Storia della letteratura italiana/Rinascimento: differenze tra le versioni

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La nuova scienza vuole essere moderna. «Le premesse per un vigoroso sapere scientifico erano così poste, anche se per lo più nuovo e vecchio continuano a coesistere e le nuove scoperte tecniche e scientifiche si mescolano con concezioni magiche ed astrologiche».<ref>{{cita libro | autore1=Ugo | autore2=Annamaria Perone | autore3=Giovanni Ferretti | autore4=Claudio Ciancio | titolo=Storia del pensiero filosofico | editore=SEI | città=Torino | anno=1975 | p=13}}</ref> Il clima scientifico culturale dominante nel secolo è molto più impregnato di magia e astrologia che non il medioevo cristiano.
 
Il sapere medioevale se da una parte non era esente da errori e superstizioni<ref>{{ cita libro| autore1=Giovanni Reale | autore2=Dario Antiseri | titolo=Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi | vol=vol. 1 | pp=270-273 | editore=La Scuola | città=Brescia | anno=1983 }}</ref> dall'altra era enciclopedico, armonioso, coordinato e orientato verso Dio inteso come culmine della verità, quadro che tiene assieme i vari saperi. Ragione e fede procedevano assieme. Nel Medioevo il papato e l'impero costituivano dei punti di riferimento ben saldi, e per alcuni, come per [[../Dante Alighieri|Dante]], speranza d'ordine e di legalità universale. Dopo Guglielmo di Ockham filosofia e teologia divengono autonome e anzi si contrastano.
 
L'idea di costituire un impero universale cristiano è abbandonata; salta il quadro di riferimento religioso, la cornice che tiene assieme il mosaico del sapere e della vita. Si smarrisce il senso della stabilità culturale e politica. Le scienze diventano autonome e specialistiche, si perfezionano ma non comunicano più tra loro. Il sapere e il gusto del bello appartiene ora a un'"élite" di intellettuali che vivono alla corte del principe lontani da ogni contatto con la plebe rozza e ignorante alla quale, sostiene [[../Giordano Bruno|Bruno]], bisogna nascondere una verità che non potrà mai capire e che è rischioso elargire.