Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA-2: differenze tra le versioni
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Il successo dei B-24 era dovuto
Insomma, era un aereo più leggero, ugualmente motorizzato e nondimeno capace di volare più veloce e più lontano del B-17G. Ma l'ala di 97 m2, molto più piccola e caricata di quella da 132 del Flying Fortress, dava un pilotaggio più critico e una tangenza (9.500 m circa) più bassa. La potenza di fuoco era nominalmente inferiore, ma la fusoliera era diversa e migliore: era possibile ottenere un campo di tiro migliore per le torrette di coda, la quale, caratteristicamente, era a doppio timone verticale, di grandi dimensioni. Questo entro certi limiti rendeva possibile fare a meno della complicata torretta ventrale tipica del B-17. L'armamento frontale non fu parimenti un grande problema, essendo abbastanza grande lo spazio da permettere una torretta motorizzata di grosse dimensioni. L'aereo aveva una fusoliera simile in dimensioni (20,47 m, e ala da 33,53 m) a quella del B-17, ma con una cubatura interna molto superiore, tanto che venne agevolmente usato come trasporto. L'ala era anche di tipo 'alto' e non medio-basso, il che significava carrello in fusoliera, di tipo triciclo anteriore. In un certo qual modo, il B-24 era a tutti gli effetti simile ad un grande B-25. Era anche molto facile confonderlo con l'Halifax, aereo inglese molto simile quanto a sagoma tozza e possente, che si differenziava essenzialmente per i motori più potenti e
I B-24 vennero usati ampiamente anche dalla RAF; oltre 1.000 finirono al Coastal Command, dove si dimostrarono micidiali nemici per gli U-Boote, anche quasi in mezzo all'Atlantico (mentre i B-17 ebbero un impiego minore, per lo più di tipo SAR). Gli Inglesi usarono i B-24 anche come bombardieri, ma
===I nuovi bombardieri medi===
I due aerei da bombardamento medio erano i B-25 Mitchell e B-26 Marauder. I primi sono i meno recenti e i meno 'moderni', dunque meriterebbero poco o nulla menzione qui. Nondimeno essi erano tanto ben riusciti che meritano certamente un accenno (almeno, rispetto a quanto si potrebbe dire in merito). Nato come NA-40, sulle ceneri del fallimento dei XB-21 Dragon, fu in effetti ben più avanzato di quanto l'USAAF aveva fin'allora. Il Dragon non fu rifiutato per le prestazioni insufficienti, ma perché il B-18 Bolo costava la metà. Il 'Bolo' era la versione da bombardamento del celebre DC-3 e quindi era naturale che si pensasse a questo quale un valido bombardiere. Ma non fu mai un buon aereo da bombardamento, buono al più per il pattugliamento costiero. Da esso deriverà il più rapido e veloce B-23, ma non fu un grande successo, anche se raggiungeva quasi 450 kmh. Quanto al B-25, esso volò il 29 gennaio 1939, e subito dopo cambiò il motore da 1.100 hp con quelli da 1.600 hp R-2600. Nonostante la perdita del prototipo, ben presto un nuovo aereo venne realizzato, stavolta con tettuccio a filo della fusoliera, e motori meno potenti ma più affidabili del tipo R-2600 da 1.350 hp. Aereo da 12.700 kg e carico di 1.360 kg, venne presto accettato dall'US Army nel febbraio 1941. Così all'epoca della guerra in Europa non c'erano bombardieri medi americani di tipo moderno. La correzione dell'ala con la struttura a 'gabbiano', venne in aiuto ad eliminare i problemi di stabilità direzionale, che da allora non furono più registrati. Seguirono 25 B-25, 40 B-25A, poi i B-25B che però, con le loro torrette binate ridussero velocità e tangenza (a 7.300 m). Il peso aumentava a 12.920 kg e l'apertura alare calava di 2 cm. 120 gli aerei prodotti. Furono proprio questi che vennero usati dalla USS Hornet per il famoso raid di Doolittle, con autonomia aumentata grazie ai serbatoi da 4.320 l anziché quelli da 2.630. Fu un'azione di audacia impressionante, far decollare dei bombardieri medi da una portaerei era un'impresa ai limiti del fattibile, figurarsi un'intera formazione a pieno carico. I B-25C volarono dal novembre del 1942 con peso aumentato fino a 18.977 kg, e capacità di portare un siluro (forse mai usati). Seguirono 2.290 B-25D, di cui alcuni usati come aerei antinave, modificati in PBJ-1D con radar AN/APS-2 o 3, 10 razzi HVAR da 127 mm, armi M2 aggiuntive.Nel B-25G vennero usati come armi antinave i cannoni da 75 mm, pesanti solo 408 kg, con 21 colpi da 6,8 kg disponibili. Il 22 ottobre 1942 volò il primo, prodotto poi in 400. Il cannone, a canna apparentemente corta, era incassato nel muso, poi seguì il B-25H che aveva 4 M2 da 12,7 mm con 1.000 esemplari e armato anche di altre armi, per un totale di 15 M2. Da quest'aereo ebbe luogo anche lo sviluppo del NA-98X Super Straffer, con motori da 2.000 hp e inteso come contendente dell'A-26. Volò il 31 marzo 1944, era armato con 8 M2 solo considerando quelle del muso; era capace di volare a 563 kmh, ma durante una prova venne perduto superando i limiti di carico consentiti. Il tipo finale era il B-25J che era uguale all'H, ma senza il cannone da 75 mm, perché questo era stato valutato piuttosto inutile, specie a confronto dei razzi da 127 mm. I B-25 vennero usati anche come aerei da ricognizione, specie i B-25D. La velocità calò dai 520 kmh dei B-25 originari, a 440 kmh. La potenza era sempre di 3.400 hp complessivi, il peso aumentò da 12,4 a 15,9 tonnellate. Il carico di carburante era di 4.035 litri nel modello J<ref>Gibertini, G: ''N.A.B-25'', Aerei nella Storia gi-lu 2000</ref>. Il B-25 si sarebbe fatto apprezzare nei combattimenti in Africa e in Europa, ma
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Il primo stormo fu il 58° Stormo di Martin Marietta, Georgia, nel giugno 1943; avrebbe ricevuto i primo YB-29 dal luglio successivo. La prima campagna che vide impegnato il B-29 fu quella organizzata in Cina. 5 aeroporti vennero costruiti nel NE dell'India e 4 in Cina, con gli sforzi di ben 700.000 cinesi. Così la 20a Armata aerea USA venne schierata in questi 'campi avanzati' e la prima missione avvenne il 5 giugno 1944, diretta a Bangkok. Dieci giorni dopo fu la volta di Yawata, dove vennero mandati 50 aerei. Quest'incursione sul territorio giapponese vide la perdita di 7 aerei, di cui 6 per incidenti. I Giapponesi erano avvertiti; ma anche i Sovietici, perché questi risultati da missioni a lunghissimo raggio vennero pagati con la perdita di 147 apparecchi su alcune migliaia di missioni. 3 atterrarono in URSS per avarie ma vennero internati e sarebbero stati copiati per il primo vero bombardiere strategico sovietico di tipo moderno, il Tu-4, capostipite della dinastia Tupolev. Quest'operazione, chiamata 'Matterhorn' fu sostanzialmente un fallimento: occorrevano milioni di litri di carburante e olio, e tonnellate di rifornimenti da trasportare sopra l'Himalaya. Era un impiego massacrante, che richiese di percorrere una delle rotte più pericolose del mondo sopra 'The Hump', come veniva chiamata la catena montuosa asiatica.
Piuttosto che continuare con queste azioni inconclusive, che tra l'altro ebbero il risultato di allertare le difese giapponesi e potenziarle, si decise di occupare le Marianne, dove altre 5 grandi basi vennero costruite dopo il giugno 1944. Ognuna poteva mantenere 180 aerei e la prima operazione venne lanciata il 24 novembre 1944 con 111 aerei, di cui solo 24 raggiunsero l'obiettivo. Ben presto arrivarono 600 aerei al comando del trentottenne gen. Curtis E. LeMay. Dalle missioni ad alta quota, imprecise e poco efficaci, si passò ad attacchi devastanti che presero come obiettivo le città giapponesi, e
Un ulteriore progetto era conosciuto inizialmente come '''XB-29D''', ed era capace di porre rimedio alla maggiore carenza del B-29: il rapporto potenza-peso. Questo si rimediava con i motori da 3.500 hp messi a punto e usati anche, ma in sei esemplari, dal B-36 Peacemaker. Lo sviluppo si trascinerà per parecchio tempo, con l'uso di una lega più resistente e una coda più alta di 1,7 m. Alla fine ne venne fuori un velivolo quasi totalmente diverso, chiamato '''[[w:B-50|B-50]]''' . Questo velivolo da oltre 600 kmh raggiungeva grossomodo le prestazioni velocistiche richieste originariamente, ma consumava anche qualcosa di più rispetto al meno potente B-29. Con questi motori di nuova generazione, i Wright R-4360, uno dei 3970 B-29 costruiti venne sperimentato fin dal '44. La fine della guerra tuttavia fece sì che l'ordine per 200 B-29D venisse ridotto a 60, e che il progetto non fosse semplicemente rimotorizzato, ma venisse riprogettato con leghe più leggere e resistenti. In seguito un B-50 farà il periplo del globo (con il rifornimento in volo), e l'entrata in servizio sarà fatta attorno al '48. Ma per l'epoca il B-50 venne considerato un bombardiere 'medio' e l'uso delle grandi bombe atomiche dell'epoca chiedeva che il velivolo dovesse essere sollevato dal terreno per farle entrare sotto, nel vano bombe. Prodotto in circa 400 esemplari, non fu usato in Corea, ma venne utilizzato
===I Consolidated: Privateer e B-24===
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Ma se il B-29 fu certamente il progetto vincente del programma dei bombardieri pesanti americani, non bisogna dimenticare che non c'era solo la Boeing a costruire tali apparecchi. Esattamente come in Gran Bretagna (con la triade Stirling-Halifax-Lancaster), vi erano validi concorrenti. Il [[w:B-17|B-17]], aereo indubbiamente moderno ma di cui qui non ci occupiamo essendo relativamente convenzionale e privo di tecnologie particolarmente avanzate, ebbe un antagonista nel '''[[w:B-24|B-24]]''' . Questo volò nel '39, non nel '35, e quindi era un progetto più moderno che l'allora rivale della Boeing, la Consolidated, progettò con criteri assai diversi. Pur avendo gli stessi motori, era provvisto di una grossa fusoliera e di ali sottili, esattamente al contrario del B-17, la cui slanciata e aggraziata fusoliera, piuttosto stretta, era al centro dell'ala trapezioidale piuttosto spessa e larga. Invece, il B-24 aveva la fisionomia di 'camion volante', con una grossa e capace fusoliera, molto profonda, che era abbinata ad un'ala di elevata efficienza, molto allungata e sottile. Era una macchina che vantava un'eccellente autonomia. Tuttavia era anche un velivolo più 'critico': la velocità massima era inferiore a quella dei migliori B-17, anche se simile agli ultimi; l'ala era quel tanto che bastava per volare bene in condizioni standard; ma non era sufficiente per sopportare i danni di combattimento, non aveva la ridondanza di quella del B-17.
Il pilotaggio non fu mai facile, anche in rullaggio data la ridotta visibilità anteriore con il muso alto e l'abitacolo quasi schiacciato su di esso: il B-17 era enormemente più popolare per facilità di pilotaggio e resistenza di quanto non fosse il Liberator. La potenza di fuoco era minore dato che il B-17 poteva portare 'teoricamente' un carico maggiore e
*'''Dimensioni''': lunghezza 22,6 m, ap. alare 33,5 m, altezza 7,9 m
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Anche se esula dal periodo della II GM, quest'ultimo capitolo dedicato ai bombardieri americani vale la pena d'essere scritto visto che gli aerei descritti sono nati, almeno come programma, durante la guerra, e anzi addirittura prima se si considera la partecipazione americana. Apici della tecnologia disponibile all'epoca.
Gli aerei 'giganti' da bombardamento americani non erano nati con il B-29, già i B-17 e B-24 erano aerei enormi per la loro epoca. Ma non erano i soli, perché c'erano anche altri due importanti programmi: l'XB-15 e l'XB-19, due superfortezze volanti che non ebbero mai servizio. Il primo era piuttosto sottopotenziato, il secondo era migliore ma non abbastanza. Purtroppo i loro prototipi sono stati demoliti lasciando solo documenti d'epoca. L'XB-15 era simile ad un enorme B-17,
Ma non era finita qui. L'USAAC desiderava bombardieri strategici e continuò a chiedere anche di più di quanto offriva il B-29. Nel dicembre 1939 venne avanzata una richiesta per un 'very long range bomber', poi seguita nel '41 da un qualcosa che era ancora più interessante, l'11 aprile del '41 si chiese un raggio di 8.000 km con 4,5 t di carico o 32,6 t a breve raggio, più altre specifiche di quota e velocità, nonché la possibilità di decollare in 'soli' 1.500 m circa. Questa specifica era data dalla volontà di colpire la Germania anche se la Gran Bretagna fosse caduta, anche se all'epoca il governo USA era neutrale. In ogni caso, vi furono delle discussioni accanite: era già difficile realizzare il B-29, che richiese miliardi di dollari; figuriamoci un aereo capace di un raggio d'azione praticamente doppio. I due progetti che dalle varie proposte e discussioni vennero fuori furono il Northrop B-35 e il Consolidated B-36. Quest'ultimo venne portato avanti pur essendo una macchina del tutto convenzionale come struttura, ma di dimensioni senza precedenti. Non fu facile capire cosa c'era da fare per questo velivolo, quale la configurazione da scegliere. La riprogettazione venne fatta più volte e tra l'altro comportò l'abbandono del doppio piano di coda, sostituito con una specie di clone di quello del B-29, trovato più adatto. I motori divennero spingenti per un migliore raccordo con l'ala. Questi stessi motori divennero gli R-4360, in pratica due R-1830 Twin Wasp in tandem, da oltre 3.000 hp. Nell'agosto 1944 vennero ordinati 100 aerei, ma i motori diedero noie e solo il 21 luglio 1946 il primo XB-36 decollò cominciò i rullaggi per decollare poi l'8 agosto 1946, a ridosso dell'anniversario della bomba su Nagasaki. Il 'Peacekeeper' sarebbe stato poi un aereo da bombardamento usato essenzialmente per missioni nucleari, mentre non fu mai usato in Corea, nonostante che dal' 50 le sue prestazioni fossero state incrementate con due turbogetti ausiliari. Il B-36 sarebbe stato un velivolo difficile da intercettare per i caccia Tedeschi, ma era enorme e costoso, quindi difficilmente avrebbe potuto costringere alla resa la Germania partendo dagli USA, a meno che non avesse usato le 'Atomiche'. Per il resto non offriva molto di più in prestazioni del B-29, e solo 385 aerei sarebbero stati realizzati. Di fatto quest'enorme aereo con ala da 70 m era una specie di super-B-32 Dominator, anche se somigliava molto al più moderno B-29.
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Anche se nessun aereo a reazione americano è riuscito ad entrare in servizio prima della fine della guerra, molti sono stati i prototipi o anche i progetti, spesso finalizzati solo dopo la fine del conflitto stesso.
Il primo aereo 'esotico' in termini di propulsione era il '''Douglas XB-42 Mixmaster''', un velivolo che era stato pensato solo come iniziativa privata. Alla Douglas si erano chiesti come costruire un aereo capace di 907 kg di bombe, viaggiando oltre 644 kmh e su un raggio di 3.200 km. Per questo progetto, pensato all'inizio del '43, si studiò di montare i motori dentro la fusoliera lasciando l'ala totalmente aerodinamica, con assi di trasmissione per le eliche. Veniva così ad essere risolto il principale problema dei motori in gondola, specie quelli radiali, di offrire un'elevata resistenza
*'''Motori''': 2 Allison V-1710-125 da 1.800 hp
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===Il Mariner<ref>Sgarlato Nico: ''Martin Mariner'' Aerei nella Storia dic-gen 2007</ref>===
[[File:PBM-3 Mariner.jpg|300px|right]]
Una menzione tra le 'armi avanzate' la merita anche il '''[[w:Martin Mariner|Martin Mariner]]''' , grosso idrovolante famoso
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Grazie alle richieste britanniche (il primo lotto fu per 200, poi aumentati a 350), la Lockheed entrò nel mondo dei pattugliatori marittimi, settore che non ha più abbandonato, tanto che ancora oggi i più diffusi pattugliatori marittimi (i P-3 Orion) sono aerei Lockheed, e tanto per cambiare, si tratta di un modello derivato da un trasporto passeggeri veloce (l'Electra).
Dopo che l'Hudson venne introdotto con successo, si riscontrò che la velocità (407 kmh nel modello Mk IIIA) non poteva consentirgli di sopravvivere all'attacco dei caccia nemici, presto si pensò ad un velivolo con capacità superiori. La Lockheed si dedicò allora alla militarizzazione del suo più potente modello 18 Lodestar, che consentiva velocità maggiori. L'Hudson venne sviluppato con una velocità straordinaria (primo volo 10 dicembre 1938, consegne già nel febbraio del '39). Anche il successore Ventura (Model 37) venne sviluppato in fretta, fattore fondamentale dato il momento storico. Così nel 1940 vennero ordinati 675 Ventura (anche in questo caso il nome venne dagli Inglesi, che erano più interessati ai nomi che alle sigle per i loro aerei, all'opposto degli Americani), ma stavolta ci volle un po' più di tempo per concretizzare. Gli Inglesi, al pari degli A-20/Boston, li usarono come bombardieri veloci d'attacco. Però si dimostrarono troppo vulnerabili nelle azioni terrestri diurne. Continuarono le loro azioni nelle azioni antinave e di pattugliamento costiero. Il '''PV-1 Ventura''' era la versione americana della macchina sviluppata per gli Inglesi e ne conservava il nome proprio. Presto gli aerei si diffusero,
Presto fu la volta del '''PV-2 Harpoon''', aereo che venne ordinato nel giugno 1943 per vedere azione solo verso la fine della guerra. Al settembre 1945 ne vennero costruiti tra PV-1 e PV-2, 3.028 aerei.
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[[Immagine:PV-2 NAN9-2-45.jpg|300px|right|thumb|Il PV-2 Harpoon]]
Se si considera che l'Hudson arrivava solo a 9,2 t con due motori da 1.200 hp, si comprende come il PV-1 fosse superiore. La Marina USA non seguì automaticamente gli Inglesi nella scelta del Ventura, ma prima valutò l'Hudson (noto come PBO-1) nel '41, stabilendo che necessitava di aerei da pattugliamento basati a terra. Così passò alla Lockheed l'ordine per i Ventura, già in produzione, tanto che inizialmente ebbe 27 Mk II destinati alla RAF. Inizialmente basati sui Caraibi e in Brasile, affondarono diversi U-Boote all'epoca molto attivi in zona, poi si diressero
L'ultimo capitolo, per il periodo di guerra, era quello che poi divenne il '''PV-2 Neptune''', nato originariamente come Model 26. Esso non ha prestato servizio durante la guerra, e in una classificazione storica non è sicuramente un velivolo del periodo bellico. Ma essendo stato concepito durante la guerra, anzi, dal punto di vista americano, prima (la progettazione iniziò nel settembre 1941) merita menzione anche qui. Quindi a seconda dei punti di vista, potrebbe essere considerato un velivolo di nascita bellico, prebellico e postbellico. Ma che la sua carriera e la sua operatività siano postbellici, a maggior ragione considerando che quasi tutti vennero costruiti ben dopo il 1945. Insomma, un aereo storicamente 'di zona grigia'.
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L'ordine di produzione per due prototipi XP2V-1 solo nell'aprile del '44, seguiti da 15 P2V-1 pochi giorni dopo. Lo sviluppo era stato quindi lento, ma da un lato c'erano già i PV-1 e 2 da sviluppare e produrre, dall'altro questi aerei erano dei pattugliatori 'puri', non erano i soliti 'passeggeri' modificati in compiti militari. Questo portò via ovviamente più tempo. Il prototipo volò il 17 maggio 1945, quindi si può ben dire che il Neptune abbia visto la luce durante la guerra; ma mentre la produzione si avviava questa finì e l'entrata in servizio arrivò solo nel marzo 1947. In tutto ne sarebbero stati prodotti 1.133 di cui 82 costruiti in Giappone. Un successo che numericamente superò quello di qualunque altro pattugliatore marittimo postbellico, tanto che persino i 600 P-3 Orion fecero molta fatica a sostituire i loro antenati. Le differenze erano molte dato che il peso aumentava da 36 a 64 t, grazie a 4 motori turboelica da 4.000 hp anziché 2 R-3350-32W da 3.500 hp, poi integrati da due turbogetti J34da 1,500 kgs. Ma tutto questo è una cosa che esula dal presente libro. Da ricordare che i primi Neptune avevano una torre difensiva con 2 M2 in coda, dopo di che persero le armi in cambio dell'antenna posteriore del MAD.
Un suo meno noto contendente era il Martin Mercator, ordinato nel luglio 1944, ma andato in volo come prototipo solo nel '46, per cui a stento si può parlare di un velivolo bellico; comunque, esso era un grosso e bell'aereo quadrimotore, con due R-4360 da 2.250 hp e 2 J33 turbogetti da circa 2 t/s, che, caratteristica molto insolita, erano integrati fin da subito dentro le due gondole motori alari; si capiva dell'esistenza di questi motori essenzialmente per la grossa presa d'aria sotto le gondole, ma per il resto erano molto ben raccordati, dando l'impressione che era solo un semplice bimotore.Così questa macchina da 25,6 di lunghezza e 22-38 t di peso, era capace di volare a circa 450-480 kmh con i radiali, e 610-670 kmh con l'azionamento dei turbogetti, salendo fino a 10.500 m e raggiungendo anche i 6.000 km di autonomia. Solo 2 prototipi e 19 di serie, usati
===Altri tipi===
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Un ricognitore del tutto diverso fu l''''XF-11 Rainbow''', della Republic<ref>Gibertini G: ''XF-12'', Aerei Nella Storia ago 98</ref>. Esso era il prototipo, ambiziosissimo, di un ricognitore strategico che per l'epoca era quanto più di avanzato fosse realizzabile, almeno dagli Americani. Nel '43 l'USAAF richiese un velivolo da 644 kmh, oltre 12.000 m di quota, oltre 6.400 km di quota. I contendenti furono
==Attacco al suolo==
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Più conservatrice invece la scelta degli Americani, che tra l'altro portò ad apparecchi di peso analogo, ma con motori meno potenti e più pesanti. Lo '''Skyraider''' meriterebbe da solo un libro per l'intensità dell'impiego, la versatilità mostrata in azione, e le prestazioni come aereo d'attacco, assimilabile al più moderno A-10 Thunderbolt II (con le debite proporzioni) che in effetti nacque anche come successore dell'AD-1. Lo Skyrider sarebbe stato infatti ordinato anche dall'USAF e usato ampiamente nel Sud Est Asiatico, da dove prese il via anche la specifica che condusse all'A-10.
In ogni caso, tutto questo non fa parte della storia del II conflitto mondiale. Lo Skyraider, tecnicamente è però nato allora: venne concepito dalla Douglas come sostituto del suo SBD Dauntless nel '44 e fu rapida nel portare in volo il prototipo già il 18 marzo del '45 come XBT2D-1. L'ordine di produrlo arrivò appena un mese dopo. Era l'inizio di una carriera durata 23 anni, nonostante la concorrenza dei jet. L'ammiraglio John Hoskins, capo della TF 77, lo definì 'il miglior aereo d'appoggio ravvicinato del mondo'. I piloti ebbero un velivolo capace di difendersi dagli attacchi aerei e al contempo di portare un carico bellico paragonabile a quello di un B-17. La velocità dell'AD-7 era di 552 kmh a 6.100 m, la tangenza di 7.700 m, il raggio d'azione di 2.092 km. Il peso, per un monomotore, sia pure con un Wright R-3350 da 3.050 hp, era decisamente insolito: 11.340 kg, circa il doppio di un Hellcat. Se la guerra fosse durata avrebbe dovuto confrontarsi con l'A6M Zero che pesava 2.700 kg, con maggiore agilità e con velocità analoga. Nessuno può dire come se la sarebbe cavata, ma con 37 m2 di superficie alare il carico era di circa 300 kg-m2, molto superiore a quello di qualunque caccia dell'epoca. Inoltre non aveva armamento difensivo: tutto era concentrato sul pilota, con tettuccio a goccia e due cannoni da 20 mm. In seguito avrebbe avuto 4 armi,sempre nelle ali, e piastre protettive da 12,7 mm in alluminio e acciaio. L'AD-1 avrebbe finito con l'abbattere due prestanti La-7 cinesi in uno dei tanti incidenti aerei, e poi in Vietnam toccò ad un paio di MiG-17. Ma dopo la fine della guerra il programma era talmente colpito dai tagli, che a stento si salvò. Una delle caratteristiche dello Skyrider era la sua versatilità: a differenza dei normali cacciabombardieri, esso aveva degli
L'altro contendente, più o meno coetaneo, era il '''Martin Mauler'''. Anche quest'aereo era armato pesantemente, anzi poteva vantare un carico massimo di 4.800 kg comprendente per esempio 3 siluri o bombe da 907 kg e 12 razzi. Ma alcuni problemi di messa a punto fecero sì che, nonostante le sue capacità teoriche leggermente superiori, non venisse adottato in massa. Nondimeno, va considerato espressione della tecnologia bellica, in quanto venne concepito nel 1943 e volò nell'agosto 1944, con un PW da 3XE-4360 da ben 3.039 hp. Dunque era in anticipo sulla concorrenza, sia come potenza che come età, giungendo circa un anno prima dell'AD-1 e iniziando quindi l'unificazione delle due specialità di bombardamento a tuffo e siluramento. Fu ordinato in 750 esemplari, che però iniziarono il servizio solo nel 1948. In tutto ne vennero prodotti appena 151. Erano velivoli da 10.600 kg a pieno carico, 12,55 m di lunghezza e 15,24 di apertura alare, 540 kmh (o altre fonti dicono, circa 590), tangenza 8230 m, autonomia 2900 km.
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Quest'aereo era un vero incursore e bombardiere leggero, che tuttavia nonostante la sua efficacia complessiva necessitava di campi d'aviazione piuttosto sofisticati rispetto ai normali apparecchi di prima linea dell'epoca. In effetti era più una macchina 'strategica' (nei limiti della sua categoria di peso) che d'appoggio ravvicinato. Dotato come il predecessore di un carrello triciclo anteriore, ma con due piloti affiancati.
[[Immagine:A-26B Invader.jpg|380px|left|thumb|L'A-26 di questa foto non ha più le torrette, ma 6 M2 nelle ali assieme a quelle del muso]]
Ideato dal famoso Ed Heinemann, esso fu uno dei pochi aerei progettati e realizzati nel conflitto in quantità e la cosa è anche più strana se si pensa che aveva l'A-20 come predecessore, già un apparecchio robusto e versatile, nonché di eccellenti prestazioni. Nondimeno, l'USAAC ordinò 3 prototipi nel maggio del '41 di questo nuovo aereo, successore del DB-7; uno doveva avere un cannone da 75 mm come nel caso del B-25 (in due sue versioni specifiche), uno con 4 cannoni da 20 e uno da bombardamento con muso vetrato. Vinse quest'ultimo, ma in seguito ritornò anche il tipo d'attacco al suolo. Il nuovo A-26, nonostante tutte le sue prestazioni si dimostrò 315 kg più leggero del previsto; aveva per la prima volta (in un bombardiere) ala a flusso laminare, torretta telecomandata dorsale da 12,7 mm, fusoliera parzialmente 'a gobba' come nel B-17, e la solita alta coda tipica del predecessore, ma con maggiore corda. I prototipi erano l'XA-26 con due R.2800-27 da 2.000 hp, vano portabombe da 1.361 kg tra bombe o due siluri, l'XA-26A era invece il prototipo da caccia notturna, seguendo la falsariga del P-70, radar AI nel muso e 4 cannoni da 20 mm in contenitore ventrale esterno e due da 12,7 mm in torretta dorsale. Non venne privato del tutto del carico di caduta, che ammontava a 907 kg nella sola stiva posteriore, mentre l'XA-26B era il 'cannoniere' da 75 mm. Ma solo il primo andò in produzione dal settembre 1943. Inizialmente il muso era sostituibile e ci si poteva mettere di tutto, anche due cannoni da 37 mm o 4 da 12,7 mm e cannone singolo da 37 mm; dall'A-26B-50 divenne invece standard il muso con 6 armi da 12,7 mm, mentre le torrette in un primo tempo rimosse vennero reinstallate, assieme all'aumento del carburante da 3.975 a 6.056 l, e il carico passato a 2.700 kg, e dal B-45 arrivò l'R-2800-79 con superpotenza (acqua) per 2.370 hp; non finì qui perché si era notato che i pod subalari, per quanto rimanessero abbastanza diffusi, erano nondimeno fonte di eccessiva resistenza aerodinamica e allora tanto valeva eliminarli e mettere sei M2 dentro le ali; nel contempo il basso tettuccio venne ridisegnato per dare maggiore visibilità, e il carburante, che nella sottoversione B-50 erano 7.230 l, aumentò poi rinunciando alla torretta ventrale, salendo a 7.700 l. Questi aerei erano destinati
Le operazioni iniziarono con la 9th AF il 19 novembre 1944, e in tutto vennero sganciate 19.000 t di bombe prima della fine della guerra. Vennero usati dal 553rd BS per primi, ma in seguito arrivarono anche in Italia con il 47th BG della 12th AF. Vennero costruiti 1.355 A-26B con muso solido, e 1.091 A-26C con muso vetrato, che erano usati
*'''Dimensioni''': lunghezza 15,24 m, apertura alare 21,34 m, altezza 5,64 m
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Un aereo che invece ebbe successo, e in larga misura, fu il '''C-46 Commando'''. Era un velivolo da trasporto bimotore, ma l'impressione che fosse un C-47 spariva subito dato che era dotato di un muso ben più raccordato e con una sagoma diversa, data dalla fusoliera molto più voluminosa. Era stato inteso proprio per surclassare il DC-3 ovvero l'originario modello poi diventato (militarizzato) il C-47 'Dakota'.
La sua origine fu quella di un velivolo inteso già nel '37 dalla Curtiss per trasportare 36 passeggeri. Aveva 2 R.2600 da 1.700 hp, e volò il 26 marzo 1940. Presto venne modificato come trasporto militare quale C-55 (per il prototipo), mentre dal maggio del '42 arrivò una serie di C-46, capace di portare 40 soldati, con i motori R.2800 da 2.000hp. Aveva un largo portellone laterale per grossi carichi, anche se non c'era la stiva ventrale stile SM.82 che 'ingoiava' anche caccia interi. Ma le prestazioni erano anche migliori. Prodotto con pochi cambiamenti durante la guerra, entrerà in azione solo dal maggio del '43 nel Pacifico, dove la sua lunga autonomia era importante; poi fu il principale aereo che fece da ponte per rifornire le basi B-29 in Cina occidentale, assieme ai più piccoli C-47 e agli stessi B-29. Ma i Dakota erano troppo piccoli, e i B-29 non avevano affatto giovamento dal logorio di questo impiego da trasporti. Dalle oltre 1.000 t mensili della fine del '42 si passerà a 3.000 a metà 1943, grazie
*'''Dimensioni''': lunghezza 23,26 m, apertura alare 32,94 m, altezza 6,63 m, sup. alare 126,35 m2
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Un altro apparecchio da menzionare era il C-69 Constellation, nato come programma civile per la famosa TWA, che voleva un aereo a 40 posti, 3 t di carico utile, missioni transatlantiche, velocità di almeno 480 kmh. Iniziò lo sviluppo nel giugno 1939 con la direzione di Hal Hibbard; la TWA era stata comprata dal famoso Huward Hughes, e lui voleva pensare in grande come grande compagnia aerea da trasporto, il che sarebbe avvenuto con un grande aereo da trasporto di tecnologia avanzata. Vennero ordinati 40 apparecchi e il Model 149, sviluppato dalla Lockheed, volò il 9 gennaio 1943. Nel frattempo erano giunti 40 ordini anche dalla Pan Am, che marcava da presso la rivale. Ma nel frattempo il programma era anche diventato militare, data la carenza di trasporti a lungo raggio dell'USAAF. In quel giorno fece ben 6 voli di prova e tutto andò bene, tanto che il collaudatore era giunto alla conclusione che non c'era più bisogno di lui. In effetti, Eddie Allen non sarebbe stato fortunato, poco più di un mese più tardi morì nel crash del primo B-29. Non successe con il Constellation, che tra l'altro arrivò a 560 kmh di velocità e con il 50% del gas riusciva a superare i 500 kmh e oltre. Ne vennero ordinati 260 di cui tuttavia solo 22 vennero consegnati perché nel frattempo la guerra era finita. Ci volle del tempo, dunque, per trasformare l'aereo da un progetto ad un mezzo concreto capace di prestare servizio concreto, ma i percorsi transatlantici che i pochi aerei prodotti fecero, convinsero della sua validità. La TWA ebbe il suo Constellation dal novembre 1945 e ben presto venne usato per la tratta NY-Parigi. Il Constellation era un aereo velocissimo e con un aspetto inconsueto, con tre derive in coda, una fusoliera lunga e slanciata, un muso leggermente inclinato verso il basso, un po' come il Concorde, e carrello triciclo molto alto e sottile. Un aereo giudicato tra le più belle espressioni,anche estetiche, del settore. Cosa che sarebbe stata ancora più enfatizzata dal successivo Super Constellation(C-121 per i militari), con fusoliera allungata. Ma questo accadde nel 1950 e quindi non rientra più nella trattazione di questo libro.
Infine, da considerare non meno importante di altri tipi furono gli alianti. I '''Waco CG-4A Hadrian''', ala alta controventata con i montanti, poteva portare 15 soldati. Ebbe un impiego estesissimo: non meno di 12.393 costruiti, usati
Le caratteristiche erano quelle di un mezzo costruito in tubi d'acciaio, legno e rivestimento in tela, e con la parte anteriore incernierata per far uscire subito l'atterraggio anche mezzi leggeri come le jeep. Dimensioni di 14,73x25,5z83,61m2, peso 1719-4082 kg, velocità al traino massima 201 kmh.
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