Freedom e Active Endeavour sono a partecipazione e sotto controllo della marina tedesca (per quello che riguarda lo strumento navale) mentre come parte dell'UNIFIL 2, un intero gruppo di 2 fregate, 4 unità leggere e due di supporto è al largo delle coste Libanesi. Questo è un evento significativo per varie ragioni: è la prima volta che la Germania diventa leader di una forza internazionale sotto bandiera ONU. Questo passaggio di consegne è avvenuto il 15 ottobre 2006 dall'Ammiraglio De Giorgi che comandanva la Maritime Task Force 425, al Contrammiraglio Krause della MTF-448. Poi, la Germania è sempre stata un supporter di Israele, per l'imbarazzo che a livello storico si è creato dopo quello che successe ai tempi di Hitler. Ma la guerra in Libano e le distruzioni anche ad obiettivi civili l'hanno convinta a partecipare, con una votazione a larga maggioranza, il 20 settembre 2006. Questo ha comportato la partenza di una F-122 'Bremen', la KARLSRUHE, la nuova F-123 MECKLENBURGPVORPOMMERN, il nuovo rifornitore classe 'Berlin' FRANKURT AM MAIN. Mobilitate anche 3 unità Type 143A 'Gepard' più l'apposita nave appoggio ELBE. Sotto l'egidia del FLOTENNKOMMANDO, queste navi con vari elicotteri e circa 1.000 effettivi sono andate a pattugliare le acque al largo del Libano, temendo sopratuttosoprattutto i barchini esplosivi che eventuali terroristi malintenzionati avrebbero potuto lanciargli contro. Ma a dire il vero, l'unico attacco, pare anche con l'esplosione di una breve raffica di cannone, sarebbe stato portato da un F-16 Israeliano. Il che ha portato, oltre ad ovvie proteste tedesche, all'installazione di lancia-chaff MAFF e IFF MSSR-2000. Anche se è chiaro, non possedendo Hetzobollah una flotta degna di questo nome, che se l'attacco è avvenuto non era dovuto ad errori di identificazione.. per ottenere maggiore sicurezza le navi tedesche hanno integrato i due cannoni da 20 mm presenti con mitragliatrici da 12,7 mm e hanno disposto in generale di un equipaggio rinforzato.
Questa missione è stata solo l'ultima di una serie di 'fuori area', come quelle nel Corno d'Africa, durante la Enduring Freedom, per 'tagliare la strada' ai terroristi in fuga dall'Afghanistan.
 
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Vi è anche la 7a Schnellbootgeschwader, squadriglia d'attacco, con 10 motocannoniere missilistiche Type 143A. Le squadriglie antimine sono la 3a e la 5a(Minesuchgeschwader).
 
Le risorse 'insidiose' sono a Eckernforde con la 1a Squadriglia Sommergibili (1a Unterseebootgeschwader), il centro d'addestramento alla guerra subacquea, ma sopratuttosoprattutto è interessante la presenza delle poco note forze speciali della Marina (Sepailisierte Einsatzkrafte o semplicemente SEK-M), che sono a livello di battaglione e comprendono: una cp comando e supporto, il reparto sommozzatori (Kampfscheimmerkompanie), i guastatori-sommozzatori (Minetaucherkompanie), cp mezzi subacquei di supporto (Unterstutzungskompanie), cp operazioni speciali, cp logistica e infine il Centro addestrativo vero e proprio.
 
L'elenco non sarebbe completo se non vi fossero anche menzionate le Forze di Protezione, la Marineschutzkrafte, su 4 compagnie di sicurezza e quella di comando e supporto.
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[[File:German frigate Bayern (F217) underway in the Baltic Sea on 10 June 2008 (080610-N-3396B-067).jpg|350px|right|thumb|La F 217 Bayern]]
Le successive '''F-123 Brandemburg''', costruite in questo caso non per rimpiazzare le vecchie fregate Koln (come nel caso delle Bremen) ma i caccia 'Hamburg', sono navi del tutto diverse anche se sono armate quasi allo stesso modo, anzi involute rispetto a quello delle 'Bremen': 4 MM.38 residuati dai vecchi Amburg. Queste navi sono state completate nel 1992-96, come fregata 'supplente' al fallimento dell'NFR-90. BRANDEMBURG, SCHLEWING-HOLSTEIN, BAYERN e MECKENBURG-VORPOMMERN sono navi progettate largamente con i concetti MEKO anche se non senza influenza dalle precedenti F-122. Rispetto a queste vi erano delle migliorie sopratuttosoprattutto in termini dimensionali, ma non tanto in lunghezza, aumentata comunque a 139 metri, ma sopratuttosoprattutto per il volume. La loro costruzione ha visto la semplicità di assemblaggio tipica delle 'MEKO'. Esse, come si è detto, sostituivano i 4 caccia ASW Hamburg o Z-101A, del 1964-69. Queste vecchie navi erano state rimodernate con un programma nel 1975-79. Ai cannoni automatici francesi da 100 mm si erano aggiunti cannoni da 40 mm Bofors-Breda (in sostituzione dei vecchi L/60 Bofors), e la torre 3 aveva lasciato il posto a lanciamissili MM.39 Exocet. Dovevano essere mantenute in servizio fino ai primi anni '90, ma le date vennero anticipate.
 
 
 
Autorizzate il 19 giugno 1987 come F-94 e poi come F-123, dovevano essere navi da 4.000 t, con equipaggio contenuto in 220 persone, sopratuttosoprattutto intese per compiti ASW ma in generale erano navi polivalenti, anche la lotta contro i missili antinave. Pensate per essere navi capaci di un notevole potenziale di crescita, con un costo non superiore a 650 milioni di marchi, le F-123 vennero completate, come specifiche, in sole 6 settimane per essere approvate già in agosto dal Sottosegretariato degli Armamenti. La vita utile prevista sarebbe di 30 anni. Fondendo l'esperienza delle F-122 con quella delle MEKO 200-360 in realizzazione per clienti esteri, venne costituito un gruppo di lavoro il 27 ottobre con i cantieri Bremer Vulkan di Brema (F-122 'Bremen'), e B&Voss di Amburgo (MEKO), oltre all'AEG per i sistemi d'arma di bordo, la Thyssen e la HDW come associati al programma con ruoli minori. 21 dicembre 1987, l'Ufficio Federale per le Tecnologie Militari e Acquisizioni o BWB chiese al gruppo una offerta dettagliata entro il novembre 1988, e infatti già il 19 ottobre vennero proposte due possibili soluzioni, i cui supporter erano la Bremer-Vulkan e la B&Voss.Vinse quest'ultima dopo una competizione che fu tanto accanita da ridurre del 10% i costi rispetto al tetto di cui sopra, di 650 milioni per nave. 10 aprile, arrivo dell'autorizzazione alla costruzione, che sarebbe stata data al consorzio ARGE 123 (ARbeits GEmeinschaft) che era formato da Blohm6Voss, Howaldtswerke Deutsche Werft (HDW, meglio noto per le sue attività con i sottomarini) e la Thyssen Nordseewerke o TSNW. Contratto firmato il 28 giugno 1989, ad una settimana dall'approvazione del governo. Si era proceduto davvero in fretta, ma a dire il vero, malgrado questo e il riciclaggio di materiali usati da vecchie navi (i missili Exocet) la situazione politica era cambiata anche più in fretta e così quando vi fu l'impostazione ai cantieri B&V di Amburgo della capoclasse, il 5 febbraio 1991, la Guerra fredda che aveva premuto per la loro realizzazione già non c'era più; non solo, non c'era più nemmeno la DDR e la stessa GFR!, Anche così i lavori andarono avanti. L'AMBURG o F-215 venne varata nel '92 mentre la consegna richiese di aspettare fino al 14 ottobre 1994. La F-216 S.H. venne costruita nei cantieri HDW di Kiel con consegna il 24 novembre 1995; la F-217 Bayern ai Thyssen Nordseewerke di Emden, consegna 14 giugno 1996, e la F-218 M.V. venne invece realizzata dai cantieri Vulkan di Brema, con consegna il 6 dicembre 1996. Le navi divennero parte del 6o Gruppo di Fregate come le più moderne, anche se non necessariamente le più potenti, della Bundesmarine.
 
In ogni caso si trattava di navi rivoluzionarie. Vediamo come. Costruite anzitutto in acciaio per limitare i danni da incendi (Falklands docet), dislocanti anche per questo circa 5.000 t a pieno carico distribuite in 138,9 m di lunghezza fuori tutto, hanno scafo largo che garantisce tenuta al mare e stabilità (grazie anche alle pinne fisse laterali) e una valida piattaforma per sensori. VI è un timone semicompensato ad alettone sospeso (migliora la precisione nelle manovre a bassa velocità) e la carena è molto simile a quella delle pur più snelle F-122. Ma come capacità di sopravvivenza, le F-123 sono curate al massimo. A parte la costruzione delle strutture in acciaio, hanno una forma parzialmente stealth per ridurre la sezione radar e in generale le emissioni che possono tradirne la presenza. Paratie doppie ed elementi strutturali di rinforzo consentono di evitare cedimenti catastrofici della chiglia in caso di colpi a bordo , e in generale, le soluzioni del centro 61 di Meppen e dal BWB hanno comportato specifiche di robustezza e resistenza ai danni senza precedenti tra le costruzioni prima d'allora realizzate dall'ingegneria navale moderna. Lo scafo di suo è suddiviso in 15 compartimenti stagni che sono anche a tenuta di fumo, da un reticolo costituito da 6 paratie doppie e 8 semplici. Le sovrastrutture sono suddivise in due blocchi e in mezzo vi sono i due fumaioli appaiati e caratteristicamente rivolti ciascuno verso l'esterno, verso il basso. Superfici laterali dello scafo hanno 3 diverse inclinazioni, inclusa quella che corrisponde al lungo ponte di castello che arriva fino all'hangar. Riduzione della traccia magnetica, IR e acustica (motori in contenitori insonorizzati) sono altre caratteristiche. Il controllo danni ha 4 e non due sole zone, i sistemi di ventilazione sono indipendenti per ciascuno dei 12 moduli, così i sistemi antincendio e quelli elettrici con 13 centraline complessive. I locali vitali sono protetti da kevlar o acciaio. La riduzione del rumore è stata intesa anche per la prevista installazione di un sonar rimorchiato sviluppato con i francesi, la prima realizzazione di questo tipo da mettere su di una nave tedesca. Poi da considerare i moduli funzionali, che se non rendono particolarmente belle le navi che li adottano (tendono ad essere dei 'contenitori galleggianti' piuttosto gonfi) sono molto pratici e funzionali anche in sede d'aggiornamento: 4 moduli per le armi (uno da 4,7x4,1 m per la torre da 76 mm, uno da 6,75 x5,3 m per l'Mk 41 e due da 4,1x3,5 m per il RAM), 8 elettronici, e 43 moduli per ventilazione e carichi vari sono distribuiti dentro la nave.
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La difesa antimissile era eseguibile anche dai due SCLAR ex-Hamburg, come dal sistema DASA FL 1800 II di tipo ECM attivo.
 
L'LW 08 è un sistema di scoperta in banda D ovvero 1-2 GHz per una portata di 260 km contro bersagli di 2 m2, precisione di 2,2 gradi e 90 m, peso 3 t dell'antenna, qui sistemata a poppa, con una potenza di picco di 150 kW. Esiste in varie altre fregate, anche nelle Iroquois canadesi per esempio, come sulla portaerei 25 de Mayo. Ha eccellenti capacità di vedere bersagli nel cluttering sulla superficie del mare, ma non è un sistema all'ultimo grido. Non è presente sulle F-122, dove era stato preso in considerazione, perché si preferì il DA-08, che seppure uguale al 90% era definito come avente maggiori capacità contro i missili in picchiata.. Lo SMART-TS è invece un sistema moderno, sviluppato nella fine degli anni '80, funzionante in banda F ovvero 3-4 MHz, 145 kW di picco e 100 km di portata contro un aereo da caccia: la precisione sia in distanza che direzione è maggiore, +/- 40 m, e 0,25 gradi, oltre che , visto che si tratta di un sistema 3D, precisione in elevazione 0,6 gradi. Gestisce 160 tracce aeree e 40 di superficie per cui è anche capace di prestazioni anti-saturazione, resiste bene alle ECM e funziona sopratuttosoprattutto nella scoperta di missili antinave. Peso 1.500 kg, usato dalle Karel Doorman olandesi, come le J.Van Heemsebrck, antenna ruotante a 27 giri al minuto con 3 armadi elettronici e capacità di dialogo tramite link 11. Il fatto che sono presenti sia un radar 2D che un 3D rende finalmente ridondante la capacità delle navi a livello di fregata, ed è già questo un grosso passo avanti. I missili SAM sono i Sea Sparrow sono presenti nelle versioni M e P, lanciabili dall'Mk 41VLS che ha moduli di larghezza 2,54 m, lunghezza 3,4 m, altezza 6,75 m- In teoria, anche se non in pratica, la struttura potrebbe ospitare missili SM-2MR Block III, ASROC, POliphem, ASTER, ma di fatto al più si penserà all'ESSM, ospitabile in ben 4 elementi, nonostante l'aumento del diametro, al posto di ciascun Sea Sparrow che non ha alette retrattili. Inoltre v'é la possibilità di raddoppiare i sistemi di lancio e quindi, passare per esempio da 16 Sea Sparrow a 128 ESSM! Oppure 16 Sea Sparrow, 16 ESSM (sempre presenti in installazione 'quad Pack') e 12 ASROC (utilizzati, anche se non nel tipo VL, dalla Bundesmarine). VI sono due radar di tiro STIR in banda I/K concentrica per l'inseguimento bersagli e in banda J per l'illuminazione. 150 esemplari realizzati di questo sensore per 11 marine lo hanno messo chiaramente in evidenza. Esso ha anche funzione di controllo tiro per il cannone da 76 mm, che ha visto incrementata la sua cadenza di tiro a 100 c.min con un apposito kit, ed è un residuato delle Type 143A che ne hanno perso uno a favore di un lanciamissili RAM. E di questo parliamo adesso, che è diventato un programma di CIWS per la Bundesmarine dopo che il suo sviluppo venne portato avanti con USA e Danimarca. Ha due lanciatori Mk 31, a prua e a poppa, che consentono di coprire tutto l'orizzonte, con 21 celle l'uno. Portata fino a 7 km, sensore IR e anti-radar, oppure solo IR, peso 74 kg e 2,8 m di lunghezza, è stato ordinato, nonostante il costo di circa 400 mila dollari, in oltre 6.800 esemplari nel Block 0, ma entro il 1999 sarebbe entrato in servizio il Block 1 con sensore solo IR.
 
Il sistema antisuperficie è più modesto con 4 MM.38 con due lanciatori doppi ITS di mezza nave per queste armi recuperate dagli Hamburg con gittata di 42 km. VI sono anche il cannone da 76 e le due mitragliere a tiro rapido Rh-202. La scoperta navale è assegnata ai radar LW 08 e SMART-L, ma anche ai sistemi Raypath che sono usati anche per gli elicotteri. La guerra elettronica contribuisce alle azioni di superficie.
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L'FL 1800 II della DASA è tra i sistemi più sofisticati disponibili, almeno all'epoca della realizzazione (primi anni '90, ma poi è stato aggiornato). La versione I era già usata sulle S-143, Lutjens e Bremen. Ha 3 sottosistemi: ESM, ECM, MMI (Man Machine Interface). L'ESM rileva le emissioni nelle bande 0,5-18 MHz, ovvero le bande G,H, I e J. Vi sono antenne DF e OD, telemetria IFM, Pulse-Data Block Generator per la digitalizzazione degli impulsi e infine un sistema di analisi con la libreria elettronica. L'ECM disturba attivamente e usa anche gli SCLAR; l'MMI ha due display tattici, uno per l'analisi impulsi e una stampante.
 
In tutto questo era come si presentavano le F-123. Limitate da quanto disponibile nell'immediato, nondimeno erano mezzi dai fondamentali validi. Tant'é che i miglioramenti via via previsti da implementare erano: rimpiazzo dei vecchi siluri da 324 mm con gli MU-90 che hanno anche capacità antisiluri; aumento della cadenza di tiro dei pezzi da 76 da 85 a 100 c.min; sostituzione delle mitragliere da 20 con quelle da 27 in installazione telecomandata; arrivo degli elicotteri NHF-90; possibile raddoppio dei lanciamissili Mk 41 con missili ESSM, e magari anche ASROC, Aster o Standard (gli Iroquois -TRUMP erano dotati dopotutto degli stessi sistemi elettronici ed erano nondimeno usati come navi contraerei), e sostituzione degli Exocet con armi più avanzate, per non parlare dell'arrivo del sonar rimorchiato se questo programma non avesse incontrato problemi economici. Ma la dimostrazione più plateale della validità di queste navi è stata la loro versione contraerea, la F-124 Sachsen, che usa sopratuttosoprattutto un nuovo radar di scoperta multifunzione, un po' come la trasformazione degli 'Spruance' in unità contraeree come i 'Kidd'.
 
In tutto ecco le caratteristiche:
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Dopo alcuni anni, esse erano assegnate al 2o Fregattensgeschwader. Risultavano armate con il lanciamissili Mk-41 VLS Mod.3 a 16 celle, sempre dotato di Sea Sparrow ma predisposto per gli ESSM; due RAM Mk-49, il solito cannone da 76, i lanciamissili Exocet (che per la cronaca sono stati presi dagli Hamburg quando questi andarono demoliti nel 1991-95). Previste le mitragliere MLG-27 al posto delle Rh e l'arrivo dei missili RBS-15 Mk3 al posto dei vecchi Exocet. Finalmente è arrivato il potente sonar rimorchiato a bassa frequenza e di tipo attivo LFASS. I sistemi ECM FL-1800 II sono stati aggiornati alla versione 1800S2, mentre i vecchi SCLAR erano in sostituzione con 4 lanciatori TKWA-MASS. Al link 11 è stato aggiunto il link 16 unificato. Naturalmente erano sempre attesi gli NHF-90 e i MU-90, non ancora consegnati.
 
Da queste navi sono state estrapolate le F-124 Sachsen, che sono riuscite a rimpiazzare gli obsoleti LUTJENS del 1969-70, radiati nel 2004, mentre le tre navi che li hanno rimpiazzati in un rapporto uno contro uno sono arrivate nel 2003-2006. Nate come programma congiunto anche con gli olandesi e gli spagnoli, che poi ha preso strade diverse. I due tronconi, questo e l'Horizon erano nati dal fallimento di un programma comune NATO che verteva su nuove navi antieree, come del resto la NFR-90 aveva a che fare con le fregate multiruolo ASW.Entrato in esecuzione nel 1996 con la classe F-124 che costava 2,1 miliardi di euro, ebbe la defezione della quarta nave in opzione dopo pochi anni. Nel frattempo è entrata in servizio la F-219 Sachsen, impostata nei cantieri B&V il 1 febbraio 1999, varo 21 gennaio 2001, completata e collaudata il 29 novembre 2002, consegna alla 2a Fregattegeschwader il 31 dicembre 2003: ancora una volta il programma per le nuove fregate tedesche era finito a cavallo tra un'era e un'altra (la 'Guerra al terrore'). Le HAMBURG e HESSEN sono seguite poco tempo dopo: la prima, impostata nel 2000, varata nel 2002, consegnata nel dicembre 2004, e la seconda con tempi rispettivamente 2001, 2003, giugno 2006. La Thuringen è stata depennata nel frattempo. Lunghe 143 m per 17,4 di larghezza, pesanti a pieno carico 5.690 t, non nascondono la propria diretta discendenza dalle F-123, con due motori LM-2500 da 51.642 hp complessivi assieme ai due diesel MTU 20V-116TB93. Hanno 255 effettivi a bordo, autonomia al solito dell'ordine dei 21 giorni o 4000 miglia nautiche. Il raggio d'azione, insomma, è ancora inteso per le operazioni a medio raggio, anche se vale la pena ricordare che si tratta di navi con motori CODAG, ovvero capaci di far funzionare sia i diesel che le turbine allo stesso tempo. La loro sovrastruttura si differenzia sopratuttosoprattutto per i sistemi elettronici di bordo: radar SMART-L a lungo raggio, con una immensa antenna rettangolare, sulla zona di poppa; e la piramide a più facce per l'APAR in banda I multimodale, capace di guidare anche i missili oltre che di scoprire i bersagli e inseguirli. Rispetto alle F-123 le sovrastrutture sono più alte e imponenti, ma sono anche meglio raccordate e più pulito, in particolare la murata dello scafo, che già ha un bordo libero altissimo, non si ferma al ponte di coperta, ma prosegue inglobando tutti e due i blocchi delle sovrastrutture. La sistemazione, alberatura a parte e sovrastrutture raccordate con le murate, non cambia di molto: il cannone da 76 è sempre presente a prua, seguito dal RAM e poi dall'MK .41VL che stavolta ha 32 celle di lancio come fin dall'inizio si era previsto, a livello 'potenziale' per le F-123. Segue la plancia alquanto bassa e larga, l'albero con il radar NB mancano gli STIR di controllo del tiro dato che l'APAR si occupa anche di questo-, un piccolo albero intermedio su cui usualmente è sistemata anche la bandiera, i due fumaioli e la struttura tronco-piramidale poppiera per lo SMART-L, seguito a mò di pulcino dal biancheggiare del RAM di coda; entrambi poggiano sopra l'hangar. La nave è prevalentemente antiaerea e così, dopo tutti gli anni in cui la Bundesmarine ha latitato in sonar a profondità variabile, è tornata ad avere solo quello a scafo lasciando alle F-123 l'incombenza ASW. Del resto i sottomarini non sono negli scenari previsti, più una minaccia di alto livello. I lanciasiluri sono tornati i vecchi Mk32 tripli, che stanno semicoperti dalle strutture a mezza nave, ma lanciano i nuovi MU-90. I Lynx hanno ricevuto i Sea Skua, ma aspettano sopratuttosoprattutto l'arrivo degli NH-90. Aggiornati comunque i sistemi di bordo: sonar di scafo DSQS-24B, due radar multifunzione ARPA 9600-M in banda I e J, sistema di direzione tiro optronico MSP-500 (entrambi della Atlas-electronik), sistema direzione tiro IR Sirius IRST, ECM FL-1800S2, 2 lanciatori Mk 36 SRBOC (ancora loro), sistema comando e controllo SEWACO FD, data link 11 e 16. I sistemi d'arma di bordo sono stati potenziati con 8 Harpoon (che però rischiano di essere ora superati dall'avvento degli RBS-15, che saranno a bordo delle 'inferiori' F-123..), e dal lanciatore Mk 41 con 32 ESSM e 24 SM-2, oltre ai due cannoni MGL-27 da 27 mm .
 
===Unità subacquee e d'attacco===
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Visto che si è accennato all'esistenza degli incursori, ora resi capaci di ricevere appoggio da molte delle navi di cui sopra, i Kampfschwimmer delle Forze Speciali della Marina sono gli eredi degli uomini K della guerra, ricostituiti il 1 agosto 1958 come Gruppo 3402. I superstiti delle missioni speciali tedesche collaborarono con il Comando Hubert francese e l'SBS britannico. Gli effettivi sono numericamente irrisori, circa 30, che dal 1971 sono stati inquadrati in una compagnia. Erano intesi per fare attacchi alle basi del Patto di Varsavia, ma dal 1994 operano agli ordini della flottiglia di cacciamine, visto che molte delle loro specialità subacquee sono compatibili con la compagnia di sub antimina. Tutti i sommozzatori dal 2001 hanno cessato d'essere Waffentauchergruppe e sono diventati il Battaillon Spezialisierten Krafte o BSK, che è un'unità di 250 effettivi. Ha due plotoni di 3 squadre da 5 uomini l'una, battelli RIB, gommoni Zodiac e i semi-sommergibili Klepper. In 50 anni di selezione, i corsi hanno visto non più di 350 brevetti assegnati ad aspiranti di 17-25 anni, di cui almeno 10 di nuoto certificati e diploma scuola superiore, capacità di paracadutisti, di nuotare per un km in meno di 23 minuti e correre i 5 mila in meno di 24.
 
Nel '56 venne ricostituita anche l'Aviazione di Marina, con il compito di interdizione contro le navi sovietiche e del Patto di Varsavia, assieme alle mine, navi leggere e sommergibili. Per rendere finalmente possibile (i precedenti con Goering non erano stati dei migliori con la sua egemonia su tutti i mezzi aerei) la costituzione di una forte aviazione di Marina specializzata in questi compiti è stato organizzato il servizio, che ha cominciato sopratuttosoprattutto con i cacciabombardieri Sea Hawk britannici; poi nel '64 ha continuato con 100 F-104G, in seguito messi nelle condizioni di usare anche missili Kormoran antinave; dal 1982 vennero sostituiti da 112 Tornado (inizialmente si era parlato di 96) contro i 212 della LW. Armati con missili Kormoran (basati sul progetto del missile francese AS-37 Martel) e HARM, erano l'aviazione navale più potente del continente, anche senza portaerei. In ogni caso i due Stormi di Tornado erano certamente i più temibili della Marina, assieme ai sottomarini. Ma finita la Guerra fredda questo centinaio di aerei con circa 500 missili Kormoran 1 e 2 non hanno mantenuto a lungo la loro utilità operativa e allora il 1° Marinefliegerschwader di Jagel è stato sciolto attorno alla metà degli anni '90, e l' MFG 2 di Eggenbeck è stato dismesso recentemente, finendo per accantonare gli aerei per alimentare di ricambi la LW. Questo ha posto fine, nel 2004, alla carriera dell'aviazione navale d'attacco tedesca, ma esistono ancora altri due stormi navali.
 
Il 3° Marinefliegergeschwader di Nordholz ha 3 squadroni, l'MGF-1 dal 2006 con 8 P-3C ex-olandesi al posto degli Atlantic 1; il 2° squadrone ha gli ultimi 3 Atlantic (su 27), in versione ELINT e Sigint, oltre a 4 Do-228 (di cui uno antinquinamento); l'MGF-3 è l'hubrschrauberstaffel con circa 15 Lynx Mk.88 dei 19 giunti nel 1981-88, aggiornati dal 1996 come Mk.88A, più i 7 Mk.88A nuovi del 1999-2000.
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Questa nuova classe di fregate è l'ultima della lunga famiglia di fregate tedesche, ma non è come le altre, né come la gran parte delle navi moderne in circolazione. Il 26 giugno 2007 l'Ufficio per le acquisizione te la tecnologia per la Difesa o BWB e il consorzio ARGE F-125 (ThyssenKrupp Marine Systems e Lurssen Werft) hanno dato il via al programma con la firma di un contratto da 2,3 mld di euro, per costruire 4 grosse unità del tipo 'stabilization frigates'; l'obiettivo era ancora lontano nel tempo (e la crisi economica non s'era ancora vista chiaramente), per cui si trattava di costruirne e consegnarne una l'anno dal 2014.
 
Che vuol dire' fregate di stabilizzazione'? Essenzialmente, è una nuova tipologia che una volta si sarebbe definita 'nave coloniale' o 'cannoniera coloniale'. Certo, non sono più i tempi classici, e nemmeno quelli delle A-69 francesi; le esigenze sono molte e stupisce che la Marina tedesca abbia scelto di farvi fronte dato che in fondo, alla Germania di quel che succede oltre il Baltico-Mare del Nord non dovrebbe importare granché, non avendo ex-colonie o colonie ancora nella sua orbita (il passato coloniale c'è stato, ma è finito da oltre 90 anni). Ma la Germania è molto impegnata nella sua azione di 'peacekeeping' e anche di guerra limitata o a bassa intensità (leggi Afghanistan), e navi di spedizione, capaci di supportare le forze oltremare (naturalmente, se si tratta di nazioni con coste marittime sarebbe meglio, cosa che a Kabul certo non si applica). Si tratta di andare in azione su distanze molto lunghe, starci per molto tempo ed erogare un elevato volume di fuoco; ma le F-122, per quanto molto valide, erano unità da Guerra fredda 'baltiche', con una permanenza in mare progettualmente di circa 120 giorni l'anno al massimo, mentre attualmente si arriva anche a 250. Non è certo questo il fine per le quali vennero progettate e alla fine lo sforzo è pagato con un notevole logorio. Così è anche per le successive F-123 e 124, ancora pensate sopratuttosoprattutto per operazioni in Europa e in tutti i casi, con un cannone da soli 76 mm, chiaramente poco (si vede anche direttamente nelle loro proporzioni) per navi così grandi e capaci. E dire che le 'Lupo', per esempio, hanno ottenuto, in poco più di 2.000 t, circa la metà, il ben più potente cannone da 127 mm. Un'arma 'minimale' dovrebbe essere, in effetti, per le operazioni di bombardamento, il 100 mm. Anche se con munizioni migliorate, un 76 mm non sarà mai un'arma del tutto efficace in questo settore e le munizioni perfezionate continueranno ad essere estremamente costose per quel che offrono, anche se con vari tipi per aumentare letalità e gittata. Le F-125 sono diversamente concepite, a cominciare dal fatto che sono pensate per stare in mare almeno 5.000 ore l'anno, ovvero circa 15 ore al giorno e una permanenza in zona operativa anche per due anni senza interruzione, e fino a 60 mesi senza assistenza cantieristica. Certo è che con questo il concetto che passa, sembra essere quello che il futuro sarà afflitto da guerre lunghe e lontane da casa, magari per reclamare interessi strategici o risorse energetiche (o entrambi). Dato che l'equipaggio in questo caso regge meno di una macchina, allora ogni nave avrà due equipaggi che si alternano a bordo ogni 4 mesi, direttamente nell'area di operazioni, per risparmiare tempo prezioso. Così l'equipaggio stesso non deve essere numeroso, ma di circa 100-120 elementi, e altri 20 per gli elicotteri più fino a 50 'tagliagole' (forze speciali), oramai presenti dappertutto nelle aree di crisi, tanto che avranno due contenitori standard da 20 piedi (6,1 m) per gli equipaggiamenti, l'utilizzo di due elicotteri NH-90 di bordo e ben 4 RHIB, ovvero grossi battelli pneumatici a chiglia rigida multiruolo, lunghi 11 metri e provvisti di armi di bordo. Infine vi è la richiesta che queste navi siano sede di comando a livello di task group. Il tutto ha dato origine ad un progetto, per ora solo tale, che richiede una concezione diversa e più simile, per certi versi, alle 'Absolon' danesi che alle F-124.
 
Le caratteristiche previste saranno di uno scafo da 6.800 t, 148 x 18 x 5 metri, carena pensata sopratuttosoprattutto per essere stabile alle basse e medie velocità, e per resistere a lungo in mare aperto, con un bulbo prodiero voluminoso che riduce la resistenza d'onda e l'attrito, quasi una specie di sperone di prua o fuso, più che la classica forma delle navi in questione. Le sovrastrutture sono costituite da due oggetti tronco-piramidali, quello di prua con la plancia e dietro il radar EADS TRS-3D/NR, configurazione almeno parzialmente stealth con fianchi ad X, strutture per il supporto dei gommoni del tutto celate dentro i lati della parte centrale delle stesse, grandi attenzioni per la sicurezza a bordo con la duplicazione dei locali per il controllo e le comunicazioni di bordo, oltre che provvisti di corazze aggiuntive, nonché, ogni due compartimenti dello scafo, una zona indipendente, in larga misura autonoma dalle altre; i locali per l'equipaggio sono ovviamente spaziosi e climatizzati. Il sistema motore è CODLAG, con due motori elettrici da 4,7 MW per altrettanti assi, con eliche a passo fisso per consentire una velocità massima di 20 nodi, senza gruppi di riduzione (complessi e rumorosi), e una turbina a gas da 20 MW che è applicabile ad uno dei due assi con appositi ingranaggi e riduttori, che permette, quando necessario, di arrivare a 26 nodi; poi vi sono 4 diesel-elettrogeneratori da 2,9 MW. I motori diesel sono di un nuovo modello ad appena 8 cilindri. Questo nonostante che i motori delle fregate precedenti hanno 20 cilindri; ma più un motore è complesso e più ha durata limitata, per cui si è voluto un sistema semplice e avanzato al contempo. Vi è anche un sistema ausiliario e retrattile, da 1 MW, orientabile, a prua, per manovre di precisione o anche per movimenti d'emergenza a bassa velocità. Il sistema di gestione della piattaforma è l'avanzato ILASST, che serve anche per il controllo danni; il sistema d'arma è stato ottimizzato per la difesa della nave e per il supporto di fuoco costiero. Inizialmente era stato pensato addirittura all'MLRS, sulla tuga prodiera, inizialmente anche in due esemplari. Strano ma vero, non pare vi siano state altre teorizzazioni dell'impiego di questo pur potente sistema d'arma, malgrado le esperienze sovietiche nel settore. Tuttavia non c'è stato un seguito. Molto più a lungo è stato provato, dal 2002 al 2006, il semovente PzH-2000, ridenominato Monarc, a bordo della F-124 Hessen, che si è dovuta sobbarcare il peso di un cingolato vincolato sul suo ponte, poi nel 2005 ridotto alla sola torretta, sempre con la sua colorazione bizzarramente diversa (verde e grigio-scuro) dal candido punte della nave. Ma per ottenere il caricamento e la gestione del munizionamento in maniera efficace, alla fine si sarebbero dovuti fare tanti di quei cambiamenti che è stato comprato il pezzo da 127 OTO del tipo LW, da 127/62 mm, che in prospettiva ha anche il munizionamento Vulcano a lungo raggio. Forse anche per compensare l'acquisto della MM degli U-212. La firma del contratto è stata il 4 aprile 2007, per 5 torri (una per addestramento a terra) e 70 mln di euro.
 
Quanto ai missili antinave, ci sono gli RGM-84 Block 1 C Harpoon, 8 tubi di lancio a mezza nave, apparentemente reputati meno costosi degli RBS-15 Mk. 3 che erano stati ventilati inizialmente; non mancano i soliti due lanciatori Mk-49 RAM Block 1A per i più recenti missili RIM-116B1A che hanno capacità aumentate grazie al software HAS (Helicopter, Aircraft, Surface) e capacità di ingaggiare anche bersagli poco evidenti. Non vi sono armi ASW (elicotteri a parte), anche se ovviamente è una questione discutibile, a meno che gli stati 'canaglia' non siano compresi nella missione delle navi. Il resto degli armamenti è piuttosto consistente nel settore degli apparati leggeri. Vi sono due MGL-27 della Rheinmetall, telecomandati, con sistema TV di bordo, a prua, vicino al cannone; e 5 armi da 12,7 mm Browning, ma su affusto Hitrole, relativamente simile a quello da 27 mm, telecomandato con sistemi Tv di bordo. Il contratto è per 25 sistemi, 20 per le navi e gli altri per addestramento, sempre fatto il 4 aprile 2007 per 10 mln di euro. POi vi sono cannoni ad acqua, proiettori, 4 lanciachaff MASS della Rheinmetall WM con quattro sistemi in fibra di carbonio, brandeggiabili, a 32 tubi per decoy Omni Trap con spoletta programmabile ed efficaci per la protezione nel campo visibile, IR (2-14 micron), radar (8-18 GHz), laser (1-10 micron), IR vicino (0,5-1,09 micron), con effetti di confusione, distrazione, dissimulazione, seduzione
 
I sensori di bordo sono il TSR-3D della EADS, nella versione NR con 4 antenne phased array: è un radar moderno, del '94, 10 per la Marina danese (Standflex 300 e Niels Juel), le F-122 ammodernate, le K-130 ed altre navi, per un totale di oltre 50 esemplari venduti, non male per un radar militare esportato persino negli USA; la versione NR è particolarmente studiata per operare in ambiente litoraneo e traccia 400 bersagli su tutto il giro d'orizzonte. Vi saranno anche altri radar, ma di tipo per ora non specificato; un sistema che si sa entrerà in servizio con queste navi, se mai il contratto sarà portato avanti, è il Diehl BGT-SIMONE (Ship's IR Monitoring Observation and Navigation Equipment), che serve per localizzare minacce 'asimmetriche' che si avvicinino alla nave, con 5 sensori e due consolle di controllo. Ciascuno dei sensori copre 196 gradi in direzione e 50 in alzo, più altri 4 a sensore unico; si tratta di unità, nel primo caso, funzionanti a 8-12 micron, risoluzione termica di 30 millikelvin e matrice da 640 x 512 pixel, il cui scenario è fuso in una sola panoramica a 360 gradi; vi è anche predisposizione per altri sensori, e in rada specialmente, eventuali incursori subacquei saranno scoperti da un sonar ad alta frequenza ad azionamento manuale (quindi non interfacciato con il sistema di combattimento della nave). Questo, scelto nel 2006, è di EADS (consorzio ARGE 125), e si basa sulle navi finlandesi Hamina e sulle K-130; è un altro sistema rispetto ai SATIR delle F-122-123, e alle TACTICOS delle F-124 e K-130; il CIC principale è grande quasi quanto quello delle F-124, pur gestendo molti meno sensori, mentre vi è anche un secondo CIC (Centro di comando e controllo) sopratuttosoprattutto per le forze speciali. Poi vi sono sistemi di comunicazione di tutti i tipi, perché la guerra del Futuro è 'networkcentrica', così vi sono i datalink 11, 16 e 22 integrati in un unico sottosistema. Le F-125, una nuova tipologia di navi da guerra, sono più simili ad una fregata, mentre le Absoalon o SF-300 sono una specie di incrocio tra nave da trasporto e da combattimento, realizzate con standard mercantili migliorati; e la Canterbury neozelandese è una nave da 8.900 t e 15 nodi, più simile ad una nave ausiliaria. Tutte hanno compiti simili, ma sono per l'appunto fatte in maniera diversa.
 
===Tirando le somme===
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===Armi della Bundesmarine===
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Forse il più caratteristico tra gli armamenti della marina tedesca è il''' Kormoran''', ben noto anche in Italia perché la sua sagoma appuntita e le sue alette a freccia sono state spesso ritratte sotto la pancia dei Tornado del 36° Stormo. Ecco quindi la storia di questo missile usato solo da Germania e Italia, ma comunque arma di primaria importanza ai tempi della Guerra fredda, letteralmente schierata dalle nazioni in prima linea. SopratuttoSoprattutto, è un'occasione per viaggiare all'interno di quel mondo oggi poco noto in cui i missili europei moderni vennero alla luce, con molti 'intrecci' tra ditte europee dei quali v'é rimasta ben poca memoria<ref>Ludi, Giovanni: ''Kormoran'', A&D dic 1987 p.18-25</ref>.
 
Mai inteso per lanci da elicotteri o mezzi di superficie, tanto meno subacquei, il Kormoran è un altro dei tanti missili antinave europei relativamente piccoli e capaci di penetrare le difese volando radenti alla superficie del mare. La sua nascita è datata 1962, quando la Marineflieger studiò assieme alla Bolkow un'arma stand-off per i suoi nuovi F-104G. Anche la Nord-Avion francese stava studiando un'arma analoga, l'AS-33, finanziato anche dalla Germania, nel mente la CSF, ovvero la Companie Generale de Télégraphie sans Fil, l'attuale Thomson-CSF, stava mettendo a punto un sistema di ricerca radar. Nel '64 arrivò la richiesta ufficiale tedesca per un'arma stand-off con capacità di ricerca autonoma del bersaglio dopo il lancio e acquisizione dello stesso in condizioni ognitempo, oltre che elevata letalità quando a segno. Evidentemente non era il caso di seguire la via che i francesi e inglesi all'epoca percorrevano con il grosso Martel, disponibile in versione antiradar e a guida TV, mentre qui serviva un sistema di guida nuovo e costoso, con relativo radar di bordo. Nulla di impossibile, in fondo gli americani avevano già realizzato un tale sistema con l'ASM Bat del '44. L'AS-34 era parente stretto, aerodinamicamente, del più piccolo AS-30 tattico, e la collaborazione tra Nord, CSF e Bolkow KG portò ad uno sviluppo che finì per essere noto come Kormoran. Sta di fatto che l'arma in parola è anche nota con la sigla, ovvero AS.34 Kormoran.
 
Nell'ottobre del '67, non è chiaro se prima o dopo l'affondamento dell'Eilat, il Ministero della Difesa tedesco, tramite il suo ufficio armamenti dava incarico alla MBB (Messerschimitt-Bolkow-Blohm) di realizzarlo come capo-commessa, ma con la francese Aérospatiale come subcontraente, anzi originariamente era ancora la Nord Aviation, prima che confluisse nella nuova ditta. La realizzazione dell'elettronica di bordo era sopratuttosoprattutto merito suo, la Thomson CSF era interessata alla guida, la SNPE, altro nome storico della missilistica (Société Nationale des Poudres et Explosifs) era interessata al motore a razzo, la Boneenswerk Geratetechnik ai calcolatori di bordo e la MBB per la testata bellica. Per gli studi fu importante anche l'AS-33, missile non realizzato come tale, ma di cui vennero costruite diverse parti e implementate nel Kormoran. Anche se non figura come tale, pertanto, il missile prodotto poi essenzialmente dalla MBB è un'arma binazionale, imparentata con l'Exocet. Già nella primavera del '69 venne lanciato il prototipo inerte X.3, nel '70 l'X.4, e infine nel '71 veniva tirato dal centro di Cazaux, in Francia, l'X.5, con i sistemi di guida previsti. Poi gli esperimenti si spostarono al centro sperimentale 61 della Marina di Manching, fino a che terminarono nel dicembre del '74. Così successe che la missilistica francese, nata dalle esperienze tedesche della II GM, si portò nella terra delle sue origini. La tempistica dello sviluppo, per quanto iniziato molto tempo prima, era stata piuttosto lenta e di fatto coincise con quella di armi come l'Exocet e l'OTOMAT. Nel '74 un primo contratto per la difesa tedesca riguardò 469 milioni di marchi per 350 missili più 56 sistemi avionici per gli F-104G lanciatori; ogni missile sarebbe costato esattamente 1,234 milioni di marchi e tutta la fornitura doveva essere completata entro il 1981. Dopo sette lanci sperimentali, purché 4 almeno avessero avuto successo, il contratto si doveva considerare avviato. E così avvenne.
 
Il missile, dalla sagoma molto più appuntita dell'aspetto arrotondato dell'Exocet, è dotato di due serie di superfici, tutte a freccia, di cui le posteriori per la guida. Il motore è bistadio, ovvero un booster SNPE 'Prades' e un sostainer SNPE 'Eole IV'; dietro la prua vi è il radar Thomson RE-576, testata, INS Sagem, altimetro della TRT capace di una precisione di 30 cm e i sistemi elettrici: batterie, altimetro e calcolatore sono tutti attorno all'ugello di scarico, perché il motore è in realtà molto più avanti, all'altezza delle alette centrali. La testata di per sé pesa 165 kg, praticamente come quella dell'Exocet, ma è formata in maniera diversa e più letale, come si vedrà poi. Si è previsto che in missione il vettore volasse a circa 30-60 m, aggiornando il missile sulla posizione tenuta, fino ad accendere il radar di bordo a circa 40 km dal bersaglio, salendo di quota e cercando la nave. Prima fase, che serve a dare al missile le coordinate del bersaglio eventualmente acquisito (ovviamente l'aereo deve sapere già in maniera generica dove si trova, da altre fonti), poi segue il lancio e l'allontanamento rapido oltre l'orizzonte radar; sia il Tornado che l'F-104G sono molto veloci e stabili a bassa quota, per cui allontandandosi dopo il lancio da circa 30 km a circa 30 m e 300 m.sec, significa sparire rapidamente dal settore della contraerea navale, che oltretutto, prima del sistema AEGIS, non era certo particolarmente efficace contro bersagli a volo radente (vedi le Falklands) e a decine di km di distanza. Il missile procede autonomamente, con le sue batterie accende il motore, l'INS e tutto il resto.
[[File:Tornado Luftwaffe feuert Kormoran.jpeg|350px|left|]]
Il booster accelera l'arma a 9,2 g fino a 0,95 mach, poi il missile procede ad una quota a dire il vero piuttosto alta, simile a quella dell'aereo lanciatore, se non maggiore: circa 30 m. L'INS ha due giroscopi, per misurare la posizione verticale e orizzontale dell'arma, e le 4 alette posteriori sono azionate da altrettanti motori elettrici. Ad un certo punto si accende il radar, a circa 10 km dal bersaglio, e il missile a quel punto si abbassa a 3-5 m di quota. Da notare che il radar è capace di funzionare anche in modalità passiva, ma non è chiaro che significhi in particolare. La testata è di 165 kg, di cui 56 di esplosivo. E' semiperforante e testata anche per 70-90 mm di acciaio St.37, ma ufficialmente ci si accontenta di meno: perforare un fasciame di 12 mm di St.52 con impatto di 60°, cioè circa 2,5 cm di spessore in caso di urto tangente. La testata quindi perfora le navi tipiche, ma potrebbe, con un angolo ideale, minacciare anche un incrociatore leggero della II GM. L'esplosione della carica principale fa penetrare ben dentro la nave anche 16 cariche radialmente disposte, forse da 2 kg l'una, che esplodendo causano una devastazione notevole in rapporto al peso della testata, forse grossomodo come quella da 227 kg dell'Harpoon. Forse è l'unico missile che ha tale tipo di testata HE-ICM. Si può anche lanciare il Kormoran con un traguardo ottico di puntamento, ma in casi di emergenza, forse facendogli subito accendere il radar di ricerca. Per supportare l'arma , la MBB ha sistemi specifici, come i contenitori che normalmente contengono l'ordigno: 3, di cui uno è lungo 935 mm e largo 765x700 mm, pesante 228 kg con la testata; un altro è lungo 3.175 mm per il corpo, sezione di 870-800 mm e pesa 640 kg; l'ultimo è largo 700x770 mm, lungo 1.480 e pesa 116 kg, per il radar di ricerca; infine c'è un contenitore da 550 kg e 4,96 m, sezione 94x99,8 cm, per trasportare l'arma completa, con un carrello per l'installazione sull'aereo; esiste anche un sistema ATG, di test automatico, per verificare in 15 minuti il funzionamento del sistema; infine c'è un mock-up per addestrare il personale all'arma vera.
 
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Infine i siluri e le mine, non meno importanti per l'ottica del Baltico. Le mine sono ben poco note, ma di sicuro vi sono molti tipi avanzati e disponibili in un gran numero di esemplari, come dimostrano anche le capacità di posamine delle K-130. I siluri sono per lo più autoctoni. Prima sono stati impiegati modelli americani, che nel caso delle armi leggere Mk.44 e 46 sopravvivono, o sono sopravvissute a lungo. Nel caso delle armi pesanti, dagli anni '60 sono venute fuori una serie di siluri interessanti, di buone caratteristiche. Prima erano armi o ASW o AN, poi sono diventate multiruolo. Le evoluzioni più recenti hanno prestazioni superiori, ma i sensori non sono up-to date e per giunta, riguardano sistemi italiani forniti a suo tempo, una cosa piuttosto singolare dato che i tedeschi hanno una notevole tradizione anche in sonar e tecnologie subacquee. Tra i prodotti vanno ricordati i vari SEAL, SUT, e attualmente,i D2M4.
 
Queste armi sono state sviluppate dalla AEG-Telefunken, sopratuttosoprattutto per i sottomarini. Inizialmente c'erano i Seal e i Seeschlange, simili tra loro, ma con il primo dotato di circa il doppio delle batterie, perché era un'arma per bersagli di superficie. Essi hanno due velocità e propulsione elettrica (molto più lenta rispetto a quella dei cugini svedesi Tp 613), guida sonar attiva-passiva e filoguida a doppio circuito (per dare ordini e ricevere informazioni tra siluro e sottomarino, che lo usa come sensore remoto). Dal Seal venne poi sviluppato l'SST4 (Special Surface Target 4), simile e usato sopratuttosoprattutto dai Type 209 e navi di superficie d'attacco (le unità tedesche Type 143 avevano non solo missili e cannoni, ma anche siluri). Il primo tipo bivalente fu il SUT, che però finì solo all'export (Surface and Underwater Target).
 
Quanto alle prestazioni, queste armi sono tutte da 533 mm; la lunghezza è (senza e con rotolo di filo di guida) 6,08-6,55 m per il Seal, 4,15-5,62 per il Seeschlange, 6,04-6,55 per il SST4, 6,15-6,62 m per il SUT. I pesi e la testata sono rispettivamente 1.370/260 kg, 900 kg/100 kg, 1.414/260 kg, 1.414/260 kg. Le prestazioni sono 23-35 nodi per 28-12 km; 23-25 nodi per 14 o 6 km; SST4 e SUT, analoghi al Seal<ref>Armi da guerra 132</ref>.