Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-9: differenze tra le versioni

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===VBCI<ref>Po, Enrico: ''VBCI'', RID feb 2009 p 30-40</ref>===
La Francia ha contato principalmente su di una componente ruotata per il suo esercito. Si è trattato sopratuttosoprattutto dei circa 4.000 VAB (pare per la precisione 3.993) solo considerando gli APC, grossomodo come in Italia c'erano un numero simile di M113. La potenza di questi mezzi consiste nell'elevata mobilità strategica e nei bassi costi di manutenzione, così come nel ridotto danno che causano alle strade durante il loro movimento. Per i compiti più diretti di combattimento c'erano in pratica solo i circa 800 (pare precisamente 713) leggeri AMX-10P, armati di un cannone da 20 mm a canna lunga e con una corazza in alluminio piuttosto leggera anche se ben inclinata. Erano loro, come successori dei tipi AMX-VCI, a dover accompagnare i carri armati AMX-30. La forza di questi numerosi mezzi si è oramai ridotta notevolmente, pare appena 335 AMX-10P e 840 VAB, tra l'altro questi ultimi comprati tutti nella più economica ma anche meno mobile versione 4x4 quando erano disponibili anche i 6x6. Alla fine, con l'attenzione che si sposta sempre di più sui mezzi ruotati per le loro capacità, mentre del resto la mobilità fuoristrada, il peso massimo e la protezione sono oramai simili a quelle dei mezzi cingolati, succede che anche in un Paese 'tutto cingoli' come l'Italia, gli M113 siano di fatto in sostituzione con i 'gipponi' Lince e Puma, mentre i VCC sono rimpiazzati da soli 200 Dardo e dai Freccia 8x8. Quindi non stupisce molto che i Francesi si siano addirittura imbarcati in un mezzo che resta l'unico appoggio per i carri Leclerc pur essendo un veicolo del tutto ruotato. Nel 1990 l'Esercito pensò bene di usare questo tipo di mezzo ruotato con il programma VBM, veicolo blindato 'modulare'; in seguito venne unito ai programmi tedeschi con il VBM/GTK e nel 1994, l'allora GIAT (oggi Nexer), in accordo con Renault e Creusot-Loire, mise mano al mezzo sperimentale 8x8 Vextra del 1994, dotato di una trasmissione ad H come quella del mezzo di riferimento della categoria, che allora era da poco il Centauro. Tuttavia bisognava anche considerare i costi e nel 1995 apparve l'X8A con trasmissione meno compatta, ad 'I' per valutare il nuovo mezzo VBM/GTK/MRAV (anche i Britannici si erano aggiunti al programma). Poi i francesi si ritirarono da quello che era un programma trinazionale e continuarono da soli, con una gara d'appalto che nel 1999 vide 7 aziende europee invitate alle presentazioni delle proprie proposte. Vinse GIAT, con l'L8 (co-sviluppato dalla Renault), e il 6 novembre venne assegnato un contratto di produzione per la realizzazione di 700 mezzi, di cui 550 in versione base. 65 mezzi sarebbero stati prodotti inizialmente, nel 2008 si è arrivati a produrne nell'anno altri 48, e per il periodo entro il 2020 si dovrebbero raggiungere, quindi in tutta calma, 630, forse altri 20 a seguire, il tutto per equipaggiare 8 brigate interarma.
 
Al termine di un durissimo periodo di sperimentazione con dimostratori e prototipi, con esplosioni di mine, fuoco delle armi di bordo, 50.000 km percorsi, il progetto è maturato grazie a questo concetto innovativo della 'qualificazione integrata', diverso e più complesso dei test svolti con i precedenti tipi di veicoli. Tra l'altro nel 2004-5 sono stati realizzati 5 prototipi veri e propri che hanno comportato la fine delle prove solo nel 2008, per procedere poi alla produzione sulle linee che prima producevano il Leclerc, carro che ha mestamente chiuso la sua attività produttiva nonostante le molte innovazioni apportate. I primi mezzi sono in distribuzione al 35° Reggimento di fanteria e poi al successivo 152° previsto nel 2010-11. L'addestramento, con tanto di simulatori, è da svolgersi a Canjuers e Montpellier, con tanto di simulatori di movimento. L'organico sarà di 62 mezzi per reggimento di cui 14 comando, 48 IFV, e 16 carri Leclerc. Per ora i VBCI ordinati, a tutto il 2008, sono comunque 298, meno della metà di quelli previsti.
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===Blindo===
[[Immagine:EBR cote.JPG|300px|right|thumb|EBR 'prima maniera']]
Iniziando il settore delle autoblindo, va ricordata la valida Panhard 178 del periodo prebellico, un robusto blindato da circa 8 t con cannone da 25 mm anziché i soliti pezzi da 20 mm (anche se era semiautomatico e non automatico), con maggiori capacità perforanti, cosa che tornava utile sopratuttosoprattutto contro i carri armati medi, in genere piuttosto immuni dalle armi di calibro inferiore. Ma a questo mezzo, già nel '37, si affiancarono gli studi sull''''EBR''', sempre costruito dalla Panhard et Levassor, che significava Engin Blindé de Reconnaissance. Il suo principale motivo d'interesse era che, anziché 4 ruote motrici, ne aveva 8, per migliorare le prestazioni fuoristrada. Il prototipo arrivò nel '39 con ancora il cannone da 25 mm. Era simile alle blindo tedesche ma solo in apparenza: le 4 ruote centrali erano con cerchioni d'acciaio per migliorare la trazione fuoristrada (erano di tipo scolpito, tipo quelle dei vecchi trattori), ma per questo durante il movimento su strada erano sollevate da terra con un congengno idraulico da parte del pilota, trasformandosi così in 4x4. Era destino che questo grosso blindato non arrivasse in tempo per la guerra, ma il futuro non sarebbe stato infausto. Nel dopoguerra l'Esercito francese indisse un altro concorso per una nuova blindo, e nonostante la concorrenza di un tipo Hutchkiss 6x6 vinse ancora la EBR, costruita come la rivale in due prototipi. Già nel 1950 arrivarono i veicoli di serie e dieci anni dopo si era arrivati a 1.200 mezzi. L'export interessò Mauritania, Marocco e Tunisia, mentre il tipo da trasporto truppe, EBR VTT, venne venduto al Portogallo. Le EBR sono mezzi che di fatto hanno avuto solo pochi predecessori, come le AEC britanniche. Di fatto sono carri armati su ruote. Il pilota era davanti, al centro dello scafo, dietro c'era la torretta con capocarro e cannoniere, poi il motore che si appoggiava sul fondo dello scafo e infine, similmente a molti tipi di blindo del periodo prebellico e bellico, il secondo pilota, la cui funzione era quella di provvedere ad invertire subito la marcia prendendo lui la guida, pur essendo sistemato in maniera opposta rispetto all'altro. In effetti, specchietti retrovisori a parte, è difficile capire quale sia la 'direzione' di una EBR vedendola di lato. Quanto all'armamento, inizialmente vi fu la torretta con cannone da 75 mm in una piccola torretta, che portava il peso a 13,5 t. Poi però sono giunti la torre LF-10 da 75 mm del carro leggero AMX-13, con la quale però il peso aumenta a 15 t. Le blindo francesi sono state poi riequipaggiate con la FL-11 simile ma armata del pezzo da 90 mm, che sparava munizioni HE a 635 ms, HEAT a 640, nebbiogene, shrapnel, per un totale di 43 colpi e 2000 da 7,5 mm della mitragliatrice coassiale. Si tratta di una realizzazione, per la sua epoca, davvero notevole e con una potenza di fuoco elevata. Ancora negli anni '80 era in sostituzione con l'AMX-10RC, ben più costosa, ma con sistemi di visione notturna, capacità anfibie, computer di tiro ecc, nonché canone da 105 mm (che in teoria avrebbe potuto avere anche la EBR con la torre FL-12). Due lancianebbiogeni per parte della torre completavano l'opera.
[[Immagine:Panhard_EBR_150808_01.jpg|300px|right|thumb|E' evidente la bassa sagoma del mezzo e la corazza a 'V' anteriore, come nel caso dell'AML]]
'''Caratteristiche''':
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*4-facili bersagli: nessuna blindo ha una protezione sufficiente per affrontare un carro armato o un missile anticarro pesante, ma la sagoma (e la segnatura termica ed acustica) di una blindo come l'ERC è enormemente più ridotta di quanto non accada per le macchine più grandi e pesanti: dimensioni di 5x 2,5x 2,3 metri contro, nel caso della Centauro, 7,85x 3x 2,75m. Anche la segnatura termica, con motori classe 200 hp, non eccede quella di un grosso furgone.
 
[[ImmagineFile:French_AMX10RC_dsc06849.jpg|280px|right|thumb|]]
L''''[[w:AMX-10RC|AMX-10RC]]''' è la più potente blindo francese e anche la più pesante autoblindo e potente blindo anfibia, prodotta dalla GIAT Industries.