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Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-770: differenze tra le versioni
Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-770 (modifica)
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==Elicotteri US/USMC==
Il Sikorsy S-4 è uno dei primi elicotteri, noto inizialmente come VS-316A. Questa macchina fu il primo elicottero americano
*Equipaggio: 2
*Costruttore: Sikorsky
*Esemplari: 130
*Dimensioni:(B)lunghezza
*Peso: 1175 kg
*Propulsione:
*Prestazioni: 131
[[Immagine:Agusta.bell.47g-3b-1.g-bfef.arp.jpg|320px|left|thumb|]]
Il Bell Model 47 è una macchina che ha fatto la storia tra gli elicotteri. Volò nel dicembre 1945 e ne marzo successivo fu il primo elicottero al mondo
'''Bell H-13 (Bell Model 47G)''':
*Costruttore: Bell
*Esemplari costruiti: migliaia
*Dimensioni: lunghezza 13
*Peso: 698-1340 kg
*Propulsione: 1 motore Avco Lycoming TVO-435-A1A da 264 hp
*Prestazioni: 169
Il Piaseki HUP-1 era un elicottero di soccorso e trasporto leggero, che nel tipo HUP-1 aveva un motore a pistoni da R-975 da 531 hp e capacità di trasportare 5 passeggeri o 3 barelle, dotato di mpennaggi vicini al rotore posteriore. Si trattò del primo elicottero dell'USAAF. L'UH-2 non li aveva ma era un tipo migliorato, con motore potenziato. Questo primo esempio di 'banana volante' con due rotori ma un solo motore a pistoni era simile al futuro CH-47, ma per ottenere prestazioni realmente valide si sarebbe ancora dovuto aspettare l'era delle turbine aeronautiche, le sole capaci di dare agli elicotteri la potenza necessaria.
*Costruttore: Piasecki
*Esemplari costruiti: 339
*Dimensioni: lunghezza
*Peso: 2610 kg max.
*Propulsione: 1 Continental R-975-46 da 557 hp
*Prestazioni: 174
Il Sikorsky 'maturo' era l'S-51. Un elicottero classico dei tardi anni '40, con un abitacolo con una sorta di 'visiera' simile a quella di una maschera di kendo, fusoliera stavolta ben strutturata con copertura in lega leggera e carrello anteriore. In Gran Bretagna venne conosciuto come Dragonfly, pensato per il mercato civile e volato nell'ottobre 1948, ma ebbe più successo con i militari come l'HC. Mk 2 con il motore stellare Leonides 50 e pale del rotore composite. In tutto in Gran bretagna ne vennero costruiti 139 di cui 80 per la Royal Navy con compiti come l'assistenza su portaerei HR Mk.1 o ricerca e soccorso HC. Mk 3. Questi elicotteri sono noti sopratutto per i loro compiti di ricerca e soccorso in Corea, dove sia quelli inglesi
'''Dragonfly HC Mk.4''':
*Costruttore: Sikorsy-Westland
*Esemplari costruiti: per la Westland, 139
*Dimensioni: lunghezza
*Peso: 2495 kg
*Propulsione: 1 Alvis Leonides 50 da 557 hp
*Prestazioni: 166
[[Immagine:Sikorsky S-55 inflight c.jpg|320px|left|thumb|]]
*Esemplari costruiti: 1278
*Dimensioni: lunghezza 12,88 m, altezza 4,07 m,
diametro del rotore 16
*Peso: 2381-3583 kg (3630 kg nel caso dell'HR. Mk.10)
*Propulsione: 1 Wright R-1300-3 da 800 hp, nel tipo HR.10 1 RR Gnome H.1000 da 1064 hp
*Prestazioni: 180
Il Sikorsky S-58 era un tipo migliorato e molto potenziato del tipo precedente. A maggior ragione nel tipo studiato dalla Wessex, che memore della versione HR.Mk.10 del predecessore ne ricavò il Wessex, ottimo e robusto elicottero multiruolo. L'S-58 originale aveva perso comunque il portellone originariamente sistemato dietro la fusoliera, con un trave di coda ora grande e basso. Compensava, almeno fino
Sikorsky H-34 Choctaw:
*Dimensioni: (B) lunghezza 20m, diametro del rotore 17m,
*Peso: 2939-4535 kg
*Propulsione:
*Prestazioni:200
Il Sikorsky H-37 Mojave era un grande e goffo elicottero da trasporto, il primo bimotore della ditta aeronautica in parola. I due motori erano sistmati alle estremità di due alette, che avevano anche il carrello d'atterraggio. Fu ordinato anche dall' US Navy come HR2S, tra cui un esemplare di HR2S-1W con radar d'avvistamento aereo.
*Anno: 1955
*Equipaggio: 3
*Motori: 2 *
*Prestazioni: vmx. 210km/h tangenza,2650 m, raggio 320km
*Carico: 33 posti o 4536 kg
L'HR2S aveva invece due R-2800-50 da 1400kW (1.900 hp), velocità di 196
A parte i primi esempi, come i Sikorsky HSS-1, le macchine ad ala rotante dell'US Navy sono 'decollate' grazie ai modelli a turbina che hanno cominciato ad apparire dai primi anni '60. Differentemente dagli innumerevoli caccia e aerei d'attacco, si trattava di 'pochi ma buoni' modelli che perlopiù hanno avuto vasto successo.
[[Immagine:SH-3H Sea King.jpg|320px|left|thumb|]] Il '''Sea King''' è stato il primo dei 'grandi' tra le macchine ad ala rotante di concezione navale. Dopo tanti anni di servizio, è definibile come uno 'splendido quarantenne', in carico a tutt'oggi a molte forze aeree e navali, raramente invece opera come macchina per l'esercito.
Nato come Sikorsky S-61, è derivato dal precedente S-62 monoturbina di cui costituisce un potenziamento ottenuto tramite l'allungamento della fusoliera, l'adozione di due turbine anziché una e l'utilizzo di un rotore pentapala al posto dell'originario tripala o quadripala. Mentre il modello S-62 è stato largamente utilizzato dalla U.S. Coast Guard come HH-52, il modello S-61 era nato per soddisfare esigenze specifiche nella lotta anti-sommergibili, nel campo della ricerca di superficie e della lotta anti-nave. Per tali missioni occorreva un mezzo dotato di una lunga autonomia e di maggiore capacità di carico per incrementare le dotazioni elettroniche destinate alla scoperta di obiettivi navali e subacquei: l'allungamento
'''SH-3D''':
*Costruttore: Sikorsky
*Esemplari costruiti: oltre 1300
*Dimensioni: lunghezza 16,69 m, altezza 5,13 m, diametro del rotore
*Peso: 5.380- 9.750 kg
*Propulsione: due turbine General Electric T58-GE-10, 1429 sHP
*Armamento: fino a 4 siluri o cariche di profondità, carico nominale 390 kg ed effettivo non meno di 660 kg.
È stato prodotto su licenza in Italia dalla Agusta, Regno Unito (Westland) e Giappone (Mitsubishi), e spesso ulteriormente esportato. A parte le versioni terrestri, che qui poco interessano, esistono i tipi per l'aviazione HH-3F Pelican e i modelli per i servizi di Guardia Costiera. I tipi più importanti sono stati l'SH-3A (o anche H-3), che originariamente doveva essere chiamato HSS-2. Esso è il primo elicottero con capacità di ricerca e attacco con tutte le attrezzature necessarie. Aveva un motore T58 da 1250 hp, e venne seguita dal tipo SH-3D aggiornato, dall'SH-3G per servizi generali e dall'SH-3H con sonar a profondità variabile, MAD e radar di scoperta
La nascita del Sea King merita un approfondimento<ref>Sgarlato, Nico: ''I primi 15 anni del Sea King'', Aerei Gen 2004 p. 42-47</ref>
. Gli Americani provarono velivoli come i Sikorsky VS-316B XHOS-1 con un sonar Haynes XCF filabile in mare, poi usarono un HO4S-1 ovvero l'S-55, infine l'HSS-1 ovvero l'S-58 opportunamente attrezzato, già nel 1954, al compito: ma non era ancora abbastanza potente per il ruolo di hunter-killer: un elicottero portava i sensori, l'altro le armi. Nel '57 l'USN richiese alla Sikorsky, ufficialmente (per evitare una gara d'appalto e le relative lungaggini), un elicottero che potesse, anche se più grosso, essere più efficiente e portabile da una sola nave, magari incapace di portare due S-58, armato ed equipaggiato per il compito. Chiamato S-61 e poi XHSS-2, volò come prototipo l'11 marzo 1959
Ci fu anche un tipo sperimentale con rotore di coda a 10 pale e principale a 6, per la riduzione del rumore. Per il resto, la versione D aveva due piloti, due operatori alle loro spalle, fusoliera a scafo con limitate capacità anfibie, con due galleggianti-carrelli principali laterali, ruotino di coda, elica a 5 pale articolate, punti d'aggancio (4) per portare anche la Lulu, la Mk101 di profondità da 10-30 kT e ben 400 kg e passa di peso, arma da usare con molte limitazioni.
*Costruttore: Sikorsky
*Esemplari costruiti: oltre 700
*Dimensioni: lunghezza 13,92 m e con i rotori, 25,7 m, altezza
*Peso: 5.240-9.706 kg
*Propulsione: due turbine General Electric T58-GE-16, 1870 sHP
*Prestazioni: velocità massima
Negli USA è usato per il trasporto tattico solo dai Marines che ne hanno acquistato diverse centinaia di esemplari per sostituire i precedenti CH-34 (Sikorsky S-58), mentre non si sono interessati al successivo e più grande CH-47 (che pure non essendo una macchina anfibia, riesce comunque a galleggiare), preferendo velivoli più piccoli come gli UH-1D (e successivamente gli UH-1N) o più grandi come i CH-53 per completare la loro linea di volo. L'US Navy, invece, ha utilizzato questo tipo di elicottero per operazioni di rifornimento verticale in mare (VERTREP) e per il recupero di astronauti dopo il loro rientro
In servizio con il Corpo dei Marines come macchina tattica capace di trasportare 26 soldati (o 15 feriti barellati), è stato prodotto anche come UH-46 con il compito di rifornimento in mare, e nel 1971 la produzione arrivò a 624 macchine. I Marines scelsero poi 273 esemplari tra quelli nelle migliori condizioni e li aggiornarono come CH-46E con motori da 1870 hp al posto di quelli orignali da 1250 o 1400 hp, ancora lo stesso parallelismo del Sea King. In effetti, il CH-46 e il Sea King erano due modi diversi per costruire un elicottero medio con due turbine T58. La macchina non ha avuto il successo del più grosso CH-47 anche perché capace di portare un carico pari a circa un terzo. In Canada hanno avuto invece successo come CH-113 per ruoli SAR, e la cellula base si è dimostrata in grado di fare anche di meglio. La Svezia li ha adattati nella versione HKP-7 come macchine ASW medie e anche per dragaggio mine. Essi sono stati equipaggiati con sistema di combattimento apposito per ruoli ASW e utilizzano i siluri svedesi da 400 mm filoguidati con 2-3 velocità possibili tra i 15 e 30 nodi, e filoguida finale. Pesano circa 300 kg e pur non essendo particolarmente superiori rispetto agli Mk 46, hanno il vantaggio della filoguida.
[[Immagine:Kaman SH-2F Seasprite of HSL-30 in flight in January 1986.jpg|320px|left|thumb|]]
Il Kaman '''SH-2 Seasprite''' è stato per lungo tempo l'elicottero medio navale standard dell'US Navy, anche se ormai è stato largamente sostituito dal SH-60 Seahawk.
Il Seasprite, con un aspetto compatto ma non particolarmente attraente, aveva un carico utile di vari sensori radar e sonar e di un paio di siluri da 324 mm ASW o 2 cariche di profondità convenzionali o atomiche. In effetti, i sensori sonar erano dati da una coppia di sonoboe (boe radioacustiche), ma spiccava l'assenza di un sonar
'''SH-2F''':
*Peso: (F: 3133-6033 kg), Super Seasprite 3.825 kg-6.123 kg
*Propulsione: (F) due turbine General Electric T58-8F da 1350 hp, due turbine General Electric T700-GE-401 (ultimo modello), 1690 sHP
*Prestazioni: velocità massima 267 (F) o 261 (S.Seasprite) km/h, crociera a 193
*Armamento: 2 siluri Mk 46.
I neozelandesi, invece avendo acquistato 5 esemplari con cellule nuove e non ricostruite a differenza degli australiani, operano senza problemi i loro SH-2G dalle loro due fregate della classe Anzac. In passato anche la RNZN (Royal New Zealand Navy) ha utilizzato la versione F del Seasprite, anche in teatro di operazioni durante la missione di pace a Timor Est.
Altri operatori sono l'Egitto e la Polonia, anche loro acquirenti di fregate della classe Perry ex-statunitensi. I 10 esemplari di SH2-G egiziani sono dotati di sonar filabile
Per questo velivolo fu sviluppato un pod esterno, chiamato Magic Lantirn, che permetteva di rilevare mine subacque a profondità variabile. Questo apparato, basato su un laser a luce verde-blu e su sei apparecchi da ripresa che prendevano simultaneamente immagini a profondità diverse, venne sperimentato presso la Naval Air Station Joint Reserve Base, a Willow Grove (Pennsylvania), dallo Helicopter Antisubmarine Squadron Light (HSL) 94, una unità della riserva navale, e poteva dotare di capacità di scoperta autonoma anti mine le unità navali. Un computer poi si occupava di discriminare i vari oggetti rilevati, compensando anche la diversa trasparenza o pulizia dell'acqua (il cosiddetto ''fattore k'').
*Peso: 6.300-9.926 kg
*Propulsione: 2 General Electric T700-GE-401 , 1690 HP
*Prestazioni: velocità massima di crociera 234
*Armamento: 2 siluri Mk 46.
*Costruttore: Sikorsky
*Esemplari costruiti:
*Dimensioni: lunghezza f.t. 30,18 m e diametro rotore principale 24
*Peso: 15.071-33.339 kg
*Propulsione: 3 General Electric T64-416 da 4380 hp l'uno
*Prestazioni: velocità massima 315
Delle varie versioni, la A è stata prodotta con due motori da 2850 hp l'uno con un totale di 139 esemplari prodotti, mentre la versione migliorata D è stata prodotta in 126 macchine, entrambe per i Marines tranne 15 RH-53A per la modifica delle mine e 20 RH-53D per compiti speciali con serbatoi sganciabili in volo, mentre il CH-53E ne ha 3 da 4380 hp. Questo tipo è stato sviluppato dal 1973 con un sistema di trasmissione di potenza molto superiore, capace di assorbire 13.140 hp, capace di trasportare 55 uomini o 16 t. Esso volò nel 13 dicembre 1980 ed entrò in servizio in 40 esemplari entro il 1983 sui 72 inizialmente ordinati. Si riconoscono facilmente dal momento che hanno la coda marcatamente inclinata verso sinistra e un rotore a 7 pale anziché 6. Inoltre la parte posteriore della fusoliera è assai meglio rifinita aerodinamicamente. L'MH-53E venne invece preso in carico per il dragaggio mine, con serbatoi ausiliari laterali per altri 3785 litri, necessari per il traino delle slitte speciali per far esplodere le mine, cosa che richiede grande potenza per tempi prolungati: un compito tutt'altro che facile come sembrerebbe. Da rilevare che l'elicottero venne utilizzato ampiamente in Vietnam come macchina da trasporto e soccorso aereo, assieme ai più piccoli HH-3. Dall'altro lato, 8 elicotteri RH-53D tentarono l'assurdo salvataggio degli ostaggi dell'ambasciata di Teheran decollando dalla Nimitz. Prima ancora di raggiungere l'obiettivo, mentre si rifornivano a terra da una aerocisterna C-130 nel mezzo del deserto vi fu una collisione che distrusse 1 elicottero che stava decollando per spostarsi da un capo all'altro dell'improvvisata base e il C-130 cisterna. I commandos della Delta Force e l'USAF persero 8 uomini e gli altri dovettero ritirarsi, andando ad arricchire il parco macchine iraniane in quanto lasciarono 5 elicotteri di questo tipo nel deserto, assieme ai loro morti ancora tra le fiamme dei velivoli. Questa operazione era nota come 'Eagle Claw'.
*Peso: 4656 kg-6690 kg
*Propulsione: 2 General Electric T700-GE-401 , 1690 HP
*Prestazioni: velocità massima
Model 209 AH-1J Seacobra: questi elicotteri sono stati pensati come macchine navali, con trattamenti anticorrosione e cannone da 20 mm M197. Vennero prodotti in 69 esemplari, via via aggiornati, ma la maggiore produzione venne fatta per l'aviazione dell'esercito iraniano, allora in espansione fortissima come tutte le branche militari dello Stato governato dallo Scià. Ben 202 macchine prodotte, con motore T400 con potenza di 1673 shp. Parte degli elicotteri iraniani, come anche quelli dei Marines, hanno avuto il sistema missilistico TOW, cosicché la loro capacità era paragonabile a quella delle macchine AH-1S. 8 esemplari vennero esportati in Corea del Sud.
AH-1T: versione realizzata a partire dal 1976 con trasmissione e rotore derivati dal Model 214. Sono stati prodotti in questa versione a partire dagli ultimi due esemplari di AH-1J; poi sono stati realizzati 57 elicotteri, 24 dei quali equipaggiati con i TOW. Gli AH-1J e T erano tutte macchine bimotori, a differenza di quelle dell'esercito.
AH-1W Supercobra: elicottero nato da parte di una iniziativa della Bell, che offrì all'Iran un modello con 2 motori T700 da 1258 shp e trasmissione del Bell 214ST. Il crollo del regime iraniano non impedì all'elicottero di decollare come prototipo nell'aprile 1980. Dal momento che la richiesta dei Marines per l'Apache venne bocciata dal Congresso, venne posto invece un ordine per questi apparecchi, iniziando con 44 AH-1W e un addestratore TAH-1W, oltre alla ricostruzione di 39 AH-1T. Caratteristiche di questa versione sono, tra l'altro, l'HUD compatibile con gli occhiali da visione notturna, sistema NTS (disponibile dal 1994) per il combattimento notturno, compatibilità sia con i TOW
AH-1Z: l'elica bipala di progettazione Bell è diventata nel tempo un elemento obsoleto, nonostante la leggerezza e semplicità del disegno, e alla fine ha ceduto il campo. Questo nuovo esemplare ha volato il 7 dicembre 2000 e a questo standard, caratterizzato dall'adozione del rotore del Bell Model 680 quadripala, fanno seguito anche i Supercobra modificati. I ritardi e i costi del Kingcobra, come è chiamata questa versione, sono stati oggetto di notevoli critiche.
[[Immagine:UH-1N-2.jpg|320px|left|thumb|]] L'Iroquois nella versione '''UH-1N''' è l'unico della genia degli 'Huey' ad avere prestato servizio con la Marina, grazie alla sicurezza dei due motori disponibili, in quanto si tratta della versione militare del Bell 212. Ha spesso mitragliatrici e razzi. In fase di (costosissimo) aggiornamento allo standard UH-1Z, in effetti i Marines non hanno avuto nessuna comunanza con l'US Army in termini di elicotteri e quindi non hanno mai avuto AH-64, AH-1 e UH-1 monomotore e CH-47, ma macchine specifiche o versioni speciali dei tipi dell'Esercito come i Twin Cobra/Whiskey.
I V-22 Osprey non sono dei veri elicotteri, ma degli elicotteri a rotori basculanti o convertiplani, che offrono una molto maggiore velocità e autonomia di quelli normali. Ma il loro sviluppo, pur eseendo solo l'ultimo dei tanti convertiplani, ha incontrato difficoltà e ritardi notevoli, tanto che solo ora cominciano
[[Immagine:X-22a onground bw.jpg|320px|left|thumb|Lo sfortunato X-22]]
I suoi predecessori, fatti costruire in tutto il mondo, erano spesso macchine interessanti. Tra le macchine precedenti, che cercavano in sostanza di mettere d'accordo il diavolo e l'acqua santa, ovvero il volo verticale e quello orizzontale. Uno era l'[[w:Hiller X-18|Hiller X-18]] con ala basculante, un altro era il [[w:Bell X-22|Bell_X-22]] che, in volo dal 1966, dimostrò per con le sue 4 eliche intubate ciascuna con 4 General Electric-YT58-GE-8D. Era un'eccellente macchina, la migliore della sua categoria all'epoca, ma non ebbe produzione di serie anche perché non raggiunse la velocità prevista di oltre 500
Il V-22 Osprey (falco pescatore) è un convertiplano medio
Questo velivolo è basato sulla tecnologia e sulle esperienze della Bell con il velivolo sperimentale [[w:XV-15|XV-15]] del 1977. I suoi motori basculanti lo rendono in grado di effettuare collegamenti da piazzole di atterraggio per elicottero o anche parcheggi, con la velocità di trasferimento di un aereo
*Equipaggio: 2
*Costruttore: Bell
*Esemplari ordinati: oltre 1000
*Dimensioni: lunghezza 17
*Peso: 15.177-27.445
*Propulsione: 2 turbine Rolls-Royce (Allison) T406-AE-400 "Liberty"
da shp6.150(kW)
*Prestazioni: vmax
*Carico utile: 24 soldati equipaggiati
I marines statunitensi stanno utilizzando una unità sperimentale equipaggiata con il V-22, anche se due degli esemplari di valutazione sono andati persi nel 2000 a causa di un incidente con la morte di tutto l'equipaggio e dei passeggeri,
[[Immagine:Aircraft.osprey.678pix.jpg|320px|left|thumb|]]
Dopo 25 anni di sviluppo,
Infine, il corpo dei Marines ha rinunciato al requisito della capacità di autorotazione, fattore importantissimo di sicurezza durante un atterraggio senza motori, dopo aver constatato la mancanza cruciale di una mitragliera frontale, indispensabile per un ruolo di soppressione delle difese nemiche.
In ogni caso, i principali muli dei Marines sono i CH-46: differentemente dall'US Army, i 'Colli di cuoio' non sono invece dei grandi estimatori degli UH-1, forse perché hanno uno sfavorevole rapporto dimensioni-capacità (leggi: coda lunga e fusoliera piccola).
Le caratteristiche del CH-46E:
*Motori: 2 turbine GE. T-58-16 da 1.870 hp
*Prestazioni: 267
*Pesi: 5.240-9.706 kg
*Dimensioni: diametro rotori principali 15,24 m, lunghezza f.t. 25,7 m, altezza 5,09 m
Esso nasce dall'esigenza dei Marines, manifestata già nel 1960, di sostituire il CH-37 Mojave, uno dei primissimi elicotteri da trasporto pesanti, ma ancora con motori a pistoni che garantivano un peso elevato e scarsa potenza al contempo: una situazione non ideale per un elicottero. Con una capacità di carico e una maneggevolezza notevoli, l'S-65, fratello maggiore dell'S-61, ha mantenuto le premesse. Volò nell'ottobre del 1964, passò subito alla produzione (altri tempi..) e per il 1966, a settembre, iniziarono le consegne, tanto che i primi arrivarono in Vietnam l'anno dopo, presso la base dei Marines di Marble Mountain, vicino a Da Nang. Questa fu la loro principale base per tutti gli anni successivi. Essi avevano già capacità operativa ognitempo, ma il successivo CH-53D, che entrò in servizio nel '69, aveva in più anche motori più potenti e un sistema di carico e scarico manovrabile da un solo uomo. Carichi pesanti o 55 soldati, o un misto dei due erano quanto offriva la sua capacità di trasporto. L'USAF fu interessata a mettere in servizio apparecchi paragonabili con gli HH-3B e C da soccorso aereo, e i CH-53C per trasportare stazioni radar tattiche complete.
Tornando ai Marines, la prima unità che l'ebbe in carico fu l'HMH-463 di Santa Ana, California. L'8 gennaio 1967 quattro dei suoi elicotteri vennero dislocati a Marble Mountain, vicino a Da Nang. Dopo alcuni mesi di valutazione operativa, arrivò il resto del gruppo a maggio, con altri 22 elicotteri. Una delle capacità degli elicotteri pesanti era quella di recuperare altri velivoli salvandoli dall'abbandono o la cattura: solo a maggio i 4 CH-53A iniziali poterono vantare il recupero di ben 101 elicotteri dei Marines e alcuni velivoli dell'USAF, un'intera forza aerea! E poi, con un monte ore del 16% tra gli elicotteri dei Marines, i CH-53 trasportavano il 75% dei carichi paganti. Non c'è da stupirsi se anche l'USAF ne fu interessata, ordinando 8 HH-53B già nel settembre del 1966, e poi altri più potenti HH-53C, macchine che avrebbero potuto sostituire o integrare i più modesti HH-3, che altri non erano che gli S-61/Sea King, per gli standard americani piuttosto 'deboli', con scarse capacità di hovering, poca corazzatura, solo due mitragliatrici M60. Così due HH-53B già nel settembre 1967 giunsero in zona operativa, con il 2° Distaccamento del 37° Gruppo di Udorn. Altri 6 esemplari seguirono poi, e infine, da 1969, arrivarono anche gli HH-53C. Alle volte più che missioni SAR si trattava di fare missioni speciali tipo quella che cercò di liberare il centinaio di prigionieri della prigione vietnamita di Son Tay, ad appena 45 km da Hanoi, durante la notte del 21 dicembre 1970. Ma pur essendo un successo tecnico, questa missione, che coinvolse 116 aerei, trovò la prigione vuota da appena un giorno, quando i prigionieri erano stati trasferiti. I 20 CH-53C del 56° Stormo operarono dalla Thailandia e presero parte sia all'evacuazione di Saigon
In tutto, la produzione del CH-53D terminò nel 1972. Poi seguirono 30 RH-53D, di cui 6 ceduti agli iraniani appena prima della caduta dello Scià. Altro export fu per la Germania Ovest, che come i Marines non si curò del CH-47 ma ordinò ben 112 CH-53D nel 1970, e per gran parte costruiti dalla Fokker. L'HH-53H ha un sistema di navigazione con radar e FLIR, derivato dagli B o C trasformati. Israele ha comprato 25 S-65, grossomodo paragonabili ai CH-53D.
[[Immagine:Marine CH-53E Super Stallion (2164964162).jpg|300px|right|thumb|Un altro CH-53 Super Stallion]]
Dopo 139 A e 126 D più potenti, di cui 15 A e 20( o 24?) D trasferiti alla lotta antimine, è arrivato il CH-53E Super Stallion che ha ben 3 motori ciascuno da 4.380 hp! Non è un caso che l'elicottero in questione sia capace di trasportate i LAV-25 dei Marines, che pesano 13 t, infatti arriva
Il CH-53, nonostante le enormi dimensioni, è una macchina pensata per essere, una volta in aria, molto manovriera. Questa è una differenza non di poco conto con i pariclasse sovietici Mi-6 e anche il più recente Mi-26, entrambi poco adatti per il ruolo tattico. Del resto lo stesso CH-53E è nato per compiti di trasporto logistico pesante più che d'assalto. La sua nascita è stata attorno al 1973, quando iniziò il programma per questa nuova versione, che per assorbire gli oltre 13.000 hp avrebbe necessitato di un rotore a 7 pale anziché sei. Alternativamente al carico pesante è possibile portare 55 uomini. Primo volo il 13 dicembre 1980 (ma attenzione, si parla anche del 1974, con un prototipo distrutto poco dopo in un incidente al suolo), entrata in servizio nel 1981, e già nel 1983 ne erano stati consegnati 40 esemplari sui 72 dell'ordinazione iniziale, ma già si stava approntando l'MH-53E da contromisure mine, con tanto di 3785 l di carburante aggiuntivo, per consentire di usare i motori a piena potenza per periodi elevati nelle missioni di dragaggio mine. Esso è dimensionato per essere compatibile con il vano di carico del C-5 Galaxy per garantire rapidi riposizionamenti, come del resto le versioni precedenti dello Stallion.
Caratteristiche del CH-53E:
*Motori: 3 turbine GE. T-64-416 da 4.380 hp
*Prestazioni: 315
*Pesi: 15.071-33.339 kg
*Dimensioni: diametro rotori principali 24,08 m, lunghezza f.t. 30,19 m, altezza 8,66 m
Quanto agli UH-1, questi non hanno avuto molto successo con i Marines, che del resto, notare bene, hanno totalmente omesso gli S-61/Sea King usati invece dalla Navy e dall'USAF. In ogni caso alcune decine di UH-1N, ovvero dei Bell 212 bimotore, sono stati presi in carico sia dalla Marina
[[Immagine:AH-1 Cobra.jpg|300px|right|thumb|l'AH-1W]]
I loro parenti stretti AH-1 sono stati invece giudicati validi. Si tratta comunque di una genealogia complessa. Prima l'USMC si era interessato all'AH-1G poco modificato (ne ebbe 38 ad intermim dall'US Army, probabilmente non con le modifiche definitive), ma poi la comparsa del Bell 212 e della sua trasmissione con doppio motore aveva reso possibile pensare
Quanto alle prestazioni, giova ricordare che l'AH-1W, utilizzato nelle varie guerre del Golfo, si è dimostrato macchina molto prestante, con quasi la stessa potenza dell'AH-64 Apache pur essendo più leggero e facile da mantenere. Il suo antenato AH-1T è stato utilizzato a Grenada, ma entrambi i due elicotteri mandatia all'attacco vennero abbattuti dal fuoco delle armi leggere cubane.
*Dimensioni: Apertura alare 3,23 m, lunghezza totale 17,68 m, fusoliera 13,87 m, altezza 4,32 m, superficie disco rotore 168,1 m2, carreggiata pattini 2,13 m.
*Pesi: vuoto 4,672-5.025 kg, totale 6.690 kg, max 7.620 kg, carico rotore 39,8 kg-m2, rapporto potenza peso 1,98 kg/sHP
*Prestazioni: v.max 315
*Armamento: cannone M197 con 650-750 colpi, 1.119 kg di armi tra cui 8 Hellfire, 2 lanciarazzi da 19 colpi calibro 70 mm, 2 AIM-9 o AGM-122, lanciatori di chaff e flare, missili Maverick e altro ancora (anche i vecchi lanciatori quadrupli TOW, per esempio).
[[Immagine:MV-22Bs on USS Wasp.jpg|300px|right|thumb|Il futuro dell'ala rotante per i Marines 'dovrebbe' essere l'MV-22]]
Infine, a proposito dei velivoli, va citato il VM-22 Osprey, convertiplano
Ma non era finita: l'8 aprile 2000 un VM-22 stava volando simulando un salvataggio. Era carico di marines quando il suo rotore stallò a circa 70 metri di quota. Il velivolo esplose a terra uccidendo tutti i 19 occupanti. Come se non bastasse, l'11 dicembre 2000 un altro incidente fece cadere un altro velivolo uccidendo ancora una volta tutti i 4 a bordo. Solo nel giugno 2005, dopo varie riprogettazioni dei sistemi meccanici, la valutazione finale è stata completata. Approvata la produzione a pieno regime il 28 settembre 2005 per un totale di 24-48 all'anno dal 2012, con un totale di 360 (originariamente erano 552) per l'USMC, 48 per l'USN e 50 per l'USAF. Per questo colossale apparecchio da 70 milioni di dollari (ma tutto compreso si arriva
Caratteristiche:
*Pesi: 15.032-27.400 kg
*Motori: 2 RR-Allison T406 da 6,150 hp l'uno con eliche tripala e inclinabili di 45 gradi sulla verticale.
*Prestazioni: 509
Caratteristica la loro cabina vetrata, quasi graziosa, con una fusoliera molto 'ingobbita' dalla presenza dell'ala alta e delle eliche d'estremità, basculanti come anche le gondole motori, che nell'insieme dà a questo apparecchio un'aria quasi da rapace pur se piuttosto goffo nelle movenze. La loro capacità di decollare verticalmente e di volare fino a 500
===Elicotteri dragamine<ref>Romano, Angelo ''I Dragamine Volanti'', Aerei Marzo 1991 p.10-16</ref><ref>Armi da guerra n.36</ref>===
[[Immagine:CH-53 minesweeping.jpg|300px|right|thumb|Lo sci nautico secondo l'USMC]]
L'USN è una marina fortemente capace in termini offensivi, ma come fare se si tratta di difendersi, sopratutto quando c'è da combattere la minaccia delle mine alla rotta scelta dalle navi? È una cosa più offensiva che difensiva, dato che eliminare le mine è importantissimo per le operazioni anfibie (da notare che con gli hovercraft la cosa è diventata invece molto meno importante di come era prima). Le mine sono una minaccia sottovalutata, ma non dagli esperti del settore: pare che ogni 35 mine posate durante la Seconda guerra mondiale, quando vennero utilizzate in maniera massiccia, una nave venne affondata e questo non conta quante siano state danneggiate, come la corazzata HMS Nelson. Le mine costavano molto meno delle navi che affondavano e a parte questo, la loro 'probabile presenza' è già sufficiente per causare gravi problemi di sicurezza delle rotte navali. Durante la guerra del Golfo, quella 'originale' degli anni '80, una fregata, la S.Roberts, venne gravemente danneggiata. Gli USA si dimostrarono sorprendentemente deboli nel settore MCM (Mine Counter Meaures) tanto che dovettero affittare una petroliera mandata come apripista (scarica) contro le mine per aprirsi una rotta relativamente sicura. Non che gli USA non conoscessero la micidialità delle mine: dopotutto erano state queste ultime il miglior successo dei B-29 (fino alle 'atomiche') contro il Giappone, quando 12.000 ordigni magnetici paralizzarono praticamente il traffico tra Giappone e Cina, tanto che i nipponici dovettero mandare delle navi 'apripista' che vennero per lo più affondate, ad aprire le rotte contro i micidiali ordigni americani. Gli USA continuarono a mantenere una potente forza di dragamine, ma intanto nel 1950 dovettero annullare uno sbarco anfibio contro un nemico che aveva solo delle giunche con le quali però depositò in pochi giorni 3.000 mine. Peccato per i nordcoreani che non riuscirono a fare lo stesso a Inchon, ma di fatto il secondo sbarco anfibio venne annullato. Non che poi gli USA avessero carenza di tecnologie, come sofisticati sonar per piccole navi; ma di fatto la Marina americana ha accettato di ridurre la sua efficacia contro le mine a vantaggio di altri programmi più vistosi, tipo l'aviazione imbarcata. Eppure, gli americani hanno prodotto molte mine efficaci anche di tipo molto sofisticato, e anche con semplici bombe con spoletta magnetica sono state capaci di bloccare il porto di Hanoi durante il 1972 mettendo in crisi il sistema dei rifornimenti vietnamiti, e dovettero poi mettersi a dragare, secondo gli accordi di pace, quello stretto tratto di mare. Per giunta la potenziale avversaria, l'URSS, sapeva benissimo che le mine erano importanti: ne aveva almeno 500.000, anche di tipo sofisticato. Per rimediare alla carenza di navi moderne MCM l'USN si è finita per affidare sempre di più alle marine NATO. Per dimostrare la loro capacità di spendere denaro, gli americani, fedeli alla loro concezione del potere aereo totale, piuttosto che ai piccoli e lenti cacciamine si sono affidati agli elicotteri di grandi dimensioni trainanti slitte che simulano le imbarcazioni. Questi reparti con gli elicotteri erano chiamati AMCM, Airborne Mine Countermeaures, e le loro origini vanno ricercate già nel 1958 quando pure era difficile pensare seriamente a questo tipo di impiego per la carenza di potenza degli elicotteri disponibili. In ogni caso i primi esperimenti iniziarono già nel 1953 con i Piasaeki HRP-1 e poi con gli YH-21 nel '54, HRS-1 nel '55, HLS-1 nel '56. Ma trainare la slitta, che era vista come modo 'pratico' per 'indurre in tentazione' le mine richiedeva tantissima potenza. Potenza che iniziò a concretizzarsi con l'SH-34 Seabat, ma solo nel '66 venne sperimentato il potente elicottero a turbina RH-3A ovvero il Sea King, naturalmente alleggerito di tutte le apparecchiature ASW, con un secondo portello scorrevole laterale per facilitare le operazioni di traino e controllo della situazione. Ma nemmeno il Sea King era abbastanza e allora venne calato l'asso: il CH-53, ovvero il Sea Stallion, ovvero l'S-65, fratello maggiore dell'S-61/Sea King. Il velivolo prescelto fu l'RH-53D, con minime modifiche. Il primo reparto fu costituito il 1 aprile 1971 sulla NAS di Suffolk, ed era l'Helicopter Mine Countermeasures Squadron Twelve, o in sigla, l'HM-12 'Sea Dragons', con 4 CH-53A presi a prestito dai Marines perché i più potenti RH-53D non erano ancora disponibili. La prima esercitazione venne chiamata 'Snowy Beach', e poi la squadriglia andò a sminare davanti il porto di Hanoi/Haipong, minato l'8 maggio 1972 durante la Linebacker 2, e con l'operazione 'End Sweep' si sminò il porto, secondo gli accordi di pace di Parigi. L'operazione di minamento e in generale la Linebacker 2 avevano davvero funzionato nel costringere i nordvietnamiti al tavolo dei negoziati, saturando con attacchi aerei e mine le capacità difensive dei vietnamiti, a quel punto non più in grado di ricevere gli aiuti sovietici e cinesi a pieno regime. La HM-12 sfruttò le capacità degli RH-53 di chiudersi 'a valigia' per l'impiego dalle portaelicotteri Iwo Jima, e lo fece in maniera davvero degna di nota: gli enormi elicotteri erano parzialmente smontati (il rotore era troppo alto per essere mantenuto dov'era), la coda ripiegata sulla destra, e poi il tutto veniva 'ingoiato' dentro gli ancora più impressionanti C-5A Galaxy, che per intendersi, nacquero come concorrenti vincenti a quel concorso perso dal Boeing 747 quale nuovo cargo a lungo raggio in sostituzione dei C-133 Globemaster. Le operazioni iniziarono il 27 febbraio 1973, dopo che i sei elicotteri erano stati trasportati nelle Filippine e da lì portati al largo delle coste vietnamite dalla LPH-12 Inchon, dove erano anche di base la HMH-463 su CH-53A e la HMM-164 su CH-46D. Gli elicotteri erano ancora della versione A anche per la squadriglia antimine, e solo al ritorno vennero consegnati i molto sospirati RH-53D. Aprile 1974, Operazione Nimbus Star' per lo sminamento dei 'ricordi' lasciati dalla guerra del Kippur. Nel luglio 1975 seguì la 'Nimbus Stream' per la bonifica della costa mediterranea dell'Egitto, cosa che durò fino
Ma era solo l'inizio della sua attività: segretamente venne poi mandata, appena 4 giorni dopo il rientro negli USA, a bordo della USS Kitty Hawk, poi sulla USS Nimitz operante nell'Oceano Indiano. C'era la crisi degli ostaggi a Teheran, e la sua gestione che sarebbe stata una bruciante umiliazione per l'amministrazione Carter. Specialmente per l'esito del tentativo, oltremodo velleitario, di liberarli con un colpo di mano. Questo era stato chiamato 'Eagle Claw', e avrebbe dovuto essere realizzato con la Delta Force trasportata con gli 8 RH-53D della HM-16. I Delta erano stati costituiti due anni prima a Fort Bragg, ed erano stati addestrati in Gran Bretagna. Ma c'erano dei problemi. Anzitutto, il fatto che gli RH-53D non erano elicotteri nati per operazioni speciali, ma per tutt'altro compito non facilitava la condotta di un volo complesso e delicato come quello che si sarebbe imposto, comprendente atterraggi in piena notte dentro il territorio nemico per rifornirsi di carburante. Tramonto del 24 aprile 1980: gli 8 RH-53D decollarono dalla Nimitz, con una inedita colorazione sabbia al posto della più usuale verde-scuro uniforme. L'operazione venne approvata, dopo tante discussioni, dal presidente Carter esattamente 10 giorni prima. La preparazione di uomini e mezzi era stata fatta nei 6 mesi precedenti e studiata nei più piccoli dettagli. Ci si potrebbe chiedere come mai proprio questi elicotteri antimine siano stati scelti per una missione tanto speciale. La risposta è che, proprio perché tutt'altro che specializzati per questo compito, destavano meno sospetti. Inoltre essi avevano modo di ricevere strumenti di navigazione di precisione e carburante aggiuntivo per eseguire la missione richiesta, indubbiamente non di poco conto.
Eppure gli RH-53D erano tutt'altro che soliti frequentare le navi portaerei. Inoltre c'era il problema dello stivaggio sottocoperta, in pratica possibile solo per otto macchine. Il problema era che in questo modo il numero di velivoli di riserva (erano stimati necessari un minimo di 6 apparecchi efficienti per portare a successo la missione) era troppo basso in caso di incidenti. Ma se gli elicotteri aggiuntivi fossero stati lasciati per mesi sul ponte, esposti alle intemperie (anche prevedendo la rotazione tra gli elicotteri per usufruire dell’hangar) la loro efficienza sarebbe stata anche più bassa e così non è detto che il problema sarebbe stato risolto. L'appoggio sarebbe stato dato dai caccia imbarcati, ma anche dagli AC-130 Spectre che non avrebbero esitato a orbitare sull'aeroporto di Merahabad per impedire le operazioni di volo. Tutto troppo ambizioso e ricco di sopravvalutazioni delle proprie forze e di sottovalutazione di quelle nemiche. Il primo passo fu una lunga tappa di 1.000 km per atterrare a 'Desert One', a 480 km a
La Eagle Claw era stata ampiamente provata ed era parsa eccezionalmente temeraria. Forse era votata al fallimento e forse si trattava di una operazione più di facciata che con speranze concrete di successo, anche perché l'Iran non era certo una realtà militare tipo l'Uganda, nonostante i guasti della Rivoluzione. Comunque fosse intesa, risultò un fallimento sopratutto per Carter, che non la voleva e che ne pagò le conseguenze più di tutti gli altri 'autori' tanto che non vinse le elezioni successive, schiacciato dalla stella di Reagan.
Nel 1983, a primavera, la HM-12 ebbe il primo CH-53E, versione trimotore molto potenziata e infatti chiamata Super Stallion, originariamente concepita per il trasporto logistico pesante. Nel 1984 andò in Egitto e tra l'altro partecipò all'operazione 'Intense Look' per sminare il Canale di Suez; quasi di sicuro era stato il traghetto libico Ghat a disseminare molte mine magnetiche, che danneggiarono non meno di 18 ignare navi. Poi fu mandata a Beirut per evacuare i civili e nel gennaio 1987 sciolta. Il personale costituiva quindi una nuova squadriglia, la HM-15, in California. I 'Blackhawks' avrebbero ricevuto finalmente gli MH-53E Sea Dragon, con serbatoi ausiliari per ben 3200 galloni e 850 miglia di autonomia, è più sicura e con tante migliorie che sembra quasi nata con in mente le lezioni dell'operazione Eagle Claw.. il primo di questi mostri, dotati anche di sonda per il rifornimento in volo a destra del muso, venne consegnato nell'aprile del 1987 alla HM-12, e venne usato anche per addestrare l'HM-15. Alla fine le squadriglie anti-mine sono diventate la HM-12,14 e 15. I vecchi RH-53D non si sono certo buttati via: hanno equipaggiato le HM-18 e 19 della Reserve. In tutto 30 RH-53D sono stati realizzati, anche se come si è visto 7 di questi andarono persi sull'Iran.
L'equipaggiamento delle squadriglie HM, che tra l'altro hanno avuto seguito anche in Giappone con macchine similari, è costituito da un sonar filabile AN/AQS-14, a scansione laterale: per cui questi elicotteri sono capaci anche di localizzare i campi minati e non solo di dragarli su rotte prestabilite. Poi si delimita con boe la zona dove sarebbero presenti le mine; e infine si passa a trainare la slitta per aprire un corridoio per le navi. La cosa più difficile con le mine, anche quelle terrestri, è ovviamente dimostrare che non ci sono, ergo spesso basta la minaccia potenziale per bloccare l'accesso alla zona: a nessuno interessa sperimentare per primo che le mine ci sono davvero e quindi la prudenza non è mai troppa. I metodi di dragaggio erano vari: l'Mk.103 per le mine ormeggiate da contatto, con galleggianti collegati a due funi d'acciaio ricche di lamelle: divaricate a Y, sommerse, le funi imbrigliano le mine ormeggiate e le portano al nodo centrale dove le catene vengono tagliate e le mine affiorano, per essere poi distrutte da raffiche di mitragliatrice da 12,7 mm. Queste però sono le vecchie mine ormeggiate. Per quelle moderne, a fondo, esistono l'Mk.104 che è un tubo metallico con un'elica interna, generante un rumore che fa esplodere le mine, ma senza danneggiare il sistema. Il sistema magnetico SPU-1W è utile per le mine
Detto così sembra facile: l'elicottero passa e distrugge le mine del campo minato. Ma non è così semplice. Di fatto gli USA non hanno una capacità antimine del tutto valida e nel 1991 i loro reparti su elicotteri non si sono dimostrati all'altezza della minaccia posta da un migliaio di mine irakene, spesso di vecchio tipo, che hanno danneggiato due navi americane e poi son state per lo più eliminate dalle forze cacciamine europee. Del resto non è un caso se poi gli americani abbiano accelerato la realizzazione delle costose classi di cacciamine Avenger e Osprey. Inoltre, a proposito di costi: sebbene gli elicotteri siano rapidamente dispiegabili nelle zone operative più disparate, il costo pagato per questa mobilità è davvero alto: un costo d'esercizio dei Super Stallion non è comparabile a quello di una nave cacciamine, è molto maggiore e infatti non è un caso se le marine NATO hanno snobbato questa soluzione preferendo navi in GRP o in acciaio amagnetico.
E ora vediamo come è nato il Seahawk e quali novità ha introdotto nella prima dozzina d'anni della sua carriera<ref> Iermanno, Roberto: ''SH-60 LAMPS'', Aerei Apr 1992</ref>.
[[File:SH-60B Seahawk.jpg|350px|left|]]
Era l'inizio degli anni '70 quando l'USN decise di fare un passo avanti generazionale nei sistemi di lotta antisommergibile eliportati, dato l'aumento della minaccia sottomarina sovietica e in generale, di Paesi potenzialmente ostili. Per questo venne fuori il sistema LAMPS, ovvero 'Light Airborne Multipurpose System'. Era non solo inteso quale elicottero ASW, ma anche come 'estensione' dei sistemi di ricerca della nave, e quindi in collegamento con quest'ultima. Inizialmente era destinato ai caccia 'Spruance', 'Kidd', alle fregate O.H. Perry e alle meno recenti, ma molto numerose Knox. Un programma di alta tecnologia spesso non è fattibile se non a 'scaglioni'; vennero così preparate tre fasi per permettere l'integrazione sulle piattaforme navali, e viceversa. La prima è la
Ma vediamo come è fatto il LAMPS Mk III o LAMPS III. Si tratta di un sistema computerizzato e informatizzato per scoprire obiettivi in mare, ma anche per interagire via data-link con la nave da cui l'elicottero opera. Era insomma il primo tentativo di 'mettere il sottomarino in Rete'. Ora è normale che si veda su internet come lavorano le boe di sorveglianza oceanica, a migliaia di km di distanza, ma 25 anni fa non era così. Il LAMPS fa più o meno quello che fanno gli altri mezzi della categoria, come la lotta ASW, antinave (ASV), direzione tiro di missili e cannoni (ASST), e persino sorveglianza radar (AEW), come ben sanno gli spagnoli, che hanno trovato questi mezzi più prestanti, quanto a capacità di scoperta, dei Sea King AEW (loro sono gli unici altri utenti a parte la Royal Navy di questi elicotteri da scoperta radar). Esistono inoltre le capacità di soccorso (SAR), rifornimento vertiale (VERTREP), e anche evacuazione sanitaria (MEDEVAC).
Non sono compiti rivoluzionari, ma il LAMPS III lo faceva 'meglio' sfruttando l'esplosione della tecnologia informatica degli anni '70-80. In seguito vennero fuori anche altri compiti, come la ricognizione armata e la sorveglianza del traffico commerciale antiterrorismo-antipirateria, fino al supporto dei SEALS e altre forze speciali e la lotta contro le mine e i contrabbandieri. Tutto questo, paradossalmente, potrebbe farlo persino un Westland Wasp, ma vi sono parecchie differenze. Non sempre a favore del sistema più moderno, visto che normalmente l'SH-60 non ha nemmeno missili antinave, nemmeno i modesti AS-12 che invece armavano i Wasp, che oltretutto sono enormemente meno costosi ed esigenti quanto a prestazioni e dimensioni della piattaforma.
[[File:Mark-46-and-SH-60B-Sea-Hawk.jpg|350px|right|thumb|Un Sea Hawk lancia un Mk-46. Il 'set' avionico per le missioni navali è una differenza fondamentale rispetto ai tipi terrestri, ma non l'unica]]
Per adempiere alle esigentissime specifiche dell'USN, il Black hawk è stato profondamente rimaneggiato: sembra lo stesso elicottero, ma il Seahawk in realtà è molto diverso. Vi sono tra l'altro carrello con passo corto per l'atterraggio sui ponti relativamente piccoli delle fregate; sistemi anticorrosione per contrastare la minaccia invisibile ma insidiosa della salsedine (particolarmente tignosa con strutture d'alluminio); ripiegamento pale del rotore principale, ma anche del tronco di coda, ingrandimento dei serbatoi di carburante, freno rotore, apparato RAST (Recovery Assist, Secure and Traversing) per l'appontaggio in condizioni del mare difficili; portellone di rifornimento scorrevole; impianto di rifornimento in hovering, per non dover appontare sempre e comunque (così da fare rifornimento anche in volo). E poi, ovviamente, tutto il set avionico. Di questo, il più vistoso dei suoi elementi è la batteria di 25 boe sonore, una specie di 'pacco cinese' (fuochi d'artificio) con elementi eiettabili pneumaticamente e boe sia attive
Questi erano comprensivi di: comuter tattico AN/AYK-14, radar AN/APS-124, ESM AN/ALQ-142, riconoscibile dai due larghi dielettrici quadrati sotto il muso, ai lati del 'dome' del datalink e davanti al radome del radar (un bell'esercizio di tecnologia applicata combinare tutti questi sistemi nel muso); poi vi è il MAD AN/ASQ-81, il datalink AN/SRQ-4, il processore segnali delle boe sonore AN/SQQ-28, il radar Doppler di navigazione AN/APN-217; IFF AN/APX-76, e infine le radio HF AN/ARC-174 e UHF AN/ARC-159.
Tutto quest'armamentario ebbe conseguenze aggiuntive da non sottovalutare; l'elettronica di bordo emetteva molto calore e lo spazio della fusoliera era piuttosto scarso, così divenne necessario un sistema di climatizzazione per il loro corretto funzionamento. Tutto sommato, comunque, non è che vi siano chissà quali margini a prima vista rispetto a macchine più piccole. Si dice però che il Seahawk abbia, rispetto al Seasprite, una molto maggiore gamma di strumentazioni e un superiore raggio d'azione. Questo non è legato solo all'autonomia, ma anche alle capacità di comunicazione. Il LAMPS I opera entro le 35 nm dalla nave, circa 64 km; l'Mk III ha quattro ore di autonomia e può restare 100 miglia lontano dalla nave (185 km) per due ore senza intaccare le riserve di carburante minime. Questo perché, malgrado tutto, quest'elicottero ha a bordo ben 2.240 litri di carburante, circa il doppio dell'UH-60. Dato il maggiore peso e la necessaria adozione di motori potenziati, nonché le incognite del volo sul mare, è necessario che sia così. Per la precisione, il carburante usato è il JP-5. In tutto, è possibile triplicare il raggio d'azione del LAMPS I e offrire un incremento di capacità di missione stimato in 9:1, anche se questo tipo di stime, al solito, è molto aleatorio: perché un elicottero sia utile, è necessario che sia nelle vicinanze, il tempo di spostamento non è trascurabile.
Quanto all'operatività, l'SH-60B si è diffuso, ma senza particolare rapidità; tra il 1983 e il 1992, in media, sono state formate una squadriglia ogni 12 mesi. Di queste, quelle con numero pari sono dell'Atlantic Fleet, quelle con il numero dispari della Pacific Fleet. Due sono (al 1992 nda) di addestramento, le altre per l'impiego operativo.
Queste erano, al 1992, le HSL-40 'Air Wolves', HK (FRS), Miami; e la HSL-41 'Seahawks', TS (FRS), N.Island, California. Quelle operative: HSL-42 'Proud Warriors', HN; HSL-43 Battlecats, TT; HSL-44 'Swamp Foxes', HP; HSL-45 'Wolfpack', TZ; HSL-46 Grandmasters, HQ; HSL-47 Saberhawks, TY; HSL-48 Vipers, HN; HSL-49 Scorpions, TX; la HSL-51 era in costituzione, da basarsi alle Hawaii.
La forza di ciascuna di esse era di 10 macchine, suddivise però in distaccamenti (3-4 per ciascuna), e ciascuno di essi aveva uno o due elicotteri.
Quanto alle operazioni, gli elicotteri spesso venivano mandati a raggiungere la nave piuttosto che partire con questa per le crociere. Ogni SH-60 aveva un'assegnazione di quattro ufficiali e due sottufficiali. Gli ufficiali sono capaci di operare come pilota comandante (HAC, Helicopter Aircraft Commander) e coordinatore di missione (ATO, Air Tactical Officer); i due sottufficiali sono operatori ai sensori, in nick SENSO. Per mantenere in efficienza l'elicottero, a bordo della nave vi è una squadra di otto specialisti, comandata da un sottufficiale. Vi sono due mtoristi, due per l'elettronica, due per l'avionica e due per impiantistica e cellula. Ma sarebbe uno spreco usare due squadre a bordo di una nave solo perché vi sono due elicotteri, così una 'Perry' o simili ha due equipaggi, ma il personale di terra è lo stesso di prima, solo con l'aggiunta di due-tre tecnici di rinforzo, per un totale di una decina di elementi. Comunque, durante molte esercitazioni, se non addirittura nelle missioni, le navi con il LAMPS III usano un solo elicottero, per facilitare le operazioni di bordo.
L'SH-60 non è rimasto nella forma originaria, ma si è evoluto presto, come un po' tutti i sistemi d'arma e i velivoli americani. Questi programmi sono stati sopratutto gestiti dalla IBM.
Il primo di questi ha un nome evocativo, ESP, che però non significa potere extrasensoriale, ma Enhanced Survivability Package. Il riferimento al paranormale è forse voluto, del resto 'captare' i sottomarini è un compito talmente difficile, che almeno in passato non si esitò
Nel caso in specie è un programma per migliorare le possibilità di sopravvivenza degli elicotteri dell'USN. Del resto, avvicinarsi
Solo alcuni SH-60 lo hanno ricevuto: si tratta di un kit installabile quando necessario e composto dai sistemi tipici dell'US Army: lampada ECM AN/ALQ-144, per ingannare i missili IR fornendo delle false informazioni con un'apposita modulazione; due lanciachaff-flae AN/ALE-39 a sinistra, nel settore centrale, e una mitragliatrice da 7,62 mm M60 sul vano del portellone di carico.
Il passo successivo è stato il Block 1 Upgrade, al 1992 ancora in introduzione. Si trattava di completare l'attrezzatura dell'SH-60 per ogni genere di missioni tattiche. In effetti, mentre i vari Dauphin, Lynx, AB-212 e persino vecchi mezzi come il Wasp e il Wessex hanno missili antinave, il Seahawk non era stato previsto per questa forma di lotta, per la quale l'USN, pur viaggiando anche in mari pericolosi (come la Sirte), non si era preoccupata. Il potere aereo aveva comunque sbrigato le 'necessità' quando queste si verificarono (come nel 1986 e nel 1988, nel Golfo); ma che l'SH-60 fosse solo una piattaforma ASW era limitativo. Così venne comprato un lotto di missili Penguin norvegesi, che del resto fanno parte delle compensazioni per l'acquisto degli F-16 (nei contratti moderni quasi mai vi è un solo esborso, almeno quando si tratta di nazioni clienti capaci di offrire prodotti a loro volta interessanti per il venditore, così che si mira più a un rapporto di scambio che a una vendita totalmente a carico di una delle due parti). Anche se, in tutto, non si è trattato di un acquisto particolarmente fruttuoso, tanto che adesso gli USA vorrebbero cambiarli con qualche altro modello. I missili Penguin Mk.2 Mod 7 sono noti negli USA come AGM-116B ed erano in fornitura dai primi anni '90, con una testata da 113 kg semiperforante (quella del Bullpup americano), e una portata di 30 km, sono un'arma molto utile contro unità navali. Prima del lancio ricevono informazioni dal sistema tramite il radar, mentre dopo usano l'INS e il sensore IR per l'acquisizione finale, attaccando a velocità subsonica e a volo radente. Per la lotta ai sottomarini più veloci o silenziosi, l'Mk-46 è un siluro che ha fatto il suo tempo, anche se è ancora un sistema valido, specie se aggiornato. Così gli USA svilpparono un super-siluro, l'Mk-50 Barracuda, che è grossomodo equivalente al successivo tipo europeo MU-90. Ma si tratta di armi molto costose e come tali, di limitata diffusione rispetto ai tipi precedenti, anche perché l'esigenza di una forte difesa ASW nel frattempo è venuta meno (data la fine della Guerra fredda e della flotta sovietica). Comunque sia, il Block 1 Upgrade comprende sia i Penguin,
Un altro programma era il Quick Response Integration, è una modifica 'campale' che tuttavia è impegnativa, e come tale, possibile più che altro per la flessibilità del LAMPS III. Si tratta di una torretta FLIR da mettere sotto uno dei due piloni, per colmare l'unica lacuna dei sensori di bordo, ovvero l'assenza di qualcosa tra il radar e l'occhio umano (a parte le NVG, sempre più diffuse).
Il Block 2 Upgrade completa finalmente tutto il 'set' di sensori. Alle costose boe sonore (a perdere, e per giunta, con il rischio di essere catturate dai marinai 'spiati', come spesso accadeva durante la Guerra fredda, quando coraggiosi nuotatori si lanciavano in mare per recuperarle, senza nemmeno sapere se esse possedessero un sistema di autodistruzione) e al MAD, utile ma limitato (specie in portata e affidabilità) si aggiunge un sonar filabile, a bassa frequenza (ALFS), e quindi a lunga portata. Inoltre il radar è un nuovo tipo multimodale (MMR) ad apertura sintetica inversa o ISAR, il che dà una maggiore risoluzione (e, a margine, anche un maggior raggio di scoperta). Il sistema di autoprotezione è integrato e ha una libreria che confronta i segnali con le tracce note dei radar, infine vi è un display multifunzione a colori, molto migliore dei vecchi sistemi per capire le immagini rimandate dai sensori di bordo all'ATO (Air Tactical Officer). Infine il datalink è stato migliorato, con maggiore portata e velocità, sia per la nave madre
Quanto all'impiego in Desert Storm, gli SH-60B si sono un po' trovati spiazzati. Erano macchine antisommergibili, ma gli irakeni non ne avevano (e data la loro limitata linea di costa, non ne avrebbero potuto fare un buon uso), così le loro attenzioni si sono spostate alle cannoniere missilistiche e al controllo del traffico. Data l'assenza di qualunque arma antinave, mitragliatrice a parte, i Seahawk hanno fatto una coppia inedita con i Lynx inglesi. Questi avevano i missili Sea Skua, ma non i sensori così sofisticati dei cugini americani, così questi ultimi potevano trovare le navi nemiche con migliore precisione (dato che il loro radar ha un orizzonte di 360 gradi, mentre i lynx all'epoca avevano un minor settore di visione per il loro Seaspray), e i loro compari le attaccavano con i missili di bordo. Vi è stata anche un'altra collaborazione inedita con l'US Army: il Seahawk in questo caso faceva da compare di un elicottero cannoniera, anche se non era l'Apache, ma un semplice OH-58D armato di razzi da 70 mm e missili Hellfire, con notevole successo contro postazioni irakene su piattaforme e navi di piccole dimensioni, stranamente non si è fatto lo stesso con gli AH-1W dei marines. Infine i Seahawk hanno eseguito anche missioni SAR a favore di equipaggi di aerei finiti in mare. Nell'insieme, comunque, un impegno relativamente minore rispetto a quello che ci si potrebbe aspettare, ma contro l'Irak non c'era molto che un elicottero navale potesse svolgere.
Per esempio, uno dei due dell'HSL-46 era il 'Misery', matricola 163235; il nominativo radio era Cutlass 466; a bordo c'era un HAC, un ATO e un SENSO.
Il ripiegamento delle pale e della coda richiedeva 20-30 minuti, un valore non da poco quando si avevano due elicotteri da far appontare, magari con autonomia al limite, entrambi in un ponte privo di spazio sufficiente per tutti. La missione ASW è svolta dall'elicottero, ma in realtà le persone sono di più: tre a bordo dell'aeromobile, e quattro nel CIC (Centro di controllo e comunicazioni) della nave. Ognuno ha un compito specifico e nell'insieme si richiede affiatamento. A bordo dell'elicottero il SENSO ha una consolle con le varie attrezzature e uno schermo centrale, e un tavolino ripiegabile su di esso quando non utilizzato. IL comando della missione è dell'ATACO, ovvero Air Tactical Control Officer, dirigendo l'elicottero nella zona dove si ritiene possa essere un sottomarino, usando il datalink. L'ASO (Acoustic Sensor Operator) riceve via datalink i dati dei sensori dell'elicottero, essenzialmente quelli ASW (boe sonore, per le quali l'SH-60 fa da 'relè volante'); il REMRO (Remote Radar Operator), al suo fianco, si occupa dei dati del radar del Seahawk, lavorando sulle rotte da fargli compiere e sugli oggetti avvistati e eventualmente da identificare con l'IFF. Poi c'è l'EWO, per la guerra elettronica, interessato ai sistemi ESM sia di bordo
A bordo del velivolo, l'HAC è a destra, e ha anche la responsabilità di usare le armi di bordo, essenzialmente uno o due Mk-46 da 324 mm e 227 kg di peso. Se c'è un'interruzione dei contatti con la nave può prendere il controllo della missione. Il datalink, del resto, non ha una portata superiore a circa 100 miglia, che sono la distanza tipica a cui ci si può spingere (probabilmente con un certo margine, ma bisogna vedere anche la quota di volo e la presenza di disturbi, più o meno volontari, da fonti elettromagnetiche). A sinistra dell'HAC c'è l'ATO (Airborne Tactical Coordinator), con uno schermo multifunzione per seguire l'operazione (chiamato MPD), e coordina via radio le azioni con il CIC della nave. Anche lui può prendere il comando dell'elicottero se le comunicazioni si interrompono. Infine c'è il SENSO, Sensor Operator, con la sua consolle piena di bottoni e manopole, e un altro schermo MPD. Ha a disposizione 25 boe e il MAD AN/ASQ-81(V)2, trainabile da un cavo lungo 55 metri. Po ivi sono le antenne dell'ESM AN/ALQ-142, due ai lati della fusoliera e due davanti al muso, per ottenere 360 gradi di copertura. Le antenne ESM che coprono il settore posteriore sono su di una specie di rigonfiamento ai lati della stessa, piuttosto in alto. Il radar di ricerca è invece l'AN/APS-124, capace di ben 160 miglia marine di raggio d'azione nominale (qualcosa come 296 km: questo significa che un singolo elicottero potrebbe controllare praticamente tutto il Mar Tirreno, almeno con bersagli di grosse dimensioni). Esso ha un'antenna rotante e quindi copre a giro d'orizzonte, a parte il carrello d'atterraggio che sul Seahawk è fisso: sono due ruote anteriori con un doppio ammortizzatore, e due posteriori su di un unico elemento, con pneumatici di minori dimensioni. Il radar, a parte questi angoli morti, è anche utile per la difesa da 'missili antinave', il che significa che ha anche la capacità di scoprire bersagli aerei, anche veloci e piccoli, a bassa quota. Ecco perché la Marina spagnola lo considera più utile del Sea King AEW.
Tutto questo non è ancora il nocciolo del LAMPS Mk III, che è il datalink AN/SRQ-4, il che consente ai 147 componenti del sistema, tra nave ed elicottero, di dialogare tra di loro e in tempo reale, con una certa resistenza allo jamming (sono definiti 'unjammable', ma nella guerra elettronica non c'è niente di impossibile), con segnali digitali e analogici, nonché con le comunicazioni in voce. La banda è HF e UHF, i dati riguardano sonoboe, ESM, radr e dati di navigazione. Sul Seahawk è presente una coppia di antenne di trasmissione, una a prua sotto il muso e una a poppa, sotto la coda. Essi trasmettono un potente fascio ristretto di onde radio, ma per questo hanno anche la necessità di restare entro una certa quota e distanza dalla nave, essendo trasmissioni ad alta frequenza. Stranamente, forse per la mole dell'elicottero, e forse per la miniaturizzazione delle componenti, quasi non ci si rende conto di quanti sistemi abbia il Seahawk a bordo, per un totale di circa 1.000 kg di equipaggiamenti.
Per permettere il volo in maniera sicura, l'elicottero ha un AFCS, ovvero un Automatic Flight Control System; esso consente di fermare l'elicottero in hovering senza problemi. Per esempio, passando da 300 piedi e 60 nodi (91 m e 111
All'atterraggio, il Seahawk non ha come aiuto un sentiero automatico per la discesa, non sulle fregate; vi sono solo de iriferimenti della nave che aiutano nel compito, anche se di notte o con nebbia. Si arriva sulla nave con il TACAN e il radar, avvicinandosi da poppa, e si vede il ponte illuminato. Una serie di luci a X dà, illuminandosi, la direzione dell'allineamento corretto, a seconda del vento e della direzione relativa. L'appontaggio con condizioni avverse è fatto svolgere trasversalmente, per consentire eventuali 'riattaccate' dovute a qualche errore senza il disturbo delle sovrastrutture. Una barra luminosa, stabilizzata, è posta sopra l'hangar e dà al pilota la nozione dell'orizzonte artificiale su cui riferirsi.
Poi c'è il RAST. Recovery Assist, Secure, and Traverse. Funziona così. L'elicottero si avvicina alla nave e questa lo tira giù con un cavo. Ma non subito. È poco noto, ma vi sono due cavi. Una prima è la 'messaggera'. Essa viene calata dall'elicottero verso la nave, raccolta dal personale e messa 'a terra'. Infatti, il mezzo all'atterraggio potrebbe benissimo ritrovarsi carico elettrostaticamente, e nessuno vorrebbe che al momento di toccare a bordo, si verificassero scintille o folgorazioni. Fatto questo, eliminato questo pericolo invisibile ma insidioso, viene agganciato un cavo pilota alla 'messaggera', che viene ritirata su. La corda pilota viene ora agganciata
[[File:SH-60F_Seahawk_maintainance,_USS_Theodore_Roosevelt_(CVN-71)_-_081017-N-9900B-005.jpg|350px|left|thumb|Per i Seahawk è senz'altro più comodo operare dalle portaerei che dalle fregate, ma con l'avvertenza di ritrovarsi in un hangar sempre molto affollato]]
La nave, nel frattempo, può essere scossa -malgrado il sistema di stabilizzazione- dal mare mosso, ma l'apparato è sufficiente per operare fino a 15 gradi di beccheggio e addirittura 28 gradi di rollio, ovvero una condizione critica, pericolosa persino per l'integrità di un'unità navale. Dopo avere messo in tensione la corda a 2.000 lbs, si passa a 4.000 e l'elicottero viene tirato lentamente verso il ponte, con il pilota impegnato a tenerlo in hovering, ma se vi fosse qualche problema, pur sempre nella facoltà di abbandonare il gancio e riprovare poi. Una volta avvicinato al ponte e poggiate le ruote, succede un'altra cosa. Alla base della fune pilota vi è una specie di tenaglia o RSD, Rapid Securing Device. Con l'elicottero che è appena atterrato, ne afferra la sonda inferiore, a cui arriva il cavo. A quel punto la macchina è bloccata, i motori sono spenti e il rotore frenato da un apposito sistema. Ultimi controlli post-volo dell'equipaggio, i tecnici ripiegano pale e coda e la macchina viene spostata nell'hangar. Ma non a forza di braccia: sul ponte vi sono due rotaie, che passano per il centro del ponte, dove sono dipinti gli ausili d'atterraggio (tra cui una grande croce e un cerchio, in colore bianco sullo sfondo grigio-scuro), e tramite un motore, portano l'elicottero dentro l'hangar. Ogni elicottero ha un suo hangar e ogni hangar ha una rotaia. Finalmente il Seahawk è tornato a casa.
Sebbene largamente trascurato, il 'baby Chinook' è in realtà un asset importante dell'USMC, in particolare è assegnato alle formazioni MAGTF (Forze aria-terra dei Marines), in attesa di essere soppiantato dai futuribili e problematici V-22 Osprey, e in carico agli HMM (Helicopter Marine Medium Squadrons); anche se sono sempre disponibili macchine come i piccoli 'Huey' e sopratutto i CH-53 Sea Stallion pesanti, per ottimizzare al meglio le capacità di trasporto delle portaelicotteri americane. Il CH-46 era, a metà anni '90, in carico a 16 squadroni attivi, ognuno con 12 elicotteri; uno di essi era un'unità addestrativa che aveva in realtà 20 elicotteri, ma non era assegnata alla Fleet Marine Force Squadrons. Dei CH-46, gli squadroni basati a New River erano ben sette; altrettanti erano a El Toro (California), due a Futenma (Okinawa), e infine due nella Reserve di Norfolk e El Toro.
Ma quanti sono i CH-46? Per quello che è a tutti gli effetti il fratellino minore del Chinook, si parla di oltre 800 consegnati a USN e USMC, il tutto tra gli anni '60 e '70. Difficile dire perché non si ricorse, piuttosto che all'inconsueta coppia Seaknight/Sea Stallion, semplicemente alla navalizzazione del Chinook, l'Hercules a decollo verticale, che poteva far fronte a un po' tutte le esigenze. Invece, curiosamente, i Marines e l'USN hanno preferito da un lato un CH-47 ridotto (il CH-46), dall'altra un Sea King(S-61) ingigantito (S-65/CH-53).
Quanto al pilotaggio del velivolo, il minimo che dovrebbe costituire l'equipaggio è di due elementi, ovvero pilota e co-pilota, ma possibilmente è anche presente a bordo il motorista, e spesso (missioni notturne) un mitragliere-osservatore, alle volte rinforzato da un secondo uomo. L'uomo alla guida dell'elicottero è lo HAC, Helicopter Aircraft Commander e ha la responsabilità della riuscita della missione e dell'incolumità della macchina e di quelli che sono a bordo; è scelto non per anzianità o grado, ma per competenza dimostrata, maturità ed esperienza pratica. Quanto al secondo pilota, o H2P, Helicopter Second Pilot, egli dà il cambio, di quando in quando, ai comandi, oppure si occupa della navigazione e comunicazioni. Il capo-specialista, ovvero il motorista, aiuta la preparazione della missione, sorveglia i motori, il vano di carico, l'esterno, ed eventualmente usa una delle due armi di bordo, non sempre imbarcate. I'AOG, osservatore-mitraglierre ha una delle due mitragliatrici, che a metà degli anni '90 erano spesso, anziché le due da 7,62 precedenti, delle più potenti XM218 da 12,7 mm, installata sul portellone dietro la cabina di comando.
L'addestramento era ed è molto completo. All'epoca c'era da volare anche di notte a quote di 60 m e anche meno, con tute NBC, sparare e operare da mezzi navali, il tutto con un corso di 28 ore diurne e 5 notturne. Questo era il primo passo, il secondo era volare con gli NVG, oramai diventati un 'prezzemolo' per le F.A. americane; prima venivano usati con le ore diurne, per un totale di 25 ore, poi seguivano finalmente 10 ore notturne. Quanto al luogo dell'addestramento, esso era inizialmente svolto al Fleet Replacement Squadron, poi si continuava con i reparti della flotta. L'addestramento con gli NVG includeva 23 missioni, ottenendo una CR del 100%, per mantenere la quale, tuttavia, era necessario volare almeno 56 missioni ogni 6-12 mesi, per un totale di almeno 85,5 ore, e di notte, questo significava volare almeno 35 ore con gli 'occhialini notturni', la cui limitazione -tra le tante, in fondo erano ancora di prima generazione- era quella di togliere la visione periferica, oltre che di risultare abbagliati da luci improvvise, fuochi, e la Luna bassa sull'orizzonte.
Tra le missioni importanti c'è quella del volo seguendo il profilo del terreno. Una situazione diversa dai tempi del Vietnam, quando gli elicotteri volavano abitualmente a quote sufficienti per stare abbastanza al sicuro dai proiettili delle armi portatili; poi scendevano a spirale verso la zona degli sbarchi e risalivano. La cosa che ha mandato in crisi questa tecnica è stata l'avvento dei SAM portatili, troppo pericolosi per macchine che in fondo, non hanno prestazioni che marginalmente superiori a quelle di un caccia della I GM, ma un'emissione di calore molto maggiore (per via della potenza richiesta, di diverse migliaia di hp). Il volo tattico comprendeva, secondo la classificazione, il Low-Level Flight, il Contour Flight e il Nap of the Earth o NOE, che è propriamente il seguire la linea del profilo del terreno. Il primo di questi era volato
Le sezioni di sbarco minime sono di due elicotteri, quelle in massa significano 12 macchine, ma attenzione al problema della polvere sollevata dai rotori, che produce la
Una cosa che non è importante sui ponti delle unità navali, dove è previsto che macchine ed equipaggi si addestrino (sempre al 1997) per almeno 180 giorni l'anno. Le migliori piattaforme sono le 'Wasp', simili alle 'Tarawa', ma più adatte alle operazioni aeree. Hanno circa 30 elicotteri, sei Harrier e tre LCAC, che a pensarci bene, sono anch'essi mezzi 'volanti', anche se di tipo particolare (hovercraft). Da notare che l'assegnazione delle macchine non è data dalla nave, ma dalla MEU alla quale appartengono, ovvero la Marine Expeditionary Unit, anziché la vecchia MAG (Marine Air Group). La MEU è un'unità combinata, con un Battaglion Landing Tream, un MEU Service Support Group, un Air Combat Element e l'HQ. L'ACE, che qui è quel che ci interessa, è per l'appunto il gruppo imbarcato (Air Combat Element), che parte da un gruppo di CH-46, più dei Detachements che portano ad altri gruppi: così si hanno 12 CH-46E, ma anche 4 CH-53, altrettanti AH-1W, due UH-1N ed eventualmente, 6 AV-8B, Night Harrier o Harrier Plus. Le missioni previste sono Offensive Air Support, Assault Support, Air Reconnaissance, Electronic Warfare e Control of Aircraft and Missiles. Non è chiaro come sia svolta la missione EW, visto che non vi sono 'assets' in tal senso.
Le portaelicotteri LHD, ovvero le Wasp, hanno nove piazzuole di decollo per elicotteri, il che significa che possono far volare altrettanti mezzi quasi in simultanea, ma solo sei sono assegnate
Anche l'appontaggio è impegnativo, nonostante le dimensioni e la larghezza delle LHA e LHD, con ponti di volo nettamente più grandi delle 'Iwo Jima', ovvero circa 250 x 40 metri. Malgrado questo, specialmente quando il tempo non è particolarmente buono, e malgrado la facilità di appontare con un elicottero rispetto che con un aereo convenzionale, c'è sempre un bel po' differenza rispetto alla pista calda, soleggiata (e sopratutto immobile) di una base come El Toro. Un altro problema è che le portaelicotteri sono sempre gremite, il ponte non è solo per uno o due velivoli, ma bisogna arrivare su zone d'atterraggio precise, perché quando su di un ettaro di superficie c'è una ventina di altre macchine, c'è poco da scherzare: non sembra, ma le pale delle eliche, per quanto quasi invisibili, arrivano 'lontano' e possono falciare chiunque e qualunque cosa non siano a distanza di sicurezza.
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