Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania: differenze tra le versioni

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{{Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale}}
La Germania è stata la principale fonte di rinnovamento tecnologico del conflitto, anche se gli Stati Uniti sono stati un più che degno competitore. SopratuttoSoprattutto quando si trattò di pensare ad armamenti che qualitativamente fossero in qualche modo capaci di superare le masse di mezzi americani, britannici e sovietici. Fu una scommessa disperata e infine perduta; ma gli sviluppi, sopratuttosoprattutto in termini di aviazione e missilistica, vennero ampiamente sfruttati nel dopoguerra per una rivoluzione tecnologica di portata realmente storica, basti pensare a Werner Von Braun e alla sua attività missilistica negli USA.
 
Ecco quindi una carrellata di progetti avanzati Tedeschi, beninteso senza pretesa alcuna di esaustività.
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Seguirono pochi Do.217A da ricognizione veloce e bombardieri Do.217C. Il passo decisivo fu il Do.217E-1 degli inizi del '41, capace di portare 2 t di bombe, con 4-5 uomini e un armamento di 5 MG 17 e una MG 151/15. Poi giunse il Do.217E antinave nel marzo del '41, assegnato per primo al KG II/40 con parecchie varianti, come l'E-2 con torretta da 13 mm telecomandata. Questi velivoli vennero ampiamente usati nell'Operazione Baedeker, i bombardamenti contro le città Britanniche nella primavera del '42. Quando giunse l'autunno, arrivò il Do.217K con un muso riprogettato a 'maschera di kendo' e motori BMW 801D da 1.700 hp. Aveva 2 bombe da 1 t in tandem in fusoliera e altre sotto le ali (carico massimo). Al solito vennero ampiamente usati appositi kit standard, con i quali si poteva fare fronte a parecchie esigenze; un'ulteriore versione era il Do-217M con i DB-603A da 1.750 hp.
 
I Do.217J erano caccia notturni, ottenuti per lo più trasformando gli E da bombardamento, o anche con macchine di nuova costruzione. Avevano una consistente batteria nel muso di 4 MG151/20 e 4 MG17 o MG 131. Inizialmente era solo una sorta di incursore notturno, ma con il J-2 ebbe anche il radar LiechtsteinLichtenstein BC. Il successivo modello fu il tipo N con oltre 200 esemplari, che prestò servizio dal '43. Il J venne dato anche alla Regia Aeronautica, che ottenne qualche successo nel '43, ma nulla di sufficiente per contrastare l'offensiva aerea Alleata. Il Do-217N, era un velivolo pesante e poco propenso alle manovre tipiche dei caccia. Verso la fine del '43 venne sospesa la produzione e i caccia notturni rimasero il sempre valido Bf-110 e lo Ju-88. L'aereo era se non altro pesantemente armato e molto stabile come piattaforma di tiro. La velocità era di 525 kmhkm/h, non molto alta, ma il palco di antenne a dipolo del radar non consentiva di meglio. Naturalmente era impensabile 'beccare' i Mosquito con tali ridotte prestazioni, ma i Lancaster e Halifax erano obiettivi legittimi.
 
La versione '''Do.217P''' aveva una pressurizzazione in stile Ju.86P ma era più moderno: questo straordinario aereo riusciva così a volare fino a 16.154 m, fuori portata delle difese nemiche, anche se poteva portare solo bombe esterne, avendo la fusoliera occupata dal terzo motore per restaurazione la potenza in quota. Apparentemente era superiore anche all'Ar.234 a reazione, anche se questo non valeva per le quote medio-basse.
 
I Do.217 erano sopratuttosoprattutto bombardieri notturni, e si fecero valere nonostante i problemi d'origine. Le modifiche effettuate furono molte: i primi 'E' avevano un aerofreno di coda a 4 petali, decisamente insolito e pesante, ma che gli consentiva bombardamenti in picchiata. In seguito rimosso, venne talvolta sostituito con una torretta telecomandata con ben 4 armi da 7,92 mm in un tentativo di aumentarne la difesa. Tra le sue modifiche più importanti le bombe a razzo Fritz-X e le HS-293 plananti, le prime per l'E-5 e le seconde per il K-2, mentre il K-3 aveva entrambe. Il 27 agosto del '43 affondarono la corvetta Egret dopo numerosi lanci di missili, che inizialmente ebbero difficoltà a guidare sui bersagli; il KG III/100 affondò la corazzata ROMA il 9 settembre 1943, danneggiando anche l'ITALIA. Anche la gloriosa HMS WARSPITE venne colpita e messa KO da un'altra Fritz-X.
 
Il Do.217 non fu un progetto del tutto riuscito, ma aveva capacità di carico notevoli e buone prestazioni. Tuttavia è difficile capire come mai si utilizzò così poco il Do.215, che era il 17 in versione export con i nuovissimi DB-601, per prestazioni notevolmente migliori in tutti gli ambiti, ma la LW lo usò solo in 101 esemplari come ricognitore e in 12 esemplari anche come caccia notturno Do-215B-5 con una batteria di cannoni nel muso. Infine, a chiudere non esattamente in gloria questa genia di aerei, giunse il Do.317, l'evoluzione finale, che non riuscì ad entrare in servizio a causa di vari problemi tecnici.
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Gli Ju-88 vennero poi adattati al tiro controcarri con i vari '''Ju 88P''', armati con cannoni binati da 37 mm, singoli da 75 mm , singoli da 50 e persino da 88 mm. Non ebbero molto successo in quanto pesanti, vulnerabili e malamente capaci di resistere al rinculo dei cannoni di calibro maggiore. Gli '''Ju-88S''' erano invece destinati al bombardamento veloce, e lo erano davvero, con muso modificato, motori BMW-801 e infine (Ju-88S-4) gli Jumo 213A da 2.300 hp. Armati al più con una singola MG131, erano capaci di circa 600 kmh, ma non ebbero grande produzione, essendo apparsi solo negli ultimi anni di guerra.
 
I tipi da caccia e 'distruzione' erano gli '''Ju-88C''' con muso solido armato di cannoni MG FF e mitragliatrici, prodotti in pochi esemplari inizialmente perché c'erano già i Bf-110 con mansioni simili; poi divennero sempre più utili come Ju-88C, R e G, questi ultimi tornarono quadriposto e grazie ai loro potenti motori potevano volare con spunti di 628 kmh, pur se con un pacco di cannoni MG151+due obliqui, (tutti con 200 colpi), e una MG131 o 2 MG81 difensive. A proposito di armi da 7,92 mm, gli Ju-88 le ebbero di tutti i tipi: MG 15, 17, e sopratuttosoprattutto MG 81, in combinazioni che, come per gli altri bombardieri tedeschi, cambiarono spesso, ma che di fatto non riuscirono mai a soddisfare del tutto le esigenze difensive. Forse il problema era che servivano diverse armi di grosso calibro MG131, per le quali non c'era sufficiente spazio, ma l'armamento proteiforme dei vari bombardieri tedeschi poteva riservare sempre qualche sorpresa: se un cacciatore li ingaggiava, anche riconoscendo un modello e magari una versione specifica, non sapeva mai cosa aspettarsi. Di sicuro, però, sapeva che non sarebbe stato sufficiente a fermare un attacco ben determinato, cosa che del resto si può dire di un po' tutti i bombardieri medi dell'epoca.
 
Gli Ju-88 vennero impiegati dal KG 30 la prima volta attorno al 26 settembre 1939, qualche settimana dopo ch'erano stati forniti ai reparti sperimentali. La sua missione d'esordio potrebbe essere stata in Polonia, ma di sicuro la prima importante ebbe luogo contro le navi Inglesi nel Firth of Forth. Al secondo tentativo, due Ju-88 costituirono le prede di aerei parimenti moderni ed esordienti, gli Spiftire. Gli Ju-88C incursori entrarono in servizio circa un anno dopo, e così gli Ju-88D; i primi avevano sia cannoni che 10 bombe da 50 kg interne.
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*'''Armamento''': 5 Mauser MG 81 da 7,92 mm + 3 opzionali e 3 t di carico
 
Da ricordare lo Ju-88C atterrato nel maggio del '43 in un aeroporto inglese, svelando finalmente il segreto del suo radar LiechtsteinLichtenstein, che aveva causato perdite non indifferenti agli inglesi fino ad allora. Insegnò come disturbarlo, in particolare con l'uso delle 'windows' che questo radar da 500 Hz non riusciva ad eliminare. Prima per i britannici furono guai seri: si sapeva da parte di un Wellington abbattuto nel dicembre precedente, che era operativo su questa banda di frequenze, ma il ricognitore elettronico inglese non riuscì a trasmettere altro prima di cadere. Nel giugno 1943 i Tedeschi con il loro sistema Himmelbett di guida radio dei caccia (portati vicino all'aereo localizzato al radar prima di fargli usare il loro sistema) abbatterono 253 aerei.
 
 
Ma questo Ju-88C cambiò le cose: fingendosi disperso dopo avere segnalato un incendio ad un motore sul mare del Nord durante una delle missioni tese ad intercettare i Mosquito usati come corrieri con la neutrale Svezia, volò fin sullo spazio aereo inglese, e mostrò al sorpreso pilota dello Spitfire, che era pronto all'attacco, una serie di razzi rossi da segnalazione; poi estrasse il carrello in aria, e ondeggiò le ali, se la cosa non si fosse compresa bene: erano disertori che avevano deciso di abbandonare la Germania con il loro velivolo. Il pilota inglese fu premiato per essersi astenuto dallo sparare, cosa non necessariamente garantita. Gli Inglesi realizzarono con l'esperienza di quest'aereo il ricevitore 'Serrate', messo a bordo dei Beaufighter, con il quale fu possibile localizzare il LiechtsteinLichtenstein e fare mortali cacce che portarono alla fine di almeno 23 caccia tedeschi nel giugno 1943. SopratuttoSoprattutto fu possibile progettare il disturbo dei radar con le windows, rendendo possibile missioni tragiche come quelle di Amburgo, certo una conseguenza che non era nelle intenzioni dell'equipaggio disertore. Ma così va la guerra, e anche delle decisioni strettamente personali possono causare un enorme cambiamento degli eventi, pagato anche con la vita di migliaia, se non milioni, di persone.
 
 
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*'''Armamento''': 2 MG131/13 telecomandate in coda, 600 cp l'una.
 
E infine lo '''[[w:Junkers Ju-488|Junkers Ju-488]]'''. Quest'aereo era la soluzione a 'basso rischio' per il bombardamento strategico, visto che l'He-177 aveva continui problemi. Esso venne realizzato con: nuova sezione di fusoliera; abitacolo pressurizzato di Ju-388K; parte centrale e posteriore di Ju-188; ala di Ju-388K con sezione aggiuntiva per il secondo motore; stiva bombe in legno, cosa che potrà stupire ma era la stessa soluzione dello Ju-388K e dello Ju-88A-15 (per via della maggiorazione della stiva rispetto allo standard, per 3 t di bombe). In seguito la sezione posteriore di quest'aereo venne riprogettata usando tela, mentre caratteristico rimase il carrello anteriore con 4 ruote singole ripartite sulle gondole motori. Si stabilì che l'aereo dovesse essere prodotto in Francia, ma i due primi prototipi vennero sabotati dai francesi negli stabilimenti Latecoere e nel novembre del '44 il progetto venne annullato. La Francia ovviamente non era più sicura, anzi non era più nemmeno nelle mani dei Tedeschi, la Germania era bombardata pesantemente e non poteva fare molto di più che sparare missili V-1 e V-2, e infine si pensò di dare il progetto ai Giapponesi, ma non si riuscì a passare la documentazione tecnica. Se realizzato, lo Ju-488A avrebbe avuto 3 soli uomini, con 4 motori Jumo 222A radiali a 24 cilindri da 2.500 hp e 15.066 l di carburante avrebbe ottenuto una velocità di 690 kmhkm/h a 7.200 m, tangenza pratica di 11.500 m, autonomia di 3.400 km a 485 kmhkm/h/7.200 m. L'armamento era di due cannoni MG151 e due MG131 più 5 t di bombe. Pesi di 21-36 t, dimensioni di 31 m (ap. alare), 23,24 m (lunghezza) e superficie alare di 88 m2. Era un aereo piuttosto pesante per le dimensioni, ma sopratuttosoprattutto non è chiaro come mai l'abbondante quantità di carburante non gli consentisse che 3.400 km di autonomia anche se ad alta velocità, non è molto se si pensa che si tratta del 50% in più dei B-17. Forse la risposta è che i motori sono quasi il doppio più potenti, come quelli del B-29 americano. Qui in ogni caso finisce la saga dei bombardieri Junkers ad elica. Ma gli studi continuarono con altri filoni molto interessanti.
 
====Ju-86====
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Circa 35 aerei del KG 40 e 100 vennero usati nella primavera del '44 nell'Operazione Steinbock contro Londra, e si dimostrarono piuttosto tosti dal momento che scendevano planando con velocità che arrivavano anche a 650 kmh, dando filo da torcere ai caccia notturni britannici, perdendo solo 4 aerei in un mese di azione, sia pure con risultati tutto sommato modesti. Anche sul fronte russo gli aerei usati nel '44 erano più affidabili con una manutenzione adeguata, ma al dunque non ebbe mai modo di superare totalmente i limiti tecnici e sopratuttosoprattutto strategici nei quali fu definito il suo programma.
 
Spesso si discute se sia stato un errore trascurare da parte dei Tedeschi l'aviazione strategica, ma si dimenticano diverse cose: una era che oltre mille aerei non furono certo un quantitativo trascurabile per le capacità di produzione tedesche. L'altra è conseguente alla prima.
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'''He-274''':
*'''Dimensioni''': lunghezza 23,8 m, apertura alare 44,2 m, altezza 5,5 m, superficie alare 170 m 2m2
*'''Equipaggio''': 4
*'''Peso''': 38.045 kg
*'''Motori''':4 DB603A da 1.875 hp
*'''Armamento''': 5 MG 131 da 13 mm; 1.000 kg di bombe
*'''Prestazioni''': 580 kmhkm/h, salita 190 m.min, tangenza 14.300 (?) m, autonomia 2850km<ref>Take Off, 137</ref>
 
===I prototipi del Bomber B: Do 317, Fw 191, Hs 130<ref>Sgarlato N: ''I progetti segreti tedeschi'', Aerei nella Storia (supplemento) gen 2004</ref>===
Si è parlato prima della specifica Bomber B, quella ispirata dallo Ju 288. Ma il concorso non ebbe un solo protagonista. Gli aerei di questo paragrafo non hanno avuto tuttavia fortuna, e sono tra i meno noti dell'industria aeronautica tedesca.
 
La specifica Bomber B del luglio 1939, che nelle intenzioni dell'RLM era volta a trovare un sostituto per He 111 e Ju 88, chiedeva 2 t di carico, 6-7 mila metri di tangenza, 3.600 km di autonomia e sopratuttosoprattutto, 600 kmhkm/h. Questo era un limite critico per un qualunque bombardiere ad elica. Ecco come si provò, a parte il già menzionato Ju 288, a risolvere il problema. Premetto che la proposta Arado, l' Ar 340, venne scartata già nel luglio 1940.
 
La Dornier presentò un derivato del Do 217, che a sua volta era appena agli inizi, e rispetto a questo anticipava il muso del Do 217K. Il muso, in effetti, è uno dei punti più difficili e problematici per i bombardieri. La 'visiera' del Do 317 era simile, diciamo, ad una maschera di kendo, fatta da una gabbia di metallo e vetro ad ampia visuale e con vetri curvi. Ma il progetto venne accantonato: era stato valutato come di livello più basso tra i contendenti, ma dopo il blocco dello sviluppo nel 1940, si era ripreso nel '41, quando si vollero il Do 317A con il DB 603A e il -317B con gli infelici DB 610, più torrette telecomandate e maggior estensione delle ali. Caratteristico dell'aereo, oltre ad una fusoliera decisamente grassoccia (in completo contrasto con i Do 17 'matita volante' iniziali), i piani di coda doppi e di forma triangolare acuta. In tutto vennero ordinati 6 prototipi, tutti del tipo A, di cui il V1 volò nel settembre del '42: ma pure se ancora non armato, non era superiore al Do 217P-0. Fu tanto vero che non si volle completare gli altri prototipi se non come Do 217R, senza pressurizzazione ma con i missili Hs 293. Si costruì anche il simulacro del modello B, ma non ebbe nessun seguito per ordine del Technisches Amt.
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===FW 189===
Un velivolo nato per sostituire l'Hs 126, valido aereo da aerocooperazione ma in prospettiva incapace di tenere il passo delle moderne esigenze del campo di battaglia, venne pensato già nel febbraio 1937 con una richiesta dell'RLM (Reichsluftgfarhrtministerium). Si presentarono vari concorrenti, tra cui i due finalisti più accreditati furono, a parte l'interessante Ha 141 con struttura asimmetrica, il FW 189 e l'Ar.198. Nonostante lo scetticismo per un velivolo tanto innovatore, il FW, con fusoliera a doppia trave di coda, similmente al P-38, batté l'avversario sotto tutti i punti di vista. Il prototipo V1 volò nel luglio del 1938. Alla fine l'aereo entrò in servizio in appena 864 esemplari, tuttavia con un uso molto intenso che ne valorizzò al massimo le potenzialità. C'era il modello A-1 (dopo una lunga serie di prototipi e macchine di preserie), con due MG 17 offensive e 2 MG 15 difensive, e 4 bombe da 50 kg come massimo, fotocamere e altre attrezzature. L'A-2 aveva le MG81Z difensive, l'A-3 disarmato per addestramento e l'A-4 per attacco leggero con gli MG FF al posto delle MG 17, oltre che con piastre blindate aggiuntive. Il FW 189B era da addestramento, e lo C era invece d'attacco, ma venne al fine scelto al suo posto l'Hs-129. L'ultima di una serie di versioni minori fu la 'G' con due Argus da 920 hp e 435 kmh, ma non ebbe luogo a procederere perché i motori non erano disponibili. A tutti gli effetti si trattò di un velivolo talmente versatile che venne anche usato come caccia notturno con il radar LiechtsteinLichtenstein FuG 212 nel 1944, e un cannone da 15 o 20 mm. Ma il suo compito normale era l'osservazione e la sua struttura, apparentemente fragile e di grosse dimensioni, sopravvisse a molti attacchi, e collisioni dirette, con i caccia nemici e la contraerea. Entrato in servizio nell'estate 1941, entro l'anno successivo rimpiazzò gli Hs-126 e poi sempre più venne usato anche come velivolo per incursioni e ricognizioni notturne negli appositi NAGr, dall'1 al 16. Equipaggiò molti stati minori dell'Est, alleati della Germania, sia pure in numeri abbastanza ridotti; ispirò probabilmente anche l'aereo (rimasto senza seguito) Su-12. Era un velivolo così facile da pilotare che era possibile persino fare virate strette con un solo motore, ma come neo la visibilità, teoricamente eccezionale per l'equipaggio, di fatto era spesso compromessa da fastidiosi riflessi sui vetri.
 
FW-189A-2 Uhu: