La filosofia greca/Il molteplice e il divenire – II parte: differenze tra le versioni
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Occorreva dunque, prima o poi, arrivare a una sintesi, a una “teoria” capace di conciliare l’intrico di buone ragioni che sottostavano al disordine regnante tra il mondo del pensiero e quello delle cose.
Arriviamo così al [
Come già in [
La strada era dunque tracciata e inevitabilmente la speculazione filosofica non poteva più abbandonare la via della conciliazione tra le due sfere di pensiero. Nel [
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Due questioni in particolare meritano la nostra attenzione. Qual è il principio che causa il comporsi e lo scomporsi dei semi? E cosa significa che i Semi sono di numero infinito?
Per spiegare la causa del nascere e del morire di tutte le cose, Anassagora introduce il “'''''[
I Semi inoltre sono di numero infinito, altro elemento singolare nel contesto del pensiero greco. Abbiamo visto infatti come il concetto di infinito fosse inviso agli intellettuali greci, da Pitagora in avanti. Per i matematici antichi infatti l’infinito rappresentava l’imperfezione, tutto ciò che è disorganico e incompiuto. Nell’[
È evidente che con Empedocle e Anassagora la speculazione filosofica si arricchisce di elementi diversi; potremmo dire che trascorre in modo sempre più chiaro dall’ambito del mito a quello del logos. Entra in gioco un’osservazione “organizzata” della natura, ordinata a un fine [
È un dato di fatto: ogni risposta della filosofia apre nuove domande, nuovi problemi, scenari inaspettati.
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