Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Gran Bretagna: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: errori di battitura e modifiche minori |
m Bot: Correggo errori comuni (tramite La lista degli errori comuni V 1.1) |
||
Riga 1:
{{Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale}}
La Gran Bretagna era piuttosto tecnologicamente ben sviluppata, che venne interessata a numerosi progetti avanzati, ma senza eccedere nella ricerca delle migliori prestazioni. Non compì studi missilistici e sulle ali a freccia, eppure fu una delle nazioni guida nel settore della propulsione a reazione. Quando nel dopoguerra i Sovietici realizzeranno il MiG-15, lo faranno grazie agli studi tedeschi e ai motori britannici (passati improvvidamente dal governo laburista con la vendita di vari Derwent e Nene). I carri armati furono di poca qualità anche se non mancarono progetti funzionali.
===Armi portatili===
Riga 11:
===Corazzati===
[[Immagine:Crusader tank III.jpg|300px|right|thumb|Il Crusader III, il primo 'Cruiser' con armamento potenziato]]
I carri armati britannici vennero sottoposti a continui aggiornamenti, ma alcuni difetti d'origine li limitarono spesso,
Nel frattempo i carri inglesi miglioravano anche nel settore dei carri 'incrociatori', che sacrificavano la corazzatura -mantenendo l'armamento- per una maggiore velocità: come i sovietici fecero con i KV e i T-34. Solo che i britannici avevano solo cannoni da 40 mm, l'Armata Rossa ragionava in termini di 76 mm, che era un'arma ben più temibile. Oltretutto i cannoni da 40 mm erano usualmente privi di proiettili HE, specie se avevano l'adattatore subcalibrato Littlejhon, che garantiva prestazioni davvero impressionanti (quasi pari ai 57 mm), ma al costo di un proiettile più piccolo. Non ebbe molto successo, si preferì piuttosto aumentare il calibro e usare armi meno 'critiche' come capacità complessive.
Riga 17:
I carri leggeri erano per lo più i discendenti dei 'Tankette', che si scontrarono anche con i cugini italiani L3, pure loro discendenti dallo stesso modello Carden-Lyoid degli anni '20. I Vickers però pesavano 5,5 t ed erano armati di una torretta mobile che possedeva una mitragliatrice da 12,7, arma capace di perforare le corazze leggere dei carri come gli L3. Questo, sia pure a distanze ridottissime (18 mm di perforazione a breve distanza, contro i 25 della M2 americana, arma ben più potente). I carri leggeri inglesi erano anche più veloci di quelli italiani e l'unico svantaggio era la sagoma più alta. Ma al dunque, erano vulnerabili all'artiglieria e a carri armati decenti (tipo i Panzer II). La loro carriera venne presto eliminata a favore degli M3 e M5 americani, armati con il pezzo girostabilizzato da 37 mm e con corazze spesse anche oltre i 40 mm. Erano veicoli da oltre 12 t praticamente pari ai carri M italiani, rispetto a cui erano più veloci.
Gli inglesi tuttavia continuarono con i carri leggeri '''Tetrarch''', che avevano appena 4-16 mm di acciaio ma erano utili perché aviotrasportabili con i grandi alianti Hamilcar. Ebbero anche impiego terrestre con i Sovietici, ma sebbene rapidi e armati con un cannone da 40 mm, non erano certo mezzi adatti alle grandi battaglie campali, data la loro vulnerabilità. La sua origine non era del tutto banale: il Vickers Mk VI leggero realizzato in 1.145 esemplari, il carro inglese di maggior successo degli anni '30. Basandosi su questo nel '37 venne proposto l'Mk VII con un sistema di sterzatura migliorato con doppio sistema di sterzatura, e poi i cingoli erano eliminabili e le 4 ruote erano usabili senza di essi, grazie anche alle sospensioni idropneumatiche indipendenti. La protezione era di 14, forse di 16 mm, con il cannone 2 pdr da 40 mm, e una Besa da 7,92 mm. Spesso presente il riduttore di calibro Littlejhon e due lanciabombe nebbiogene. Era questo mezzo noto come Mk VII Purdah, presentato già nel '38. Essendo i carri leggeri, sia pure ben armati e mobili come questo, considerati in via d'obsolescenza, venne reso conpatibile con gli Hamilcar, alianti da carico pesante. Pesava solo 8 t e ne vennero prodotti 171 nel 1940-42, poi lo stabilimento Metropolitan-Cammel venne distrutto dalla LW. Così venne usato in Africa, solo per dimostrare eccessivi problemi di raffreddamento, in Madagascar, ma
'''Caratteristiche''':
Riga 28:
[[Immagine:Churchill_VII.jpg|300px|right|thumb|Il massiccio Churchill divenne presto un problema per i cannoni controcarri nemici]]
Gli inglesi svilupparono molti tipi di carri incrociatori e da fanteria: tra i primi i '''Crusader''', i '''Cromwell''', i '''Challenger''', '''Comet''' e '''Centurion'''. Tra i secondi
I successori dei Crusader, dimostratisi poco armati e vulnerabili al tiro nemico (ma apprezzati per bassa sagoma e velocità) furono i '''Cromwell''' (A.27), che per la prima volta non furono concepiti con i pezzi da 40 mm, ma passarono subito ai 57 e poi ai 75 mm. Nemmeno loro erano del tutto esenti da critiche, anche se la sagoma era molto bassa e il motore Meteor da 600 hp mobilitava circa 25 t in maniera tale che la velocità superava i 60 kmh, persino troppi per non rischiare lo scingolamento o altri danni. Erano carri paragonabili per mobilità ai Leopard 1. Troppa mobilità e poca potenza di fuoco contro i Panzer tedeschi condussero al '''Challenger''', un grosso Cromwell allungato con scafo a sei ruote per lato anziché 5, con una torre molto alta e il pezzo da 17 libbre, l'unico inglese efficace anche contro il Tiger. Era ben protetto con piastre fino a 102 mm, ma troppo alto di sagoma e lento nel brandeggio della torretta. Tutto sommato questo carro da circa 32 t era meno riuscito dello Sherman Firefly, modifica inglese del mezzo americano. Mentre i Cromwell finirono spesso a fare i carri esploratori (con una sagoma molto più bassa e maggiore velocità rispetto a qualunque Sherman), i Challenger davano supporto di fuoco a distanza, sempre che fossero in grado di seguirli. Comunque ne vennero prodotti solo un paio di centinaia.
[[Immagine:Comet tank 1.jpg|300px|right|thumb|Il Comet, evoluzione finale dei Cruiser britannici]]
I Britannici non demorsero e produssero il loro miglior carro incrociatore: il '''Comet''' (siglato A.34), armato con un pezzo da 77 mm appena meno potente del 17 libbre. Era un carro ben armato e ancora molto veloce, con l'unica limitazione che non aveva corazze inclinate per aumentare la protezione, che comunque arrivava frontalmente a circa 102 mm, e la sagoma era più bassa del Challenger. Lo schema era lo stesso, ma la torre era squadrata sì ma meglio disegnata e con un robusto scudo di torretta esterno anziché interno, come negli altri carri britannici, e infine una piccola cupola d'osservazione; la sagoma era piuttosto bassa, motore Meteor (maggiormente 'frenato' dal maggiore peso del mezzo), cingoli senza rullo di rinvio e con 6 route per lato anziché 5. Cominciarono le consegne con l'autunno del '44 e
Ma l'ultimo e migliore carro fu certamente il '''Centurion''', che si potrebbe sia definire il successore dei carri Cruiser che di quelli da fanteria: era lento, pesantemente armato e protetto, ma con caratteristiche più da carro controcarri che da mezzo di supporto fanteria. Era inizialmente armato con un 17 libbre e una mitragliera Polsten da 20 coassiale, la corazza di scafo era di 75 mm e di torretta arrivava a 152. Ma solo sei carri fecero in tempo a partecipare alla guerra. Nei decenni successivi i Centurion risulteranno prodotti in oltre 4000 esemplari e esportati in 4 continenti; il loro curriculum è stato tra i migliori, anche per via dell'attitudine a ricevere miglioramenti in corazza e armi, tanto che crebbero da 43 t a circa 50. La loro massa iniziale era simile a quella del Panther che erano nati per contrastare, di cui erano più lenti, un po' meglio protetti, ugualmente armati. Anche i Comet saranno per lunghi anni in servizio in parecchi esemplari, essendo nettamente più veloci (50 contro 34 kmh) dei Centurion e quindi utili per molti scopi.
Riga 50:
Ma gli Inglesi si cimentarono, nonostante il loro senso pratico, anche con mezzi di maggiori dimensioni e
Riga 66:
Un altro settore da ricordare è quello delle '''blindo'''. In buona sostanza, complessivamente, gli inglesi ebbero un'eccezionale serie di autoblindo, che non aveva eguali in nessun'altra nazione belligerante. La fascia leggera la ricoprirono le Daimler, che vinsero una competizione contro le Morriss e le Alvis. Queste blindo erano della BSA Cycles Ltd, ed ebbero pochi problemi nell'affermarsi in quel concorso dei tardi anni '30, ottenendo una prima ordinazione per 172 veicoli chiamati Car, Scout, Mk I. Fu a questo punto che la minuscola blindo BSA venne presa in carico dalla Daimler e questa la migliorò con una corazza integrale per i due uomini d'equipaggio, prima limitata a quella anteriore. La cosa appesantì il mezzo e quindi si dovette potenziare il motore e le sospensioni. Così arrivò il Daimler Mk IA. Con un motore posteriore, struttura semplice e un mitragliatore Bren, era un veicolo certo poco prone a sostenere il combattimento, ma eccezionale come veicolo da esplorazione leggero, più protetto di una jeep e più piccolo e discreto delle grosse blindo. Con appena due soldati seduti a fianco, con un motore Daimler a 6 cilindri, a benzina, da 55 hp, era lungo 3,226 m, largo 1,715, alto 1,5 m, raggiungeva 89 kmh con 322 km di autonomia. Spesso il tetto ribaltabile non era usato e venne eliminato dall'Mk III. Migliaia di mezzi vennero prodotti dall'inizio alla fine della guerra, ed usati intensamente dappertutto, anche come mezzi per gli ufficiali. Questa vera e propria '500' corazzata venne anche copiata dagli Italiani, che fecero in tempo a realizzarne una copia, ma non a distribuirla alle truppe prima dell'Armistizio del settembre '43. Verrà usata dai Repubblichini, per molti aspetti era anche migliore dell'originale, cosa del resto comprensibile se si considera che arrivò diversi anni dopo. Ma la sua produzione fu irrilevante rispetto alla Daimler che poi darà origine anche a vari successori/derivati postbellici, di cui l'ultimo potrebbe essere considerato il Fox con cannone Rarden da 30 mm, versione ben armata del normale veicolo Ferret da esplorazione, ancora molto simile all'originale.
Le Daimler modello blindo erano mezzi ben più potenti, che erano mezzi medi, come del resto le Humber (spesso armate con le Besa da 15 mm, da circa 7 t). Le Daimler Mk I apparvero come ingrandimenti del piccolo Scout Car, ma pesavano il doppio, e si meritarono il nome di Wheeled Tank (carro su ruote), che inizialmente ebbe problemi di trasmissione e di carico sulle sospensioni. Ma vennero risolti entro l'aprile del '41. Con uno scafo allargato per ospitare la torretta del Tetrarch, ebbe da subito il cannone da 40 mm, come i carri inglesi coetanei. Spesso presenti i lancianebbiogeni, le 4 ruote erano tutte motrici ma l'idea di renderle tutte sterzanti venne abbandonata in quanto complessa e senza vantaggi pratici. I freni a disco idraulici Girling erano un notevole progresso per l'epoca, mentre la trasmissione era a giunto idraulico, non mancava al solito un secondo posto di pilotaggio rivolto all'indietro. Non mancarono pochi esemplari con l'obice da 76,2 mm per appoggio di fuoco, ma le blindo furono usate
Per il supporto di fuoco vennero prodotte le macchine della AEC (associated Engeneering Company Ltd), Southwall, che normalmente costruiva autobus. L'autotelaio era quello del trattore d'artiglieria Matador modificato. Come i tipi medi, vennero costruite agli inizi del '41. Erano ampie internamente, e protette quasi come i carri Cruiser. A parte le solite mitragliatrici Besa cecoslovacche da 7,92 mm, tipiche dei corazzati inglesi, l'Mk I aveva il cannone da 40 mm e in generale la pesante torretta del Valentine Mk I. Dopo 120 esemplari seguirono, a seconda delle richieste dall'Africa del Nord, l'Mk II con cannone da 57 mm e poi l'Mk III con il pezzo da 75 mm derivato da quello M3 americano. Così venne usata per l'appoggio ai reggimenti autoblindo, dall'Africa fino in Italia. Essa era anche quadriposto. In tutto ne vennero prodotte 'solo' 629, ma pesavano già nel tipo Mk I 11 t, 12,7 nell'Mk III. Le dimensioni erano di 5,18 o (Mk III) 5,613 m, larghezza 2,7 m, altezza 2,55 o 2,69 m (Mk III). Velocità 66 kmh e autonomia di 402 km su strada, motore potenziato dai 105 hp dell'Mk I a 155 dell'Mk III. Stranamente queste potenti blindo non ebbero una carriera molto lunga, forse per la loro lentezza. I Belgi le ebbero nel periodo 1945-50. Una delle loro possibilità era passare nella marcia su strada da 4x4 a 4x2, ottimizzando la non enorme potenza disponibile, che nell'Mk III fu incrementata tanto da superare in prestazioni i primi tipi. Le blindo inglesi vennero largamente impiegate sull'Africa del Nord, scorrazzando per migliaia di km e colpendo spesso le retrovie nemiche, anche gli aeroporti. Erano mezzi fondamentali per l'Esercito Britannico.
Riga 84:
Questo per quello che riguarda l'artiglieria campale, e che venne integrato verso la fine della guerra da alcuni tipi di lanciarazzi dalla vita piuttosto effimera.
Le artiglierie controcarri erano decisamente 'calde' in termini di prestazioni. Il 'due libbre' Vickers aveva un proiettile da circa 1 kg sparato a 792 m.sec, perforando circa 53 mm d'acciaio a 455 m e con 30° di impatto. Ma era un'arma, per quanto interessante, piuttosto complicata e poco mobile. Il suo peso di 831,6 kg era molto più alto di quello dei cannoni dell'epoca e della stessa categoria. La ragione era che esso non era pensato tanto come arma offensiva, per accompagnare i fianchi dei reparti corazzati, ma piuttosto da posizioni difensive, e la sua alta sagoma lo rendeva molto evidente, anche per l'alto scudo squadrato. Interessante era peraltro l'affusto con brandeggio a 360 gradi: aveva una coda che si apriva in tre parti e le ruote si sollevavano da terra. Ma se questo era molto valido per le artiglieria più grosse, era uno spreco per il 40 mm, che di fatto non soddisfece mai del tutto, a parte che contro gli Italiani nel '40-41. Vennero provate tutte le soluzioni pratiche per trasformarlo in un'arma valida, sufficiente contro le corazze dei carri nemici, per esempio sparando colpi decalibrati con l'adattatore apposito, o mettendo il cannone su appositi autocarri (portees), molto usati in N.Africa. Ma al dunque, dovette essere abbandonato progressivamente dal '42, prima con il '25 libbre' e poi
Questo era un cannone ad alte prestazioni, ma stavolta anche di calibro rilevante. Solo alla fine del '41 si trovò il modo di liberare le linee di produzione dal 2 libbre e rendere possibile l'assegnazione ai reparti dell'Ordnance, Q.F., 6 pdr. Presto si trovò anche il modo di adattarlo ai carri armati, rimpiazzando il predecessore anche lì. Avendo la capacità di perforare circa 70 mm a 1 km di distanza, era superiore al precedente cannone e almeno pari al similare 50 mm tedesco; ma nondimeno, con il suo affusto più semplice, pesava poco più del 2 libbre, circa 1.112 kg. La ragione era che si affidava, piuttosto che alla grossa piastra di rotazione (simile all'affusto del 25 libbre in versione ridotta) ad un tradizione tipo a doppia coda con ampio settore di tiro. Solo il carro Tiger fece sì che i colpi potenti e precisi (900 m.sec per proiettili da 2,85 kg)del '6 libbre' non fossero più sufficienti a surclassare le protezioni nemiche, almeno quelle frontali. I carri con il 57 mm, il Valentine e il Crusader III
Sorte diversa per i pezzi americani da 57 mm usati dai Sovietici a bordo di numerosi semicingolati, pure americani; già gli americani provarono tali mezzi con piastre d'acciaio spesse 20 mm e cannone da 75 mm campale, per poi convincersi che il più potente M 10 era certamente un mezzo controcarri superiore in ogni ambito (costo a parte). I Sovietici pensavano giustamente che anche un mezzo non del tutto soddisfacente (quanto a protezione) fosse comunque molto meglio di un cannone trainato, e così usarono largamente i 57 mm americani su tali installazioni. Curiosamente, i Sovietici avevano anche sviluppato i loro 57 mm, ottime armi con elevata capacità di perforazione, non inferiori ai tipi britannici con i quali si troveranno a convivere per molti anni.
Riga 102:
Il 17 libbre fu determinante a Medenine, dove fallì l'ultima offensiva di Rommel, 150 carri arrestati da 450 cannoni. Era il 6 marzo 1943 e finalmente i Tiger erano stati sconfitti, come del resto gli Inglesi dimostrarono la loro raggiunta esperienza nel costruire zone di distruzione dei carri armati. In seguito il cannone, ancora tenuto segreto, venne usato nelle ultime battaglie in Tunisia con tiri precisi per distruggere i capisaldi nemici uno per uno, come a Enfalville.
Pur con la sua potenza balistica, il 17 pdr non era peraltro perfetto. Era capace di perforare circa 130 mm a 900 m e con questo anche la corazza dei Tiger I, ma non era facile da muovere: per una leggera superiorità sul Pak 40 tedesco, pagava lo scotto di un peso di ben 2.923 kg, circa il doppio e
Meno note sono senz'altro le armi contraerei britanniche. Nondimeno, a parte i Bofors e gli Oerlikon, nonché altri tipi utilizzati in maniera piuttosto artigianale o limitata, c'è da segnalare i cannoni Polsten, basati su di un tipo progettato in Polonia per semplificare l'Oerlikon, di cui aveva meno parti ma offriva le stesse prestazioni. Il 94 mm era il successore del vecchio 76 mm, e pur non avendo prestazioni eccezionali (pare che la velocità alla bocca e la gittata fossero sacrificate ad un proiettile di peso piuttosto congruo) era pur sempre un'arma moderna, anche se priva della mobilità tattica degli '88' tedeschi (e in parte, dei 90 mm italiani). Ma non era l'unico tipo, c'erano anche il 114 e il 133 mm, armi potenti ma oppresse dal loro stesso peso, non tanto del cannone ma del proiettile (che dopotutto è la vera arma), troppo pesante per il tiro rapido da parte dei serventi. In ogni caso fecero la loro parte per difendere lo spazio aereo britannico. A livello tattico parecchi furono i carri contraerei pensati, anche piuttosto elaborati, come i Crusader con due cannoni in torretta da 20 mm o uno solo, con torre aperta, da 40 mm Bofors.
|