Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: esercito 4: differenze tra le versioni

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Vennero fatti volare 30 elicotteri e 12 aerei, prima di far arrivare anche in formazione i 5 A.129, con piloti dell'Agusta che li consegnarono poi ad altrettanti dell'ALE. Si prevedeva che i primi 15 elicotteri fossero in servizio entro il 1991. Nell'occasione l'elenco delle unità era, relativamente al servizio aereo: CALE, Raggruppamenti ALE per i C.d'Armata e gruppi Squadroni assegnati a Regioni Militari o Brigate autonome come la Folgore, poi i 4 RRAL, Reparti Riparazioni dell'Aviazione Leggera dell'Esercito, nel centro-nord. In tutto l'ALE si presentava con una forza totale di 420 velivoli (tra cui i nuovi A.109 e AB.412) e 800 piloti, oltre a 4.200 altri elementi. Il comando era, nel 1990, del Gen. Paolo Giannetti. In 39 anni di esistenza (i primi 5 furono però 'clandestini') ha volato per 2 milioni di ore (nel 1990 si parlava di 60.000 ore l'anno), ha perso in totale 84 soldati e ha avuto decorazioni come la Medaglia d'Argento al Valore Civile per l'Alluvione di Firenze del '66, quella d'argento dell'Esercito per il 1° Raggruppamento 'Antares' per l'attività relativa al terremoto dell'Irpinia, idem per il 4° Rgpt Altair per il disastro del Vajont e per il soccorso alpino nel 1982, infine il 5° Rigel ha avuto onoreficenze analoghe per il terremoto del Friuli del '76 e soccorso alpino dell'85. I piloti erano di fascia A se avevano almeno 500 ore, di fascia B se arrivavano a 1.000, fascia C se arrivavano a 1.500. Ogni pilota nel '91 volava 12 ore l'anno di volo tattico, anche se questo variava a seconda della fascia d'appartenenza. Ma erano molti anni, prima del 1991, che a causa di carenze di personale e sicurezza non era schierato un gruppo di elicotteri in esercitazioni campali. L'obiettivo per gli anni '2000 erano 450 apparecchi di 4 classi, con sette gruppi squadroni autonomi, 4 reparti riparazione, 4 raggruppamenti, il centro ALE. Le classi previste erano gli A.129 da 4 t, medi da 9 (NH-90), pesanti (14 t= CH-47C+), aerei leggeri Do.228. Gli elicotteri A.129, consegnati in ottobre del 1990, erano in ritardo di oltre un anno rispetto al programma, forse proprio quanto bastò per impedirgli di partecipare alla guerra del Golfo (quando si dice 'le occasioni storiche'). Era previsto di tenere i primi elicotteri al CALE per un anno, poi dall'autunno 1991 inviarli al 49° Gr.Sqn. 'Capricorno' di Casarsa e al 46° 'Sagittario' di Vercelli. Da notare che i primi A.129, i prototipi, avevano due specchietti retrovisori, apparentemente molto utili data la posizione dei motori (proprio dietro l'abitacolo del pilota), ma poi rimossi nei tipi di serie. La colorazione nel frattempo è diventata molto più scura, con l'adozione di vernici assorbenti allo spettro IR.
 
Nella stessa occasione vennero assegnate le onorificienzeonorificenze alla bandiera del I Rgt 'Antares', che aveva sempre sede a Viterbo, per l'attività con ITALCON in Libano a Naquora.
 
Questa era stata fatta dal luglio 1979, sopratutto per collegare quei 100 km di distanza, per lo più volando sul mare. Tutto iniziò l'11 marzo 1978, quando all'aeroporto Ben Gurion un commando dell'OLP attaccò e uccise 36 persone, otre a 76 ferite. Tra il 14 e il 15 marzo Israele occupò la regione a Sud del fiume Litani, eccetto Tiro e dintorni. Questa invasione del Libano meridionale scatenò una protesta del governo di Beirut all'ONU, e con la risoluzione 125 del 19 marzo venne ribadito l'impegno del mantenimento della sovranità libanese, con la risoluzione 426 nello stesso giorno veniva istituita la forza d'interposizione UNIFIL, United Nations Interim Forces in Lebanon, che avrebbe dovuto portare alla supervisione del ritiro israeliano e stabilimento della sicurezza. Ma dopo 11 anni di attività è stato constatato, nonostante il Nobel per la pace assegnato alle truppe ONU nel 1988, che l'UNIFIL aveva fallito il suo compito, senza riuscire a riportare la pace nella disastrata regione, e nonostante un aumento del contingente da 4.000 a 6.000 unità già nel 1978. Il 3 luglio 1979 iniziò l'attività dello squadrone Italair. Questo è stato il primo impegno continuativo delle F.A. italiane all'estero, e l'Aviazione dell'Esercito è stata la prima ad essere impiegata all'estero. Da ricordare che il primo contingente UNIFIL era stato mandato dall'Iran. L'ambiente, nei tardi anni '80, era fortemente degradato, con posti di controllo ovunque, sia israeliani che dell'ONU, strade dissestate dai cingoli dei corazzati israeliani, mentre la base dell'Italair era vicino alla costa, come le due strisce d'acciaio d'atterraggio corrose dimostravano (per la salsedine). Vicino alla base c'era anche la linea ferroriaria su cui correva l'Orient Express. La base era occupata da 152 militari di cui 52 ufficiali, di cui 8 dell'Aeronautica e 6 della Marina.