Storia della letteratura italiana/Beppe Fenoglio: differenze tra le versioni

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Inizia così a contattare vari editori per tentare di pubblicare le sue opere, con risultati deludenti. Nel 1949 il suo racconto ''Il trucco'' appare con lo pseudonimo di Giovanni Federico Biamonti su ''Pesci rossi'', l'annuario di Bompiani. Nel 1950 il romanzo breve ''La paga del sabato'' attira l'attenzione di [[../Italo Calvino|Italo Calvino]] che lo passa a [[../Elio Vittorini|Vittorini]], il quale però gli propone di pubblicare una raccolta di testi più brevi. Dalla ''Paga del sabato'' verranno ricavati due racconti che confluiranno nella raccolta ''I ventitre giorni della città di Alba'', uscita nella collana ''Gettoni'' di Einaudi (diretta da Vittorini) nel giugno 1952. Il volume riceve recensioni negative sulle edizioni dell'''Unità'' di Milano e Torino, mentre viene apprezzato da intellettuali come Alberto Moravia, Giovan Battista Vicari, Anna Banti, Carlo Bo, Pietro Citati. Sempre per i ''Gettoni'' esce nel 1954 ''La malora'', romanzo breve sulla durezza della vita contadina che segna la rottura tra Fenoglio e l'editore Einaudi, a causa dei toni polemici utilizzati da Vittori nella quarta di copertina del volume.<ref>''Cronologia'' in {{cita libro | autore1=Beppe Fenoglio | altri=a cura di Gabriele Pedullà | titolo=Tutti i romanzi | anno=2012 | editore=Einaudi | città=Torino | pp=XLVIII-LVI }}</ref>
 
Grazie alla mediazione di Chiodi, nel 1957 Fenoglio entra in contatto con Garzanti, presso il quale pubblica nel 1959 ''Primavera di bellezza''. Secondo i progetti dell'autore, l'opera doveva essere il primo volume di un «libro grande» sulla Resistenza, la cui seconda parte sarebbeavrebbe dovuto essere il romanzo postumo e incompiuto conosciuto come ''Il partigiano Johnny''. Nello stesso anno si consuma anche la rottura con [[../Pier Paolo Pasolini|Pier Paolo Pasolini]], quando un gruppo di intellettuali fiorentini guidati da Anna Banti e Roberto Longhi sostiene la candidatura di ''Primavera di bellezza'' al premio Strega. Garzanti, già in gara con ''Una vita violenta'' di Pasolini, chiede a Fenoglio di rinunciare, ricevendo però un netto rifiuto. ''Primavera di bellezza'' non entrerà nella cinquina finalista e la vittoria andrà al ''Gattopardo'' di Tomasi di Lampedusa, ma i rapporti tra i due scrittori di incrineranno irrimediabilmente.<ref>''Cronologia'' in {{cita libro | autore1=Beppe Fenoglio | altri=a cura di Gabriele Pedullà | titolo=Tutti i romanzi | anno=2012 | editore=Einaudi | città=Torino | pp=LX-LXIV }}</ref>
 
Dopo ''Primavera di bellezza'' Fenoglio inizia a godere di una certa fama. Nel 1962 riceve il premio Alpi Apuane per il racconto ''Ma il mio amore è Paco'', uscito su ''Paragone''. Proprio in quei giorni Fenoglio viene colpito da emottisi, che viene inizialmente attribuita alla turbercolosi; solo in seguito gli verrà diagnosticato un cancro ai bronchi, che lo porterà alla morte il 17 febbraio 1963.<ref>''Cronologia'' in {{cita libro | autore1=Beppe Fenoglio | altri=a cura di Gabriele Pedullà | titolo=Tutti i romanzi | anno=2012 | editore=Einaudi | città=Torino | pp=LXVIII-LXXI }}</ref>