Storia della filosofia/Filosofia presocratica: differenze tra le versioni

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La storia della filosofia occidentale si fa generalmente iniziare con i presocratici, un gruppo di filosofi vissuti in Grecia tra il VI e il V secolo a.C. Già alcuni filosofi antichi, per ricostruire i primi passi della filosofia antica, individuavano una fase precedente all'avvento di Socrate, nella quale i filosofi si erano interessati a temi come lo studio della natura (''physis'') e della sua origine (''arché'').<ref>{{cita libro|autore=James Warren|titolo=I presocratici|altro=traduzione italiana di Guido Bonino|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2009|pp=5}}</ref>
 
== Contesto storico ==
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Una fase fondamentale si ebbe nei primi decenni del V secolo, quando le città greche dovettero fare fronte comune per fermare l'avanzata dell'impero persiano. La prima guerra persiana (490 a.C.) si concluse con la vittoria dell'esercito ateniese a Maratona, che costrinse i Persiani a ritirarsi in Asia minore. Questi tentarono un secondo assalto sotto la guida del re Serse, ma furono nuovamente sconfitti dai Greci nella seconda guerra persiana (480-479 a.C.). Le conseguenze per le polis furono molto importanti: i Persiani rinunciarono alla conquista della Grecia, che conobbe vent'anni di pace, mentre Atene e Sparta affermarono la loro importanza nella regione, un ruolo che avrebbero rafforzato negli decenni successivi.
 
== I presocratici: classificazione e problematiche ==
=== Questione di denominazione ===
Il gruppo dei primi filosofi greci, comunemente chiamati '''presocratici''', inperché quantoprecedenti antecedentia loSocrate sviluppoe delalla pensierosua disvolta Socratefilosofica, include:
 
* i naturalisti della scuola di Mileto, cioè Talete, Anassimandro e Anassimene;
* Eraclito di Efeso;
* Pitagora di Samo, fondatore della scuola pitagorica, a cui appartennero: tra gli altri Filolao di Crotone, Alcmeone di Crotone, Archita di Taranto e Timeo di Locri;
* Senofane di Colofone;
* Parmenide e i suoi allievi Zenone di Elea e Melisso di Samo (detti Eleati);
* i pluralisti Empedocle, Anassagora e gli atomisti Leucippo e Democrito.
 
Bisogna però notare che il termine "pre-socratici", ampiamente utilizzato nella storiografica moderna, non compare invece opere dei filosofi antichi. Oggi alcuni studiosi propongono di abbandonare questa denominazione perché fuorviante: sia perché alcuni presocratici furono contemporanei di Socrate (come per esempio Democrito), sia perché il panorama della filosofia greca del VI-V secolo a.C. era più vasto e comprendeva anche poeti come Esiodo, politici come Solone, storici come Erodoto e Tucidide.<ref>{{cita libro|autore=James Warren|titolo=I presocratici|altro=traduzione italiana di Guido Bonino|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2009|pp=3-4}}</ref>
 
Che la classificazione di questi filosofi sia problematica lo dimostra anche il fatto che tradizionalmente nel gruppo dei presocratici venivano inclusi anche i sofisti. Tuttavia, molti storici della filosofia hanno osservato come il passaggio dalla speculazione ontologica e cosmologica a quella antropologica ed etica sia avvenuto con i sofisti prima che con Socrate. Da qui deriva la proposta, sostenuta da alcuni studiosi, di adottare la denominazione di "presofisti" che denoterebbe meglio questo gruppo di pensatori.
Il gruppo dei primi filosofi greci, comunemente chiamati '''presocratici''', in quanto antecedenti lo sviluppo del pensiero di Socrate, include:
 
=== Le fonti per lo studio dei presocratici ===
*Talete, Anassimandro e Anassimene, filosofi naturalisti della scuola di Mileto
Un'altra difficoltà nello studio dei presocratici riguarda la ricostruzione del loro pensiero e delle argomentazioni che utilizzarono a sostegno delle loro teorie. Nella maggior parte dei casi, infatti, le opere di questi autori sono andate perse nel corso dei secoli. Ciò che rimane dei loro scritti sono per lo più le citazioni contenute in opere di altri filosofi e storici antichi, oltre a qualche raro frammento salvatosi dall'oblio. A questo si devono aggiungere le testimonianze di altri filosofi, che nei loro scritti ricostruiscono il pensiero dei predecessori dandone però un'interpretazione personale.
*Eraclito
*Pitagora di Samo, fondatore della scuola pitagorica, a cui appartennero:
**Filolao di Crotone
**Alcmeone di Crotone
**Archita di Taranto
**Timeo di Locri
*Senofane di Colofone
*Parmenide il filosofo dell'essere, Zenone di Elea, e gli eleatici
*Empedocle ed Anassagora, pluralisti
*gli atomisti Leucippo e Democrito
*Protagora e i sofisti.
 
Il principale strumento per studiare la filosofia presocratica è la raccolta curata dal filologo tedesco Hermann Diels che fu pubblicata per la prima volta nel 1903, e che in seguito fu ampliata da Walter Kranz. A questa importante opera si fa riferimento come Diels-Kranz (sigla DK).
Spesso risulta difficile definire esattamente il pensiero dei filosofi presocratici così come ricostruire le argomentazioni che essi utilizzarono a sostegno delle loro teorie. Analoga sorte è toccata alle loro opere, andate perse nel corso dei secoli. Ciò che rimane dei loro scritti sono solo le citazioni di alcuni filosofi e storici antichi oltre a qualche raro frammento salvatosi dall'oblio.
 
== Concetti base della filosofia presocratica ==
I filosofi presocratici rigettarono le tradizionali interpretazioni mitologiche dei fenomeni a favore di spiegazioni più razionali. EssiSi siponevano chiedevanodomande come:
 
* Quale è l'origine delle cose?
* Quale è la sostanza di tutte le cose?
* Come possiamo spiegare la molteplicità delle cose che esistono in natura?
* Che rapporto intercorre tra unità e molteplicità?
 
Benché quasi tutte le soluzioni cosmologiche dei primi pensatori greci siano state surclassate, in seguito, da riflessioni più complesse e soprattutto da conoscenze scientifiche più approfondite e metodiche, la filosofia non ha mai smesso di interrogarsi sulle questioni da essi sollevate.
 
In particolare, i filosofi antichi riconoscevano diversi momenti nella filosofia presocratica. In una prima fase, filosofi come Talete e gli altri esponenti della scuola di Mileto si erano occupati dell'origine dell'universo, cercando il principio primo in un elemento naturale. La seconda fase è inauguarata da Parmenide e dai suoi allievi, che negavano il mutamento e il movimento sostenendo che tutto ciò che esiste è una cosa sola. In reazione a queste tesi, alcuni filosofi detti pluralisti cercano di spiegare la molteplicità che si può osservare nel mondo naturale accettando però alcuni dei vincoli previsti da Parmenide.<ref>{{cita libro|autore=James Warren|titolo=I presocratici|altro=traduzione italiana di Guido Bonino|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2009|p=6}}</ref> Questa ricostruzione, proposta da Aristotele e dal suo allievo Teofrasto, tende tuttavia a tralasciare altri ambiti di indagine che furono studiati dai presocratici, come la teologia, l'epistemologia e l'etica.<ref>{{cita libro|autore=James Warren|titolo=I presocratici|altro=traduzione italiana di Guido Bonino|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2009|p=9}}</ref>
È da notare che la classificazione "presocratici" è stata da alcuni abbandonata a favore della più esatta denominazione di "presofisti" che denoterebbe meglio questo gruppo di pensatori, in quanto sono stati per primi i sofisti che hanno spostato la speculazione dai piani ontologico e cosmologico a quelli antropologico ed etico.
 
== Note ==