Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Germania Ovest: differenze tra le versioni

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I mezzi M113 erano ancora numerosi, nonostante la loro presenza dal 1962, e si prevedeva di usare queste 'utilitarie su cingoli' fino almeno al 2010. Ma per farlo c'era bisogno di un programma apposito di mantenimento della meccanica e del miglioramento dell'affidabilità e sicurezza. Ecco quindi il sistema NDV, con circuito frenante doppio e poi anche una nuova trasmissione e motore di nuovo tipo, per quanto riguarda gli M113 oltre le 12,7 t (per i primi c'è solo il circuito frenante). I primi 346 sono stati modificati entro il 1999, poi sarebbero seguiti 1.240 esemplari. I secondi erano in predicato in 812 unità.
 
I Marder 1A3 erano aggiornati con un kit, pensato sopratuttosoprattutto per compiti antimine in missioni di peacekeeping. Essi erano integrati, in ogni battaglione delle forze di Reazione rapida, da una cp con 10 mortai da 120 mm su M113, e da un plotone cacciacarri con 5 Jaguar 1A3, prima assegnati alle cp delle brigate, poi appunto alla cp mortai dei battaglioni Marder. I Marder di per sé erano armati con la potente Rh-202 da 20 mm, ma per far loro affrontare meglio i mezzi corazzati nemici era necessario avere armi più potenti. Visto che apparentemente questo programma, pur se da anni ventilato, non era stato approvato per ragioni di costo (la sostituzione della 20 mm con un cannone da 25 era tra le opzioni, ma non mancavano nemmeno calibri maggiori), si voleva almeno la protezione contro armi fino a 30 mm e sistema ad immagine termica per la visione notturna e il tiro con la mitragliera da 20.
 
 
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===Il PUMA e l'evoluzione del panzergrenadiere<ref>Po, Eugenio: ''PUMA'', RID giu 2006</ref>===
I Tedeschi furono antesignani della meccanizzazione della fanteria, sia pure con i limiti dei mezzi disponibili negli anni '30 e '40. La meccanizzazione dell'Esercito tedesco, in realtà, era inferiore a quanto si potrebbe immaginare: per tutta la guerra, l'uso di cavalli, muli e ogni sorta di mezzo civile e militare catturati fu la prassi (i quadrupedi non furono usati solo nel teatro africano), e anzi verso la fine, con le crescenti carenze di carburante, i Tedeschi usarono ancora di più gli animali da soma. I quali non solo non consumavano idrocarburi, ma potevano all'occorrenza anche essere macellati per ottenerne cibo. Ma l'impressione di modernità data dall'esercito tedesco era dovuta non alla superiorità di mezzi, ma al loro uso tatticamente moderno. Mentre i Francesi, per esempio, avevano migliaia di cingolette porta-armi e materiali, ma non riuscirono a scostarsi dalla pratica di rallentare i carri alla velocità della fanteria. I Tedeschi, invece, resero la fanteria veloce quanto i carri. Per farlo c'erano due vie. Una era il mezzo interamente cingolato, ma si trattava di un lusso. L'altra erano rimedi che spaziavano dall'uso degli stessi carri per portare i fanti (del tutto esposti alle offese nemiche), all'uso di mezzi semicingolati. La mobilità era fondamentale sul campo di battaglia, e gli scafi a ruote multiple e a trazione integrale, molto costosi, vennero piuttosto dati ai reparti da ricognizione. Alla fine restavano solo i semicingolati, complessi da produrre ma non molto costosi. Il Mod. 251 fu il classico mezzo della categoria fin dal '39, offuscato in parte solo dai mezzi americani, dalla sagoma meno inclinata (specie fui fianchi). Questo semicingolato, per quanto più lento dei tipi americani era un eccellente veicolo, anche se esposto sul tetto alle offese nemiche, perché era a cielo aperto. Nel dopoguerra l'uso tattico della fanteria meccanizzata non fu certo dimenticato e la NATO si dotò di numerosi mezzi della categoria. I Tedeschi, ripartito il loro esercito dalla metà degli anni '50, adottarono l'HS-30 o Spz-12-3. Si trattava di un veicolo di progettazione francese, che aveva varie innovazioni per l'epoca. Una era la sagoma bassa e assai sfuggente; un'altra era la corazza piuttosto spessa; ma forse era particolarmente degna di nota la torretta armata di una mitragliera calibro 20 mm, un tipo sensibilmente più potente delle armi da 12,7, anche se molto più costoso. Tant'é che ben presto ci si è orientati verso il 20 mm ad alte prestazioni e poi verso un più decisivo sistema da 25 mm. L'Spz-12 non era privo di difetti, per esempio il motore a benzina che garantiva una buona, ma non eccezionale autonomia su strada di 400 km. Al suo interno c'erano solo 6 fanti più l'equipaggio, anche se erano in grado di combattere anche da dentro il mezzo. Nell'insieme era un veicolo non del tutto soddisfacente, ma pur sempre un mezzo confrontabile concettualmente con l'IFV piuttosto che un semplice APC. Mezzi coevi all'epoca erano l'AMX-13 VCI e L'Pbv 302 svedese. L'HS-30 venne prodotto in oltre 1.800 esemplari ed era concepito per operare assieme ai carri M48. Ma il Leopard era un veicolo più veloce e, forse sopratuttosoprattutto, con motore diesel. Per operarvi assieme il 1 gennaio 1960 venne dato origine al programma MARDER, sviluppato con l'aiuto svizzero. Di questo possente mezzo vennero prodotti 2.136 esemplari dal 1970 al 1976, ma altre fonti parlano di circa 3.000, forse riferendosi al totale della famiglia, che non comprendeva solo l'IFV ma anche i carri armati leggeri TAM, i blindati antiaerei con i missili Roland 2 ecc. I carri, tra l'altro, diedero origine all'IFV sullo stesso scafo, noto come LTCP. Il Marder era un veicolo ammirato e valido, ma sebbene ideale per operare con i Leopard di fatto non venne mai esportato al di fuori della Germania. Per gli altri utenti, come anche per i Tedeschi (nelle unità di seconda linea) c'erano i più semplici M113. Il costo del Marder era troppo alto, anche per il motore da 600 hp. Del resto il derivato del TAM ne aveva uno del 20% più potente, ma ironicamente doveva operare con il carro più leggero della produzione europea.
 
Il Marder aveva un'elevata mobilità, un'ottima corazzatura e un armamento ridotto, di una torretta Kuka di tipo 'senza equipaggio', con la mitragliera da 20 mm Rh-202, con un alzo sufficiente anche per il tiro a.a. C'erano due mitragliatrici telecomandate esterne e i fanti potevano usare le armi di bordo dall'interno, mentre molti mezzi hanno ottenuto nel corso degli anni un lanciamissili MILAN, per poter ingaggiare anche i carri armati (ma entro un raggio limitato a 2 km). Per la Guerra fredda andava molto bene e solo il Bradley americano e il Warrior britannico erano paragonabili per prestazioni. Il Marder, con le sue 27 t era il più pesante della classe e sacrificava alla protezione (molto elevata, specie nella piastra frontale superiore) la capacità di galleggiare di molti altri mezzi della categoria. A cominciare dal BMP e dall'AMX-10P, entrambi pesanti sulle 13-14 t.
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Il mezzo ha dimensioni di 7,33x3,71x3,05 m, dunque un veicolo dalle misure importanti, sebbene ridotte dalla presenza di una squadra di appena 6 elementi contro i 7 dell'M2, e gli 8 del CV-90. La torretta è molto arretrata e le ruote sono solo 5 per lato.
 
Apparentemente è solo un grosso mezzo moderno della categoria. In pratica è tutto di una generazione avanti rispetto agli altri suoi predecessori. La torretta è telecomandata, il che rende possibile farla più bassa e sopratuttosoprattutto senza il cesto di torretta, che ingombra moltissimo dentro il vano di combattimento, già affollato da una squadra di fanteria e i tanti equipaggiamenti che attualmente sono in uso (con zaini pesanti decine di kg). Tutti i componenti della torretta sono così superiori allo scafo, eccetto ovviamente i comandi, il che evita anche l'accumulo di gas di sparo all'interno del mezzo. Grazie a studi come il VERDI inglese si è maturato negli anni '90 un modo di integrare i sistemi meccanici con quelli elettronici senza precedenti, sistemando l'equipaggio dei veicoli dentro lo scafo. Così tutti e tre gli uomini d'equipaggio sono davanti, conduttore a sinistra del motore e puntatore e capocarro dietro affiancati, più i sei fanti nella parte posteriore del mezzo. La torre è spostata a sinistra e così il capocarro ha una piccola cupola di osservazione indipendente. I sedili sono ergonomici e l'impostazione degli interni aeronautica. Vi sono sistemi NBC e antincendio dei tipi più recenti. Si pensa poi a derivati come i portamortaio da 120 mm e magari in futuro, anche un carro da battaglia, successore del Leopard 2. Come del resto accadde con il Marder divenuto TAM grazie ad una compatta torretta da 105 mm.
 
La meccanica si basa su di un motore MTU MT-892 10 V, da 1.087 hp più trasmissione Renck HSWL 256. Questo motore è parte di una nuova famiglia tra i 4 e i 12 cilindri, con alesaggio da 109-115 mm e potenze fino a1.500 hp, 4 tempi, raffreddato a liquido e un'efficienza tale da superare del 30% i motori delle automobili. Per giunta, con pesi e volumi pari alla metà di sistemi di pari potenza. Così si tratta di un degno successore del MB-837-838 del Leopard 1 e dellMB-873 del Leopard 2, nonché dell'MB-871 del K-1 e dell'MT-883 dei Leclerc arabi; va anche citato l'MT-881 del PzH-2000 e altri tipi avanzati. I motori MT-890 vennero originati dalla richiesta americana di un motore molto compatto, fatta nel 1995 e ottemperata nel 1997 con l'inizio di un programma specifico nel 2000. La versione da 10 litri venne scelta per il PUMA, capace di 1.200 kW/m3, una potenza specifica ben superiore a qualunque altro diesel e con un sistema common rail a 1.800 bar, il tutto controllato da un sistema elettronico CDS. Il risultato è un motore di appena 1,05 x 0,7 x 0,62 m. Il resto lo fa la trasmissione elettronica, che consente 70 kmh avanti e 40 indietro; pesa 1.700 kg contro gli 860 del motore e ha 6+6 marce. Vi è poi un generatore elettrico da 170 kW integrato, usabile anche per fornire energia all'esterno. In tutto il peso è di 3,6 t. Le sospensioni sono idropneumatiche e integrate esternamente al vano di combattimento in una struttura che comprende anche i serbatoi, per evitare incendi interni. La rumorosità scende da 120 dB a non più di 95, altro significativo passo avanti per i mezzi cingolati, mentre la marcia è comoda e lo spazio sotto lo scafo non scende mai sotto i 45 cm, per evitare anche danni da mine. I cingoli sono da 95 kg x metro (contro 120kg-m per il PHz-2000), larghi 50 cm e lunghi 26 m, con sistema di tensione capace di computare anche le variazioni di temperatura e quindi di lunghezza.
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===Gli Alpini (al 2003)<ref>Barone, Enrico: ''Gli Alpini Tedeschi'', RID Dic 2003</ref>===
Entro il 2006 l'esercito avrebbe avuto una riduzione delle sue forze a 5 divisioni meccanizzate, alleggerendo molto la sua originaria struttura di organizzazione corazzata. I Geibirgsjaeger erano nel 2002 su una divisione con due brigate, ma dalla fine dell'anno il comando divisionale e una brigata erano stati sciolti e solo la 23a brigata restava dell'organizzazione originaria. Essa era tuttavia adattata ad operare in vari ambienti, più consoni alle difficoltà di una guerra in ambienti moderni. Costituita nel '58 nella solita base di Bad Reichenhall, ex- 1a Divisione da montagna, grande unità che tuttavia dal 1981 aveva una brigata corazzata assieme a quella da montagna vera e propria. Dal 2002 la 23a era stata inglobata nella 10a Panzerdivision, assieme alla brigata franco-tedesca. Oramai si trattava non di difendere la Germania meridionale, ma di far parte delle forze di intervento rapido. I battaglioni erano, per questa unità, il 231, 232, il 233 sparsi nella sede, a Brechtesgarden e a Mittenwald, più il 225° Gruppo artiglieria semovente a Fussen, la 280a cp Genio pionieri, la 230a trasporti (su muli e cavalli), e un btg sanitario. Anche la 230a di base a Freyng, con compiti esploranti, era al servizio della brigata ma senza farne direttamente parte. Dal 2004 era previsto anche un btg logistico. A parte il battaglione della sede, gli altri due erano devoluti alla reazione rapida, con cp comando e servizi, 3 cp di alpini su tre plotoni di 3 squadre l'uno, e infine una cp armi su sei plotoni. Vi sono unità di rocciatori e sciatori, nella cp comando. La squadra di 8 soldati aveva il comandante con un G36 e visori notturni più lanciagranate, il mitragliere aveva la solita MG 3, e c'era anche un tiratore scelto con un G 22 di produzione inglese con ottiche tedesche. Le cp pesanti erano invece dotate delle armi di supporto. Due dei loro plotoni avevano 5 mortai da 120 mm Tampella 60 finlandesi l'una, gittata 6 km, installati normalmente su M113 ma portatili su muli della cp someggiabile. 2 plotoni su 4 Wiesel con cannoni da 20 mm e due plotoni cc. su 4 Wiesel con lanciamissili TOW (6 per mezzo più quello pronto al lancio). Per i movimenti di squadra c'erano i 6x6 Fuchs, validi anche se pesanti corazzati in servizio dal '79, armati con una MG 3. Il battaglione n.233 invece è invece provvisto dei BV-206 in versione protetta contro il 5,56 mm NATO o l'AP da 7,62 mm, con tanto di rivestimento spall liner interno in kevlar in funzione sopratuttosoprattutto antimine. Inoltre, essendo molto arrotondato tende ad essere meno visibile al radar di altri mezzi corazzati o meccanizzati. Ha una MG 3.
 
Tutti i battaglioni hanno una cp quadro per la gestione dei riservisti prontamente mobilitabili, cosa che ha reso possibile, in Bosnia, schierare un cp di 160 riservisti sotto comando SFOR. Questa è ovviamente una caratteristica molto utile per rendere operative rapidamente queste unità non a pieno organico.
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===La 10a Panzerdivision, al 2007<ref>Barone, Enrico: ''La 10a Panzerdivision della Bundeswher'', RID Agosto 2007 pagg.77-81</ref>===
Quest'unità è paradigmatica dell'evoluzione della Bundeswher, che dal 2001 ha avuto un cambiamento notevole, perdendo buona parte della sua componente corazzata pesante, retaggio della Guerra fredda, per diventare uno strumento più flessibile e, sopratuttosoprattutto, dispiegabile oltremare. Attualmente l'Esercito tedesco è impegnato in missioni estere dispiegando considerevoli contingenti in Kosovo, Afghanistan, Bosnia e altre zone 'calde'. L'inizio delle missioni estere tedesche non è remoto nel tempo. La Germania per decenni ha dovuto anzitutto pensare al confronto diretto con il Patto di Varsavia (anzi, era praticamente sia da una parte che dall'altra del fronte), occupata dagli eserciti Alleati, potenza economica ma di fatto politicamente asservita ai propri 'padrini' e con una politica fortemente 'pacifista'. Dopo la riunificazione, fin troppo affrettata col senno di poi, la Germania si è ritrovata enormi problemi da gestire, tra cui l'esubero del personale delle sue F.A., che è stato ridotto progressivamente, mentre i carri armati Leopard ex- Bundeswher sono diventati, grazie all'effetto 'cascata', dei best seller (differentemente da tante altre nazioni, prive di carri di ultima generazione o con un numero modesto di questi in servizio, i tedeschi potevano disporne di un numero dell'ordine delle migliaia) nel settore, già solidamente occupato dai costosi ma efficienti mezzi corazzati tedeschi.
 
Quanto al personale, questo è stato ridotto ma la leva, per vari motivi, non è stata mai abolita (del resto anche in Italia ha retto fino al 2004). Il personale mandato all'estero è comunque esclusivamente composto da volontari. Quanto alle missioni, la Germania ha cominciato con la Bosnia Erzegovina, schierando solo reparti logistici, per poi impegnarsi a fondo dopo la guerra del Kosovo (i Balcani indubbiamente rappresentano una 'memoria storica' piuttosto imbarazzante per i Tedeschi, l'ultima volta che i panzer arrivarono in zona occuparono manu militari due nazioni sovrane, a cui seguì una feroce occupazione nazi-fascista).
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Nel caso della 12a invece vi sono 7 battaglioni: 112 e un'unità similare meccanizzati su 5 compagnie (comando, servizi, 3 arma base da 141 effettivi); il 104imo Panzer (3 cp carri, una comando, una riservisti); l'8° da ricognizione, il 4° genio. 4° logistico, e il 4° trasmissioni (unità omonime che rischiano di fare confusione dal punto di vista numerico). I mezzi di questa unità sono i carri Leopard 2 per gli interventi più pesanti e di combattimento diretto, i Marder per la fanteria e i Fuchs da ricognizione. Dal 2010 dovrebbero arrivare i primi Puma cinglati, di cui il dimostratore e 5 prototipi risultano realizzati con un contratto da 386 mln di euro, e a cui dovrebbero seguire altri 405 esemplari di serie, mentre i validi ma vecchi Fuchs verranno sostituiti dai Boxer 8x8. I battaglioni di questa unità hanno perso l'appoggio dell'artiglieria, ma anche quello della cp mortai, in questo caso perché fatti 'cadere' direttamente a livello delle compagnie stesse.
 
Per addestrare i soldati della 10a esiste un poligono enorme, ad Heuberg, di circa 150 km2 di estensione, attrezzato con 4 stazioni attrezzate, che forniscono un addestramento per il personale, sopratuttosoprattutto quello impiegato all'estero: vi sono orari diurni e notturni per rendere realistica la situazione dei 'peacekeepers-peace enforcers' in missione; si utilizza materiale ex-DDR per familiarizzare la conoscenza dei possibili avversari, check-point simulati, campi minati pure simulati, lingua inglese per le comunicazioni a livello superiore etc. Alla fine del corso gli allievi sono pronti per per l'impiego in qualche vallata dei Balcani, dell'Afghanistan o dovunque sia ritenuto opportuno mandarli in missione.
 
== Note ==