Ex complesso conventuale di San Francesco ad Alessandria/Iniziative recenti: differenze tra le versioni

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Prima e dopo aver installato i ponteggi sono stati condotti degli studi che hanno portato a identificare i diversi strati sovrapposti alle superfici originali. Questi ci hanno permesso di scoprire i vari tipi di intervento.
Si sono messe in sicurezza le zone a rischio che avevano dei difetti strutturali attraverso velinatura con carta giapponese e garze e successivamente con pannelli e polistirolo.
Visto lo stato carente dell'intonaco originale sono stati fatti dei lavori di restauro mediante l'uso di varie malte. Sono stati rimossi chiodi, staffe, vecchie condotte elettriche e tubature di impianti non utilizzati.
Dopo aver scoperto delle decorazioni è stata rafforzata la pellicola pittorica che aveva dei fenomeni di polverizzazione con degli interventi a spruzzo di soluzioni in acqua. In seguito sono stati rinvenuti dei pezzi di intonaco con una sigillatura che è stata realizzata con un impasto a basa di granuli fini. Sono state consolidate molte superfici originali e, con delle malte formate da calce idraulica e carbonato di calcio, sono stati realizzati dei contenitori in creta che sono stati posizionati sulle superfici verticali.
Successivamente si è deciso di costruire un pilastro in mattoni in modo da concedere la visibilità del lato inferiore della struttura. Le stuccature sono state fatte con un impasto realizzato da 3 parti di calce aerea, 1 di calce idraulica, 4 di sabbia e 4 parti di polvere di marmo fina.
Prima di concludere i lavori sono state dipinte delle zone precedentemente valutate dagli Organi di Tutela; sono state fatte in acquerello per ridare unitarietà al decoro e per vederle più facilmente a distanza ravvicinata.
 
== Progetto "Leone X" ==
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