Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Arabia Saudita: differenze tra le versioni

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Era il dicembre 1965, quando a causa del coinvolgimento egiziano nella guerra civile nordyemenita, andarono in azione persino bombardieri Il-28 e Tu-16. Così venne fuori l'Operazione Magic Carpet, ordinando 34 Lightning F. Mk-53 (o F.53), più un altro che venne comprato quale rimpiazzo per una perdita prima della consegna. Vennero anche comprati sei T.55 biposto, ma per fare più in fretta vennero anche presi in carico cinque F.52 (F.2 convertiti, ex RAF) e 2 T.54 (ex T.4 ex RAF), arrivati nel luglio 1966. Vi fu persino un F.1 di pre-produzione, impiegato per compiti di addestramento a terra, data la complessità manutentiva di quest'aereo.
 
Questi F.53, erano davvero Lightning 'doppio ruolo', che possedeva un armamento efficace per tutti i compiti. Inizialmente, i Lightning erano intercettori a corto raggio, con un solo scopo reale: salire in quota velocissimi, venire vettorati ed abbattere un bombardiere russo con i loro missili a corto raggio, per poi ritornare a terra prima possibile, dato il consumo tremendo dei suoi motori. Il Lightning era insomma un 'mono ruolo' e tanto serviva alla RAF, dato che comunque ogni punto della Gran Bretagna non distava più di 75 miglia dal mare, quindi non c'era margine per mezzi a lungo raggio e poco prestanti, come gli intercettori strategici russi e americani. Avevano un radar rudimentale e non esisteva alcun RWR, perché evidentemente non era contemplato l'incontro con caccia e sistemi a.a. nemici. Se si usava la manetta troppo pesantemente, il raggio scendeva a circa 15 minuti. E per giunta, esternamente non c'erano serbatoi esterni, mentre la sonda IFR veniva usata sopratuttosoprattutto per missioni di trasferimento<ref>Take Off enciclopedia, De Agostini, Novara, 1990, p.2229</ref>.
 
Ma il Lightning aveva anche una potenza esuberante ed un'eccellente maneggevolezza. Ma i suoi 3.300 litri di carburante interno non rendevano giustizia a due motori che mettevano insieme fino a circa 14 tonnellate di spinta. Sebbene il motore fosse troppo potente, i Lightning potevano accelerare rapidamente e farne un uso limitato. Il tipo F Mk.53 aveva 5.671 kg a secco e 7.393 kg/s a pieno A/B. Poteva andare a Mach 1 senza accendere i postbruciatori, poteva andare in crociera con un motore solo (come anche gli altri Lightning, dato che non c'erano problemi di spinta asimmetrica), a 7.620 metri. Saliva alla quota di tangenza in 2,5 minuti e accelerava da mach 1 a mach 2 in 3,5 minuti<ref>Gianvanni, Paolo: 'Lightning sul deserto, RiD Magazine, Chiavari, March 2010 p. 82</ref>.
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Con questi motori potenti, era possibile aumentare il carico utile, se soltanto si trovava il modo di ospitarlo. I Lightning ebbero già un serbatoio ventrale di vari modelli, tipicamente fisso, tra 1.100 e 2.770 litri, così come serbatoi dorsali da 1.180 litri e sonda IFR. I mezzi sauditi non avevano quest'ultima, almeno come dotazione standard. La vera novità erano le armi aria-superficie. L'ala aveva altri due piloni, capaci di portare due bombe da 454 kg (interni) e una dello stesso peso (esterni). In alternativa c'erano 4 lanciarazzi SNEB da 68 mm (72 armi complessive, 18 l'uno). Sopra gli originali punti d'aggancio sovralari (replicati parzialmente con i Jaguar anni dopo, ma senza praticamente altri paragoni) c'era la possibilità anche di portare due bombe da 454 kg, eiettabili con sicurezza grazie a cartucce esplosive. Infine c'era una combinazione particolare: il sistema JL-100, con 18 razzi da 68 mm e 250 litri di carburante nella parte interna, tipico dell'industria francese.
 
I cannoni interni Aden avevano 130 colpi l'uno, erano installati in un gunpack che a sua volta poteva sostituire la parte anteriore del serbatoio ventrale. I missili aria-aria avevano un'attrezzatura che poteva essere tuttavia sostituita con lanciarazzi Microcell da 51 mm: 2 pacchi da 22 razzi l'uno. In tutto, quindi, il Lightning F.53 poteva portare fino a 188 razzi, 4 in meno dei Mi-8 Hip-H, e non tanto di meno dei Su-25 (256 razzi). Ma si poteva anche installare un altro pod, quello fotografico, sempre nello stesso recesso. Esso aveva 4 camere Vinten Mk.360, da 70 mm, che potevano essere ottimizzate per missioni tra 61 e 9.150 metri. Quindi, il Lightning era non soltanto doppio, ma 'triplo ruolo', potendo fare anche la ricognizione tattica. Il pilota aveva un Martin-Bake Mk.BS4C Mk-2, utilizzabile 0 metri/167+ kmh. Il peso massimo al decollo era di 18.914 kg, a vuoto 13.426. Questo non poteva consentire il pieno di armi e di carburante assieme, sopratuttosoprattutto perché il Lightning aveva già un carico enorme sulle ruote, pressurizzate in maniera insolitamente elevata. Esse erano quasi 'mono-uso', a peso normale già tendevano a durare giusto 7 atterraggi, ma al peso massimo erano capaci di assicurare una sola missione. Non si poteva fare di più, con quel tipo di carrello, che era anche molto alto e stretto. Quanto alle prestazioni, la velocità massima eccedeva mach 2, ma non di molto dato il rischio di surriscaldare il cono radar anteriore (in vetroresina). Il decollo a 17,6 t circa, era di 1.006 metri, l'atterraggio (a 13.154 kg, praticamente a vuoto totale, se questi dati sono credibili) in 1.097 metri.
 
Tuttavia, anche questo Lightning aveva ancora dei limiti: la mancanza di un RWR, la mancanza dei missili Red Top (usava i Firestreak in attesa dell'autorizzazione all'export di questi ultimi), e sopratuttosoprattutto, un fastidioso problema: quello degli incendi ai motori, nella zona dei tubi di scarico e postbruciatore. Le fiamme danneggiavano i comandi di coda e l'aereo era perso inesorabilmente. Nessun rimedio riuscì mai a ovviare totalmente a questo problema, che rimase in testa alle cause di perdite per guasti dei Lightning. Un Lightning F.53 cadde per questa ragione, all'inizio del '70, vicino al confine dello Yemen. Gli F.53 operarono dalla base di Khamis, con i radar Type 80 che erano basati nell'assolata Usram. Uno degli aerei, l'unico per causa di fuoco nemico, venne perso il 3 maggio 1970, appena prima della fine della guerra (era il 53-697). L'ultimo venne consegnato nel 1972, con l'ultima fase della 'Magic Carpet' (la IV). Altri bireattori sono andati persi nel 1967-70 e uno di essi addirittura prima di essere entrati in servizio. Venne anche perso un T.55 in addestramento a Warton (nel 1967). La base di Dahran venne ricostruita ad un certo punto nella pista di volo, mandando gli aerei a Riyadh. Tornando a Dahran nel luglio 1970, formarono il No.2 Sqn con 10 F.53, mentre l'unità di conversione (LCU) ebbe 5 F.53 e 6 T.55. C'era anche il No.6 Sqn, che aveva gli F.52 e F.54 (due monoposto andarono persi per incidenti), e che ricevette 5 F.53. Altri aerei erano in riserva a Riyadh. Allorché l'amministrazione Carter autorizzò la vendita degli F-15 (nonostante l'opposizione israeliana), essi entrarono in servizio nel 1981 e marginalizzarono progressivamente i Lightning. Le prestazioni non erano tanto diverse, ma il radar e l'autonomia, nonché l'armamento aria-aria, erano un altro mondo, specie per una nazione così grande da difendere. I Lightning vennero ritirati nel 1986, quando il monoposto più sfruttato aveva 2.304 ore (F.53) e il biposto arrivava a 2.484; quel gennaio, gli ultimi 18 F.53 e 4 T.55 tornarono in volo in Regno Unito e così finì la carriera dei bireattori britannici in Arabia Saudita, anche se già, dall'anno precedente, erano in atto i piani per l'adozione di un altro bireattore 'britannico': il Tornado.
 
Il Kuwait era anch'esso interessato dai Lightning: ne comprò 14 nel dicembre 1966, con 12 F.53K e 2 T.55K. Ma se la manutenzione di questi aviogetti era così difficile già per altre nazioni, inclusa l'Arabia Saudita, per il Kuwait fu troppo. Questi aerei, simili a quelli sauditi, vennero ritirati già nel 1977, comprando piuttosto i Mirage F.1K. Gli aerei superstiti sono rimasti lì, e così il Kuwait divenne una specie di oasi per questi potenti bireattori inglesi.
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*cannoni antiaerei di vario tipo dal Vulcan da 20 mm al vecchio pezzo americano da 90 mm M117
*16 battaglioni '''SAM''' di cui 14 missili '''MIM-23''' HAWK e gli altri due armati con 48 lanciamissili ''Shanine'' SICA su scafo AMX-30.
Questi ultimi, praticamente prodotti per la sola Arabia Saudita, meritano da soli una notevole attenzione. Si tratta di missili derivati dai 'Crotale', che hanno però prestazioni maggiori pesando 100 kg anziché 85, ma sopratuttosoprattutto queste armi da 13 km di gittata avevano un nuovo sistema di locomozione: non più il vecchio veicolo a 4 ruote con motore elettrico (!), per la difesa di obiettivi strategici come gli aeroporti, ma lo scafo del carro [[w:AMX-30|AMX-30]], con 6 anziché 4 tubi di lancio. La commessa per questi 48 mezzi e per i 53 similari AMX-30 VDA con cannoni ha dato per la prima volta una moderna capacità di difesa antiaerea mobile per le truppe.
 
La '''Guardia nazionale''' aveva 25.000 uomini, sulle cittadine militari di Al Hasa e Qassin.
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===Delle Aquile e dei Tornado===
[[Immagine:DF-ST-92-07383-C.jpg|300px|right|thumb|Un Eagle Saudita in fase di aviorifornimento]]
L'Arabia Saudita venne letteralmente scioccata dalla rapida ed efficiente invasione irakena del vicino Kuwait. La mancanza di personale addestrato era chiara: l'Arabia Saudita era senza una difesa sufficiente per contrastare eventuali colpi di mano irakeni nel suo territorio, mentre appare del tutto fuori dalla realtà un'invasione dell'intero, immenso territorio saudita, sopratuttosoprattutto per motivi di logistica e al tempo stesso, per l'ovvia reazione americana. La guerra contro l'Irak vide una immensa coalizione impegnata contro il 'cattivo' [[w:Hussein|S.Hussein]], utilizzando tutti gli armamenti e le tattiche studiate per sconfiggere l'[[w:URSS|URSS]], che era la principale fornitrice di armi dell'Irak (questo non dice nulla, ovviamente, sui finanziamenti di guerra, dai cui contenziosi l'Irak decise di invadere il Kuwait che dopo avere finanziato la guerra con l'Iran, per la quale aveva chiaro interesse diretto, pretese indietro i soldi prestati all'Irak, già prostrato dalla lunga guerra). La fine della [[w:Guerra fredda|Guerra fredda]] venne così 'salutata' da questo spettacolare sfoggio di armi e tecnologie, quasi una parata della 'vittoria', svolta sui cieli e sul suolo irakeno. Ma prima che questo accadesse, i Sauditi iniziarono a mettere mano al portafogli, e continuarono a spendere miliardi di dollari per ottenere finalmente uno strumento militare realmente efficiente. La prima mossa fu l'invio di armi americane già disponibili: per prima cosa, si trattò di inviare '''24 caccia F-15C''' direttamente dall'USAF, oltre a rimuovere, contestualmente, ogni divieto al riguardo dei limiti posti (in funzione pro-israeliana) nello schieramento di armi moderne sul suolo saudita: prima, infatti, non più di 57 F-15 erano schierabili in Arabia dei 62 comprati (gli altri restavano negli USA, ed erano usati come rimpiazzo per le perdite subite). La forza saudita comprendeva inizialmente 47 -C e 15 -D, ordinati nell'ambito del programma '''FMS''' (the Foreign Military Sales)''Peace Sun''.
[[Immagine:USAF F-15C fires AIM-7 Sparrow.jpg|300px|right|thumb|Con missili Sparrow come questo gli Eagle Sauditi hanno ottenuto vittorie aeree su iraniani e irakeni]]
L'inizio dell'operatività giunse nell'agosto 1981. Le unità coinvolte erano il 5° squadron di King Fahad AFB, Taif, il 6° di King Khaled di Khamis Mushayt, nonché il 13° a King Abdul Aziz, Dharan. Il loro debutto in combattimento non era che questione di tempo, perché per tutta la costa orientale l'Arabia Saudita era molto vicina all'Iran e ai suoi aerei (Tomcat inclusi), e il [[w:5 giugno|5 giugno]] [[w:1984|1984]] un paio di Eagle del 6°, pare biposto con 'consiglieri americani' come secondo membro d'equipaggio, abbatterono uno o forse due Phantom iraniani, l'unica battaglia aerea che vide caccia della MDD confrontarsi tra di loro.
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Dopo la guerra, l'ordine addizionale posto nel 1989 ma non accettato dal Congresso venne sbloccato e altri 9 F-15C e 3D vennero forniti alla RSAF.
[[Immagine:RAF F-15E Strike Eagle Iraq 2004.jpg|300px|right|thumb|F-15E. I Sauditi hanno avuto il 'downgraded' F-15S]]
Naturalmente, per l'Arabia Saudita niente era mai troppo costoso, cosicché, impressionata dalle prestazioni dei pur scarsamente operativi (mancavano ancora parte degli apparati avionici), pensò di comprare l' F-15E, ma questo era troppo 'sensibile' per l'export e allora si pensò di comprare '''24 F-15F''' monoposto, simili per il resto all' 'E'. Alla fine, anche questa limitazione venne meno e nel 1993, nell'ambito dei formidabili programmi di riarmo l'Arabia poté finalmente ordinare ben 72 F-15XP, poi noti, giustamente come F-15S, ovvero la versione 'degradata' dell'E; esso non aveva serbatoi "conformal", i processori erano più lenti, non vi erano armi guidate abbinate ai sistemi d'arma. Il programma era chiamato ''Peace Sun IX'' e vennero consegnati dal 19 giugno 1995, e terminò nel 1999<ref>[http://home.att.net/~jbaugher1/f15_14.html Gli F-15S, sito di Joe Baugher]</ref>. L'aereo, nonostante il numero elevato di esemplari, è stato introdotto in servizio sopratuttosoprattutto con il 55° Sqn a Khamis Mushait e il 92°. Tra le altre modifiche, da notare che il radar APG-70 è stato "depotenziato" al livello dell'APG-63 e non ha la capacità di eseguire la mappatura del terreno, mentre l'ASW-51 (l'autopilota) non ha la capacità di pilotaggio TFR automatica, mentre il GPS è omesso. Nell'insieme, non è chiaro perché non ordinare semplicemente altri Tornado IDS oltre a quelli già in ordine. Forse semplicemente perché era possibile un "upgrade" se vi fossero stati "problemi" con qualche vicino che non fosse Israele, la cui lobby si adoperò al Congresso per impedire i contratti con i sauditi per gli F-15 ogni volta che poté farlo. Le ECM erano di tipo più vecchio o assenti rispetto agli apparati analoghi degli 'È in maniera tale da non essere valide contro i sistemi americani, ma ancora buone per quelli di origine sovietica (ovvero contro l'Irak), i sistemi '''Lantirn''' erano di tipo semplificato e non compatibili con i Maverick (sono i modelli 'ridotti' chiamati '''Sharpshooter'''). Se non altro i motori erano i nuovi F100-PW-229 da circa 13 t di spinta, e forse anche per questo si è ipotizzato che gli F-15S fossero intesi e in parte utilizzati per l'intercettazione. La loro capacità di usare serbatoi conformal è stata in seguito confermata, mentre il primo esemplare comincià nell'ottobre 1993 e terminò 10 mesi dopo, per volare il 19 giugno 1995.
[[Immagine:Parking RSAF Tornado in 1991.jpg|300px|right|thumb|Un Tornado ADV Saudita nel 1991. Gli IDS avevano un'altra bella mimetizzazione in una aggressiva livrea marrone-sabbia desertica]]
Nel frattempo la RSAF ordinò anche altri Tornado: il totale di '''164 F-15''' non era ancora giudicato sufficiente per la RSAF, e dal momento che il Tornado ADV era risultato poco gradito, mentre un buon risultato l'aveva ottenuto il Tornado IDS, la scelta andò su quest'ultimo. La flotta di aerei Tornado IDS sauditi entrò in azione con bombe e missili ALARM durante la guerra con gli Irakeni, contribuendo, come gli italiani con una singola perdita, al totale di 10 Tornado abbattuti o persi in azione. Ma essi risultarono anche efficaci e precisi nello scaricare bombe sugli obiettivi irakeni, e vennero sostanzialmente graditi, anche se messi un po' in subordine rispetto ai versatili F-15E. 48 nuovi aerei vennero ordinati, anche se in pratica, almeno per un certo tempo, 6 di questi erano GR Mk.1A ex-RAF. In tutto, vennero ordinati 116 Tornado, e quelli da intercettazione furono in seguito, come anche alcune macchine inglesi, convertiti al ruolo di aerei d'attacco antiradar/intercettori a lungo raggio, con missili [[w:Sky Flash|Sky Flash]] e ALARM. La dotazione di aerei da combattimento comprendeva anche gli addestratori Hawk, che entrarono anche in azione con missioni di attacco contro bersagli a terra irakeni, confermando le loro buone doti belliche, sia pure relative a quelle di un caccia leggero.
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===RSA===
[[File:Saudi Army.png|770px|left|]]
L''''Esercito''' è comandato attualmente dal Field Marshal Saleh Al Muhaya. Le origini di quest'arma sono attorno al 1902, quando 63 uomini al comando di Ib Saud, futuro re dell'Arabia, combatterono assieme al Principe del Kuwait Mubarak Al Sabah, conquistando la città di Riyadh. Fino al '35 i rapporti con i britannici (ben esemplificati da Lawrence d'Arabia) furono buoni, poi i Sauditi conquistarono Hejaz. Dal '45 furono gli Americani i maggiori alleati dell'Arabia tramite un incontro di Roosvelt con il Re Ibn Saud. L'esercito saudita, fino ad allora poco sviluppato, cominciò il suo built-up con la guerra israeliana del 1948-49, e poi con la caduta del regime dello Sha nel '79. I Sauditi combatterono nella guerra del '48 con oltre 3.000 soldati, nel '67 arrivarono oltre 20.000 soldati in Giordania, combatterono poi la guerra di Al Wadiah, con le forze dello Yemen del Sud che avevano invaso la città di Al-Wadiah, per poi essere respinte dai sauditi. Combatterono con circa 3.000 soldati anche nella guerra del Kippur, e poi parteciparono alla guerra del 1991.
 
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È vicino Tabuk, con due btg parà e tre cp compagnie SF.
 
Poi vi sono le brigate motorizzate, le 17, 18 e 19 per compiti sopratuttosoprattutto antiterrorismo.
 
Artiglieria:
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===SANG===
[[File:Saudi National Guard.png|780px|left|]]
Quest'arma è la '''Saudi Arabian National Guard''' o 'Esercito Bianco', una delle 5 branche delle F.A. Saudite e serve sia come forza difensiva che come forza di sicurezza interna, anche della Famiglia Reale, nonché delle installazioni chiave e delle città sante di Mecca e Medina. In tutto ha ben 125.000 effettivi, di cui 25.000 della milizia tribale. Essa è una specie di esercito privato del Re e ha effettivi leali a lui e alla Famiglia reale, ed è comandanta da membri della Famiglia reale. Negli anni '80 venne addestrata e riorganizzata dalla compagnia di advisor privati Vinnel Corp. che inviò oltre mille militari reduci del Vietnam. Grazie anche a questo combatté bene nel 1991, per esempio nella battaglia di Khafji. Fondata da Abdul al Aziz ibn Saud, servì per conquistare l'Arabia ai Turchi, durante la I GM. La definizione 'White Army' dipende dai vestiti arabi tradizionali al posto delle uniformi militari. Attualmente la Guardia Nazionale continua ad avere una catena di comando diversa da quella dell'Esercito regolar. Lo stesso Re Adbullah ha comandato la SANG dal 1962 e per i 30 anni successivi, e tre dei suoi figli sono tra i comandanti più importanti. Le regioni sono 3 con tanto di centri addestrativi, e il centro di Riyadh ha anche il controllo della King Abdul Aziz Indipendent Brigade che ha 4 battaglioni meccanizzati. I comandi regionali sono quelli orientale, centrale e occidentale, ciascuna con una o più brigate motorizzate o meccanizzate, e vari battaglioni PM o logistici, nonché i battaglioni irregolari fowj.
 
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Attualmente è arrivata ad un numero finalmente apprezzabile di effettivi, circa 12.000, tra cui 1.200 marines. QG a Riyadh. Vi sono due flotte: la Flotta Occidentale per il Mar Rosso (opera da Jeddah) e quella Orientale da Jubail, per il Golfo Persico. Altre basi sono a Yambu, Damman, Ras al Mishab. Ad Damman è dotato delle caratteristiche utili anche per ospitare le grandi navi americane, cosa utile per ricevere adeguati rinforzi; il programma SNEP,di cui si dirà, è stato responsabile anche della costruzione di Jiddah e Al Jubayl, e hanno una struttura da 'cittadelle militari' con tutto quello che comporta in termini di autosufficienza, dalle scuole ai centri commerciali.
 
La sua storia è relativamente recente, tanto che l'anno di fondazione è stato il 1960; solo dal '72 vi è stata un'espansione degna di rilievo con l'aiuto americano e poi, dopo il 1979, per la minaccia iraniana. Furono i Francesi che aiutarono in tale senso, vincendo il famoso contratto Al Sawari, che comportò 4 fregate, due navi supporto e 24 elicotteri. In seguito sono arrivati altri contratti per la Francia e per la Gran Bretagna, mentre gli USA, relativamente defilati in questo servizio, si sono dedicati fin dal 1980 all'implementazione del sistema di comando e controllo. In effetti, lo sviluppo è stato forte sopratuttosoprattutto dopo il 1974 con il programma Saudi Naval Expansion Program (SNEP), con l'aiuto degli USA, il che ha permesso di dare alla marina un assetto del tutto diverso da quello dei vecchi e obsolescenti mezzi di pattugliamento, e oltretutto piuttosto pochi. Così che nel 1992 c'erano già 4 fregate, 4 corvette e 9 motocannoniere missilistiche, più 4 cacciamine, tutti mezzi moderni. Le corvette sono arrivate con le unità PCG-1 da 870-100+ t, nel 1980-83. Anche le navi d'attacco, consegnate nei primi anni '80, erano armate con gli Harpoon. Lo sviluppo maggiore si ebbe con il programma 'Sawari' di cui spiccavano le 4 F2000 del 1985-86, più gli elicotteri e due navi supporto, il tutto in un programma durato 7 anni per la consegna e 17 per il supporto. Le navi erano operative entro il 1988 e il supporto logistico è stato assicurato al meglio per fare della RSN una forza credibile.
 
Grazie alla soddisfazione per l'acquisto i Sauditi portarono avanti il loro programma F3000 per navi da difesa d'area che era già previsto e questo, inizialmente pensato per i missili SM-1, si è poi evoluto in qualcos'altro. Le fregate 'La Fayette' vennero scelte come base ed ebbero il radar ARABEL multifunzione. Le navi sono state consegnate nel 2002, 2003 e 2004, dopo la vittoria nell'ambito dell'ordine Sawari II del 19 novembre 1994 e l'ordine per quest navi del 1997. Il programma Sawari è durato solo 9 anni. Il 20 luglio 2001 è stata varata il 20 luglio 2001 a Lorient la Makkah (Mecca). La Ryadh è stata varata il 1 agosto 2000 e i test d'accettazione previsti dal settembre 2001. Poi è seguita la Al Damman.
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===RSAF===
La famiglia Saud regnava nell'Oasi del villaggio di Dir'ayah, vicino Riyadh, nel 18imo secolo. Si allearono con Mohammed bin Abdul Wahhab e formarono il Wahhabismo, che controlla l'Arabia a tutt'oggi. Nel 1812 l'impero Ottomano riprese l'Arabia occidentale e per la fine del XIX secolo i Saud erano stati ritirati nel Kuwait. Ma uno dei più eminenti della famiglia, Ibn Saud riprese Ryadh e nel '25 Jeddah. Nel '38 si scoprì il petrolio e la famiglia Saudita, che dava oramai il nome alla nazione, divenne una produttrice di petrolio importante nella II GM, aumentando le ricchezze della famiglia reale. Nel '73-74 con l'aumento dei prezzi del petrolio dati dalla Crisi energetica il regno divenne estremamente ricco. A questa ricchezza si aggiungeva il potere delle città sacre Medina e Mecca, ad aumentare centralità e prestigio dell'Arabia Saudita, che pure, per gran parte dei suoi 2,2 mln di km2, è soltanto uno scatolone di sabbia. Le F.A. Saudite hanno uno stemma che dice 'non c'è altro Dio che Allah e il suo profeta Maometto, la religione è molto importante per i Sauditi anche nel settore militare. Non è facile per i visitatori stranieri entrare in Arabia, ma per i ricchi Sauditi è facile visitare il mondo e comprare quello che vogliono, anche armi sofisticate, sopratuttosoprattutto negli USA e UK. Gli Americani sono in Arabia dal 1990 per difenderla da minacce esterne, data la scarsità di truppe indigene, e addestrare le forze locali, che sono piuttosto piccole numericamente. per questo hanno molto bisogno di sistemi altamente tecnologici per essere un'efficace deterrente, specie con gli Iraniani dall'altra parte del Golfo. Vi sono addestratori PC-9, 134 Tornado, 72 F-15S e 41 F-15C e D, oltre a tipi minori e i C-130H da trasporto. I ricognitori sono gli RF-5E del 17 sqn, ma sopratuttosoprattutto vi sono gli E-3 Sentry del 18 Sqn. La flotta VIP è ampia, con numerosi B707, 737, 747, Tristar MD11 e tipi più piccoli, ma sono aerei con registrazione civile. Tra i mezzi più moderni e recenti non sono mancati 72 EF-2000 Typhoon, contratto da almeno 6 mld di sterline firmato come MoU il 18 agosto 2006, che poi è stato trasformato in ordine da 4,4 mld di sterline. Nondimeno, per differenziare le solite fonti d'approvvigionamento vi sarebbe l'interesse di ordinare anche fino a 150 Mi-17 e 35 russi con un valore di oltre 2,2 mld. La conferma delle intenzioni 'serie' è data dal fatto che i francesi si sono visti cancellare gli ordini posti a suo tempo per i loro elicotteri.
 
Quanto alla RSAF, formata a metà degli anni '20 con l'assitenza britannica, e riorganizzata nel 1952 con l'aiuto americano (che ebbe in cambio l'uso della base di Dharan), è attualmente la forza più importante del regno Saudita, e quella che è meglio nota per i suoi costosissimi programmi d'ammodernamento. Così impegnativi, che attualmente i Sauditi sarebbero anche in trattativa (Sarkozy è diventato oramai un 'piazzista' di tecnologie francesi estremamente attivo ed efficiente con contratti per mld di euro in trattativa o assegnati in pochi anni), per 36 Rafaele, che da soli varrebbero almeno 5 mld di dollari. Tra gli altri programmi, l'acquisto di 3 EADS A330 trasporti-cisterne.