Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Brasile: differenze tra le versioni

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Notare il gran numero di armi di vario tipo, generazione e provenienza: in particolare il numero di obici da 105mm consisteva in un totale di 6 modelli diversi, inclusi degli FH 105 tedeschi del periodo bellico catturati dall'esercito brasiliano in Italia (presumibilmente), gli M56 italiani someggiabili, la gamma completa di obici bellici e postbellici americani con altri 4 modelli tra trainati e semoventi. Chiaramente, la leggerezza delle artiglierie da 105 mm era il meglio che si potesse fare con le difficoltà di movimento nel territorio brasiliano.
 
I razzi '''FGT-108''' erano armi da 108 mm di calibro, 17 kg di peso, di cui appena 3 di testata per una gittata di 7 km. Il lanciatore era per 16 razzi, pesante 802 kg con una biga di lancio, oppure sistemabile sul telai di un autocarro leggero. Gli '''ASTROS''' erano un sistema molto più complesso e pesante, con caratteristiche di tutto rispetto: erano sistemati su autocarro 6x6 pesante di costruzione locale, leggermente corazzato e dotato anche di una mitragliatrice M2 HB, fatto (positivamente) insolito perché in genere non vi è spazio per armi difensive sui semoventi lanciarazzi. I sistemi per il lancio dei razzi sono di tipo modulare: vi sono 36 razzi da 127 mm con raggio di 30 km, o 16 da 180 mm da 35 km, oppure addirittura 4 razzi da 300 mm con gittata di 60 km. Recentemente si è arrivati al modello SS-80 dello stesso calibro ma con razzi da 80 km. La cosa può essere sorprendente: nel Sud America è stato sviluppato un sistema lanciarazzi d'artiglieria di tutto rispetto, con caratteristiche avanzate, anche se le testate a submunizioni sono presenti solo per i calibri maggiori. La cosa è spiegabile per vari motivi, come il costo di quelle, poco capaci, per i razzi da 127 mm, e sopratuttosoprattutto il fatto che la lunghissima gittata e lo scarso numero dei razzi da 180 e 300 mm, per cui colpire qualcosa con così pochi ordigni a distanze elevate era difficile, anche con bersagli areali. Per aiutare la mira vi è un veicolo radar di tiro e controllo delle traiettorie dei razzi, ovvero un autocarro del tutto simile ai lanciarazzi ma munito di un box corazzato con un radar circolare sopra. L'Irak ne rimase ben impressionato e così ordinò, negli anni '80, ben 60 batterie.
 
La dotazione di artiglierie contraerei riguardava un misterioso tipo di cannone da 57 mm (Bofors?) e tutta la gamma di cannoni Bofors da 40mm, dal periodo bellico a quelli più recenti. Solo pochi i missili Roland erano in servizio, sembra esattamente 4 lanciamissili.
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Il programma per il sottomarino nucleare poteva vedere una nave da 2.700 t dotato di un reattore da 12 MW, oppure un più ambizioso e veloce progetto da 2.825 t chiamato SNAC-2 con reattore da 50 MW che è capace di 25 nodi. Entrambe, manco a dirlo, congelate per mancanza di fondi, la triste sorte per una delle nazioni potenzialmente più ricche del mondo. Altro progetto era per un sottomarino convenzionale chiamato il NAC-1, accantonato temporaneamente.
 
Le forze della flotta di superficie vedeva la MINAS dotata di 6 S-2, 4-6 Sea King, 3 Super Puma e 2 Ecoureil (quelli che in Brasile sono chiamati Esquilo). Era stata da poco modernizzata con caldaie a vapore danesi della Terna, mentre un sofisticato sistema di comando e controllo di concezione nazionale aveva pure fato la sua comparsa a bordo. Questi lavori erano stati fatto nel 1991-93 e pare che anche la catapulta a vapore, fuori uso dal 1987, fosse finalmente operativa. Esistevano piani per rimpiazzare la MINAS con una o due portaerei più piccole, ma abbandonati a loro volta. La Marina brasiliana era interessata ad una portaerei d'attacco degna di questo nome, e per equipaggiarla vi era il progetto di una inedita versione navale dell'AMX. Ma certo, il fatto che la Marina brasiliana non aveva ancora l'autorizzazione ad avere aerei ad ala fissa non aiutava. Per il resto, al 1995 vi erano le 6 fregate Niteroi, la prima Type 22 di quattro in fornitura, le 4 'Garcia', navi obsolete e di difficile impiego sopratuttosoprattutto in quanto dotate di un motore molto esigente e di un armamento piuttosto obsoleto e limitato, e l'ultimo 'Gearing', ovvero il MARIZ EBARROS. Le speranze per le navi classe 'Adams' erano invece perse. Il programma per ammodernare le Niteroi, il vero punto di forza della Marina, costava all'epoca 385 milioni di dollari, ma si riteneva di completarlo entro il 2000 (magari per loro..). Le corvette INAUHMA erano anch'esse bisognose di aggiornamento, con l'assistenza tedesca, ma questo programma, nato nel 1982, ha avuto molti problemi.
 
La BARROSO, la quinta della serie avrebbe avuto uno scafo di 99,77 anziché 95,77 m, con ponte di volo allungato a poppa, dove era previsto il PHALANX, mai istallato. I motori sarebbero stati MTU 1163 tedeschi, sovrastrutture modificate e castello di prua più lungo di 1 m, stabilizzatori di chiglia e altro ancora. I cannoni da 40 mm sarebbero stati sostituiti da un Bofors Mk 3 'Trinity' sopra l'hangar e da due lancia-chaff al posto degli impianti originari, posti ai lati dell'hangar. Il radar Plessey AWS-4 sarebbe stato sostituito da un RAN-20S e un RTN-30X il 10X già presente, mentre la torre da 114 mm sarebbe stata dotata di un sistema optronico aggiuntivo MSI e la Trinity di un EOS-400. Altri sistemi da sostituire erano l'ECM Racal CIGNUS con un IPQM ET/SLQ-2, mentre un sistema tattico ESCA SICONTA-2 è stato aggiunto al Ferranti CAAIS.450. Previsti notevoli miglioramenti per la tenuta al mare e abitabilità.
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====EMB-145 'elettronici'<ref>Fassari, Giuseppe: ''A guardia dell'Amazzonia'', Aerei Nov-Dic 2004</ref>====
Per sorvegliare l'Amazzonia ci vogliono risorse molto avanzate e molto ben integrate. Con una regione grande il 60% di tutto il territorio brasiliano, con una popolazione residente in essa di appena il 2% sul totale dei Brasiliani. È una regione talmente inaccessibile via terra, che l'unico modo per raggiungerla e percorrerla è usare le vie d'acqua fluviali, ampiamente presenti specie per il Rio delle Amazzoni. Ma questa zona, per quanto inospitale, è anche un santuario di rara importanza per molti traffici illegali, per non dire poi dello sfruttamento selvaggio dell'ambiente. I satelliti e gli aerei sono fondamentali per controllare molte delle malefatte e delle attività criminose (ma spesso 'legittimate'), ma per controllare anche lo spazio aereo è necessario sviluppare strumenti ancora più avanzati. Se si pensa che sopra l'Amazzonia, ogni giorno, vi sono oltre 3.000 voli illegali, sopratuttosoprattutto narcotrafficanti, ma anche di traffici di minerali, è chiaro che a questo punto vi è stata l'esigenza di costruire una vera rete di scoperta aerea specifica per l'Amazzonia. Ecco il SIPAM, Sistema de Protecao da Amazzonia, di cui il SIVAM (Sistema de Vigilancia da Amazzonia) è il complesso di sistemi per la scoperta aerea e sorveglianza al suolo dallo spazio. I satelliti oramai sono un occhio indiscreto ovunque sulla superficie del pianeta. Se la Francia e Italia hanno costruito il sistema Cosmo/Skymed con vari satelliti radar (italiani) e IR (francesi), i Brasiliani hanno mandato in orbita due satelliti IMINT, dotati anch'essi di un sofisticato radar SLAR (inutile cercarne traccia nella stampa italiana, apparentemente convinta che nessun altro abbia tali programmi). A questi si sono aggiunti 300 punti di raccolta informazioni radio per sentire le comunicazioni, e una rete di 19 radar fissi, in appoggio dei quali operano anche 6 sistemi mobili. Completano il tutto 200 piattaforme per raccogliere dati ambientali, 70 stazioni meteo, 10 radar meteo, 11 postazioni rilevamento ambientale ad alta quota, 14 postazioni rilevamento fulmini, 3 centri di raccolta ed elaborazione informazioni, 900 terminali a cui sono collegati giornalmente.
 
Tutto questo è molto interessante, ma per compiti anche militari esiste anche una componente di tutto rispetto, quella su EMB-145 e Super Tucano. I primi sono 8, i secondi una ventina ed operano come 'braccio armato' con capacità di attacco leggero. Ma più importanti sono gli Embraer, aerei del tipo LR (a lungo raggio) con motori turbofan RR. AR3007, potenziati per compensare i pesi di bordo. Questi EMB-145, in servizio nel 2° Squadrone del 6° Gruppo fanno parte del sistema SIVAM di cui sono l'occhio aeroportato. Infatti 5 sono del tipo AEW e sono noti come EMB-145SA, mentre i 'remote sensing' sono gli EMB-145RS che raccolgono dati ELINT e riprendono immagini di quanto sorvolano direttamente. Insomma, 5 aerei AEW e 3 ELINT. Questa flotta del pur pacifico Brasile è tra le più moderne del mondo, e del resto, data l'estensione del territorio, ve n'é la necessità. Questi aerei radar erano equipaggiati con il sistema Ericcson Erieye, lo stesso dei Saab 340 Argus svedese. Questo sistema è un radar 'pashed array' con un'antenna rettangolare e posta in verticale sopra la fusoliera. Variando l'orientamento del fascio può seguire bersagli che volino di fianco all'aereo stesso. Se si volesse, si potrebbe anche aggiungere moduli anteriori e posteriori per completare la visione a 360°, ma anche così si tratta di un sistema capace di vedere quasi a giro d'orizzonte e su portate di circa 350 km, molto più semplice rispetto ai radar rotanti sopra gli E-2 o E-3. La tentazione di trovare un sistema che facesse a meno del 'piatto' rotante con il radar dentro c'è sempre stata, sopratuttosoprattutto per motivi aerodinamici, ma non è facile realizzarla. Dai tardi anni '80, sistemi come il Phalcon della IAI israeliana e l'Erieye hanno permesso davvero di pensare alla loro realizzazione, con schiere di dipoli in fase orientabili elettronicamente, senza muoverli fisicamente. Ora bisogna dire che se il Saab 340B è un onesto turboelica, ma nulla di più, ed è privo di sistemi di elaborazione dati di bordo, essendo una specie di 'antenna radar volante', ma nulla di più, nel caso dell'EMB-145 le cose sono diverse. Infatti, piuttosto che mandare ai centri radar di terra i dati rilevati e lasciarne l'elaborazione e l'uso come accade negli Argus svedesi (che a bordo hanno un solo operatore radar), gli EMB-145 brasiliani sono macchine ben più potenti e veloci, e con lo spazio e le attrezzature necessarie per ospitare anche i sistemi di comando e controllo direttamente dall'aereo stesso. Insomma, si tratta di aerei AWACS a tutti gli effetti, anche se il Brasile ha un'aviazione militare poco sviluppata rispetto ad altre nazioni della stessa regione. Con 5 aerei disponibili, almeno uno dovrebbe essere sempre in giro, il che dà la possibilità di controllare una vasta regione aerea anche contro bersagli che volano a bassa quota, per poi dirigergli contro i Super Tucano se non anche caccia a reazione. Per queste capacità vi sono a bordo 7-8 persone: tra questi due piloti, TACCO, operatore guida caccia, uno per le comunicazioni, uno per le ESM, che sono pure presenti a bordo dell'aereo, capace anche di fare missioni COMINT.
 
Una tipica missione dura 5-6 ore, ma può arrivare a 8 anche senza rifornirsi in volo, cosa di cui non è capace, mentre è possibile imbarcare a bordo non meno di altri 5 operatori. Si possono anche comunicare ordini agli ALX, gli EMB-314 Super Tucano, che sono indubbiamente velivoli interessanti. Ve n'é una versione monoposto, e la classica versione biposto che però qui diventa una specie di aereo ognitempo, con un sistema con un FLIR. Questi aerei hanno anche missili IR aria-aria e armi aria-superficie, e ricevono dati tramite il datalink MDP della Elbit. Gli EMB-145 sono aerei dall'aspetto moderno e dalle prestazioni elevate, e vengono meglio valorizzati nel tipo ELINT, l'RS, che è dotato di un grosso radome ventrale e due strutture piane ai suoi lati, un aereo valido se è vero che è stato anche valutato dall'AM per sostituire il G.222VS e i PD.808GE (programma JAMES). Quest'aereo in realtà non è un semplice velivolo ELINT, ma ha queste due strutture piane, davanti alle ali, che ospitano l'IRIS (Integrated Radar Imaging System), della MacDonald Dettwiler, che riprende immagini radar ognitempo del terreno, con un'elaborazione tridimensionale; per ulteriori dettagli vi è un sofisticato FLIR Star Safire davanti al carrello anteriore, più scanner multispettrali per rilevare inquinamento ambientale, ma anche per 'annusare' zone recentemente disboscate; dopo tutto questo set di sensori di alte capacità, vi sono i normali sistemi ELINT e COMINT, che danno la copertura pressoché totale per segnali radar e radio.