Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Bulgaria: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia |
m Bot: Correggo errori comuni (tramite La lista degli errori comuni V 1.1) |
||
Riga 1:
{{Forze armate mondiali}}
[[File:Bulgaria flag borders.png|150px|left
==La storia nel primo XX secolo==
Questa la situazione presente della '''[[w:Bulgaria|Bulgaria]]''' , che ha una lunghissima storia che sarebbe interessante approfondire ma che qui non ci interessa particolarmente. Nel tardo XIX e nel primo XX secolo iniziarono molte guerre a carattere nazionale. Tra queste la Guerra Serbo-Bulgara, che minacciò di coinvolgere anche l'Impero austro Ungarico dopo che i Bulgari erano riusciti a battere l'esercito Serbo. Era il 1885-86, e questo conflitto fu importante perché convalidò l'unificazione della Bulgaria, cosa accettata a livello internazionale. Ma la Serbia non rimase affatto in buoni rapporti con i vicini, rompendo un'alleanza che si trascinava dai tempi della lotta contro l'Impero Ottomano.
Riga 9:
Inizialmente, i Bulgari proclamarono la loro neutralità, dopo di che però cambiarono idea quando sperarono di guadagnare territori preziosi,
==La Guerra fredda==
Riga 31:
Durante il tempo di pace le Forze di Terra mantengono una preparazione al combattimento e alla mobilitazione, almeno compatibilmente ai problemi di cui sopra, in tempo di crisi parteciperebbero ad operazioni antiterrorismo, difesa di obiettivi strategici, assistenza alle forze di sicurezza ecc. Nel caso di guerre a media e ridotta intensità possono difendere il territorio e i confini della nazione. Sarebbe invece difficile sostenere un conflitto militare su larga scala, ma in tal caso le Forze di Terra, Aviazione e Marina formerebbero il Gruppo di Difesa dell'Esercito Bulgaro, per riuscire almeno a resistere all'aggressore e a chiedere aiuto a livello internazionale. L'aviazione e la marina hanno raggiunto prima dell'Esercito la totale professionalizzazione dei propri ranghi.
L'Esercito Bulgaro ha sempre avuto delle forti unità di fanteria ben addestrata, e con il tempo, durante la Guerra Fredda, questa ha avuto altre armi di supporto: fino a circa 1.500-2.000 carri, centinaia di aerei, artiglierie, postazioni SAM. Erano intesi
Alle F.A. si aggiunge anche la Guardia Nazionale, fondata nel 1879, che nel '42 si era evoluta fino al livello di una divisione. Solo nel 2001 divenne ufficialmente una parte dell'Esercito Bulgaro, oltre all'importante ruolo che ha nella simbologia e nella tradizione militare della nazione.
Riga 76:
Da notare alcuni equipaggiamenti di punta: tra questi le due batterie SA-10, con i SAM più moderni che l'URSS abbia mai esportato. Non solo, ma fino a pochi anni fa erano ancora presenti i temibili SS-23 Spider, armi precise da quasi 500 km di gittata. Le altre nazioni le avevano ritirate da tempo (URSS nel 1987-91, in base all'accordo per gli Euromissili, DDR e Cecoslovacchia in seguito alla fine del Patto di Varsavia) e la Bulgaria era rimasta l'ultimo rifugio di quest'ordigno a cui, per ragioni essenzialmente politiche, è stato negato di sostituire gli obsoleti ma numerosi Scud. Non mancavano nemmeno i missili SS-21 Scarab, equivalenti grossomodo dei 'Lance' americani, e ancora in servizio. Non mancarono numerosi sistemi antiaerei tattici dei tipi più moderni, come gli ZSU-23-4, gli SA-6, 8 e 13. A livello d'armata erano anche presenti dei lanciatori per SA-4 a lungo raggio, ma mobili. La Bulgaria era tra le poche nazioni clienti di quello che è rimasto per decenni l'unico sistema SAM a lungo raggio semovente. Per la difesa degli obiettivi strategici c'erano anche gli ancora più grandi (oltre 200 km di gittata) SA-5 Gammon. In tutto, a tutt'oggi, l'Esercito bulgaro, per quanto ridimensionato, vanta oltre 200 lanciamissili SAM mobili, per la protezione sul campo di battaglia, nella più tipica tradizione sovietica (in cui v'erano complessivamente 16 cannoni semoventi e 36 SAM per ciascuna divisione, più le armi leggere).
Tra gli equipaggiamenti terrestri la percentuale di semoventi d'artiglieria è sorprendentemente alta, visto che i sovietici non investirono in semoventi se non dai primi anni '70, mentre prima, piuttosto che i sistemi d'artiglieria campale convenzionali, si interessavano ai semoventi a.a. (grossomodo al contrario della NATO, basti dire che il primo semovente a.a. dell'E.I., il SIDAM, entrò in servizio negli ultimi anni '80 e non ci sono mai stati semoventi SAM ad accompagnarlo). Per la mobilità delle artiglierie si seguivano invece tre vie: armi dalla balistica non eccezionale, ma leggere e altamente mobili (D-30), a lunghissimo raggio e quindi, difficili da controbattere (M-46 e S-23), e
Invece, la Bulgaria si è anche premurata di costruire numerosi semoventi sia di tipo mortaio che obice, probabilmente tutti su scafo analogo a quello del 2S1 sovietico. I carri armati sono stati i T-55, ma la Bulgaria è stata anche tra le poche nazioni del Patto a comprare i T-62, scarsamente efficienti ma pur sempre superiori ai T-55, più ovviamente diverse centinaia di carri armati T-72.
Riga 113:
Essa è parte dell'Esercito, che è una realtà che comprende le Forze Aeree, Navali e di Terra. L'attuale comandante è il Lt-Gen Simeonov.
Le sue origini si perdono indietro al tardo XIX secolo, nel 1892 già due ufficiali dell'Esercito volarono con l'aeronave 'La France' di Goddard, e in seguito, data l'esperienza, premettero per l'adozione dei mezzi volanti. Venne mandato a studiare il tenente Vasil Zlatarov alla scuola d'aviazione di S.Pietroburgo, e nel 1906 venne istituito (il 20 aprile) una specie di 'Dipartimento d'aviazione' e Zlatarov ne divenne il primo comandante. Il primo mezzo era il pallone Sofia-1, costruito dallo stesso Zlatarov con materiali prodotti in Russia. Sempre la Russia mandò un ingegnere nel 1910 che presentò un Farman III sull'ippodromo di Sofia., Nel 1912 un pilota, Petrov, si addestrò in Francia da Blériot, e riuscì per la prima volta nella Storia, ad atterrare con il motore spento. Tornato nel 1912, a luglio, in patria, entro la fine dell'anno arrivò anche il primo aereo, un Bleriot XXI, il che volò il 13 agosto la sua prima missione. Sebbene il teorico Ferdinand Foch, francese (proprio la nazione all'avanguardia in Europa nel settore aviatorio) dicesse che l'aviazione non fosse utile in termini militari, nella prima Guerra Balcanica l'aviazione è stata usata con profitto
Nella I GM la Bulgaria, pur avendo solo 5 mln di abitanti, mise in campo un esercito di oltre 600.000 effettivi. C'era una discreta aviazione con aerei Albatros e Roland, i caccia Fokker (3 E.III consegnati nel 1916, ma c'erano anche altri tipi, come 8 D.VII nel settembre 1918, considerati i migliori caccia tedeschi della guerra e uno dei migliori, se non il migliore, della I GM). Anche la Marina ebbe vari aerei, per lo più idrovolanti. La guerra finì con la sconfitta anche della Bulgaria, che dopo la fine ebbe modo di conservare a Bozhurishte solo un gruppo di aerei su due compagnie di aerei, una scuola, un deposito e un'officina. Nessuno degli aerei doveva essere da combattimento. In seguito l'aviazione si riprese un po', e nei tardi anni '20 c'erano già programmi per ricostruire un'aviazione militare basata su diversi gruppi aerei (Orlyaks). Lasciando perdere i molti passaggi di quegli anni, alla fine degli anni '30 la Bulgaria si comprò numerosi aerei ex-Cecoslovacchi (dato che la loro patria venne annessa dai Tedeschi), tra cui 78 Avia B.534 e 32 bombardieri .71 (che erano i potenti SB-2 prodotti su licenza). Questo e altri programmi portarono ad una forza di 478 aerei, di cui 135 di costruzione bulgara. Nel periodo bellico i Bulgari comprarono
===Il dopo-guerra fredda===
Riga 148:
*26th Airbase - Dobrich Air Base
Ecco invece la situazione al 1991<ref>Aerei nov 1991</ref>. All'epoca c'erano anche in atto i trattati CFE: la Bulgaria aveva 2.888 carri da calare a 1.475, 2.401 mezzi corazzati da calare a 2.000, 1840 artiglierie sopra il 100 mm da calare a 1750, 361 aerei da ridurre a 245 e 100 elicotteri armati, però con un limite di negoziato di 120, quindi nessuna riduzione teoricamente prevista. La Bulgaria aveva 14 basi aeree che erano suddivise in due settori. La Stella Rossa era apparsa già nel '49 sugli aerei bulgari, differentemente dagli altri componenti del Patto, o almeno di molti degli altri, sia pure all'interno di una coccarda con i colori nazionali. Nel '55 era nato il Patto di Varsavia e la Bulgaria ne fu protagonista da subito. Nel 1991 la Voenno Vasduscni Sili era organizzata con un'Armata dell'Aria che comprendeva la Forza Aerea, unità a.a. scuole e reparti minori, con una filosofia simile a quella della V-VS. C'erano due divisioni aeree, con QG a Sofia e a Plovndiv, con Polk (reggimenti) da caccia o d'attacco, suddivisi in 2-3 Eskadrila e queste composte da 2-3 Grupi da 4-6 aerei l'uno, per un totale di una dozzina, spesso con tanto dei tipi biposto. Le squadriglie sono comunque di un solo tipo e specialità, ma il polk può avere varie Eskadrile con diverse funzioni. A Dobroslavtzi c'era il Polk con i MiG-23MF o ML, per la difesa aerea della capitale, con capacità anche secondarie, di attacco al suolo, mentre esternamente era possibile portare persino 4 serbatoi di cui due sotto l'ala in posizione di geometria minima per azioni di trasferimento, per un totale di 3.200 o forse 4.800 l, volando comunque con la freccia minima di 16 gradi, quella usata per il decollo. A Sadovo c'era il Polk 38790 con circa 30 MiG-23BN 'Flogger-H' più 6 U per l'addestramento. Essi avevano due visibili piastre blindate ai lati dell'abitacolo, illuminatore laser nel muso,armi come 2 AA-2 o AA-8, bombe da 250 e 500 kg HE, da 100 kg FRAG (RPK-100), CBU PTK-250 da 250 kg, razzi da 57 o 240 mm, pod per altri cannoni da 23 mm, missili AS-7 e forse anche AS-10; nei loro shelter c'erano spesso anche armi d pronto impiego in caso di necessità. La base era grande e disseminata di rifugi protetti e di alberi che davano una certa mimetizzazione, spesso erano shelter ricoperti di terra e di vegetazione successivamente cresciutavi sopra. Era possibile installare a bordo fino a 6 bombe da 500 kg più il serbatoio da 800 l. A Graf Ignatievo c'era il Polk 28000 con 3 Eskadrilla e circa 50 MiG-21bis,
====Le basi e l'aviazione, dal dopoguerra ad oggi====
Riga 155:
Già nel 1991 i MiG-25 vennero ritirati per via dei costi eccessivi, rimpiazzati con 5 MiG-23MLD per il 18.IAP di Dobroslavtzi, mentre il 1991 vide anche la fine del 21.IAP di Uzundzhovo, dove arrivò la 3a Eskadrilla del 19.IAP di Graf Ignatievo o 3/19.IAE, con circa la metà dei 36 MiG-21bis e 6 UM ricevuti dall'URSS nel 1990, gli altri erano per la 2/15.IAE di Balchik; la base venne poi ridesignata negli anni '90 21.IBAB; nel 1992 la 1/2 UBAE di Kamenetz ritirò i MiG-21PFM e UM, mentre nel '93 il 16.TrAP passò da Dobroslavts a Sofia-Vrazhebna. Nel '96 vi fu un'altra riorganizzazione con l'abbandono del vecchio sistema sovietico e l'adozione di un sistema di basi aeree numerate, coincidenti con i reggimenti superstiti; le basi da caccia ebbero numeri singoli, quelle da attacco e ricognizione numeri a due cifre. Nel 1996 venne sciolto il 1 e il 2 DPVO e il 10.SAC stabilendo piuttosto un Kurpus Protivovazdushna Otbrana (Air Defence Corps) che inglobava i caccia e le unità da difesa aerea, mentre il Korpus Takticheska Aviatsia (Tactical Aviation Corps) incorporava le unità recce, attacco e cacciabombardieri.
Solo con i trattati CFE la Bulgaria fu costretta a demolire 152 caccia, cosa completata nel 1995,
Nel 1997 venne annunciata la chiusura di altre 4 basi ovvero la 2.IAB Gabrovnitza, 6.IAB Baltchik, 11.UAB di Shtraklevo, e il 21.IBAB di Uzundzhovo, cosa attuata entro il 1998 e le basi messe al rango di riserve. I MiG-23 del 2.IAB vennero trasferiti per l'epoca a Dobroslavtsi assieme al 1.IAB , mentre gli L-29 dell'11.UAB vennero mandati al 12.UAB di Kamenetz. Nel 1998 vennero sciolti il 6.IAB e il 212.IBAB con MiG-21bis e UM. Nel 1999, come se non bastasse, vennero chiuse altre basi, per ridursi ad appena 5 basi rimaste attive di cui una da caccia, una attacco-recce, un addestramento, una elicotteri e una trasporti. Così vennero chiusi Dobroslavstsi (1.IAB), Ravnetz (5.IAB), Star Zagora (23.VAB), Cheshenigivoro (25.IBAP) e Dobritch (26.RAB), tutti i MiG-23 vennero ritirati, ma gli L-29 vennero mantenuti come aerei di collegamento. I MiG-29 da Ravnetz vennero mandati a G.Ignatievo e i Mi-24 da Stara Zagora a Krumovo. Infine i Su-22 vennero spostati da Dobritch a Bermer. In seguito anche i Su-22 sono stati tolti dal servizio. Quanto ai nuovi caccia, si pensava ad F-16 di seconda mano, ma dati i costi si abbandonò l'idea e s preferì nel 2002 piuttosto revisionare e aggiornare i MiG-29, che assieme ai MiG-21 e Su-25 sono rimasti gli unici aerei di prima linea. La Bulgaria è entrata nella NATO nell'aprile 2004 e ha comprato vari elicotteri Cougar e C-27J da trasporto, oltre ai Panther navali per le nuove, previste corvette.
Riga 163:
*1a Base aerea da caccia, Dobroslavtsi, usata per uno squadrone di MiG-29 del 18° Reggimento da caccia, come parte della 1a Divisione da Difesa aerea. Dopo venne posta sotto il controllo dell'Air Defence Corps e il suo squadrone divenne noto come i 'Knights of the Sky', restando a proteggere la capitale fino alla sua disattivazione
*2a Base aerea da caccia, Gabrovnitsa, con uno squadrone di MiG--23 del 18° Reggimento, idem per i comandi superiori, lo squadrone divenne i 'Wild Cat' (il nome è stata una nuova prassi proveniente dall'Occidente), poi disattivata; essa era incaricata
*3a Base Aerea da Caccia di Graf Ignatievo (196 m slm); ha avuto il 19° Reggimento con i MiG-21 del 10° Corpo Combinato, poi è stata trasferita sotto il controllo del Comando Aereo Tattico e il 19° Rgt sotto il controllo dell'Air Defence Corps. Essa è ancora la sola base attiva per aerei da caccia con due squadroni, 2/3 Iztrebitelna Avio Eskadrila con i MiG-29 ('Sharks') e 1/3 Iztrebitelna Avio Eskadrila con i MiG-21.
Riga 242:
'''Velivoli''':
[[File:MiG-29A-Bulgaria-2007.jpg|250px|right
*18 MiG-21bis e 3 MiG-21U, una sessantina in riserva
*16 MiG-29 e 4 UB
|