Divina Commedia/Inferno/Canto II: differenze tra le versioni
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*'''Io era...''':si apre con questo verso un nuovo scenario, e appare per la prima volta Beatrice, colei che sempre porta con sé il segno e il richiamo del divino nella vita di Dante. La luce che inonda questi versi, che irraggia lo splendore di un altro mondo in quella ''oscura costa'', è la risposta, sul piano figurativo, alle
*'''sospesi''':nel limbo dantesco, dove si trova Virgilio (cfr. oltre, canto IV), gli spiriti vivono, pur nell'inferno, in uno stato intermedio tra peccatori e salvati, in quanto sono, come dice Benvenuto, "senza pena e senza speranza" (''sol di tanto offesi / che sanza speme vivremo in disio'': IV 41-2); di qui l'immagine della sospensione, come in una bilancia, a esprimere uno stato eternamente incompiuto, che Dante usa ugualmente in IV 45 (per il riscontro dell'immagine con un passo di Bonaventura, cfr. la nota ivi).
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