Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del nord: differenze tra le versioni
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La penisola di Corea è un'altra delle molte propaggini dell'Asia che è continente immenso e continentale, ma che nel suo lato meridionale e orientale si 'sfrangia' gradatamente, fino ad arrivare quasi all'Australia. Del resto ad Occidente si potrebbe anche dire che l'Europa sia nient'altro che la propaggine occidentale dell'Asia. La penisola coreana è stata spesso al centro di attenzioni estere. Le operazioni navali nella guerra partirono dal presupposto cardine che da un lato c'era la flotta più potente del mondo, sotto l'egidia ONU, dall'altro c'era il niente più assoluto, a parte qualche piccola nave costiera e tante giunche. Ma le sorpese non mancarono. Anzitutto ritorniamo indietro nella storia coreana. La Corea era dominata da clan familiari rivali tra di loro, un po' la situazione che c'era in Giappone, durante gli anni precedenti all'era 'moderna'. Già la Corea è una terra molto difficile, a dire il minimo: calda in estate e fredda d'inverno, battuta dai tifoni, non lasciava certo i suoi abitanti in pace. E le dispute tra i potenti non li aiutavano. Ma con le potenze straniere all'opera era anche peggio, e così i Coreani tesero col tempo a divenire popolo chiuso verso l'esterno, pur restando in buoni rapporti con l'Impero Cinese. Questo equilibrio venne rotto verso la fine del XIX secolo perché i Giapponesi, oppressi dalle cannoniere americane, erano diventati con decisione una grande nazione in fase di modernizzazione, il che sconvolse gli equilibri della regione e in particolare mise la Corea, così importante strategicamente (è posta tra il Mar del Giappone e il Mar Giallo), al centro delle dispute sino-giapponesi. Notare che anche il Giappone era largamente tributario, in termini culturali, della Cina. Russi e Inglesi erano oramai allarmati. I primi perché temevano azioni offensive verso la Manciuria in caso di occupazione giapponese della penisola; i secondi perché preferivano la Corea retta da un governo debole e appoggiato dalla Cina, che all'epoca era succube dell'Impero Britannico. Le cose stavano degenerando, a tal punto che la Cina, assai invadente nella Corea con la sua politica aggressiva, aveva persino suscitato una corrente d'opinione filo-giapponese. La presenza dell'Impero nipponico fu possibile sul suolo coreano dopo la guerra con la Cina del 1894. I Russi non furono certo tranquillizzati e come temevano, la Corea era di fatto la testa di ponte per penetrare nel continente alla ricerca della 'sfera d'influenza' adatta alla modernizzazione del Giappone, carente di materie prime. Dopo la guerra, che inopinatamente i Giapponesi vinsero contro i Russi (1904-1905), questi ultimi si ritrovarono piuttosto marginalizzati in Estremo Oriente. Ma non era finita: il Giappone, tutto sommato buon amico della Gran Bretagna, appoggiava la Gran Bretagna nella sua espansione in India, mentre in cambio otteneva un'alleanza in chiave filo-russa. Erano
I Coreani non avevano ancora, però, una vera classe politica e gli unici leader importanti erano i fuoriusciti in nazioni come URSS e USA, il che già da l'idea di come le differenze politiche sarebbero destinate a crescere e a scontrarsi una volta 'liberato' il Paese. Durante la guerra gli Alleati si disinteressarono della Corea, essendo questa un 'campo minato' perché l'URSS era ancora legata, in teoria addirittura 'alleata' del Giappone con un patto di non-aggressione che finì praticamente quando il Giappone venne sconfitto dagli Alleati. Solo allora i Sovietici mossero guerra ai Giapponesi nel continente. Inoltre in Cina le cose erano molto confuse, spaccata com'era tra Koumintang filo-americano e Comunisti filo-sovietici. Nella conferenza del Cairo del novembre '43 l'unica promessa all'indipendenza coreana fu 'a tempo debito'.
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Le armi però, un lotto per volta, cominciarono ad aumentare. Non c'è modo pratico di stabilire chi riuscì a fare di più nella spirale di riarmo, tra Nordisti e Sudisti; ma è un fatto che appena il 26 giugno 1950 le unità che attaccarono il Sud erano un complesso di 4 divisioni dell'Esercito e tre brigate della Gendarmeria. In tutto c'erano non meno di 78.000 soldati di 7 divisioni dell'Esercito, armate con materiali moderni arrivati negli ultimissimi mesi. In tutto i Nordisti avevano 10 divisioni di cui 8 a pieni organici, un reggimento esplorante e la 105a Brigata corazzata. In tutto 135.000 uomini mentre il Sud aveva 100 mila soldati e poliziotti nel '49, e addirittura -anche per la formazione di una piccola marina- 154.000 nel giugno del '50. Avevano inizialmente solo i mortai da 81 mm come armi più pesanti, ma con la partenza di quasi tutti i militari americani si ritrovarono una discreta fornitura di armi e aerei leggeri lasciati in eredità dai loro ex-protettori.
Non mancava ai Nordisti l'aviazione militare, riccamente fornita di molti recenti tipi di aerei tattici, tutti ancora ad elica: 70 caccia Yak-3, Yak-7V, Yak-9P, 62 assaltatori Il-10, 22 addestratori armati Yak-18, 8 aerei da osservazione Po-2 e così via. E i Sudisti? Organizzati in 8 divisioni, solo la prima e la Sesta di queste erano considerabili addestrate per azioni belliche di un certo livello; i mezzi corazzati semplicemente non esistevano (quantomeno non nel caso dei carri) e tutta l'artiglieria campale che si poteva mettere insieme era data da 91 obici da 105 mm, gittata di circa 11 km, e pochi altri pezzi, come i cannoni controcarri da 37 mm. Gli aerei erano 8 Grasshopper L-4, 5 L-5 Sentinel e 3 T-6 Texan, gli unici apparecchi armabili con qualche mitragliatrice o bomba, mentre gli altri velivoli erano solo una completa collezione di aerei da osservazione leggeri di costruzione americana. Macchine pesanti circa 1000 kg e da 200
Questo era quanto si poteva vedere da una parte e dall'altra. Con tutti i materiali che gli Americani avevano in surplus postbellico, ci si poteva anche aspettare che facessero sforzi di ben altro livello per aiutare i Sudcoreani. Questo
Le precedenti offensive erano state nondimeno respinte. Ma erano pur sempre un qualcosa di limitato rispetto ad una offensiva in grande stile, che avrebbe messo a nudo chi dei due avesse meno risorse strategiche.
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Alba del 25 giugno. Mentre pioveva fitto sui passi e le valli del confine tra le due Coree, i cannoni nordisti iniziarono un bombardamento violento nella zona che apriva la strada per Chunchon. Poi la 105a Brigata corazzata, forte di 120 T-34/85, e la 7a Divisione di fanteria, che schierava gli altri 30 come prestito dalla brigata, avanzarono oltre la frontiera. Erano le punte di lancia e nonostante questa potenza corazzata era poco significativa per gli standard europei, dall'altra parte non c'era praticamente niente. Le truppe erano in tutto suddivise in 6 Divisioni. Fu ancora la 6a Divisione che tentò di fermare i Nordisti. Ma i cannoni da 37 mm erano tutto quello che potevano usare contro i T-34, e i proiettili si dimostrarono inutili contro le loro corazze. Gli americani avevano anche pezzi ben più efficaci da 57 e 76 mm, ma ovviamente si erano ben guardati dal fornirne i Sudcoreani. Questi combatterono con grande determinazione e cercarono di saltare addosso ai carri gettandovi all'interno delle bombe a mano (previa apertura dei portelli). Tutto inutile. La Prima divisione fece lo stesso e cercò di arrestare i Nordisti sulla collina antistante Seoul. Ma il 28 giugno, nonostante il sacrificio di interi reparti per la sua difesa, la capitale sudcoreana cadeva in mano ai trionfanti reparti Nordisti. Erano passati appena 3 giorni dalla vera e propria 'Blitzkrieg'.
Gli americani non rimasero inerti e Harry Truman si attivò subito con grande determinazione, ordinando al Gen Douglas McArthur, all'epoca comandante delle forze americane nell'Estremo Oriente (essenzialmente Filippine e
===1991<ref>Sgarlato, Nico: ''la penisola coreana'', Aerei set 1991</ref>===
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===Al 2007<ref>Lanzara, Leonardo: ''La Corea del Nord'', RID gen 2007</ref>===
Dopo la fine della Guerra fredda le cose per la Corea del Nord si sono notevolmente aggravate. Fino a prima d'allora essa era alleata della Cina, come dell'URSS; ma di fatto
La Corea del Nord ha circa 20 mln di abitani. Ma di recente è stata colpita da carestie, inondazioni, mancanza di carburante; il telefono non arriva ovunque, e dove arriva è normale che le comunicazioni siano intercettate; ovviamente lo stesso vale per fax e internet. L'obiettivo dell'azione della leadership nordocoreana è quello di unificarsi con il Sud, ma è solo propaganda. Il fatto è che l'esercito, che comprende le F.A. tutte, è una fonte di potere enorme ed è legato e controllato al regime politico. Ma la crisi del dopo 1991 è grave per la Corea del Nord. Non è praticamente possibile sviluppare economicamente la nazione senza rinunciare alla stabilità politica acquisita, che più che garantire, grava letteralmente sulle spalle della popolazione. Ma l'Esercito è anche un vettore di potere politico, il principale datore di lavoro della Corea del Nord, e anche ambasciatore sul campo, visto che è presente almeno in una dozzina di nazioni estere, con le quali si cerca di creare i presupposti per alleanze e sviluppo. Nel frattempo, però, Kim Il-Sung è morto nel 1994, dopo oltre 40 anni di dittatura personale. Dato che dopo la morte venne dichiarato 'Presidente per sempre', questo titolo non sarà più assegnato, almeno non prima di un cambio di regime totale.
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Il problema della Corea del Nord, di recente, si chiama fame. Eppure, come si è detto, grazie ad una più spinta industrializzazione e all'abbondanza di materie prime (ma non di petrolio) la Corea del Nord fino agli anni '70 era all'altezza di quella del Sud. Poi quest'ultima ha 'ingranato la quinta' ed è corsa appresso ai Paesi più ricchi, persino dietro al Giappone. Chissà cosa sarebbe stata in grado di fare una penisola di Corea riunita. Purtroppo questo è un interrogativo che la Storia ha lasciato aperto, tanto che i due Stati divisi dal 38° parallelo con la relativa DMZ sono a tutt'oggi in larga misura proiettati non a cooperare ma a confrontarsi. Tuttavia di recente una certa distenzione si è registrata, ma anche il primo esperimento nucleare nordcoreano e lanci di missili che hanno innervosito abbastanza il Giappone, da fargli ordinare altre navi AEGIS dal costo esorbitante.
Questo nel mentre, secondo alcune fonti internazionali, mancano il cibo, carburante, l'energia elettrica, servizi sociali.
In ogni caso, tornando all'Esercito, nato l'8 febbraio 1948, è a norma di costituzione, Armata Rivoluzionaria del Partito dei Lavoratori. Prima 2.000 coreani istruiti nell'Armata Rossa vennero usati per organizzare forze di polizia, poi si crearono formalmente le F.A. l'8 settembre 1948. Esse sono presiedute dallo Stato Maggiore, a sua volta dipendente dal Ministro delle F.A.
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Quanto all'Aviazione, essa sarebbe numericamente impressionante, e ben protetta da rifugi e strutture sotterranee e-o corazzate. La sua funzione è di appoggiare l'Esercito all'offensiva, ma
Per il resto vi sono numerosissimi addestratori, trasporti leggeri, reti radar, reti SAM. In tutto vi sono 100.000 uomini ripartiti negli anni '90 in sei divisioni aeree, poi ridotte a 4. Vi è la 1a Divisione del Nord, 2a per l'E, 3a del S, 8a dell'O. Le basi sono Pyongyang, NAmis, Taechon, Saamcham, Sinuiju, Viji, Wonsan e un'altra sessantina, di cui circa la metà ospitano abitualmente aerei. VI sono una rete radar e antiaerea formidabili, ma obsolete, e non mancano anche i palloni di sbarramento.
'''Aeronautica''':
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La Marina è la più piccola delle forze, con 46.000 uomini, su due flotte senza navi che si interscambiano: La Flotta del Mar Giallo e quella dell'Est, con basi rispettivamente a Najin e Wonsan; e Pipa-got e Sagot. Il 60% delle navi è su basi avanzate. Il loro supporto è
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Quanto alla dottrina, è chiaro che la fanteria è la regina del campo di battaglia di una regione così montuosa e impervia come la penisola coreana. La dottrina originale era stata
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