Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania-3: differenze tra le versioni
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===Arado===
Iniziamo dall'Ar 234, qui considerato nella sua evoluzione da caccia; il tipo base da bombardamento è ben conosciuto, se tale definizione si adatta ad un velivolo prodotto in 210 esemplari e usato per pochi mesi, ma le versioni avanzate non sono mancate, tanto per confermare l'attività febbrile dei progettisti tedeschi, molto avanti rispetto a quello ch'era possibile ottenere in concreto. Già nel maggio del '43 venne proposto un Ar 234 da caccia, che però ebbe scarsa attenzione vista la presenza del Me 262: ma gli ingegneri Van Nes e Blume riuscirono a produrre un caccia pesante e ricognitore notturno, che poteva essere bireattore,
*Motore: 2 HeS 011A da 1.300 kgs
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Più o meno contemporaneamente venne anche pensato l''''Entwurf 7''', che cominciò a prendere forma attorno al giugno 1941: è del 24 di quel mese il progetto per un aereo a doppia trave di coda ed elica spingente con motore BMW 803 a 28 cilindri, un radiale e al contempo raffreddato a liquido (cosa estremamente rara e difficilmente spiegabile in termini pratici, visto che uno dei vantaggi del radiale è proprio quello di essere un robusto motore raffreddato ad aria). Rielaborato nell'aprile del '43 con tanto di radiatore nel muso, restava probabilmente con la doppia elica già prevista per la prima stesura, e alla fine questa forma diede due risultati specifici: l'Entfurt 6 'Flitzer' a reazione e l'Entfurt 7 con una turboelica DB 021, da 2.000 hp più 770 kg di spinta residua: c'era l'elica traente, ma la turbina dietro l'abitacolo che fungeva anche da scarico.
Quest'aereo sarebbe stato
*Dimensioni: lunghezza 9 m, apertura alare 8 m, altezza 2,65 m
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In teoria questa piccola ditta poteva fare ben poco rispetto ai colossi dell'industria tedesca. Invece, grazie ai fratelli Horten, si specializzò in una serie di progetti incredibilmente avanzati sui caccia tutt'ala senza alcun piano di coda, cosa che nemmeno Lippisch alla Messerchmitt si era azzardato a tentare. Il primo di questi avveniristici velivoli con motori a reazione doveva essere l'Ho VII che era un banco prova per i motori Argus a pulsogetto del dr. Gunther Diedrich, ma il programma venne cancellato. Il successivo jet fu l'Ho.IX o Go 229 (la ragione di questo doppio nome è che la realizzazione venne affidata alla Gotha, ma il progetto era pur sempre realizzato dai fratelli Horten, che stavano già costruendo il prototipo V1, senza motori per prove librate, quando all'inizio del '44 proposero il progetto a Goering), per rispondere alla specifica 1.000x1.000x1.000 (1 t per mille km a mille km/h), poi 'rilassata da 1.000 a 800. Ora bisogna dire che questo cacciabombardiere era sì in compagnia di progetti quali i Northrop YB-35, ma un conto è il volo rettilineo, un conto un apparecchio da caccia, e quindi da combattimento aereo. Un generale si lamentò dicendo in merito che ci doveva essere una ragione se gli uccelli avevano una coda, e questo doveva valere anche per gli aerei; inutilmente si cercò di ottenere l'unanimità tra i due fratelli con tale discorso sui piani di coda, che avrebbero sporcato di poco l'aerodinamica, ma avrebbero consentito di assicurare quella controllabilità che mancava. E qui si parla di aerei da bombardamento di grosse dimensioni e intrinseca stabilità, che di fatto sono diventati realtà solo con i sistemi computerizzati di pilotaggi moderni. Invece qui si trattava di un caccia da duello aereo, e per giunta come cacciabombardiere c'era ancora da trovare un modo di puntare le armi in maniera efficace. Così, con tutte le sue caratteristiche notevoli, il caccia rimase solo a impressionare i vincitori della guerra, che lo trovarono giusto come prototipi in approntamento visto che il V2, volato non si sa bene se il 18 dicembre 1944 o il 2 febbraio 1945, andò in distrutto, a causa dello spegnimento di uno dei motori, il 18 febbraio, uccidendo il collaudatore Ziller. Dei 7 prototipi e 20 esemplari di preserie solo alcuni erano in lavorazione, tra cui gli A-01 con il prototipo V3, con il modernissimo FuG 244 Bremen, il V6 con i cannoni MK 103 ma ancora come caccia diurno (per inciso, il fatto che quasi tutti i progetti avanzati tedeschi volevano gli MK 103 al posto dei 108 dà l'idea di come le loro capacità balistiche erano maggiormente apprezzate, con l'unico ostacolo di dover disporre di abbastanza potenza per portarle in aria senza troppe penalizzazioni). Ancora il 12 marzo 1945 Goering voleva confermare la produzione del Go 229, ma il 14 aprile Friedrichsorda venne occupata e con essa preso in carico dagli americani il V3, quasi completo e portato negli USA. Ma se questo fu l'epilogo dei caccia Go IX, dal '43 si lavorava già a mezzi ancora più avanzati, in particolare ai tutt'ala con a freccia, di cui gli Ho IIIb erano gli alianti usati per il loro collaudo. Si trattava di un mezzo pensato per velocità supersoniche, almeno per quanto riguarda la capacità teorica di tale configurazione, da concretizzare ovviamente con turbogetti. Il primo volo fu il 27 novembre 1944, ma venne distrutto da ex-prigionieri sovietici appena liberati. Il suo obiettivo era realizzare l'Ho XIIIb, il caccia supersonico con abitacolo in alcune ricostruzioni annegato in una deriva verticale (come sul Lippisch DM-13). Con il motore HeS 011-A-9 da 1.300 kgs avrebbe raggiunto eventualmente circa 1.195 kmh a 6.000 m, appena 1,05 mach. Presumibilmente le dimensioni sarebbero state 9,2 m di apertura alare, 10 di lunghezza, 4,2 di altezza, peso di 6,8 t e autonomia di 2.000 km, ma solo con il motore potenziato da 1.500 kgs, e armati con 3-4 cannoni MK 108 o Mk 213C. Magari non era molto, ma superare la barriera del suono era un passo fondamentale, che sarà possibile solo con l'F-100 e il MiG-19 nei primi anni '50 (se si considera il volo orizzontale). Gli Inglesi trovarono alcune parti costruite, e forse le usarono come ispirazione per l'ala a mezzaluna crescente del Victor, anche se l'XIIIb era un velivolo con ala a freccia semplice, non composita. In ogni caso questo mise fine alla genia dei caccia Horten.
Ma non fu certo la fine dei progetti dei fratelli Horten, che parteciparono al concorso per un Amerika Bomber con 4.000 kg di carico e raggio d'azione di oltre 5.500 km, tanto che il 12 marzo 1945, oramai a guerra persa, Goering parlò di un ordine formale per tale aereo imminente, e in aprile venne anche iniziata materialmente la costruzione di tale avanzatissimo apparecchio, naturalmente un tutt'ala simile all' XB-35, o forse sarebbe più giusto dire all'XB-49, visto che avrebbe eventualmente avuto 6 Jumo 004, ma raccapezzarsi sui tipi e le dimensioni di questi velivoli, di cui esistono vari disegni e 'versioni', è difficile. Tra queste c'era un grande aereo da trasporto civile, perché ai due fratelli interessava molto anche, e forse
Nel dopoguerra gli Horten se ne andarono in Argentina e qui fecero alcuni altri lavori che, al solito, non ebbero seguito alcuno, se non confermare la difficoltà di una formula tutt'ala, il che portò al delta caudato simile a quello dei progetti di Lippisch. Il risultato furono l'aliante IAe.37P, il caccia IAe.37 equipaggiato con un RR Derwent 5 da 1.630 kgs ma ancora con prestazioni subsooniche, e l'IA3.48 supersonico che avrebbe dovuto avere due RR Avon A.22 da 3.245 kgs. Le caratteristiche nel caso del primo, erano il pilota in posizione prona dentro un muso ampiamente vetrato, con le ali troncate nel bordo d'entrata per formare le prese d'aria. Volò dal primo ottobre del '54 per complessive 100 ore, trainato prima da uno Ju-52 e poi da un'altra gloria del trasporto aereo, il DC-3. Alla fine gli Horten arrivarono all'idea che era meglio l'abitacolo di tipo normale, cosicché ne nacque l'IAe.37 Pulqui III, di cui però solo alcuni pezzi vennero approntati. La versione supersonica da mach 1,9 venne cancellata nel '59.
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