Caccia tattici in azione/USAAF-3: differenze tra le versioni

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[[File:P-38 gun detail.jpg|320px|left]]
Un aereo con tanti pregi e pochi difetti, che in Italia ebbe parecchi incidenti data la difficoltà di adattarsi ad un aereo tanto grande e pesante, così diverso dai tipici velivoli europei. I P-38 hanno continuato per poco tempo a volare nel dopoguerra, perché presto divennero superati. In realtà, dopo il 1944 i P-47 e sopratuttosoprattutto i P-51 sostituirono progressivamente i Lightning come macchine di prima linea, non prima però che questi venissero prodotti in quasi 10.000 esemplari, quantitativo non meno importante dei circa 15.000 di ciascuno degli altri due della triade di caccia principali dell'USAAF, dato che si trattava di bimotori.
 
L'armamento del P-38 era sempre e comunque nel muso: un cannone M2C Hisso 20 da 20 mm con 150 colpi, circondato da 4 AN/M2C da 12,7 mm Browning con 2.000 colpi complessivi. Era una potenza di fuoco non solo elevata, ma anche molto concentrata. Questo aiutava a mirare meglio e a ottenere risultati validi su ogni bersaglio, anche se v'erano macchine almeno altrettanto armate. Il FW-190A-3/4/5, per esempio, aveva 2 armi da 7,92 con 2.000 cp l'una, 2 MG151 con 500 cp e 2 MG-FF con 120 cp. Tanto per far capire quanto fosse difficile valutare in concreto la potenza di fuoco, quand'erano coinvolti velivoli con armamento composito, ecco una cronologia di cosa accadeva durante i loro scontri: il FW-190, per i primi sette secondi, poteva superare il P-38; poi restava con due soli cannoni e le mitragliatrici, mentre il P-38 aveva piena potenza per altri otto secondi: posto che l'HS-404 era grossomodo efficace come l'MG151 (e quindi 'elisi' un 20 mm a testa), restavano un solo cannone da 20 tedesco più due da 7,92 contro 4 M2, per cui è probabile che passasse in leggero vantaggio il P-38; il FW-190 ritornava in vantaggio dopo il 15imo secondo, quando il P-38 finiva le munizioni da 20, ma dopo altri 5-6 secondi non aveva più i cannoni da 20 mm e a quel punto era limitato alle due armi da 7,92 mm, mentre il P-38 restava con le sue 4 M2 per altri 12 secondi circa (750-800 c.min con 500 proiettili per arma); alla fine 'vinceva' nei combattimenti prolungati il FW-190, perché le sue due armi da 7,92 mm consentivano un'altra ventina di secondi di autonomia. Tuttavia si trattava di un armamento modesto, più che altro utile per dare il colpo di grazia a qualche avversario. In tutto, considerando raffiche da 2 secondi l'una, il FW-190 aveva la possibilità di tirarne 3,5 da 20 mm con gli MG FF, 12 raffiche da 20 con gli MG151 e circa 30 con le MG-17. Il P-38 aveva la possibilità di sparare 7,5 raffiche da 20 e circa 18 da 12,7 mm. Le armi erano azionabili sia separatamente che tutte insieme (quindi il calcolo si complica ulteriormente). Il P-38 restava letale fino a quando poteva sparare; il FW-190 aveva una potenza 'di picco' maggiore, ma dato il maggior calibro delle armi (quindi meno proiettili), essa decadeva con maggiore rapidità. L'eccesso di autonomia per le 7,92, del tutto inadeguate nella seconda metà della guerra, verrà poi risolto quando divennero disponibili le MG131, in cambio della riduzione a 475 cp e quindi a circa 40 secondi complessivi (800 c.min). Tuttavia esse non divennero standard se non con l'A-7 e successivi, quando il P-38 era oramai sempre più rimpiazzato dai Mustang e Thunderbolt.
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L'8a AF rimase senza P-38 fino al settembre 1943, dato il trasferimento nel settore mediterraneo dei tre gruppi di cui sopra. Il che ovviamente causò molti problemi visto che non c'erano ancora P-51 e P-47 per la protezione a lungo raggio, i bombardieri ne soffrirono di conseguenza. Solo a settembre del '43 ritornarono i Lightning, con il 55th FG e le missioni iniziarono il 15 ottobre successivo, anche se per la prima vittoria fu necessario attendere il 2 novembre. Questi caccia erano ancora del tipo P-38H, ma a dicembre, finalmente, giunsero i P-38J e il 3 marzo del '44 i Lightning arrivarono fino sopra a Berlino, per un viaggio di oltre 2.000 km combattendo contro la LW.
 
Nel frattempo altri gruppi, il 20, 364 e 479th divennero operativi con i P-38 in terra inglese. Oramai la vittoria stava arridendo agli Alleati, ma non era facile. I P-38 in azione sulla Germania ebbero molti problemi contro gli ultimi tipi di Bf-109 e sopratuttosoprattutto, i micidiali FW-190 (a parte che alle alte quote, ma i tedeschi potevano sempre disimpegnarsi in picchiata). Tuttavia, il P-38J poteva erogare in emergenza 1.600 hp da ciascun motore, il che anche considerando un peso di circa 7 tonnellate era di tutto rispetto sia come accelerazione, velocità e salita, e sopratuttosoprattutto la possibilità di volare ad alta quota per poi picchiare sui loro avversari, mentre in virata potevano fare meglio di loro e in picchiata, con i flap ausiliari, praticamente aerofreni, potevano andare ad alta velocità e in sicurezza. I P-38 potevano essere però facilmente visti da una certa distanza e sopratuttosoprattutto, identificati come tali senza sforzo, ma se non altro questo evitava anche l'errore del fuoco amico, e così i P-38 potevano inseguire più facilmente i caccia nemici quando questi erano vicini ai bombardieri, i cui mitraglieri erano capaci di distinguerli con maggiore facilità rispetto ai monomotori.
 
Un problema maggiore erano i motori Allison; per qualche ragione, nessun P-38 ebbe mai i Packard-Merlin, e questo significava affidarsi a motori che oramai erano dei primi anni '30, anche se continuativamente migliorati. Spesso i motori causavano più problemi e anche perdite dell'azione nemica vera e propria. Se non altro, il fatto stesso che ve ne fossero due consentiva spesso di ritornare alla base anche con colpi durissimi. Ma il problema è che difficilmente si può sostenere che i P-38, sia pure con due motori, finissero per essere affidabili quanto i monomotori con i Merlin, quali i P-51 e gli Spitfire. Ci volevano piloti esperti per ottenere il meglio, specie ad alta quota, e il freddo causava non pochi problemi di funzionamento, dato che le temperature e il ghiaccio di quelle latitudini si facevano sentire molto di più che nel teatro pacifico, dove oltretutto le quote erano spesso più basse, non essendoci la necessità di difendere i bombardieri ad alta quota. Spesso in Europa i P-38 volavano anche più in alto dei P-51 di scorta, il che era una prova per i sistemi meccanici di bordo non indifferente, anche perché il sistema di raffreddamento e il turbocompressore sistemato dietro i motori causavano problemi frequenti, e per giunta non c'erano flap di raffreddamento ausiliario. Quando invece le temperature erano sotto i -40C, i motori tendevano al contrario a non riscaldarsi abbastanza e così l'olio tendeva a non fluire in maniera regolare, il che causava quindi problemi di lubrificazione; a quelle temperature il piombo aggiunto al carburante tendeva a separarsi abbassando così il numero di ottano e i motori consumavano le valvole con rapidità; i ritorni di fiamma conseguenti potevano spesso causare l'incendio del motore. Tutto questo venne in larga misura risolto dal P-38J con il sistema di raffreddamento semplificato e il riposizionamento del radiatore dell'olio sotto l'elica. Finalmente il Lightning poté dirsi affidabile e capace di sviluppare appieno la potenza teorica dei motori. Il P-38 tendeva anche a non riprendersi dalle picchiate troppo veloci o addirittura, nella manovra di richiamata, a perdere le ali. I 'compressibility flaps' del P-38J-25 aiutarono ad impedire la formazione delle onde d'urto che affliggevano gli elevatori, e così l'aereo poté risolvere anche questo problema. Finalmente il P-38J, dopo un cammino che come abbiamo visto, era stato enormemente complesso e pieno di difficoltà, divenne un caccia veramente all'altezza di ogni altro, più veloce, potente e agile degli altri che lo precedettero.
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Dall'aprile del '44 iniziarono le missioni a bassa quota con grosse formazioni di caccia P-38 mandati a distruggere tutto quello che trovavano a terra e in aria. In una sola di queste dichiararono 16 Bf-109. Oramai la Francia era pronta per essere invasa. E nello stesso mese, mentre il 20th FG iniziava tali azioni, il 55th cominciava le missioni 'Droop Snoot' con i P-38J modificati per guidare altri P-38 usati come bombardieri in quota. Tuttavia, nonostante le prove sostenute, i P-38 dei vari gruppi, il 20, 55 e 364th, vennero sostituiti con i P-51 nel luglio 1944, seguiti a settembre dal 479th FG, sempre con i P-51, in tal caso sicuramente del modello D. L'8th AF non ebbe così più gruppi di Lightning, ma la 9th AF li trattenne, nei tipi J e L, per i suoi scopi, data l'efficacia tattica degli ultimi Lightning, che a dire il vero, iniziarono già nella primavera del '43 le missioni di bombardamento e attacco al suolo. I suoi gruppi iniziarono ad avere il P-38 dall'aprile del '44 con il 474th, ne seguirono due altri, il 367 e il 370th, che ebbero poi nel marzo del 1945 i P-47D e i P-51D. Solo il primo di questi gruppi, il 474th, rimase - e fu l'unico- con i P-38 quando la guerra in Europa finì.
 
Non vanno dimenticati poi i ricognitori: oltre 1 su 8 degli oltre 10.000 P-38 erano ricognitori, il che significa più di 1.400 aerei solo conteggiando l'USAAF. Prima iniziarono gli F-4 dal novembre del '42 (derivati dai tipi E, con motori da 1.150 hp, 99 prodotti), con due squadroni -il 5 e il 12-, poi arrivò un intero gruppo di ricognitori, il 3rd, mentre altre unità ebbero i P-38 modificati da caccia in ricognitori (erano tipi F). Un altro gruppo, il 5th, divenne operativo a settembre del '43. Vi furono anche altri squadroni ricognitori che vennero usati sopratuttosoprattutto tra la seconda metà del '43 alla fine della guerra, come il 30th PRS della 9th AF, che girovagò molti gruppi di appartenenza, coabitando con Spitfire e F.6 (i Mustang da ricognizione). Questi aerei ebbero molti successi, ma anche molti problemi e l'USAAF ad un certo punto ne rimpiazzò una parte con gli Spitfire. In genere questi aerei ricognitori d'alta quota, fossero Spitfire, Mosquito o F4/5 non avevano scorta; ebbero così, e nonostante le prestazioni, perdite non indifferenti, ma riuscirono a volare anche le missioni più rischiose. Gli squadroni recce della 9th AF erano i 30, 32 e 32rd. Anche i Francesi liberi ebbero alcuni P-38 da ricognizione per uno squadron della 12th AF. Proprio in uno di essi, il 31 luglio 1944, sparì per sempre il celebre Saint-Exupery, a quanto pare sorpreso da un caccia tedesco, ma il mistero sulla sua fine è stato parzialmente sollevato solo di recente, ritrovando qualche reperto sul fondale che risalirrebbe al tragico evento.
 
Nel Pacifico i P-38 ebbero senz'altro vita più facile. I primi ad entrare in azione furono i P-38D e E con l'Alaska Defence Command, ma ancora non erano considerati pienamente operativi, il che lasciò presto ai P-38E del 54th FG il compito di garantire la difesa aerea, perché questi caccia erano modificati allo standard F-1 con serbatoi ausiliari. Certo, se si pensa che all'epoca il caccia più numeroso dell'Esercito giapponese e in generale del Giappone era il Ki-27, si può solo sorridere della definizione di 'non idoneo al combattimento' dei primi Lightning. In ogni caso, toccò aspettare il 4 agosto 1942 perché venissero abbattuti due ricognitori H6K4 giapponesi, forse inviati nel caso in specie ad attaccare Dutch Harbour. Seguiranno poi gli scontri contro gli A6M2-N Rufe, ovvero i tipi idrovolanti (da appena 440 kmh) ma entro il luglio 1943 i Giapponesi persero il controllo delle Aleutine, dove si concentrarono gli sforzi dei primi P-38, per sottrarre l'isola di Kiska al loro controllo. Pochi furono i P-38 dell'11th AF, ivi presente, tanto che non si riuscì mai a equipaggiare totalmente il 343rd FG con essi e gli squadroni continuarono (erano 4 in tutto) ad avere almeno una parte di caccia sotto forma di P-40. Questi Lightning eseguiranno fino alla fine della guerra missioni di scorta alle incursioni dirette alle Kurili, all'epoca sotto controllo giapponese (e oggi isole controllate e contese dopo la loro annessine all'URSS). La maggiore battaglia aerea svolta nel settore fu quella del 24 maggio 1943, quando fecero letteralmente strage di una formazione di 25 G4M, di cui ne abbatterono 22 (o almeno, così dichiararono). Le Aleutine vennero riconquistate dagli americani nel giugno del '43.