Ex complesso conventuale di San Francesco ad Alessandria/Iniziative recenti: differenze tra le versioni

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== Restauro del 2002 ==
Prima e dopo aver installato i ponteggi sono stati condotti degli studi che hanno portato a identificare i diversi strati sovrapposti alle superfici originali. Questi ci hanno permesso di scoprire i vari tipi di intervento.
SiSono sonostate messe in sicurezza le zone a rischio che avevano dei difetti strutturali attraverso velinatura con carta giapponese e garze e successivamente con pannelli e polistirolo.
Visto lo stato carente dell'intonaco originale sono stati fatti dei lavori di restauro mediante l'uso di varie malte. Sono stati rimossi chiodi, staffe, vecchie condotte elettriche e tubature di impianti non utilizzati.
Dopo aver scoperto delle decorazioni è stata rafforzata la pellicola pittorica che aveva dei fenomeni di polverizzazione con degli interventi a spruzzo di soluzioni in acqua. In seguito sono stati rinvenuti dei pezzi di intonaco con una sigillatura che è stata realizzata con un impasto a base di granuli fini. Sono state consolidate molte superfici originali e, con delle malte formate da calce idraulica e carbonato di calcio, sono stati realizzati dei contenitori in creta che sono stati posizionati sulle superfici verticali.
Successivamente si è deciso di costruire un pilastro in mattoni in modo da concedere la visibilità del lato inferiore della struttura. Le stuccature sono state fatte con un impasto realizzato dacon 3la partimiscela di calcediversi aerea, 1 di calce idraulica, 4 di sabbia e 4 parti di polvere di marmo finamateriale.
Prima di concludere i lavori sono state dipinte delle zone precedentemente valutate dagli Organi di Tutela; sono state fatte in acquerello per ridare unitarietà al decoro e per vederle più facilmente a distanza ravvicinata.<ref>Assessorato alla Cultura della città di Alessandria, interventi di studio e recupero parziali chiesa di San Francesco: Allegato 4, Alessandria, 2002.</ref>