La filosofia greca/Perché Uno?: differenze tra le versioni

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Dunque l’'''Uno come radice di tutte le cose'''. Ma Uno in che senso? Sappiamo bene come l’addizione di più numeri 1 può generare qualsiasi altro numero, all’infinito. Ma non è questo l’argomento rilevante sul piano filosofico. Oltre che essere un numero – o Il numero – l'''’Uno è anche un concetto'''. L’Uno è Unità, che per il pensiero greco equivale all’ideale di perfezione. L’uno/Unità è ciò che non ha bisogno di altro per esistere, è il Principio autosufficiente e assoluto che garantisce l’immutabilità dell’Essere. L’Origine di tutte le cose non può essere che eterna, immutabile, in sé conclusa e definita, poiché se per esserci l’Origine avesse bisogno di una causa diversa da sé, allora incorreremmo in un paradosso infinito, in una catena infinita delle cause che non porterebbe da nessuna parte<ref>tutto quello che vediamo è l’effetto di qualcosa, per esempio un fiammifero acceso è l’effetto del suo strofinamento contro una superficie ruvida, la causa dell’accensione. Noi tendiamo spontaneamente ad attribuire una causa ad ogni cosa, secondo il principio di causa-effetto. È più difficile accettare l’idea che le cose non abbiamo una causa, che tutto derivi dal caso. Ora, vediamo di trarre le conseguenze logiche da tale principio: se tutto ha una causa, ogni causa sarà l’effetto di un’altra causa, e così via. Torniamo al nostro fiammifero: se il fiammifero si accende è perché il fosforo di cui è fatto si infiamma a una certa temperatura. A sua volta, il fosforo di infiamma perché la molecola del fosforo è composta da atomi di un certo tipo, più instabili di altri. Un atomo è instabile perché i suoi elettroni hanno una certa struttura. Non mi dilungo oltre perché la questione si fa complicata, ma il discorso è chiaro: fino a dove possiamo spingerci nella catena delle cause? Presumibilmente, fino a dove è arrivata la fisica moderna nella descrizione della materia, cioè a un punto oltre il quale non è possibile andare, fino alla causa prima che sta a fondamento della struttura della materia (il Big Bang?). Il concetto di Causa prima è un concetto logico, e negarlo è logicamente inconsistente. È inconsistente perché indimostrabile.</ref> Questa, semplificando, è l’estrema sintesi a cui giunge Aristotele nella sua opera maggiore, la [https://it.wikipedia.org/wiki/Motore_immobile Metafisica].
'''L’Uno, o Unità, è dunque una necessità logica''': per gran parte del pensiero filosofico occidentale, negare il principio di Unità vuol dire negare la possibilità stessa di conoscere razionalmente, di dare ordine ai fenomeni, di costituire principi universali – [https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_fisica Leggi] - che regolino il nostro rapporto con la realtà.
 
==Sitografia==
 
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/omero_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Omero] nell'Enciclopedia Treccani
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/pitagora-e-pitagorismo_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Pitagora] nell'Enciclopedia Treccani
*[http://www.asia.it/adon.pl?act=doc&doc=453 Intervista] a Piergiorgio Odifreddi
 
==Note==