Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Siria: differenze tra le versioni

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Paradossalmente l'Egitto, sul fronte occidentale, era inizialmente superiore militarmente ai suoi Alleati orientali, persino messi tutti insieme; ma ritrovandosi pressoché solo, dopo le perdite subite e l'offensiva israeliana si ritrovò quasi indifeso, mentre il conglomerato arabo del fronte Orientale era invece meglio 'stratificato' e capace di rigenerarsi con le riserve e il ponte aereo di rifornimenti attrezzato dall'URSS. Così per il 23 ottobre era già previsto un altro attacco, grazie agli aiuti sovietici. Esso doveva coinvolgere ben 5 divisioni, di cui 2 siriane, 1 giordana e 2 irakene. Ma il 'Cessate il fuoco' dichiarato dall'ONU pose fine alla lotta appena il giorno prima.
 
Si verificò così una completa inversione di ruoli: inizialmente l'Egitto era più forte della Siria e progredì prima e meglio dell'Alleata, rimasta invece bloccata nella sua offensiva. L'Egitto poteva ritenersi pago del risultato, tutto sommato, aspettando la tregua mediata dall'ONU. Ma la Siria aveva totalmente fallito ed era in difficoltà; le sue pressioni fecero sì che anche gli Egiziani attaccassero, necessariamente sbilanciandosi, e subendo a quel punto una pesante sconfitta contro un nemico contro cui non avevano più il vantaggio della sorpresa. La battaglia del 13-14 ottobre fu inftti una sanguinosa sconfitta per gli Egiziani, che consumarono molte delle loro forze in un attacco di cui potevano fare a meno, e per giunta scalfirono appena il dispositivo israeliano. A quel punto loro divennero vulnerabili perché lanciarono altre forze oltre il Canale e rimasero con poco disponibile in riserva, mentre gli Israeliani passavano il Canale a Sud e circondavano l'Armata egiziana, per poi attaccare in profondità il territorio nemico. Nel frattempo, mentre l'Egitto pagava tanto caro l'aiuto alla Siria, questa paradossalmente si rinforzava con gli altri Paesi Arabi e alla fine della guerra si ritrovò nuovamente nelle condizioni di lanciare offensive massicciemassicce. Per giunta, mentre l'Egitto riuscirà ad ottenere un trattato di pace con Israele (e il Sinai), la Siria resterà in tensione perenne con il potente vicino, oramai potenza egemone della regione (nonché unica potenza nucleare), tanto che finirà un'altra volta in armi (e pienamente sconfitta) nel 1982. Per allora gli Irakeni erano impegnati contro l'Iran, il Libano era in rovina, e la Giordania un vicino 'tranquillo', casomai impegnato ad aiutare gli Irakeni.
 
Alla fine dei giochi tra ex- Alleati della coalizione anti-israeliana, nel 1991 la Siria e l'Egitto manderanno una divisione ciascuno contro l'Irak, assieme agli Americani e agli altri della Coalizione. Ma con la condizione che Israele non entrasse a sua volta in guerra. Cosa che, nemmeno da ex-nemici inesorabili, né l'Egitto né tantomeno la Siria sarebbero stati disposti ad accettare.