Storia della letteratura italiana/La crisi del XIV secolo: differenze tra le versioni

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|titolo = Cantare, serventése, capitolo
|contenuto = * Il '''cantàre''' è un genere di poema diffuso nella cultura popolare del XVI e del XV secolo. Composto per essere declamato in piazza, riprendeva romanzi e leggende medievali, attingendo in particolare alla materia epica e cavalleresca. Da non confondere con i ''cantares de gesta'', poemi epici della tradizione castigliana che riprendono le ''chanson de geste''.<ref>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/cantare/|cantare|16 giugno 2018}}</ref>
* Il '''serventése''' (o '''sirventése''') è un componimento di argomento generalmente morale o politico. Il nome deriva dall'aggettivo "servente", nel senso di "poesia scritta da un trovatore che è servo di un signore". La forma non è fissa, anche se nel corso del Trecento si diffonde il tipo detto "caudato", composto da tre versi monorimi, detti ''copula'', seguiti da una ''coda'', cioè un verso la cui rima viene ripresa nella copula successiva. Lo schema è quindi AAAb BBBc CCCd... Non si deve confondere con il ''sirventes'' provenzale, di cui comunque riprende il nome: questo era infatti un componimento in forma di canzone che trattava argomenti politici.<ref>{{cita libro | titolo=Serventéseserventése | opera=Dizionario di retorica e stilistica | anno=1995 | editore=Utet | città=Torino }}</ref>
* Per '''capitolo''' si intende una forma metrica che conosce grande fortuna nella letteratura italiana tra XIV e XVXVI secolo. Il capitolo ternario (o '''terza rima''') nasce come parodia della ''Commedia'' dantesca ed è composto da serie di terzine che si chiudono con un verso finale. Il capitolo quaternario deriva invece dal serventése caudato e ha per schema: ABbC CDdE EFfG...<ref>{{cita libro | titolo=capìtolo | opera=Dizionario di retorica e stilistica | anno=1995 | editore=Utet | città=Torino }}</ref>
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