Filosofia dell'informazione/Realtà virtuale: differenze tra le versioni

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File:Mirror phase Lacan.svg|thumb|MirrorFigura phase1: l'illusione del vaso/illusione di sé (Lacan 1978)
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Figura 1: l'illusione del vaso/illusione di sé (Lacan 1978)
 
La realtà virtuale rende più difficile questo dilemma. Se nella realtà un soggetto è già non dove crede di essere, nella realtà virtuale le cose si complicano. Negli ambienti virtuali i soggetti non sono confinati in un unico soggetto virtuale ma possono assumere identità multiple (anche nello stesso tempo). L’identità della realtà virtuale diventa anche più malleabile che nella vita reale e può essere più genuino e fondamentale di quest’ultima. Le diverse identità di sesso e razza possono essere alterate o, addirittura, resettate del tutto. Il soggetto è riprodotto da capo in uno specifico ambiente virtuale. Nel suo libro ''Life on the screen'', Sherry Turkle mostra come l’identità online rende “le astrazioni galliche” delle teorie francesi come quelle di Lacan “più concrete” scrivendo: “Nei mondi mediati dal computer, il sé è multiplo, fluido e costituito dall'interazione dei collegamenti con la macchina, è costruito e trasformato dal linguaggio”. Secondo Turkle le divisioni e frammentazioni che segnano ciascuno di noi assumono una nuova rilevanza e trovano nuovi usi nelle comunità virtuali.