Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Appendice 4: differenze tra le versioni

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Nel primo dopoguerra lo studio delle onde di ogni tipo aumentò e si estese a vari campi. Nel '22 Marconi riprese l'idea nella famosa conferenza all'[[w:Institute_of_Radio_Engineers|I.R.E.]], lo stesso anno ci pensarono gli americani Taylor e Young dell'[[w:United States Navy|USN]], nel '25 Breit e Tve del Carnengie Institute di Washington realizzarono un vero radiotelemetro, sistema che serviva solo per la misurazione della distanza e non anche per la scoperta.
 
Mentre Marconi si applicava anche alla realizzazione di un sistema efficace (che poi presenterà in Italia suscitando finalmente un po' di attenzione) il dott. Rudolph Kunhold, del Centro Ricerche Telecomunicazioni (NVA) della Marina, studiò il sonar e poi riuscì a realizzare un prototipo del radar tedesco, che grazie ad un oscillatore (o forse due) Philips della potenza di 70 w, riuscì a produrre un radar da ben 0,6 GHz, ovvero 48 cm di lunghezza d'onda. Era una prestazione eccezionale per l'autunno 1933, e così nel 1934 venne costruito il prototipo vero e proprio nei laboratorio della Marina, che venne sperimentato nel marzo 1935 e poi presentato al cospetto degli ufficiali della Kriegsmarine tra cui l'amm. Reader; durante la dimostrazione localizzò una nave a 7 miglia marine, e sopratuttosoprattutto (suscitando entusiasmo negli ufficiali presenti) un aereo in volo a bassa quota. Poi all'inizio del '36 venne localizzato un aereo a circa 34 km e così venne definitivamente riconosciuta l'utilità del radar anche per la scoperta aerea. Nasceva quindi il radar tedesco, il DeTe (Dezimeter Telegraphie o Dezimetertechnik) ad onde decimetriche, e la sua prima applicazione operativa fu il GEMA FMG 39G sistemato sulla corazzata 'Spee'. Funzionava a 368 MHz e non mancò di interessare gli esperti dell'Intelligence inglese, allorché il relitto bruciato della SPEE era rimasto agibile e venne subito ispezionato per via di quello strano oggetto metallico sulla sua torre, che solo pochi esperti all'epoca potevano riconoscere come un 'radar'.
 
Il prototipo del '33 non funzionava bene data la scarsa potenza del trasmettitore. Usando poi un magnetron si poté arrivare a lunghezze d'onda molto ridotte, dell'ordine dei 13,5 cm, ma non erano modulate e il magnetron di per sé aveva solo una potenza di 100mW. Al dunque si trattò di un fallimento, che contribuirà ad indirizzare verso l'adozione di onde più lunghe. Addirittura si pensava che le onde centimetriche, essendo vicine a quelle ottiche, non fossero ottimali per la localizzazione di bersagli aerei. L'ignoranza del resto era ricambiata dagli Inglesi, che stentarono fin oltre il 1940 a credere che anche i Tedeschi avessero il radar (almeno nel settore della difesa contraerei, visto che quelli navali li avevano già 'avvicinati'). Nel '34 Kunhold si rivolse alla Telefunken e costituì la GEMA. In seguito si cambierà la sigla da De.Te. a FuM, ovvero Funkmesstechnik.
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===Radar Inglesi===
In Gran Bretagna, nel frattempo, l'Air Ministry ebbe interesse di creare nel '35 il comitato di studio diretto da H.T. Tizard. Ma si trattava solo di un sistema di ricerca da difesa aerea, e la Royal Navy avrebbe dovuto attendere un secondo tempo per ottenere i propri radar: la priorità era riservata alle difese terrestri. E così accadde che la prima linea difensiva radar del mondo venne messa a punto in Gran Bretagna, con la costruzione, già entro il 1935, delle prime 5 stazioni della Chain Home (non è chiaro come ciò sia stato possibile, ma queste sono le date riportate dalle fonti). Erano sistemi diversi dai radar moderni: si trattava di enormi costruzioni costituite da 4 antenne emittenti e 4 riceventi, raggruppate in maniera omogenea: il gruppo con le unità trasmittenti e quello con le più piccole unità riceventi. L'altezza era, per le prime, di circa 80-108 metri, il che le rendeva impossibili da mimetizzare in alcun modo. La loro portata era nominalmente di ben 320 km, ma la lunghezza d'onda arrivava a ben 12 metri, il che rendeva impossibile localizzare aerei a bassa quota. Inoltre erano antenne direzionali, che non potevano vedere se non nella zona da cui ci si aspettava la minaccia. Per aiutare contro le incursioni a bassa quota, venne poi istituita la rete 'Low Chain' con antenne più piccole e sopratuttosoprattutto, invece della frequenza di appena 25 MHz, capaci di emettere radiazioni a circa 200 MHz.
 
 
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La successiva evoluzione fu l'OBOE, che consisteva in due stazioni, 'Cat' e 'Mouse'. L'aereo volava ad una distanza prefissata dalla prima, e quando intersecava il secondo segnale poteva definirsi sull'obiettivo. Era un sistema abbastanza preciso, tanto che inizialmente si voleva una precisione di appena 50 metri, e funzionava sopratuttosoprattutto per attacchi a distanze non molto elevate, ma presentava l'ovvio inconveniente che chi lo usasse doveva volare in una rotta costante, prevedibile e quindi vulnerabile. Questo era in pratica possibile solo per piccoli gruppi di aerei, o i pathfinder, oppure i Mosquito, che spesso erano per l'appunto i Pathfinder. L'OBOE entrò in azione nel tardo 1942, con una notevole precisione anche se non grande quanto a portata, tuttavia per attaccare la Ruhr era più che valido. I Mosquito vennero usati spesso con tale sistema, e furono i primi ad essere impiegati il 21-22 dicembre 1942, anche se non fu un successo. In seguito i tedeschi trovarono il modo di disturbare l'Oboe, allora venne fuori l'Oboe Mk III, e infine ritornò il Gee-H, che era con funzioni invertite: l'aereo portava il trasmettitore e la centrale di terra lo sentiva, comandando lo sgancio quando necessario.
 
 
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Dopo che un radar tedesco Wurzburg D consentì l'abbattimento di due ricognitori britannici (era impiegato dalla 7a compagnia tedesca) in Nord Africa, l'interesse da parte dei piloti per questi apparati aumentò notevolmente. L'inizio delle operazioni di questo marchingegno era stato visto con scetticismo, ma certo che è strano come due anni di guerra non avessero ancora fatto intuire l'importanza di un sistema di avvistamento anticipato come quello che consentiva il radar. E quel 14 maggio 1942, dopo un mese di operazioni senza risultati positivi, quel radar dimostrava quanto già dal 1940 gli inglesi sulla Gran Bretagna e a Malta avevano già ampiamente dimostrato. Il primo radar di scoperta aerea per gli Italiani fu un FREYA ceduto il 1 luglio 1942 dai Tedeschi a Bengasi, in seguito trasportato in Sicilia.
 
Nel frattempo, per contrastare le difese di Malta vennero istituiti centri speciali per intercettare il traffico e per disturbarlo, incluso il radiofaro maltese. I Centri di Disturbo e quelli di Radio-intercettazione vennero installati in Sicilia e a Pantelleria, che però intercettarono solo le radio HF; nel maggio del '42 gli inglesi passarono alle VHF, e per il momento il sistema di informazioni italiano andò in crisi. Usando un ricevitore ideato da un certo Filippa, inventore di Alessandria (che nel 1940 aveva già presentato l'apparecchio, rifiutato per l'eccessiva difficoltà di fabbricazione), e sopratuttosoprattutto i ricevitori VHF di aerei inglesi abbattuti, si continuò il lavoro di intercettazione fino al 10 luglio 1943.
 
Dopo Matapan, si cominciò a pensare anche a sistemi di disturbo radar, che portarono a sistemi capaci di disturbare onde tra 40 cm e 12 m di lunghezza. Prima erano solo intercettatori, poi divennero anche disturbatori, in servizio dai primi mesi del 1942. Vennero usati in Egeo, Sicilia (con obiettivo Malta, operando da alte colline), e Tirreno. In seguito arrivò un disturbatore che al posto del sistema a 'superreazione' usava un apparato supereterodina monocamandato, usato per disturbare sopratuttosoprattutto i radar dei bombardieri Alleati. Uno era a Ischia, dove funzionò fino all'8 settembre 1943. Disturbare i radar era chiaramente più semplice che costruirli, ma servivano anche questi sistemi e con l'aiuto dei Tedeschi venne pensato un programma per 50 apparati Folaga a lunga portata (teoricamente di circa 200 km), 200 Vespa, 100 sistemi tedeschi e 1000 IFF Fu.25, nonché 300 sistemi di disturbo radar. Ma era già il 21 luglio 1943, troppo tardi per essere concretizzato. Degli 85 radar usati sull'Italia 84 erano Tedeschi, e solo con la RSI fu possibile organizzare una difesa aerea degna di questo nome contro i bombardieri Alleati.
 
Quanto ai radar di bordo, venne pensato solo nel 1943 a Guidonia ad un nuovo radar, l'RTD Arghetto o Vespa, 300 mhz (1 metro di lunghezza d'onda) con antenne tipo Yagi una ricevente e una trasmittente, nelle estremità alari. Venne sperimentato su di un S.79 e un Z.1018, e si ritenne che questo apparato di ricerca dovesse essere messo in produzione; il LEPRE RTD 8 era invece un radar da intercettazione, mai messo a punto.
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===I radar americani===
[[Immagine:AN-APS-3_PV-2_NAN4-46.jpg|220px|left|thumb|Un AN-APS-3 da caccia, con la sua antenna moderna a parabola, sistemato nel muso di un aereo americano]]
I radar navali influenzarono la guerra, sopratuttosoprattutto nella sua seconda metà, in maniera molto consistente. Furono tra le ragioni della progressiva superiorità americana contro i Giapponesi. Ben presto, questi strani congegni con antenne simili a quelle televisive moderne, o a dei materassi o delle parabole metalliche, apparentemente privi di importanza rispetto ai cannoni e ai siluri di cui erano armate le navi classiche, divennero al contrario elementi di importanza fondamentale per la guerra moderna, capaci di decidere il destino di intere flotte da battaglia.
 
Ma come è nato il radar? Quando ancora non si chiamava così, Hertz, inventore di sistemi per misurare e scoprire le onde radio, che si era basato a sua volta sulle leggi integrate di Maxwell (a sua volta basatosi su Ampere, Gauss e altri), scoprì nel 1886 che le onde radio venivano riflesse da oggetti solidi di tipo metallico. E nel 1904 vennero depositati negli uffici brevetti americani, tedeschi e britannici delle invenzioni presentate come ausilio marittimo per la navigazione. In particolare Huslmeyer in quell'anno ideò un 'telemobiloscopio' che era capace di rilevare la presenza di ostacoli nell'oscurità e nella nebbia. Però la portata era di poche centinaia di metri a causa della ridotta potenza dei trasmettitori disponibili, con lunghezza d'onda troppo ampia e bassa frequenza. Eppure, si trattava di una scoperta antecedente di 8 anni rispetto alla tragedia del Titanic; se si fosse sviluppata come l'aereo (realizzato in maniera 'pratica' anch'esso in quel tempo) forse adesso non sapremmo di nessun Titanic affondato da iceberg. Ma si dovette aspettare il 1922 quando Marconi riprese l'idea del radar, osservando anch'egli le onde riflesse da oggetti solidi, e lo stesso anno, ma più in sordina del celebre scienziato italo-scozzese, vennero iniziati gli studi da parte di Taylor e Young, che avevano visto come i cacciatorpediniere potessero rilevare altre navi in linea di fronte, tramite apposite apparecchiature radiotecniche, semplicemente osservando la distorsione dei segnali radio tra nave e nave. Diventato capo del Naval Research Laboratory, Taylor riuscirà a progettare dei radar che andranno sulle navi dai tardi anni '30, e poi verranno usati anche a terra dall'US Army. Invece in Gran Bretagna, la minaccia degli Zeppelin e dei Gotha da bombardamento fu certo una buona memoria per pensare allo sviluppo dei radar come sistemi di difesa del territorio e in questo caso, solo dopo la RN avrà i suoi frutti, con sistemi navalizzati; e sopratuttosoprattutto come sistemi di scoperta aerea, prima di diventare anche radar di controllo del tiro. I Tedeschi, invece, utilizzarono i radar come sistemi di direzione tiro e telemetria.
 
Insomma, considerando anche gli studi italiani, c'era un interesse crescente per questi radiolocalizzatori, ma chi si spinse più a fondo nella loro tecnologia, grazie anche al trasmettitore ad alta potenza magnetron, furono gli USA e la Gran Bretagna, almeno nell'aspetto della tecnologia navale. Anche i Tedeschi ebbero ottimi radar, e dovettero studiarne sempre di migliori, e sempre più focalizzati nel compito, non previsto inizialmente, di difesa aerea terrestre.
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L''''SK''' era del gennaio 1943, prodotto dalla G.E. Grande radar con antenna da 5,1 m quadrata, discendente dell'CXAM-1, aveva una portata di 180 km. Nonostante che fosse destinato alle sole grandi navi (pesava oltre 2 t la sola antenna) era stato costruito poi in 250 esemplari. L''''SK-2''' era dell'aprile 1944 e venne costruito per le navi maggiori. Derivava dall'SK-2 e nel dopoguerra, alcuni dei 75 prodotti finirono anche sul Garibaldi e Duca degli Abruzzi italiani. L''''SM''' era un tipo diverso, un 'radar guida caccia' del 1942, con portata di 40 km su navi e 80 su aerei, antenna di 2 m di diametro, pesava ben 9 tonnellate e venne usato solo sulle portaerei Essex con un totale di 23 installati.
 
L''''SO-1/9''' era una serie di radar del 1942-44, usati da piccole navi e con portata di circa 15 km su navi e 24 su aerei. Questo radar era particolarmente notevole perché era centimetrico: la sua precisione fu molto elevata fin dall'inizio quanto ad errore di direzione (0,5°) e distanza (150 m). La sua carriera, sia pure protetta da un'apposita cupola, è stata tanto lunga che l'SO-8 era usato da varie navi italiane anche negli anni '70. Era usato sopratuttosoprattutto per scoperta in superficie, e da notare che esso venne utilizzato dalle motosiluranti anche da prima degli SF. L''''SR''' era del '45 e serviva a scoprire bersagli aerei. Aveva ottime prestazioni, tra cui circa 180 km di portata, antenna da 4,5x1,8 m, e poteva vedere anche in presenza di clutter ed ECM. Rimase così in servizio fino ai primi anni '60, ultimo dei radar Westinghouse di scoperta aerea bellici.
 
Poi c'erano i radar di tiro: l''''Mk 4''' era sulla direzione di tiro ottica Mk 37, su cui spiccavano le due antenne basate su altrettanti, precedenti '''Mk 3'''. Era usato come direzione del tiro per i pezzi da 127 mm perché era poco preciso alle maggiori distanze, ma i 667 realizzati furono di notevole utilità: il prototipo, installato su di un cacciatorpediniere, era già in mare per l'autunno 1941, proprio quel che ci voleva per affrontare i giapponesi. Produzione W.Electric. Portata teorica 11-30 km su bersagli di superficie, 38 km contraerei.