Storia della letteratura italiana/Matteo Maria Boiardo: differenze tra le versioni

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La raccolta degli ''Amorum libri'' (nota anche come ''Canzoniere'') si compone di 180 testi, scritti fra il 1469 e il 1471, ordinati secondo uno schema preciso:
 
* nelil ''Libro I'' è espressaesprime la gioia dellper l'amore corrisposto;
* nelil ''Libro II'' affronta il dolore per il tradimento della donna amata;
* nelil ''Libro III'' ldà voce all'aspirazione a un'elevazione spirituale.
 
Ciascun libro ha inoltre la stessa struttura:comprende 50 sonetti e 10 liriche di altro verso. I componimenti, come già ricordato, cantano l'amore per una certa Antonia Caprara, conosciuta dal poeta a Reggio. IlSeppure il principale modello èsia il ''Canzoniere'' di Petrarca, masi vipossono sonoosservare differenze evidenti, sia nella vitalità della rappresentazione della natura (ricca di luci, colori, sensazioni), sia nel linguaggiolingua usata, che conserva una forte impronta emiliana. Altri modelli sono Ovidio (da cui Boiardo prende il titolo dell'opera) e lo [[../Lo stilnovo|stilnovo]]. In ogni caso, gli ''Amorum libri'' sono l'opera lirica più alta che sia stata composta in quegli anni fuori dalla Toscana.<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | pp=224-225 }}</ref>
 
A Boiardo si devono anche varie altre opere minori, per lo più legate alla sua vita di cortigianocorte. Compone alcuni scritti encomiastici in latino, come i ''Carmina de laudibus Estensium'', i ''Pastoralia'', e gli ''Epigrammata''. Per Ercole I traduce alcune opere dal latino, compresi alcuni testi scritti originariamente in greco: la ''Ciropedia di Senofonte'', le ''Vite'' di Cornelio, il ''Chronicon'' di Ricobaldo, il ''Timone'' di Luciano di Samosata. Per celebrare la guerra tra Venezia e Ferrara (1482-1484) compone dieci ''Ecloghe'' in volgare. Bisogna infine ricordare i ''Tarocchi'', una serie di brevi versi da scrivere sulle carte da gioco.<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | p=224 }}</ref>
 
== ''Orlando innamorato'' ==
{{Vedi source|Orlando innamorato}}
[[File:Orlando Enamorato.jpg|thumb|Un'edizione secentesca dell<nowiki>'</nowiki>''Orlando innamorato'']]
Il poema, senza dubbio il capolavoro di Boiardo, riprende con grande fantasia e gusto narrativo i temi e i personaggi dei romanzi cortesi, ancora molto diffusi e apprezzati a Ferrara e nell'Italia centro-settentrionale, tanto presso il pubblico colto quanto presso il popolo. CompletaCon l'''Innamorato'' si completa la fusione tra i due principali filoni narrativi preesistenti nella poesia epica, ossia il ciclo carolingio (Carlo Magno e i suoi paladini) e il ciclo bretone (i cavalieri della Tavola rotonda), iniziata nei secoli precedenti.<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=L'Umanesimo, il Rinascimento e l'età della Controriforma | opera=Moduli di letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | p=83 }}</ref>
 
Il poema in ottave, molto ampio, rimane incompiuto a causa della morte del poeta, avvenuta in un periodo assai grave per l'Italia, con la discesa dei francesi di Carlo VIII, cui fanno esplicito riferimento gli ultimi versi. Il poema ebbe grande successo, poiché interpretava con sensibilità umanistica i valori cortesi dell'epoca feudale ormai al tramonto. Ludovico Ariosto riprese la trama dell<nowiki>'</nowiki>''Orlando innamorato'' per il suo ''Orlando furioso'' proprio nel punto in cui Boiardo s'era interrotto.
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Come [[../Luigi Pulci|Pulci]], anche Boiardo riprende la materia del suo cantare dal ciclo carolingio e dalla tradizione popolare, trasfigurandola però in una direzione umanistico-cavalleresca. L'amore diventa il motore dell'azione, ed è tutt'uno con la cortesia, la cavalleria e l'eroismo, cioè quei valori ideali che la nuova cultura umanistica e cortese stava diffondendo in quegli anni. Questi valori moderni vengono celebrati attraverso i paladini che, presi dall'amore per la bella Angelica, la inseguono dando origine a una fitta rete di avventure.<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | pp=225-226 }}</ref>
 
{{trama libro|testo=Alla corte bandita di Carlo Magno, mentre sono riuniti i migliori cavalieri cristiani e saraceni, giunge Angelica, la bellissima figlia del re del Cataio (Cina), la quale si offre in sposa a chiunque riesca a sconfiggere il fratello Argalia. I paladini presenti, immediatamente innamorati di lei, accettano la sfida. Argalia però ha delle armi magiche, con le quali atterra molti avversari, che vengono fatti prigionieri., Vieneprima tuttaviaessere a sua volta sconfitto e ucciso da Ferraguto. Angelica fugge inseguita da Orlando e Rainaldo, entrambi innamorati di lei. Giunti alla selva delle Ardenne, Rainaldo e Angelica bevono a una fonte magica: Rainaldo inizia a provare odio per la donna, la quale, viceversa, si innamora perdutamente del paladino. Alla ricerca dell'amato, Angelica trascina con sé Orlando in varie avventure. Alla fine rimane prigioniera nella rocca di Albraccà, dove è trattenuta dal re di Tartaria Agricane. Dopo un lungo assedio e varie vicissitudini, Orlando uccide Agricane. Nel frattempo il re africano Agramante e il re di Spagna Marsilio guidano i mori alla conquista della Francia. Anche Angelica torna in terra francese alla ricerca di Rainaldo, seguita ancora da Orlando. Rainaldo e Angelica bevono nuovamente alla fonte magica, e si scambiano le parti. A questo punto Rainaldo e Orlando si affrontano in duello, ma vengono fermati dal re Carlo, che promette la fanciulla in sposa a chi dei due combatterà più valorosamente nella guerra contro i mori. Qui si interrompe la narrazione: la sfida tra i due paladini sarà il punto di partenza dell<nowiki>'</nowiki>''Orlando furioso'' di Ariosto, la cui prima edizione sarà pubblicata nel 1516. }}
 
Il racconto procede attraverso mille avventure: si intrecciano tra di loro numerosi fili, corrispondenti ad altrettanti personaggi diversi, secondo il procedimento noto come ''entrelacement''. La narrazione sembra potersi estendere all'infinito. Ogni vicenda viene seguita fino a un certo punto e poi abbandonata per passare a un'altra avventura, in un continuo andare e tornare da un'avventura all'altra.
 
Il poema presenta inoltre le caratteristiche di un testo scritto per coinvolgere gli ascoltatori: l'autore trasmette al pubblico la sua gioia di narrare, creando un rapporto di complicità. A questo effetto concorrono anche glialcuni elementi provenienti dai cantari popolari che Boiardo ha mantenuto nella sua opera, come la ripetizione di formule stereotipate e l'affermazione che i fatti narrati sono tutti veri. L'autore fa inoltre scherzoso riferimento a una fonte scritta, un libro di Turpino.<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=L'Umanesimo, il Rinascimento e l'età della Controriforma | opera=Moduli di letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | p=85 }}</ref>
 
=== La lingua ===
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La prodezza dei cavalieri non è più un'espressione di forza e di superiorità, ma è l'affermazione della virtù dell'uomo libero, di chi è in grado di superare le traversie e vincere sulla Fortuna. È quindi una manifestazione di individualismo, che mira all'affermazione di sé e alla ricerca della gloria personale. Su questa linea, la cortesia e la lealtà si traducono negli ideali moderni di tolleranza verso i nemici e verso chi ha una diversa fede. Ma tutto questo non basta: l'ideale umano deve essere integrato e raffinato dalla cultura e dalle doti intellettuali (Orlando fa mostra di sapere discettare di filosofia, e questo lo rende superiore ai suoi avversari più rozzi).
 
Anche l'amore è ormai lontano dalla concezione medievale e cortese. Per Boiardo l'amore è un'ulteriore espressione, insieme alla cavalleria, del senso gioioso della vita che anima tutto il poema. Armi e amore sono tra di loro inscindibili e rispondono alla visione edonista e laica della vita tipica del Rinascimento. Questa trova una degna rappresentazione nel personaggio di Angelica: non più una figura idealizzata o stereotipata come nella letteratura precedente, ma una donna con una complessa psicologia, seducente e capricciosa, volta a soddisfare le esigenze della sua passione amorosa. Lo stesso nome Angelica può essere interpretato come un'allusione maliziosa alle donne angelicate della poesia stilnovista.<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=L'Umanesimo, il Rinascimento e l'età della Controriforma | opera=Moduli di letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | pp=84-85 }}</ref>
 
== Note ==