Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 2: differenze tra le versioni

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Ci fu anche il trimotore '''P.23R''', del tutto diverso, che derivava dal P.23M, un aereo da trasporto e da record che volò il 1 agosto 1935; nel '38 portò 5 t di carico ad oltre 400 kmh per 1.000 km. La versione da bombardamento P.23R partecipò al concorso per il bombardiere pesante, ma non venne scelto. Volava a 410 kmh e pesava 8.900-23.900 kg. Nel maggio del '42 si voleva modificarlo per bombardare New York, ma rimase danneggiato in atterraggio ad Albenga. Per curioso che potesse essere, la Regia Aeronautica aveva alcuni eccezionali aviatori capaci di voli di grande difficoltà, ma al contempo il livello medio degli equipaggi era tale da averne pochi anche per il volo notturno e le missioni di bombardamento ordinarie.
 
Vi fu poi il Piaggio'''P. 111''', un aereo che cambiomoltecambiò molte volte il suo ruolo in corso di progetto, divenendo un mero dimostratoedimostratore tecnologico e aereo sperimentale, ma che inizialmente era stato pensato come bombardiere veloce, e poi era stato considerato come ricognitore strategico d'alta quota, un ruolo che era molto trascurato nella Regia AereonauticaAeronautica, malgrado la sua importanza. L'autonomia però era troppo limitata per quel ruolo, e anche la tangenza non superò mai quella dello Junkers Ju-86.
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Quanto ai bombardieri pesanti, la Piaggio non ebbe timore di avventurarsi in uno dei più difficili settori, quello dei quadrimotori, per i quali ci voleva una progettazione particolarmente efficiente se non si voleva trasformarli in fallimenti: le ali caricate ciascuna di due motori erano davvero un elemento critico di progettazione. Il '''P.50''' era originariamente in legno, e per guadagnare peso i motori erano sistemati in maniera aerodinamica in un'unica navicella per ala: uno spingente e l'altro traente. Questo ebbe dei problemi, e in seguito l'aereo venne riprogettato con 4 gondole motore (qualcosa di simile si sarebbe verificato con l'He.177-277), ma la struttura ancora lignea era tanto pesante che il decollo a pieno carico non era possibile. Giovanni Casiraghi, che aveva lavorato negli USA e conosceva il B-17, volle mettere mano ad un progetto analogo, tanto che grazie anche a lui, e forse sopratutto a lui, il Fortress non corse 'il rischio' di essere prodotto su licenza in Italia. Ne venne fuori prima il '''P-50 Metallico''', che aveva un peso minore e finalmente prestazioni che valessero la pena d'essere apprezzate; poi proseguendo nell'esperienza si saltò su di un diverso tipo di aereo, il Piaggio P.108. Nel programma 'R' per 3.000 aerei erano previsti anche bombardieri pesanti. La Piaggio partecipò con il P.112, rielaborazione del P.50, con motori previsti P.XXII, ma poi Casiraghi propose il P.108B, anche se il programma venne vinto dal '''CANT Z.1014'''.