Impresa sociale di comunità/Controllo di gestione: differenze tra le versioni

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Wim bot (discussione | contributi)
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<ol style="list-style-type: lower-latin">
<li>I ''costi variabili'' (variable costs) sono quei costi che variano in funzione dell'attività. Quasi sempre i costi variabili variano in modo proporzionale rispetto alle variazioni dei volumi di attività. La curva che rappresenta i costi variabili è pertanto una semiretta che parte dall'origine. Il valore del coefficiente angolare della retta è dato proprio dall'ammontare del costo variabile unitario, cioè la quantità di fattori produttivi variabili utili alla produzione di una unità di prodotto.
<div style="text-align:center">
{|{{prettytable}}
|<math>CostiVariabili \rightarrow f(x) = CVu * X</math>
|}
</centerdiv>
Tipici esempi di costi variabili sono le materie prime (es. gli alimenti per la produzione dei pasti in una mensa).<br/>
Per esaustività è importante dire che non sempre i costi variabili si mantengono proporzionali al di là di certi volumi di produzione. Con l'aumento dell'attività potrebbe verificarsi una progressiva riduzione di tali costi o un incremento. Parleremo pertanto di costi variabili degressivi o progressivi.
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<li>I ''costi totali'' sono invece rappresentati dalla somma di tutte le componenti di costo che incorrono in una determinata attività. Ipotizzando la sola presenza di costi perfettamente fissi e di costi variabili in modo proporzionale, la curva dei costi totali sarà rappresentata da una semiretta inclinata con origine sull'asse delle ordinate.
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<div style="text-align:center">
{|{{prettytable}}
|<math>CostiTotali \rightarrow f(x) = CVu * X + CF</math>
|}
</centerdiv>
</li>
<li>In sede di confronto tra i costi sostenuti per la produzione/erogazione di un bene/servizio possono essere utili i concetti di ''costo unitario'', identificativo della quota di costi impiegata nella produzione di una unità di output. Il ''costo medio unitario'' è dato dal rapporto tra i costi totali ed il volume di attività prodotto.
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La relazione tra ricavi e costi di un servizio definisce una grandezza denominata ''Margine di Contribuzione'' (MdC). Il margine di contribuzione che, in prima analisi, è dato dalla differenza tra i ricavi e i costi variabili esprime il “contributo” che tale differenza apporta alla copertura dei costi fissi ed alla formazione di un risultato economico.<br/>
<div style="text-align:center">
{|{{prettytable}}
|<math>MdC = ricavi - costi variabili</math>
|}
</centerdiv>
 
Pertanto la presenza di un MdC >0 è la condizione in termini assoluti per lo svolgimento di una produzione o di un servizio. In caso contrario tale attività aggraverebbe i conti dell'organizzazione e necessiterebbe di una copertura ulteriore (per esempio attraverso donazioni o contributi pubblici).<br/>