Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Un nuovo inizio: la letteratura israeliana: differenze tra le versioni

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La narrativa di Oz non solo è sostanziosa ed importante, ma è anche uno dei rari tentativi fatti da un romanziere israeliano di dare una certa forma di visione onnicomprensiva della situazione di Israele. Ma è una situazione vista sia nel suo contesto storico sia nella sua prospettiva ebraica e, anche personalmente, attraverso le vite e le esperienze dei personaggi e dei narratori. L'autore cerca un collegamento tematico e psicologico tra la sfera personale e quella nazionale, dove un'emozione spaccata non solo riflette un quadro più vasto, ma fa anche parte di tale scena. Esiste una sintesi tra il dramma personale ed il dramma della materia trattata, la terra e la sua gente. E riscontriamo quindi non solo una vitalità di protagonisti, ma anche la loro illuminazione.<ref name="Oz"/>
 
Sebbene in letteratura sia difficile generalizzare, possiamo tuttavia osservare un cambiamento complessivo di atmosfera nella narrativa israeliana della seconda metà del XX secolo — lasso di tempo in cui è nata e si è sviluppata. La prima fase della letteratura israeliana fu segnata da una consapevolezza del proprio ruolo speciale come ancella del nuovo Stato, sia in supporto di un programma sionista o in opposizione alla sua implementazione. Le due forze si disposero in allineamento su entrambi i lati delle barricate e gli scrittori presero posizione apertamente. Tuttavia alcuni giovani scrittori iniziarono a ritirarsi dalla sfera pubblica, per immergersi nel lirico e nel personale. La prima prosa sosteneva o riecheggiava il tema generale, ma nei tardi anni '50 e nei primi anni '60, i romanzieri iniziarono a ritrarre figure che consciamente eludevano l'impegno nazionale. Questo tipo di tematica è caratteristico non solo tra gli scrittori noti in quel tempo, ma anche tra quelli che avevano iniziato a scrivere molto prima. Le opere successive di Shamir, per esmpioesempio, sono di carattere molto diverso dai suoi primi romanzi che abbiamo descritto sopra. All'inizio si dedicò a temi storici, poi produsse una sorta di romanzo esistenziale, ''Hagvul (Il confine'', 1966), dove un eroe in fuga è il personaggio principale.<ref name="Shamir"/>
 
[[File:Aharon Appelfeld, Aharon Appelfeld, Rencontre et entretien Marc Rettel-003.jpg|thumb|150px|[[w:Aharon Appelfeld|Aharon Appelfeld]] durante una conferenza all'Espace culturel Cité, Lussemburgo, 2014]]