Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Egitto-2: differenze tra le versioni

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====Mirage====
Come si è detto in apertura, gli F-16 non furono i soli caccia di nuova generazione per l'EAF, che, soddisfatta dai Mirage e desiderosa di diversificare le fonti, si dotò anche di 16 M.2000EM e 4 BM. Ordinati nel gennaio 1982, vennero consegnati tra il giugno 1986 e il gennaio 1988. Essi sono caratterizzati dal radar RDM modificato per i missili Super R.530D, che invece sono armi tipiche degli aerei dotati di radar RDI, rimasto per lungo tempo un'esclusiva dell'Armée de l'Air. La differenza è sopratuttosoprattutto nel fatto che si tratta di un radar di nuova generazione con portata maggiore, ma specializzato nell'intercettazione. L'RDM è invece simile ad una versione avanzata del Cyrano IV, ma dotata di capacità multiruolo. Probabilmente, lo stesso tipo di radar è stato montato sui Mirage F.1E-6, forniti all'Irak e anch'essi messi in condizione di sparare i missili S.530D. Queste armi hanno prestazioni migliorate rispetto alla versione F, con elettronica più avanzata e un motore ancora più potente: mantengono una velocità elevatissima, prossima a mach 5 (tanto che per resistere al calore dell'attrito, hanno il muso in ceramica) e una struttura simile a quella di un piccolo Phoenix (o di un grosso MICA, dipende dai punti di vista), con capacità di manovra e di tiro sfalsato in altezza (anche 9000 metri nel modello D) molto elevati, mentre la gittata è maggiore di alcuni km, arrivano a circa 50. Il radar RDM, peraltro, non è pienamente all'altezza di sfruttarne le capacità in condizioni di guerra elettronica pesante o nell'ingaggio di bersagli in volo a bassa quota. La consegna, originariamente programmata per 40 aerei, si ridusse a circa 20. I tempi di consegna furono piuttosto lunghi, e i Mirage non erano pagati in conto FMS, oltre a costare, di loro, qualcosa di più degli F-16, così non hanno avuto altri ordini. Operano sopratuttosoprattutto come caccia intercettori ad alta quota, dov'é il miglior terreno per l'ala a delta e il loro motore turbofan a basso rapporto di diluizione.
 
===Volo 648===
Un capitolo molto meno 'luminoso' fu invece l'episodio dell'aereo passeggeri dirottato a Malta, nel 1985. Là intervennero le forze speciali egiziane, onde liberare il Volo Egyptair 648, consistente in un Boeing 737 con 6 membri di equipaggio e 92 passeggeri, decollato il 24 novembre 1985. Tutto andò per il verso sbagliato, da ogni punto di vista lo si osservi. I tre arabi che estrassero con naturalezza le pistole dalle loro giacche erano ben vestiti, e apparentemente non ebbero difficoltà a passare i controlli all'aeroporto con le armi addosso. Uno dei dirottatori venne ucciso subito da un maresciallo dell'Aria presente a bordo, ma non bastò per impedire all'aereo di cambiare rotta per Malta. La pista dell'Isola venne oscurata, ma ilcoandante Hani Galal era a corto di carburante e riuscì ad atterrare ugualmente con il pesante bigetto. La trattativa per ottenere carburante si trascinò a lungo, e nonostante la liberazione di 2 hostess e 11 donne, il carburante promesso dal governatore del premier Carmelo Mifsud Bonnici, non venne concesso. I terroristi cominciarono a dare in escandescenze, minacciando di uccidere un passeggero ogni 10 minuti, e dopo i primi spari, che uccisero alcune persone e ne ferirono altre, i commandos della Forza 777 arrivarono passando dal pavimento dell'aereo e una selvaggia sparatoria finì per causare una carneficina: le granate fumogene egiziane soffocarono alcuni passeggeri, altri furono uccisi dai terroristi, ma la maggior parte cadde sotto i colpi dei 'liberatori' che circondavano l'aereo e che spararono a molti passeggeri che cercavano scampo nella fuga.
 
Fu fatto poco per stabilire chi fu vittima di chi, ma questo episodio è uno dei peggiori nella storia dei dirottamenti, che per loro natura sono molto delicati da affrontare, e sopratuttosoprattutto sono molto sanguinosi se si impiegano forze 'speciali' male organizzate, che uccisero la maggior parte delle 57 vittime della sparatoria. Il comandante dell'aereo scappò dal finestrino, salvandosi dalla strage. L'uso di armi da guerra ad 'alta potenza' come i fucili d'assalto ( che erano apparentemente FN FAL belgi, quindi camerati per la cartuccia 7,62x51mm NATO) non poteva che aumentare i rischi, con la potenza perforante che queste pallottole avevano rispetto ai mitra e pistole usati normalmente. Nell'insieme una catastrofe, non la prima delle Forze speciali egiziane, che in un'altra occasione di dirottamento atterrarono con un C-130 su di un aeroporto, forse a Cipro, ma non essendo stati riconosciuti vennero attaccati e l'aereo distrutto.
 
==1985==
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Altre realizzazioni riguardano i cannoni semoventi SP122. Si tratta di obici D30, efficaci e relativamente potenti artiglierie da 122mm di cui l'Egitto ha ottenuto la licenza di costruzione da parte dell'URSS (o, in ogni caso, ne ha intrapreso la produzione). Essi sono armi trainate, e per accontentare le esigenze di semoventizzazione l'Egitto decise di ordinarne una versione semovente. Anziché di prendere ad esempio quanto già esisteva, ovvero il 2S1 sovietico con obice nella torretta, si decise di assegnare alla BMY americana e alla RO inglese la progettazione di due semoventi dotati di artiglieria in casamatta anteriore. Perché? Verosimilmente, per ottenere un mezzo che anche se privo di brandeggio a 360 gradi (non strettaemnte necesario per un semovente campale) sia molto più leggero ed economico. La BMY, come prevedibile, ha presentato un sistema basato sullo scafo dell'M109A2, che produce e che sarebbe il complemento ideale per la logistica. La Royal Ordnance ha invece presentato un mezzo fatto di più pesante ma meno costoso acciaio saldato (anziché alluminio), con una struttura più compatta e la possibilità di diventare il capostipite di una famiglia di nuovi mezzi. Entrambi i contendenti sono stati presentati nel 1984. Un altro programma era per un cannone da carro calibro 105 su scafo di blindato tedesco, una sorta di cacciacarri tipo un SU-100 ammodernato.
 
Per le artiglierie, da ricordare sono sopratuttosoprattutto i lanciarazzi. I razzi balistici in cui l'Egitto si è impegnato sono stati essenzialmente di due calibri, da 80 e da 122mm. In origine, gli egiziani producevano i razzi del vecchio BM-13-16 da 132mm, a cui ha fatto seguito una versione del molto più moderno BM-21 con un lanciatore da 30 colpi per l'autocarro leggero, giapponese, Isuzu 6x6 da 2,5 t. Anche la versione standard, con l'autocarro ZIL da 3,5 tonnellate, è stata prodotta.
 
Poi sono arrivati i razzi originali, di una serie notevole di modelli. Quelli da 80 mm sono di vario tipo: uno è il VAP da 12 colpi, sistemato su un veicolo 4x4 leggero, con razzi da 1,5m e 12 kg di peso, testate HE o illuminanti e una portata di 8 km. La versione speciale per cortine fumogene è sistemata su lanciatori a 12 colpi su mezzi corazzati Walid. Possono creare una cortina lunga 1000m anche per 15 minuti di tempo, con vento favorevole. Questo fatto non ha più grande importanza con le camere termiche dei moderni mezzi militari, ma prima (e anche adesso, se si tratta di cortine speciali) era estremamente utile, tatticamente, coprire un'avanzata o una ritirata con un tale, semplice sistema di lancio. Un'altra installazione è il lanciatore quadruplo su ogni lato della torre di un T-62. Il razzo è in entrambi i casi, il nebbiongeno D-30, 1,51m di lunghezza e 3 km di raggio. È invero insolito che si doti un carro di lanciatori di cortine nebbiogene del genere, invece dei lanciagranate a corto raggio: quasi sembra, che l'obiettivo non sia tanto coprire il mezzo (dotato anche di sistema di iniezione gasolio nei tubi di scarico, per creare cortine fumogene continue), ma accecare l'avversario, con un raggio utile paragonabile a quello delle migliori armi terrestri come cannoni e missili.
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La versione scelta era l'M1A1, ovvero il carro armato col 120mm M256. Questo significava il top della produzione per l'epoca -i tardi anni '80- e venne superata solo dalla versione M1A1HA, disponibile dopo il 1988 con corazze all'uranio impoverito. Con un sistema di controllo del tiro sofisticato (anche se senza alcun periscopio per il capocarro, eccetto il modesto mirino della mitragliatrice M2HB da 3 ingrandimenti) basato su telemetro laser, computer balistico, sistema termico TIS, stabilizzazione di seconda generazione, il carro M1 era obiettivamente un salto quantico rispetto ai vecchi carri egiziani, anche se l'M60A3, per quanto possa sembrar strano, ha una migliore camera termica, con maggiore risoluzione, la TTS (SE si trattava di carri M60A3 con la camera termica, inizialmente non installata).
 
Le sospensioni, il motore da 1500 hp e la corazzatura protettiva, nonché la protezione per le munizioni a prova di scoppio erano altre eccellenti qualità, come anche un'abitabilità accettabile, grazie allo spazio e all'aria condizionata. La bocca da fuoco è precisa e potente, e le munizioni M829 (SE sono state consegnate le normali munizioni DU) ha la capacità di perforare oltre 50 cm di acciaio a 2 km. La dotazione di soli 40 colpi è l'unico parziale handicap, ma d'altra parte non si può pretendere meglio da un carro armato col 120. IL precedente M1 con il pezzo M68 da 105 aveva invece 55 colpi, il che tornava utile se si doveva ingaggiare molti bersagli non particolarmente resistenti. Tuttavia, dopo il 1986 non vi sono stati altri M1 prodotti, e mai nessuno esportato: forse il cannone da 105mm veniva giustamente visto come una limitazione per un carro da 55 t come questo (sebbene non pesi molto di più dell'M60) e sopratuttosoprattutto, incapace di avere ragione di carri armati moderni resistenti anche allo stesso 120mm. La dotazione di oltre 500 M60 e 450-550 M1A1 (assemblati in Egitto) ha migliorato molto le capacità di combattimento egiziane, anche se la manutenzione è stata spesso problematica. Per esempio risulta che gli stabilizzatori di tiro degli M60A3 erano non operativi durante una esercitazione congiunta con l'Italia nel 2002 (gli italiani portarono, al pari degli egiziani, il loro 'carro secondario', il Leopard 1A5, successivo temporalmente ma paragonabile all'M60A3).
 
In ogni caso, gli M1A1 erano numerosi a sufficienza per un paio di divisioni corazzate e potevano competere con autorità contro i carri T-72 libici, ma anche con i Merkava israeliani, anche quelli col 120mm, al più pari, ma non superiori agli Abrams. Un altro sviluppo successivo a questo è stata la nuova munizione controcarro BD-36, al carburo di tungsteno. Essa è uno sviluppo congiunto con le industrie inglesi, ed è stata pensata per il cannone del T-62, ancora in servizio in Egitto (ma anche per clienti esteri, come molte altre armi egiziane). Questa munizione è più precisa sulle lunghe distanze, ma sopratuttosoprattutto perfora circa 500mm RHA (acciaio omogeneo) a 2 km, raddoppiando i valori delle prime granate perforanti degli anni '60 e rendendo piena giustizia al potente cannone U5TS. In pratica, così il T-62 può perforare quasi quanto l'M1A1 e leggermente di più delle migliori granate DU disponibili per il pezzo da 105mm (ma senza lo stesso micidiale effetto piroforico una volta dentro il bersaglio).
 
Tra i tanti aggiornamenti egiziani, da segnalare la cessione, all'inizio degli anni '90, di due fregate classe 'Perry', che con i loro missili SM-1MR e gli elicotteri hanno finalmente dato all'Egitto una capacità navale moderna, anche se moltissimo restava da fare per il resto della flotta.