Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cina-4: differenze tra le versioni

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===Le novità degli anni '90<ref>Po, Enrico ''Novità dalla Cina'', RID Apr 1992</ref>===
Sebbene quegli anni vedevano l'attenzione rivolta sopratuttosoprattutto all'ultima generazione dei sistemi d'arma sovietici, ora finalmente noti nel dettaglio (sebbene con una reputazione non eccelsa, dopo il disastro di Desert Storm), al contempo diventava nota una mole di informazioni non meno impressionante che provenivano invece dalla Cina. E che, per la prima volta, riguardavano una completa gamma di prodotti per tutte le esigenze, e piuttosto avanzate anche rispetto ai tipi russo-sovietici, mentre restavano più economici dei prodotti occidentali. Negli anni successivi i successi all'export non sarebbero mancati, confermando una tradizione oramai decennale delle industrie di Pechino.
 
'''Carri armati''':
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'''Nuove artiglierie''': Qui si registrò una vera 'esplosione' delle capacità, non meno se non maggiore di quella del reparto corazzati. Anche in questi 'sviluppi', molto è dovuto a Gerry Bull, il genio della balistica canadese, che a suo tempo riuscì persino a costruire un cannone capace di sparare in orbita dei piccoli carichi (!), quasi a mò di novello Verne, ma qualcuno non gradiva i suoi piani e venne ucciso il 22 marzo 1990 (si dice dai servizi israeliani). Prima di questo, ha avuto modo di influenzare le artiglierie di ogni latitudine, dall'Austria al Sudafrica; quello che era meno noto, è che anche la Cina ebbe tale influenza. Questa è invece testimoniata appieno dal WA 021 da 155/45 mm, che ha una gittata con proiettili standard di 30 km, come i precedenti pezzi da 155/39 con le munizioni a razzo RAP e 37- 39 km grazie all'uso di speciali proiettili ERFB con sistema 'base bleed' che usa un razzo, ma non tanto per la spinta ausiliaria, quanto per creare una sorta di 'fuso' di gas che agisce come se fosse una sorta di prolungamento del proiettile diminuendo l'attrito e quindi aumentando la gittata massima. La cadenza arrivava a 5 colpi per minuto. In sostanza, grazie alla canna più lunga e alle maggiori pressioni di lancio, il cannone da 155/45 può tirare alla stessa distanza, con proiettili standard, di quanto possano fare le artiglierie da 155/39 che erano lo standard NATO, ma che dovevano usare i proiettili-razzo (RAP), ben più costosi e con minore precisione e carico utile; oppure, usando le munizioni speciali, superare nettamente le armi della NATO in portata utile. In ogni caso, grazie alle caratteristiche dell’arma, un vantaggio netto.
 
Non bastando questo sistema, venne ideato anche dalla NORINCO un modello con motore ausiliario da ben 70hp, e sopratuttosoprattutto il potente semovente Type 45 che con la struttura del precedente Type 83 (con obice da 152 mm, simile al 2S3 sovietico) modificata a sufficienza per istallare la nuova bocca da fuoco. Si tratta della prima versione semovente del cannone 'modello Bull', con una massa di 32 t, diesel da 525 HP, 5 uomini di equipaggio, 30 colpi di riserva perlopiù nella grossa torretta, sistema di navigazione terrestre e data link per il comando di batteria. Insomma, un veicolo semovente tra i più moderni e potenti degli inizi degli anni '90. Infine, la stessa bocca da fuoco venne provata con successo sugli affusti degli obici da 152 mm M-47 e cannoni M-46. Il sistema di comando e controllo di batteria ha un veicolo con 4-5 uomini con sistema di elaborazione dati che consente una reazione in circa 30 secondi per eseguire il tiro di controbatteria.
 
Il pezzo maggiore era però un'artiglieria trainata da 203 mm, pezzo di calibro oramai piuttosto desueto ma potente, con una gittata da 40 km, fino a 50 con munizioni a gittata prolungata, superando tutti gli altri pezzi d'artiglieria dell'epoca, persino il 2S7 sovietico, che era inferiore di circa 3 km.
 
Quanto ai lanciarazzi, tra le novità dell'epoca il WM-80 da 273 mm e il Type 90 da 122 mm. Quest'ultimo era l'evoluzione del Type 81 che era una sorta di clone del potente sistema sovietico BM-21. La gittata, grazie ad un nuovo motore a razzo, simile probabilmente a quello dei Sakr egiziani o dei FIROS italiani ha un congruo aumento a 30 km dai 20,4 originari, e il veicolo 6x6 su cui è installato consente di ricaricare altri 40 razzi in pochi secondi, già pronti su di un pianale di ricarica. Un telone protettivo ricopre il lanciarazzi per protezione e per mimetizzare il veicolo come un normale autocarro. È possibile anche un lanciarazzi di questo tipo sullo scafo del semovente Type 83. La sua distribuzione era a livello divisionale. Per il corpo d'armata il WM-80 offriva invece un braccio ben più lungo, persino 'troppo' per un razzo non guidato. I razzi erano sistemati con un lanciatore da 8 colpi lungo 4,885 m, portato su di un autocarro 8x8 con motore da ben 525 hp. I razzi sono stabilizzati sia per lenta rotazione che per alette, pesano ben 505 kg e hanno una testata da 150 kg. SopratuttoSoprattutto, hanno una gittata fino a 80 km,superiore a quella dei FROG-7(70 km) ma non a quella dei BM-30(90km)
Questi nuovi armamenti erano dotati di prestazioni impressionanti, ma non sarebbero serviti a molto, sopratuttosoprattutto nei tiri per sfruttare appieno la gittata dei sistemi. Esserne privo ha impedito all'esercito irakeno di reagire con la dovuta efficienza con la sua potente artiglieria, contro gli Alleati. Qui i cinesi hanno presentato un radar di tiro niente di meno che di tipo 'Phased array' Type 704 con antenna a scansione elettronica in banda X, capace di seguire fino a 8 proiettili, e usato sia come controbatteria che come direzione tiro, assieme a terminali informatici come i QFS con consolle e calcolatori portatili, utilizzabile per batterie e battaglioni.
 
Tra i '''sistemi di difesa aerea''' della 'nuova generazione', messa in cantiere prima della rivolta di Tienammen (e dell'embargo occidentale), figurava anche il sistema di difesa aerea Type 90, presentato già nel 1988 all'ASIANDEX con un sistema SKYGUARD e missili che erano le copie (PL-10) dello Sparrow assieme ai cannoni da 35 mm. Visti i problemi di Tien-ammen, il sistema venne modificato con prodotti 'locali': direzione radar Type 702, radar IBIS (per la localizzazione di bersagli a quote molto basse), cannoni binati da 37 mm, lanciatori quadrinati per missili PL-9 a guida IR.
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Nel frattempo, mentre il T-59 era ancora in produzione, il successivo sviluppo è stato il simile '''Type 69''' o T-60l o, per la Norinco, WZ-121. Sviluppato dal 1963 nello stabilimento 617, esso incontrò sia il problema del migliorarsi pur restando simile al carro precedente, sia per la famigerata Rivoluzione Culturale, per non parlare della rottura dei rapporti con l'URSS e la sua tecnologia. Quando vi furono scontri di frontiera nel 1969 (zona del fiume Ussuri) i sovietici dimostrarono la superiorità dei loro mezzi corazzati. All'epoca quelli cinesi erano penosamente inadeguati: niente stabilizzazione (almeno su due assi), visione IR notturna, protezione NBC, e qualità in generale scarsa. Il T-62 venne impiegato in combattimento per la prima volta, e la sua armatura era resistente anche agli RPG cinesi, di bassa qualità. Ma i Cinesi riuscirono, malgrado tutto, a catturare un T-62 (o forse più d'uno) e a studiarlo attentamente, così da copiarne una parte delle caratteristiche nel T-69, che anche per questo è un po' visto come il suo equivalente cinese.
[[File:Type-69.jpg|270px|right|thumb|Il vecchio Type 69 non ha avuto scampo in Irak]]
Tuttavia, solo nel '74 il nuovo Type 69 ebbe una configurazione definitiva. Il nuovo carro ebbe anche un cannone ad anima liscia, come sul T-62, ma dal calibro ridotto a 100 mm. Nonostante questo, la sua efficacia non sembrò sufficiente, probabilmente sopratuttosoprattutto per via dell'imprecisione e della qualità delle munizioni. Così, un po' sorprendentemente, il successivo Type 69-II ritornò alla copia cinese del D-10T, che è facile da distinguere perché ha l'evacuatore di fumo all'estremità e non a metà canna. Il T-69II è un mezzo degli anni '80, che introduce anche un motore da 580 anziché 520 hp, sistema stabilizzato a due assi, e, a differenza dell'ispiratore sovietico, un vero FCS Type 70 con calcolatore BCLA e telemetro laser (in posizione esterna) TCR-LA. Nemmeno questo mezzo fu un grosso successo, tanto che non si sa bene se fu adottato dall'esercito cinese. All'export, però, ne vennero venduti oltre 2.000, dato il costo ridotto e la struttura sostanzialmente semplice. Il solo Irak ne ebbe oltre 1.000, ma i cinesi vendettero anche all'Iran, sia T-59 che almeno 200 T-69; seguirono il Pakistan con 250, Thailandia con oltre 300, Albania con 150, fino alla Birmania (60) e Zimbawe (10), ma probabilmente quest'elenco non è ancora completo.
[[File:Type 79-ІІ Chinese Tank.jpg|320px|left|thumb|Il Type 79]]
Dato che negli anni '70-80 la Cina si avvicinò all'Occidente, la tecnologia fece un passo avanti, specie nell'elettronica. Tra i prodotti vi fu il Type 69-III o ZW-121D, spesso noto anche come '''Type 79'''. Questo carro aveva il cannone NATO da 105, noto come Type 83, e una FCS Marconi, costruita su licenza come Type 73; il cannone da 105 però, pare provenisse da Israele. Per il resto c'era il motore da 580 hp cinese. Il nuovo mezzo entrò in servizio verso la fine degli anni '80 con diverse centinaia di esemplari. Altri 88, in un tipo evoluto come '''Type 69 Mk-IIG''', è andato al Bangladesh in 88 esemplari. Questo carro armato è decisamente sorprendente, perché ha un cannone da 120/50 mm ad anima liscia, sviluppato in Cina e compatibile con i proiettili NATO, ha una FCS digitale e un motore turbocompresso da ben 1.200 hp, più GPS e sistemi di comunicazione moderni. È decisamente interessante, il Bangladesh ha così uno dei carri armati più potenti di tutta l'Asia. Il Type 69 ha dato anche origine a vari tipi specializzati, come l'ARV Type 84, gettaponte Type 84, semovente (con due armi da 37) PGZ-88, sminatore GLS-130 e un modello 'multifunzione' designato GCZ-110.
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Quanto ai corazzati leggeri, è interessante rilevare anche un '''Type 89''', un cacciacarri simile al semovente Type 83 da 152 mm, ma con cannone da 120 mm, apparso come prototipo nel 1984 e sperimentato fino al 1988; la produzione, partita all'epoca, arrivò fino a metà degli anni '90, ma in tutto si è limitata a circa 100 mezzi. Essi hanno cannone da 120/50 mm, il solito Type 83, che è stato migliorato in diversi 'step', e che all'epoca era superiore al 125 mm cinese(russo) prima che esso venisse migliorato ulteriormente. Il proiettile perforante arriva a 1.680 m.sec, forse addirittura 1.700. Ha 4 uomini d'equipaggio, motore da 520 hp e peso di 31 t, con corazza in acciaio spessa al massimo 50 mm e torretta rotante sui 360 gradi; velocità 55 kmh e autonomia 450 km su strada. Il cannone non è stabilizzato e l'FCS è relativamente poco sofisticato, ma comunque con tlm laser e sistemi di visione notturna.
 
Anche così, questa soluzione è tutt'altro che disprezzabile. Tra l'altro, all'epoca ancora non lo si conosceva, ma non molti anni dopo sarebbe apparso il 2S25 russo, un blindato con cannone da 125 mm per compiti simili. Bisogna tenere presente il fattore costo. Per esempio, prendiamo il carro armato Leopard 1. Negli anni '70<ref>Pignato, N. ''Storia dei mezzi corazzati''</ref> esso costava 600 milioni; pare che il semovente Gepard costasse ben sei volte tanto. Di contro, il Jaguar con casamatta armata di pezzo da 90 mm, costava appena 95 milioni. Questo significa un sesto del costo del Leopard, e un trentesimo scarso del Gepard. Se il costo viene ridotto a valori sufficientemente bassi, il cacciacarri/carro d'assalto è ancora un mezzo valido. L'ultimo esempio occidentale è probabilmente l'IKV-90 con torretta girevole. Ma per contenere il peso, altezza e costo un cacciacarri dovrebbe forse fare a meno della torretta, come del resto succedeva nella II GM con i vari Jadpanther ed Hetzer, oppure recentemente con il carro S svedese, che anzi, è anche più 'fisso' con il cannone solidale nello scafo per via del sistema di carica automatico (il movimento si ottiene con un sofisticatissimo sistema di controllo dei cingoli e sospensioni), un concetto forse eccessivo e per certi versi più simile a quello del vecchio Char B1 francese (che se non altro aveva il cannone con alzo indipendente dallo scafo, ma per il resto era puntato dal pilota muovendo il mezzo). Un cacciacarri con un pezzo da 120, basso, relativamente stealth e ben provvisto di 'occhi' elettronici è un pericolo potenziale. Forse il mezzo cinese è troppo alto per questo scopo. Peraltro, è difficile biasimare i cinesi. Dopotutto la Centauro italiana, coeva di questo veicoli, era stata pensata tra i suoi vari compiti anche -e forse sopratuttosoprattutto- come cacciacarri. Con una protezione inferiore, una sagoma altrettanto imponente e un cannone superato (negli anni '90), nonché un costo eccessivo, la Centauro non era certo un cacciacarri ideale, vulnerabile a grande distanza al suo stesso armamento, e incapace di perforare (frontalmente) i moderni MBT persino a bruciapelo. Se non altro, il Type 89 ha una blindatura accettabile e sopratuttosoprattutto un cannone potente. Questo è il 120 mm Type 84, nato presumibilmente con l'aiuto francese, noto anche come Type 83 evoluto. Il disegno apparve nel 1981, e l'evoluzione è stata davvero lunga, visto che alla fine si è messa in produzione la versione Type 83-14. Nondimeno non c'è stato un grande successo: dopo gli anni '80 il 125 mm ha ricominciato a prendere quota e alla fine lo ha soppiantato per i carri contemporanei, al contrario di quello che è successo in Ucraina, dove il 120 occidentale è diventato al contrario l'erede del 125 mm sovietico. Il vantaggio di quest'ultimo è, ovviamente, di tipo dimensionale, quei 5 mm di calibro aiutano ad aumentarne la potenza. L'acciaio ad alta resistenza usato attualmente rende possibile una pressione di lancio ben maggiore dei vecchi 125 sovietici, e così il gioco è fatto.
 
===Blindati per la fanteria<ref>E.Po, op. cit.</ref>===
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===Il PZL-45<ref> Po, Enrico ''Il semovente PLZ 45'', RiD ott 2007</ref>===
[[File:PLZ45155mm_Howitzer.jpg|350px|right|]]
Figlio delle tecnologie sviluppate grazie al genio di Gerry Bull, che ha disseminato di artiglierie ad alte prestazioni il mondo, precisamente in Sud Africa (Denel G-5 e 6), Austria (Noricum GNH-45), Spagna (SITECSA) nonché Argentina (CITEFA) e Cile (Cardoen), prima di essere ammazzato il 22 marzo 1990, molto probabilmente da agenti israeliani per il suo coinvolgimento più che verosimile al super-cannone irakeno, che coronava una vita da innamorato della balistica. Tra i suoi ‘figli’ vi è apparentemente anche il nuovo sistema d'artiglieria della Norinco, dato che anche in Cina lui lavorò negli anni '80. Norinco, anzi NORINCO significa China North Industries Corp. Il risultato fu di ben 3 modelli, tutti da 155/45 mm, la cui b.d.f. era uguale, e designata WA 021 (e in servizio, Type 89). Il risultato fu un cannone-obice trainato, basato sul GC-45 degli anni '60 (della Space and Research Co., la società canadese di Gerald Bull). Un modello più potente è il cannone mobile con motore da 77 hp ausiliario. Da qui a pensare a un vero cannone semovente non passò molto tempo, ed ecco il PZL 45, su scafo del predecessore, il Type 83 da 152 mm, che è a canna più corta e grossomodo equivalente al 2S3 sovietico. Il primo prototipo venne esposto al pubblico durante una mostra in Asia nel 1988, svoltasi proprio nella capitale cinese. Sviluppato dalla solita sinergia tra istituti di ricerca (dell'università di Pechino) e stabilimenti specializzati, ha anche una gamma completa di mezzi di supporto: il portamunizioni PCZ 45, basato sul medesimo scafo base; lo ZCL 45 per comando di batteria, il ZCY 45 per comando battaglione e il ricognitore ZCL 45.Tutti questi sono su scafo YW 307. Infine vi è un mezzo recupero (ARV) W 563, che invece si basa sullo scafo dei carri Type 59 o 69. Per il controllo del tiro vi è un radar Mod. 504 e per il servizio meteo la stazione Mod 702-D, queste ultime componenti sono su autocarro Steyr austriaco, costruito su licenza in un modello 4x4. Non è chiaro perché il PZL 45 sia stato sviluppato, non è escluso che si trattasse infatti di un modello pensato per l'export. Ma, nonostante le prestazioni manifestamente superiori ai semoventi 'di casa', non pare che sia stato anche adottato dal PLA (le fonti sono peraltro discordi: RID e wiki.en dicono di sì, Sinodefence.com dice di no).