Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-10: differenze tra le versioni

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La situazione per la neopotenza nucleare era tuttavia delicata, dato che la sua tecnologia nucleare non era sufficientemente avanzata per non avere problemi ulteriori nel resto dello sviluppo, che ambiva ovviamente alle armi 'H'. Una di queste esplose a Fangataufa, il 24 agosto 1968. Era il VLB1, un oggetto a forma vagamente di automobile, pesante 60 tonnellate, delle quali alcuni quintali di TNT, più uranio arricchito e deuterio di litio. La gigantesca esplosione si elevò per chilometri nel cielo, mentre la potenza dimostrata era di 2,7 Mt: sufficiente per distruggere Parigi se fosse stata fatta esplodere sopra la Torre Eiffel (idea nient'affatto bizzarra, che venne ripresa nel prologo di Superman II). De Gaulle annunciò il magnifico successo scientifico, tecnico e industriale della Francia, per usare le sue parole, anche se oramai il presidente era alla fine del mandato come primo presidente come primo presidente della V Repubblica.
 
La sua potenza esplosiva, anche se si trattava di un ordigno sperimentale, era tuttavia in ritardo rispetto ai progressi in tale settore degli americani (1953), Inglesi (1957), e sopratuttosoprattutto sovietici (1952). Persino la Cina, così arretrata, era riuscita a raggiungere tale risultato nel 1967.
 
Come i Francesi siano riusciti, nonostante tutto, a raggiungere tale risultato, non è affatto facile da stabilire. Sebbene i Francesi avessero costruito bombe 'A' migliorate e perfezionate, non erano ancora arrivati alle armi 'H' e la cosa irritava molto de Gaulle, visto che le bombe all'idrogeno erano certamente molto più temibili delle altre. Teoricamente, realizzare una tale arma non era poi tanto difficile: si inserisce un'Atomica 'normale' in un cilindro di litio arricchito e deuterio, il che fa sì, con l'esplosione dell'arma, che si ottenga la fusione dei nuclei d'idrogeno presente negli atomi di deuterio e litio formando elio. Detto questo, realizzare tale sistema d'arma era tutt'altro che facile. De Gaulle scrisse protestando con Peyrefitte, chiedendo come mai la CEA non sapesse realizzare la bomba all'idrogeno. Voleva che il primo test venisse realizzato prima della fine della sua presidenza.
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La recente decisione di Sarkozy di far rientrale la Francia nel comando NATO e al contempo di dimezzare il numero di armi nucleari di pronto impiego dalle 300 ancora disponibili mette sotto luce il deterrente nucleare francese e la sua storia. E allora parliamo pure degli arsenali della 5a nazione vincitrice della Seconda guerra mondiale (e come le altre, armata di un forte deterrente nucleare).
 
La Francia uscì dalla NATO grazie sopratuttosoprattutto alla sua capacità nucleare, che venne acquisita in circostanze piuttosto confuse (ma di questo se ne parla in un altro capitolo). Ora l'attuale presidente Sarkozy ha deciso di far rientrare la Francia nell'Alleanza Atlantica. I motivi sono diversi, ma essenzialmente da un lato i Francesi sono condannati ad un maggiore sforzo per ottenere risultati operativi paragonabili a quelli delle principali potenze NATO, perché devono fare 'tutto da soli'. Questo è il prezzo della libertà, del resto, non è solo una volontà di 'grandeur'. Ma operare con la NATO in tanti impegni oltre i propri confini rende la cosa sempre più difficile e inoltre l'industria nazionale, per quanto completa e complessa, non ce la fa ad assicurare tutto quello che serve ad una forza aerea moderna: qualche concessione la si deve pur fare a questo e a quel sistema d'arma, dottrina tattica etc. Alla fine, anche per via delle sue simpatie politiche, 'Sarko' ha deciso di far rientrare la Francia nell'organizzazione NATO a pieno titolo. Cosa che come si è visto ha vantaggi e svantaggi.
 
Ma vediamo anzitutto cos'é la Force de Frappe, indubbiamente una delle forze nucleari di cui si parla di meno e che hanno minor stampa; vediamola sopratuttosoprattutto dal punto di vista della Marina, che ne è la principale esecutrice. Bisogna considerare che la fine della Guerra Fredda ha ridotto la quota di bilancio destinato ai programmi nucleari. Questi sono stati fondamentali per la Francia, anche per le ricadute civili essendo gli impianti nucleari civili responsabili della fornitura del 70% dell'energia elettrica dei Transalpini. Peccato che i loro impianti finiscano per consumare anche il 40% dell'acqua dolce utilizzata a livello nazionale, il che getta per così dire 'nuova luce' sulle difficoltà che da la realizzazione pratica di grandi complessi nucleari. I Francesi spendevano e spendono più dell'Italia in fatto di programmi nucleari ma non hanno forze armate nettamente più grandi. Questo proprio per le quote devolute ai programmi del deterrente nucleare. Nel 1990 spendevano 37,43 mld di franchi (attualizzati al 1999), poi però ridotti a 15,68 nel 2000. E così i programmi per gli SNLE che sono i Sous Marin Nucléarie Lanceur d'Engins (SSBN), che erano previsti in ben 6 esemplari, vennero ridotti a 3. Per fortuna Chirac ha aumentato poi il numero a quattro, che è il numero minimo per avere sempre un singolo sottomarini in mare, e altri 2 rischierabili se vi fosse una crisi.
 
I nuovi sottomarini presero i seguenti nomi: il LE TRIOMPHANT, in linea dal marzo 1997, fu il primo SNLE-NG (nuova generazione); il LE TEMERAIRE arrivò nel 2000 prendendo il posto di TONNAT, INDOMPTABLE e INFLEXIBLE (questi due erano gli SSBN di prima generazione francesi), mentre gli ultimi due sottomarini sarebbero arrivati in linea come LE VIGILANT e LE TERRIBLE. Il costo? 88,4 miliardi di franchi per tutte e 4 le navi, delle quali la prima venne ordinata il 10 marzo 1986, le altre il 18 ottobre 1989, 27 maggio 1993 e luglio 2000. Insomma una tempistica lunga e complessa,tanto che i primi sottomarini sono stati mandati già in revisione mentre l'ultimo era in costruzione a Cherbourg. Queste navi hanno sia gli SLBM, che siluri e anche i missili SM.39 Exocet. Dopo la disattivazione dei siti lanciamissili di Plateau d'Albion con gli S3, verso la fine degli anni '90, gli SLBM hanno rappresentato la principale deterrenza francese.
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[[File:Amx30 pluton.jpg|310px|right|thumb|Il Pluton su scafo AMX-30; doveva essere sostituito dall'HADES, ma negli anni '90 questo costoso programma venne pressoché annullato]]
Un altro missile che faceva parte del deterrente nucleare francese era il balistico a corto raggio '''Pluton'''. È un grosso ordigno, o meglio, era visto che non è più in servizio. Venne sviluppato nei tardi anni '60 e prodotto dal 1972, con consegne nel 1974 all'Esercito francese per equipaggiare 5 reggimenti di supporto tattico alle forze di terra. Si tratta in effetti di un'arma analoga al Lance americano, ma più grossa. Ciascun reggimento ha 6 veicoli di lancio e che sono stati prodotti in tutto in 42 esemplari, ma non sugli scafi leggeri dell'M113 come nel Lance, ma su quelli del carro AMX-30, dove venivano usati con un lanciatore a scatola sopra lo scafo, elevabile. Aveva un solo stadio a propellente solido, a doppia spinta (accelerazione e 'crociera') con un semplice sistema inerziale SFENA (Semi-Strapdown System) di generazione meno attuale rispetto ai tipi più recenti di missili moderni balistici. Aveva due testate nucleari, a scelta: la AN-51, che era parente dell'AN-52 a caduta libera degli aerei, contro obiettivi delle retrovie, con lo stesso 'core' MR50 della bomba. La potenza non era elevatissima, ma pur sempre di 25 kT, e l'impiego era contro bersagli a terra nelle retrovie . L'altra testata era da 15 kT da far esplodere su obiettivi di prima linea. Il Pluton aveva tecnologia abbastanza avanzata, ma si poteva ottenere di meglio anche se quest'arma aveva già il vantaggio di essere trasportabile e lanciabile da un solo veicolo di lancio, ancorché di tipo pesante. Per il futuro venne approntato l'HADES, che ha avuto un fato molto tribolato visto che nel frattempo era 'scoppiata la pace'. Quest'arma era stata richiesta già nel 1977, allora chiamata 'Super Pluton', e sviluppata dalla Aérospatiale, era inizialmente di tipo balistico. Ma poi pare che sia stata modificata nel corso del revival per i missili cruise, con motore a razzo-statoreattore. L'Hades aveva da entrare in servizio nei tardi anni '80, ma non ha avuto questa fortuna e la fine della Guerra fredda l'ha reso meno utile, pur avendo caratteristiche di elevata precisione e gittata di 350 km (si pensava di usare una bomba a neutroni, arma 'anti personale' per eccellenza, che americani prima e francesi poi erano interessati ad usare per i limitati effetti distruttivi sulle 'cose'). Al dunque, lo sviluppo dell'HADES è stato lungo e tribolato, ma sopratuttosoprattutto, ha costato miliardi di franchi. E al dunque, con la pratica inutilità dei missili nucleari a corto raggio (smantellati in massa dopo la fine della Guerra fredda), dai 100 esemplari previsti ne sono stati autorizzati solo 30 e per giunta, messi direttamente nei depositi senza schieramenti operativi.
 
Caratteristiche Pluton: lunghezza 7,64 m, diametro 0,55 m, peso 2.350 kg, testata 350-500 kg da 15 o 25 kt, o da esercitazione. Gittata 10-120 km, CEP 330 m, lanciatore su AMX-30.