Tecnologie e servizi di rete/Migrazione a IPv6: differenze tra le versioni

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I DNS che supportano IPv6 possono mappare due indirizzi IP allo stesso alias: un indirizzo IPv4 e uno IPv6 → una destinazione pubblica può essere raggiungibile tramite IPv4 oppure tramite IPv6.
 
I DNS che supportano IPv6 possono restituire gli indirizzi IPv6 non solo tramite IPv6, ma anche tramite IPv4: i messaggi DNS appartengono infatti al livello applicazione, così non importa il livello trasporto utilizzato per inoltrare le query e le risposte DNS. Le query DNSv6 vengono effettuate con il comando seguente: <ttcode>set q=aaaa</ttcode>.
 
Una società può decidere di offrire l'accesso al proprio sito Web pubblico anche tramite IPv6. Tuttavia, attualmente la maggior parte del traffico è tramite IPv4, così generalmente il servizio per il traffico IPv4 è più affidabile in termini di prestazioni e tolleranza ai guasti rispetto a quello per il traffico IPv6. Perciò la società, soprattutto se basa il business sul suo sito Web, non vuole che l'utente che si connette tramite IPv6 decida di passare a un altro sito Web concorrente a causa di problemi prestazionali. Una soluzione possibile è effettuare alcuni accertamenti preliminari per testare le prestazioni della connettività tra l'utente e il server della società, e implementare un meccanismo aggiuntivo nei DNS: essi dovrebbero essere capaci di guardare l'indirizzo sorgente della query DNS, e restituire solamente l'indirizzo IPv4 se non è stato effettuato alcun accertamento per la connettività, oppure entrambi gli indirizzi IPv4 e IPv6 se le prestazioni sono sufficientemente buone.
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<ol>
<li>L'utente solo IPv6 digita <ttcode>www.example.com</ttcode> nel browser, ed essendo IPv6 invia una richiesta AAAA al DNS64 del provider. Si supponga che <ttcode>www.example.com</ttcode> abbia l'indirizzo IPv4 "20.2.2.2''.</li>
<li>Il DNS64, in caso non abbia la risoluzione del nome, deve inviare la query ad un DNS superiore, presumibilmente nella rete IPv4.
<ol type="a">
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<li>Nel caso peggiore il DNS superiore non ha supporto IPv4, quindi risponde con un "Name error"; il DNS64 invia nuovamente la query ma questa volta di tipo A, a seguito della quale riceverà una risposta corretta. Questa risposta verrà convertita in AAAA e ritrasmessa all'host. Nella risposta trasmessa all'host, gli <span style="text-decoration:underline;">ultimi 32 bit sono uguali</span> a quelli inviati dal DNS superiore nel record di tipo A, mentre gli altri 96 bit completano l'indirizzo IPv6; quindi l'indirizzo finale sarà "64:FF9B::20.2.2.2".</li>
</ol></li>
<li> L'host è ora pronto a instaurare una connessione TCP con <ttcode>www.example.com</ttcode>.</li>
<li>Entra in gioco il NAT64: converte il pacchetto IPv6 proveniente dall'host in IPv4, e fa l'operazione inversa per i pacchetti provenienti da 20.2.2.2.</li>
</ol>