Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Filippine: differenze tra le versioni

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===PAF, 1998<ref>Bottaro Sergio: ''Philippine Air Force'', A&D Feb 1998 p.56-61</ref>===
Parlando delle Filippine non bisogna dimenticare la posizione strategica che questo arcipelago occupa. Si tratta di un arcipelago ex-colonia spagnola, costituito da ben 7.000 isole e 10 anni fa, circa 60 milioni di abitanti di 10 principali etnie. Dopo che gli USA vinsero la loro prima guerra oltremare, contro la Spagna nel 1989, passarono sotto il loro controllo e vi rimasero fino al '46, ma con l'intervallo del dominio giapponese nel 1942-44. Dal 4 luglio del 1946 sono diventate una nazione libera ma data la loro composizione etnica (una volta, senza tanti falsi pudori, si sarebbe chiamata 'razziale') e la geografia che certo non agevola la visione unitaria dello Stato, non si può dire che il loro governo sia riuscito molto bene a controllare lo sviluppo di quella che rimane una naziona povera con una forte emigrazione. Le Filippine non hanno fatto mai parte delle 'Tigri Asiatiche'. Quanto all'aviazione, la prima bozza venne fatta il 17 marzo 1917 con la Guardia Nazionale Filippina che ebbe una cosidettacosiddetta ''unità aerea di 150 soldati'' (15 ufficiali), cosidettacosì detta perché priva di aerei. Venne addestrata 'a terra' a Fort Mill, isola di Corregidor. Fu solo dopo la Grande Guerra che giunsero i primi Curtiss N4S, i celebri 'Jenny' da addestramento, oltre ad F5 e a un idro Seagull. Non erano aerei dei Filippini, che dopotutto erano una terra occupata dagli Americani: la proprietà era della Curtiss School of Aviation. Il primo pilota diplomato fu il T.te Leoncio Malinao, o almeno il primo a volare senza un istruttore americano. Nel '22 il Philippine Air Service venne tuttavia sciolto per mancanza di fondi. Si riprese nel '34 come Philippine Constabulary Air Corps che era una specie di polizia aerea, assorbita dal Philippine Army Air Corps due anni dopo. Il PAAC combatté nel '41-42 contro i Giapponesi: persino qualcuno degli obsoleti P-26 riuscì ad abbatere uno Zero, iniziando i combattimenti il 10 dicembre del '41. Ma nel marzo del '42 cadde Bataan e la sua linea difensiva e i Giapponesi, che attribuivano importanza strategica alle Filippine (che attaccarono fin dal primo giorno di guerra distruggendo gran parte dei B-17 ivi dislocati) conquistarono l'arcipelago. Mc Arthur se ne andò ma baldanzosamente disse che sarebbe ritornato, e così fu nel '44. La guerra vide gli americani prevalere con un'industria veramente ineguagliabile, e le Filippine videro sia il massacro delle forze convenzionali giapponesi che l'inizio dei reparti Kamikaze. In ogni caso, finita la guerra i primi piloti filippini andarono negli USA ad addestrarsi e nel luglio del '47 nacque la Philippine Air Force staccandosi, come già il modello USAF, dall'Army. Nel '55 arrivarono i jet T-33A e RT-33A, 28 esemplari in tutto, che vennero consegnati in 3 lotti. Senza fretta: l'ultimo nel 1987, 32 anni dopo i primi, era di 7 esemplari da parte dell'USAF. Questa era molto presente in zona, essendo le Filippine entro la competenza della PACAF: specialmente sulla base di Clark vi era concentrato un potenziale militare considerevole. Questa base era americana, come anche la base navale di Subic Bay. È poco noto ma nel '50 contingenti filippini vennero mandati in Corea a combattere i comunisti e nel '51 USA e Filippine siglarono un trattato di mutua difesa.
 
Nel '57 erano arrivati anche 18 F-86D e ben 60 F-86F, destinati a durare per almeno 20 anni come i principali aerei della PAF. Dal '65 si entrò nell'era supersonica con gli F-5A e B: rispettivamente 19 e 3 esemplari che ancora verso la fine degli anni '90 erano presenti con una decina di superstiti comprendento anche quelli non più volanti. C'erano in vista i caccia Sud-Coreani e Taiwanesi dello stesso tipo, ma delle più moderne versioni E ed F. Senza tema di smentita si può dire che l'F-5 rappresenti una vera 'moneta di scambio' nel campo dei caccia supersonici.
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