Storia della letteratura italiana/Tommaso Campanella: differenze tra le versioni

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Il 31 dicembre 1596 è liberato dal confino e assegnato al convento di Santa Maria sopra Minerva; intanto, a Napoli, un concittadino di Campanella, condannato a morte per reati comuni, Scipione Prestinace, prima di essere giustiziato il 17 febbraio 1597, forse per ritardare l'esecuzione, denuncia diversi suoi conterranei e Campanella in particolare, accusandolo di essere eretico: così, il 5 marzo, Campanella è nuovamente arrestato.<ref>{{cita libro | autore=Luigi Firpo | titolo=I processi di Tommaso Campanella | editore=Salerno | anno=1998 | città=Roma | p=88 }}</ref> Il nuovo processo si conclude il 17 dicembre 1597: nella sentenza, Campanella è assolto dalle imputazioni e, diffidato dallo scrivere, liberato finché i suoi superiori lo confinino in qualche convento «senza pericolo e scandalo».
 
In tutto questo periodo, Campanella ha proseguito la sua produzione speculativa e letteraria: oltre agli scritti difensivi del ''De monarchia'', del ''Dialogo contro Luterani'' e del ''De regimine'', e ai ''Discorsi ai prìncipi d'Italia'', che è un tentativo di ''captatio benevolentiae'' all'indirizzo della Spagna, giustificato dalla difficile situazione giudiziaria, scrisse l<nowiki>'</nowiki>''Epilogo magno'', destinato a essere integrato nella successiva ''Philosophia realis'', con il ''Prodromus philosophiae instaurandae'', pubblicato nel 1617, l<nowiki>'</nowiki>''Arte metrica'', dedicata al compagno di sventura Giovan Battista Clario, la ''Poetica'', dedicata al cardinale Cinzio Aldobrandini, e i perduti ''Consultazione della repubblica Veneta'', ''Syntagma de rei equestris praestantia'', ''De modo sciendi'' e ''Physiologia''.
 
Trasferitosi a Napoli nel 1598, Campanella dà lezioni di geografia, scrive le perdute ''Cosmographia'' e ''Encyclopaedia facilis'', e termina l'''Epilogo Magno''. In luglio s'imbarca per la Calabria e raggiunge Stilo, ospite del convento domenicano di Santa Maria di Gesù. Per poco tempo Campanella rimase tranquillo in convento, dove scrisse il piccolo trattato ''De predestinatione et reprobatione et auxiliis divinae gratiae'', nel quale afferma la dottrina cattolica del libero arbitrio. In un abbozzo dei suoi ''Articuli prophetales'', appare già l'attesa del nuovo secolo che gli sembra annunciato da fenomeni straordinari: inondazioni del Po e del Tevere, allagamenti e terremoti in Calabria, il passaggio di una cometa, profezie e coincidenze astrologiche. Un nuovo mondo sembra alle porte, a sostituire il vecchio ormai caduto in una situazione di degrado.