Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Francia 3: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m -file inesistente
Wim bot (discussione | contributi)
m Bot: Correggo errori comuni (tramite La lista degli errori comuni V 1.1)
Riga 37:
 
 
[[ImmagineFile:Dunkerque-2.jpg|330px|right|thumb|]]
Quanto alle 'Dunquerke', esse avevano tutte le armi concentrate, per ridurre il peso (minore superficie da proteggere) un due sole torri quadruple, tutte a prua. I cannoni erano i Model 1931: lunghezza 50 calibri, peso 79.535 kg, 2 c.min (originariamente si sperava 3,ma c'erano dei problemi di rifornimento munizioni); proiettili da 553 kg HE o 560 kg AP. Carica di lancio rispettivamente 20,3 e 63,5 kg, v.iniziale 870-885 ms, vita della canna 250 colpi, stoccaggio magazzini 100 colpi per cannone. Gittata dei proiettili HE 40,6 km, 41,7 con gli AP, che perforavano fino a 713 mm a bruciapelo (il doppio almeno di una cintura corazzata), 292 mm ancora a 27.500 m oppure alla stessa distanza, 100 mm di ponte corazzato. Era possibile perforare una nave da battaglia tipica (verticalmente, non orizzontalmente) fino a circa 20 km. Peso affusti 1.497 t, come quelli trinati delle 'Littorio'. Infatti se le 'Dunquerke' avevano una limitata cintura corazzata, il ponte e le artiglierie erano invece ben protette.
 
Riga 80:
 
===Le Dunquerke<ref>http://www.warship.get.net.pl/Francja/Battleships/1937_Dunkerque_class/_Dunkerque_class.html</ref>===
[[File:Dunkerque-206a4020.jpg|330px|right|thumb|]]
La Marina francese ebbe l'onore e anche l'onere di mettere in cantiere le prime vere corazzate veloci nate in Europa, se non nel mondo. Questi incrociatori da battaglia iniziarono una corsa agli armamenti in cui ognuno cercò di superare gli eventuali avversari, nate per contrastare le corazzate tascabili tedesche, che erano del resto il massimo concesso alla Germania nel dopoguerra. Dato che la Francia era rimasta troppo a lungo ferma nella sua evoluzione tecnica, iniziò dai primi anni '30 a riequipaggiarsi con navi moderne (e lo stesso valse per i carri armati, del resto). Durante la prima guerra mondiale il meglio che venne costruito fu la classe 'Bretagne', non disprezzabile per l'armamento da 340 mm, ma non certo all'avanguardia, mentre i 5 'Normandie' parimenti armati ma molto superiori, non ebbero completamento. Solo una di queste navi venne costruita nel dopoguerra, ma come portaerei, la Bearn, che nacque grazie ad un aiuto tecnico britannico (con i disegni della Eagle). Tanto meno ebbero completamento i 4 'Lyon' del 1915, lasciando in campo solo 5 corazzate progettate nel periodo prebellico, data l'assenza di minacce concrete da parte dei Tedeschi ora disarmati, e dato il costo delle navi di grandi dimensioni moderne, si cominciava a ripensare alle teorie sulle piccole e ben armate navi nate dalla 'Jeune Ecole' del tardo 1800: cannoniere, siluranti e incrociatori leggeri. La crisi dei programmi navali venne aggravata, ovviamente, dal Trattato di Washington, che lasciava solo 175.000 t corazzate ai Francesi, e la possibilità di varare due sole nuove navi nei tardi anni '20. Ma il dislocamento libero era solo di 35.000 t, così si pensò ad un incrociatore da battaglia da 17.500 t, 33-36 nodi e dotato di due torri quadruple da 305 mm. Il suo compito non era quello di combattere le corazzate, dalle quali dovevano semmai scappare, ma affrontare gli incrociatori pesanti con i 203 mm, che avessro magari tentato di attaccare i convogli marittimi, con la relativa protezione necessaria. Dato il compito di inseguimento 'corsari', non stupirà che tutti i cannoni venissero concentrati a prua, il che riduceva la lunghezza della cittadella corazzata. Ma le 'Panzerschiffe' avevano il 280 mm, e questo si sapeva essere un grosso problema data la fine di molti battlecruiser inglesi quando affrontati dalle navi da battaglia con cannoni similari. Allora si migliorò il disegno delle navi e rapidamente si raggiunsero le 23.300 t, che avrebbero sfruttato le 70.000 t costruibili entro il 1936. Inizialmente si trattava di un progetto con 8 pezzi da 305 in torri quadrinate (che erano discendenti concettualmente dai Normandie) più 12 pezzi da 130 mm in torri triple, tutte a poppavia. Presto però il dislocamento salì a 26.000 t data la necessità di proteggersi dal fuoco dei pezzi da 280 mm tedeschi e finalmente, nell'aprile del '32 si giunse a 26.500 t, che comportava anche i nuovi cannoni da 330 mm ad altissima velocità iniziale. Con 16 pezzi da 130 e cintura da 250 mm, la velocità calava a 29,5 nodi. Già dal '31 l'autorizzazione era giunta per la prima delle due navi, ancora come si è visto in definizione, mentre la seconda era prevista per il '34. Il 10 giugno di quell'anno, esattamente 6 anni prima della sua entrata in guerra, l'Italia dichiarò la sua volontà di costruire le prime due nuove corazzate da 35.000 t, e i Francesi, che non avevano cantieri abbastanza grandi per simili unità navali, dovettero per il momento decidersi (il 25 giugno) a costruire solo la seconda nave con protezione aumentata, ovvero la Strasbourg. Alla fine, già la Dunquerke, la prima e più leggera della sua classe, dislocava 26.500 t standard e ben 35.500 a pieno carico; una nave dall'aspetto imponente, con una grande e alta torre di controllo, e un singolo fumaiolo poppiero. La sua protezione comprendeva una cintura da 225 mm alta 5,75 m e inclinata di 11,3 gradi, capace di fermare (ma qui non è chiaro cosa si intenda, dato che la cintura principale era dentro lo scafo e inclinata di 21 gradi) contro i colpi da 280 mm oltre i 18.000 m. Dietro la cintura interna c'erano 60 mm di legno duro (teak), e davanti ad essa, dentro lo scafo, un materiale gommoso (crema di ebonite) con funzioni anti-allagamento. Questa cintura corazzata aveva base sul ponte protetto inferiore, da 50 mm, inclinato verso l'esterno; c'era poi un doppio fondo, una paratia longitudinale da 40 mm antisiluri, e due paratie da 210 e 180 mm alle estremità della corazza della cittadella. Queste paratie e la cintura erano chiuse da due ponti corazzati che erano decisamente spessi: quello superiore era anche quello principale, e raggiungeva ben 115 mm sulla sala macchina e 125 sopra i depositi munizioni; quello inferiore era di 40 mm, 50 mm nella parte inclinata. Oltre alla cittadella corazzata il ponte blindato era di circa 100 mm, 150 sopra la sala timone poppiera. La torre di comando arrivava a 270 mm, ma le armi erano anche più protette. La torre principale da 330 mm era sostenuta da una barbetta di 310 mm, la parte anteriore della torre era di 330 mm, lati 250 mm, dietro da 345 mm (torre 1) o 335 mm (Torre 2), separazione dei due gruppi di cannoni da 40 mm; mentre il tetto era di circa 100-130 mm. In tutto c'erano ben 11.040 t di corazza, il 35,9% del peso totale (presumibilmente riferito al dislocamento 'normale', che era valutato di circa 30.000 t; questo significa che le 'Richelieu', con il 39% del peso in corazza, calcolato su 41.000 t normali, arrivavano a ben 16.000 t). La Strasbourg era anche superiore, con cintura di 283 mm, e paratie trasversali di 260 e 210 mm, 360 mm per le torri anteriori, 342 o 352 posteriore, 10 mm extra per il tetto, 340 mm per le barbette. Si trattava dunque di navi estremamente ben protette, eccetto che per la protezione della cintura della capoclasse, ma armi e ponti erano decisamente robusti e tali da reggere bene i 280 mm delle navi tedesche.